domenica 29 novembre 2009

La guerra per la Regione continua

Regione-Piemonte-Stemma_svg


Botta, risposta e controrisposta tra Bresso, Ghigo e Vietti un giorno dopo l'altro.

Venerdì Mercedes Bresso, in un'intervista al Mondo, ha difeso le ragioni d'essere della sua coalizione con la sinistra radicale. E perché non avrebbe dovuto? E' una giunta che ha lavorato bene, dove non ci sono state magagne come in Provincia e in Comune con Rifondazione Comunista. Il punto della Bresso è: se su un programma di 100 cose non siamo concordi su una, perché dovrei smembrare la mia coalizione? Certo, quest'unica cosa è la TAV, che non è un argomento da poco.

Ghigo, sabato, a CronacaQui, ha raccontato che la Bresso fa la cattolica ma in realtà è figlia della sinistra radicale. Embé? Alla fine dell'intervista dice anche chiaramente che la Bresso riuscirebbe a far approvare la TAV anche alla sinistra radicale senza nominare la parola TAV. Embé? A me non suona come un lato negativo. Ghigo invece dice che è un'opera fondamentale e bisogna avere il coraggio di dirlo. Ghigo caro, ascolta a me: l'importante è farla. Del processo con cu viene fatta, non ce ne importa nulla.

Domenica è il turno di Vietti, in duplice copia (caso mai qualcuno possa non notarlo) sia su Repubblica sia su La Stampa, che fa i dispetti alla Bresso perché la Bresso li fa all'UDC (comunicazione tra adulti) e la avverte: se lei crede che l'UDC corra da sola togliendo quindi voti all'ala destra moderata, si sbaglia. Insomma, l'UDC andrà con la destra pur di non far vincere la Bresso. A me l'UDC sa di molto risentito perché avrebbe voluto essere molto più corteggiato di quanto non lo sia nella realtà dei fatti.

Questo "tutti contro Bresso" mi dice che la zarina è considerata una rivale minacciosa, e di ciò mi rallegro.

Pensate che beffa se alla fine sarà Cota, l'unico zitto in questi giorni, a spuntarla - senza UDC?



domenica 22 novembre 2009

Settimana europea per la riduzione dei rifiuti

Grocery La Città di Torino, in collaborazione con AMIAT, i volontari di
“Giovani per Torino” e le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia
di Torino, aderisce all’edizione italiana della “Settimana Europea per
la riduzione dei rifiuti” con un’iniziativa denominata “Oggi conviene investire in … borsa!”, che prevede la distribuzione di 5.000 borse riutilizzabili in alcuni mercati cittadini. 


L’intervento è finalizzato alla sensibilizzazione della cittadinanza
sulla tematica della sostenibilità ambientale, promuovendo in
particolare l’uso di borse riutilizzabili per la spesa in alternativa
ai sacchetti monouso in polietilene. Durante l’edizione italiana della
Settimana Europea, precisamente dal 25 al 28 novembre 2009, si
procederà ad una distribuzione gratuita di 5.000 borse in materiale
cartaceo presso alcuni mercati rionali della Città, secondo il seguente
calendario:



  • Mercato TARANTO (corso Taranto)

    mercoledì 25 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30

  • Mercato SANTA RITA/SEBASTOPOLI  (corso Sebastopoli, tra corso Orbassano e corso Agnelli)

    giovedì 26 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30

  • Mercato DELLA CROCETTA (corso De Gasperi, Largo Cassini, via M. Polo)

    venerdì 27 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30

  • Mercato SAN PAOLO (corso Racconigi):

    sabato 28 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30


Grazie alla collaborazione di AMIAT, dei volontari di “Giovani per
Torino” e delle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di
Torino, l’iniziativa sarà un’occasione di incontro con i cittadini ma
anche un’opportunità per sottolineare la valenza sociale dell’evento,
in quanto le borse sono state realizzate dalle detenute della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in seguito ad un protocollo di intesa tra la Direzione dell’Istituto e la onlus Papili Factory che opera all’interno del carcere.

