domenica 30 agosto 2009

Autovelox e polemiche

Mi diletto a leggere i giornali di destra perché mi piace avere un riscontro e un punto di vista diverso rispetto alle diatribe politiche e amministrative che animano la città.

Il Giornale del Piemonte, in particolare, è quello che leggo con maggiore emozione. Le palpitazioni che mi dà il sarcasmo generale usato nelle pagine piemontesi spesso mi inducono a chiudere il pdf e a scuotere la testa ringraziando i Torinesi di non aver mai messo a capo della città un'amministrazione di destra.

Mi riferisco in particolare alla polemica sull'autovelox di Corso Moncalieri [ Scarica Giornale_autovelox.pdf ] e al sarcasmo con cui si commenta che le multe inflitte nei primi venti giorni di funzionamento del rilevatore sono ben 6000, vale a dire 300 al giorno (o, meglio, a notte, visto che l'autovelox è in funzione dalle 21 alle 7).

La colpa di chi è? Secondo il sarcastico giornalista del Giornale del Piemonte, dei pannelli per il rilevamento della velocità che sono spenti. L'intelligente cronista commenta poi che nonostante l'amministrazione comunale abbia ripetuto più e più volte che l'autovelox serve come deterrente e non per riempire le casse comunali, i pannelli rimangono spenti e le multe aumentano.

Ed è qui che rasentiamo il ridicolo: il Giornale colpevolizza il Comune per le infrazioni commesse dagli automobilisti torinesi. Come se fosse colpa della città se i torinesi sfrecciano a più di 50 km/h su quel tratto di Corso Moncalieri.

Invece di far commenti sarcastici, il Giornale del Piemonte potrebbe spronare Ghiglia e i suoi a proporre una modifica alla legge che vieta di innalzare per pochi cavilli legali [assenza di controviali e presenza di parcheggi a bordo strada, mi pare di ricordare] il limite di velocità di quel tratto di Corso Moncalieri da 50 a 70 km/h. Sulla proposta anche l'assessore Maria Grazia Sestero aveva dato il suo assenso ma non so perché poi la cosa sia morta lì.

E anche se in autunno si replica sull'altra sponda del Po, in Corso Unità d'Italia, perché preoccuparsi? Perché lamentarsi? Il rispetto dei limiti di velocità non rientra nel codice di comportamento dei politici di destra? Non so perché, ma ho l'impressione che le leggi e il rispetto delle stesse ai politici di destra vadano bene solo quando fanno comodo a loro. Chissà da chi avranno imparato.



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