(via comune di Torino)



Brenda

Flash_Candle


Una manifestazione a Roma ieri sera per chiedere verità e giustizia.



venerdì 20 novembre 2009

Regionali 2010 Piemonte, sondaggio Piepoli/La Stampa



PIEMONTE, aggiornato al 18/11/2009:


CENTRO DESTRA: 45,5%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 31,5%
- LEGA NORD: 14,0%

CENTRO SINISTRA: 41,5%
- PARTITO DEMOCRATICO: 29,5%
- ITALIA DEI VALORI: 7,0%
- COMUNISTI (RC, PDCI): 3,0%
- SINISTRA E LIBERTA' (incl. Verdi): 2,0%

UNIONE DI CENTRO: 5,5%

ALTRI: 7,5%

Considerando che gli "altri" sono al 60% di centrodestra, la situazione rispetto ai sondaggi precedenti è mutata di poco, con il PD che fa un balzo in avanti e la Lega che fa un passetto indietro.






Twinings Tea Tour a Torino

Tea Dedicato a tutti gli amanti del tè, sta per arrivare in città il Twinings Tea Tour!
A partire dal 20 novembre 2009 e per la durata di un mese, un originale
London Bus rosso fiammante a due piani firmato Twinings percorrerà il Nord Italia
facendo tappa in dieci città, per un tour itinerante dedicato alla
cultura del tè.




L'autobus sosterà nelle piazze e girerà per le vie delle città, invitandovi a scoprire i gusti e i sapori della gamma Twinings.


All'interno del London Bus verrà creata una zona esposizione con due
scaffalature laterali (tè da un lato, infusi e tisane dall'altro)
, arredata con oggetti Vintage, per ripercorrere gli
oltre 300 anni di storia di questo importante marchio. I visitatori potranno inoltre acquistare oggetti esclusivi del mondo
Twinings per organizzare il proprio tea time: le speciali Mug e le
ricercatissime scatole in legno di vari formati (da 4, 6, 8 comparti), da personalizzare
scegliendo le miscele preferite. A coloro che acquisteranno due
caratteristiche latte di tè Twinings, verrà omaggiato un infusore .



Al piano superiore verrà adibita una zona degustazione con circa 20
posti a sedere,
nel quale
degustare le oltre 40 miscele Twinings distribuite in Italia: tè neri,
tè verdi, tè aromatizzati, tisane, infusi di frutta ed erbe.



Alla mattina il London Bus girerà per le vie delle città, mentre dalle
14 alle 19 sarà posizionato nelle piazze deputate all'evento e aperte
al pubblico.



A Torino lo troveremo in Piazza Vittorio Veneto dal 20 al 22 novembre.


Il Twinings Tea Tour farà tappa nelle seguenti città:


- Torino: 20/21/22 novembre


- Asti: 23/24 novembre


- Genova: 25/26 novembre


- Milano: 27/28/29/30 novembre - 1/2 dicembre


- Parma: 3/4 dicembre


- Bologna: 5/6/7/8 dicembre


- Padova: 9/10/11 dicembre


- Treviso: 12/13 dicembre


- Mantova: 14/15 dicembre


- Bergamo: 16/17 dicembre



giovedì 19 novembre 2009

Vento in poppa

Ventoinpoppa A quanto pare, la bagarre in casa PD sul dilemma Bresso-non Bresso sembra essere finita. Almeno sulla carta (dei giornali), la Bresso è stata ri-ri-rilegittimata quale candidata ufficiale del PD. Quello che rimane da vedere è in realtà tutto il resto, e non è poco. Bersani ha messo in discussione un altro caposaldo della coalizione di csx piemontese: la coalizione stessa.  L'alleanza con la sinistra radicale (Rifondazione compresa) che ha ben funzionato nella giunta regionale di questi 5 anni si trova improvvisamente a galleggiare nel vuoto, perché da Roma in realtà si vuole cercare un'intesa con l'UDC a livello nazionale. E il Piemonte non deve fare eccezione.

Insomma, smontiamo tutte le cose che vanno bene.

Dopo il litigio su carta stampata tra Casini e Bresso, l'UDC ha posto un veto insormontabile sulla zarina e sarà durissima trovare un'intesa per le regionali. Regionali che, ricordiamo, saranno tra quattro mesi soltanto.

Oggi su La Stampa è uscito il nuovo sondaggio di Piepoli, che premia il centrosinistra. Chiamparino e Bresso battono Cota e Ghigo sia in quanto a conoscenza, sia in quanto a fiducia. In particolare, Mercedes Bresso vincerebbe sia su Cota sia su Ghigo con un margine rispettivamente di 6/7 punti, mentre Chiamparino spadroneggia sugli avversari staccandoli di 9/13 lunghezze. In realtà il sondaggio lascia il tempo che trova dato che prevede una media del 35% di intervistati che sono in dubbio e non sanno a chi andrebbe il loro voto nelle quattro sfide proposte.

Quanto a voti ai partiti invece, il PDL prevale sul PD di due punti percentuali nonostante un calo del primo e una rimonta del secondo. Inoltre se l'UDC dovesse congiungersi al csx, questo probabilmente vincerebbe le elezioni, mentre invece la vittoria sarebbe sicura per il cdx nel caso di un accordo dell'UDC con il PDL.

Inutile ribadire che il sottoscritto trova l'idea di appioppare una Bresso all'UDC (e viceversa) completamente sbagliata e fuori luogo, e sostiene fermamente l'idea che una Bresso sostenuta da PD e tutta l'arcata sinistra possa davvero farcela nel caso di una corsa solitaria dell'UDC (cosa che, secondo il sondaggio, il 44% dei votanti UDC auspica).



lunedì 16 novembre 2009

2012

2012


Un'americanata dello stile The Day After Tomorrow, ma avvincente e pieno di effetti speciali della madonna.



sabato 14 novembre 2009

Fini alla guida del Piemonte

Polls Sondaggio interessante sulla fiducia di cinque politici regione per regione.
In Piemonte abbiamo dato un 49% a Berlusconi (che non ha nulla a che vedere con il 62% della Lombardia), un 40% a Bersani (un po' meno della media nazionale, ma il dato è ancora molto primitivo e secondo me  crescerà nei prossimi mesi), un 50% a Brunetta (che ci sta), un 48% a Tremonti e il primo posto con un 51% va a Fini, che è vero che nel resto d'Italia viaggia su una media del 55%, ma che in Piemonte è comunque l'unico dei cinque leader a superare la soglia del 50%. Ma si sa, è l'effetto del sempiterno understatement piemontese.



venerdì 13 novembre 2009

Conati di vomito

Berlusconi_untouchable
E basta con Berlusconi.
Non se ne può più.
Perché si accanisce a governare ancora?
Faccia un passo indietro, per il bene dell'Italia.

Odi et amo

Stress O sommi capi del PD piemontese, basta baruffe.
E dire che due settimane fa me la godevo nel vedere Ghigo vs Cota vs Crosetto nel centrodestra mentre noi avevamo la shining star Bresso confermata all'unanimità e già in campagna elettorale.

Non credevo l'avrei mai detto, ma l'UDC ha ragione. Non si possono mettere in una coalizione Comunisti sì-TAV e UDC pro-crocifisso. Magari si vince anche così, ma poi non funziona, non si ottengono risultati, i cittadini se ne accorgono e alla tornata elettorale successiva ribaltone completo a favore dell'altro schieramento.

Allora cos'è tutto questo accanimento sull'accordo PD-UDC in Piemonte? Sarà che il 6% dell'UDC è guarda caso il divario che il centrosinistra deve colmare sul centrodestra?

Saitta è un democristiano prestato al PD, ha fatto fuori la sinistra radicale e ha imbarcato l'UDC in giunta provinciale. Ottimo. Ma non tutte le alleanze devono essere modellate su questo stampo.

Mercedes Bresso è laica e progressista, sostenitrice dei diritti civili e della green economy. Se l'UDC non accetta queste sue posizioni, amen. Non vedo perché bisogna rovinare la buona base di partenza che già c'è intorno alla Bresso (un 52% di approval rating della Governatrice dopo i 5 anni di mandato, un buon rapporto all'interno della maggioranza attuale, una candidatura riapprovata all'unanimità dai partiti della maggioranza) solo per ottenere 2 o 3 punti percentuali in più che sarebbero portati in dote dall'UDC in seguito ad una fantomatica alleanza - 2 o 3 punti compensati poi da tutte le beghe di convivenza che scoppierebbero all'interno della nuova coalizione allargata.

Non mi piace questa logica del correre per vincere a tutti i costi. L'Unione di Prodi docet: è una buona idea in teoria, ma in pratica non funziona. C'è una soglia al di sopra della quale il gioco non vale più la candela.

La Bresso ha ragionevoli possibilità di riportare a casa la vittoria se farà una buona campagna elettorale. L'UDC poi, correndo da solo, toglierebbe più voti al centrodestra che al centrosinistra.

Ma allora di cosa stiamo discutendo?

Basta pasticci.

Il PD piemontese si sta mangiando con le proprie mani, rovinando da solo il grande vantaggio che ha sul centrodestra - un candidato già legittimato e già partito con la campagna elettorale.



giovedì 5 novembre 2009

Meglio soli che martellati ogni cinque minuti

Martello


In seguito a questo articolo de La Stampa, dico: andiamo avanti senza UDC. Un partito del 6% non può permettersi di mettere continuamente in discussione il nome della candidatura benedetta dal partito che ha il 30%, da tutta la maggioranza attuale, e soprattutto che ha ancora il 53% di approvazione dei cittadini piemontesi.

A questo punto meglio soli che rognati ogni cinque minuti.

Andale.





mercoledì 4 novembre 2009

Tra politica, crocifissi e pubblicità

Il termine tecnico è campagna di posizionamento: messaggi per far
conoscere o consolidare la notorietà di un personaggio politico.
Mercedes Bresso ha deciso di giocare d’anticipo e, forte
dell’investitura del Pd regionale che all’unanimità l’ha ricandidata
alla guida del Piemonte, è partita. Da ieri, il viso sorridente della
«zarina» sta macinando chilometri su e giù per Torino sui mezzi
pubblici di Gtt. I manifesti giocano su due slogan: «Passione Piemonte»
e «Avanti Piemonte». E poi un secondo messaggio: «Uniti si vince» e/o
«uniti si cresce». Una comunicazione che dovrebbe servire per
sottolineare come, per uscire dalla crisi, non basta «un uomo solo al
comando» ma serve «un gioco di squadra».

La campagna è
finanziata dall’Associazione Passione Piemonte che ha acquistato spazi
pubblicitari anche sugli autobus in servizio in tutta la provincia.
Qualcuno, però, non ha gradito. Alberto Goffi, segretario regionale
dell’Udc, ha un diavolo per capello e non nasconde la sua irritazione
soprattutto per la dicitura dei due poster: «Presidente della Regione,
candidata 2010». E così va all’attacco: «Prima Casini nella sua visita
a Torino e poi noi in Piemonte abbiamo cercato in tutti i modi di
spiegare in caso di alleanza con il centrosinistra le scelte dei
candidati e dei programmi dovrebbero essere condivise senza dare nulla
per scontato». Di più: Casini ha posto un veto sulla ricandidatura
della laica Bresso. Ancora Goffi: «È evidente che qui siamo stati messi
di fronte al fatto compiuto e faremo le scelte conseguenti».

Parole
che annunciano un nuovo affondo centrista contro la presidente. E
adesso, visto che Torino tace, si va direttamente a Roma dove oggi
svolgerà il vertice tra il leader dell’Udc e Pierluigi Bersani,
segretario Pd. Il sito «Affariitaliani.it» dà per fatta l’operazione
«siluramento» e la sostituzione della Bresso con il sindaco di Torino.
Secondo questa interpretazione la «zarina», grande elettrice di
Bersani, sarebbe sacrificata sull’altare dell’accordo nazionale
anti-Berlusconi.

Fantapolitica, si dirà. Ma forse non è un
caso che Goffi, annunciando la mobilitazione del partito per
raccogliere le firme davanti alle chiese cattoliche per protestare
contro la sentenza Ue che condanna l’Italia, aggiunga: «Nelle nostre
valutazioni sulle future alleanze non sarà certo secondario capire le
posizioni delle varie personalità politiche del centrosinistra nei
confronti della vicenda del crocifisso nelle scuole»

Come
dire: scommettiamo su una presa di posizione laicista della Bresso in
modo da scavare un solco sempre più profondo con l’Udc e il voto
cattolico. Una posizione a cui poter contrapporre a livello nazionale
il punto di vista del sindaco, sicuramente più moderato e
gradito/sponsorizzato da Casini e sicuramente anche da Francesco
Rutelli. Interpellato a margine dell’accensione delle luci di Natale,
Chiamparino spiega: «In Italia il crocifisso appartiene ad una storia
che lo fa essere parte integrante dei fondamenti della nostra cultura e
delle nostre tradizioni, al di là della fede».

Il gioco sembra
fatto. Bresso, però, con un comunicato stampa degno della miglior
tradizione democristiana della prima Repubblica, spariglia il tavolo:
«Francamente vorrei capire meglio e leggere le motivazioni della
sentenza. A me, che sono laica, la presenza del crocifisso in classe
non ha mai creato particolari problemi. Non mi sono sentita violata nel
diritto di scegliere». E spiega: «Credo, piuttosto, si tratti di una
tradizione culturale consolidata e non offensiva». Poi la
sollecitazione: «E’ molto più importante essere attenti ai diritti
delle persone in concreto, nella quotidianità, nelle scelte più
difficili e sensibili, che non accanirsi in discussioni infinite e
laceranti sui simboli».

(via lastampa.it)



martedì 3 novembre 2009

Troppo avanti

19665 Questo blog si schiera nettamente a favore della rimozione di tutti i crocifissi dalle aule delle scuole italiane.

E a favore della Corte Europea sempre e comunque, che almeno ci ricorda che viviamo nel terzo millennio.

Poi mi si dovrà spiegare perché nessuno va mai a messa la domenica ma tutti si prodigano nel difendere con le unghie questo simbolo nelle aule.
(che poi nelle aule non lo vedono mai, semmai lo vedono i figli)



lunedì 2 novembre 2009

Regionali 2010 Piemonte, sondaggio fresco fresco

Un altro sondaggio di GPG, aggiornato al 31/10/2009:

CENTRO DESTRA: 49,0%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 29,5%
- LEGA NORD: 17,0%
- LA DESTRA, F.TRIC: 1,5%
- Altri CDX: 1,0%

CENTRO SINISTRA: 42,5%
- PARTITO DEMOCRATICO: 27,5%
- ITALIA DEI VALORI: 8,0%
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5%
- RADICALI: 2,0%
- SINISTRA E LIBERTA' (incl. Verdi): 2,0%
- Altri CSX: 0,5%

UNIONE DI CENTRO: 6,0%
MOV. 5 STELLE/PCL
: 2,0%

ALTRI: 0,5%

Scenario candidati:

Cota (CDX) 48,0% (-1,5%)
Bresso (CSX): 45,0% (+0,5%)
Vietti (UDC): 7,0% (+1,0%)

Il centrodestra paga la bagarre che non ha ancora definito un candidato, con la Bresso che progressivamente dall'altro campo si rafforza. Anche per il csx tuttavia le alleanze non sono ben definite, con la probabile alternativa UDC o Comunisti. Anche se l'UDC sulla carta vale 4,5 punti in più di Rifondazione, è più che certo che almeno metà degli elettori UDC non voterà per la Bresso, anche in caso di un accordo tra centro e csx. GPG poi non tiene conto dell'incognita Ghigo che, qualora si candidasse, sarebbe il candidato più adatto per un'alleanza con l'UDC.



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