venerdì 31 dicembre 2010

Torino medaglia di bronzo per trasporti ecologici

Torino terza città in Italia per la mobilità sostenibile. È il dato emerso dal rapporto «Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città», elaborato da Euromobility con il contributo di Assogasliquidi e Consorzio Ecogas e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Euromobility è l’associazione nazionale dei mobility manager, nata per diffondere la cultura della mobilità sostenibile.

Un dato lusinghiero, che dopo la notizia di mercoledì (Torino è la seconda città più visitata dai turisti a Natale dopo Roma) ha messo di ottimo umore anche l’assessore all’Ambiente, Roberto Tricarico.

Al primo posto di questa classifica si colloca Venezia, città più «eco-mobile» d’Italia, seguita da Parma. La città veneta, sesta lo scorso anno, si aggiudica il trofeo italiano della mobilità sostenibile scalzando Bologna dal primo posto. Ma è Torino a offrire la performance più positiva: recupera ben dieci posti dall’anno scorso, balzando dal tredicesimo al terzo posto.

«Il rapporto di Euromobility – ha commentato l’assessore all’Ambiente, Tricarico – sottolinea l’importante lavoro svolto dalla giunta in questi anni: la predisposizione di un piano per la mobilità sostenibile, il Pums, che rivoluzionerà il nostro modo di usare il mezzo pubblico; lo sviluppo del car sharing e l’immediato successo del bike sharing, attivo da appena sei mesi e già utilizzato da 4200 utenti; le politiche di controllo della qualità dell’aria e la ramificata rete di piste ciclabili. Ma importante è la crescita della sensibilità ambientale dei cittadini, evidenziata dall’aumento delle auto circolanti a basse emissioni e soprattutto delle biciclette».

Dall’analisi delle singole voci che compongono la classifica, Venezia vince grazie a un trasporto pubblico che funziona, a importanti innovazioni nella gestione della mobilità come il car sharing e il bike sharing, a una riduzione dell’indice di motorizzazione e a un significativo aumento delle automobili a gas. Torino è seconda per incremento delle auto a gas, prima per presenza di auto Euro 5, prima per offerta di car sharing e seconda per offerta di bike sharing.

Gli indicatori di cui si è tenuto conto per stilare la classifica sono stati in particolare le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, mobility manager, ecc) e la loro efficacia. Secondo elemento: lo stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione e all’incremento delle auto alimentate a combustibili alternativi (gpl, metano). Terzo: l’offerta di trasporto pubblico, le politiche per la ciclabilità, l’adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico. Le 50 città monitorate sono tutti capoluoghi di regione, sommate ai due capoluoghi delle Province autonome e alle città con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti.

(via lastampa.it)

Chiamparino, bilancio di fine mandato

Quotando l'articolo su LaStampa, commentiamo punto per punto il bilancio di 10 anni di giunta Chiamparino.

Le «tre chicche» Il sindaco ha voluto cominciare il suo discorso con «tre chicche di fine anno». Tre problemi risolti a cominciare dalla soluzione dell’«affaire» Palazzo del Lavoro, «che per gli ultimi vent’anni è stato ostaggio del degrado e che, da edificio-simbolo dell’Italia unita che era, si è drammaticamente trasformato in monumento all’abbandono». Chiamparino ha rivendicato con orgoglio il fatto che gli olandesi di Corío stanno per investire 140 milioni per far nascer nel Palazzo del Lavoro un centro commerciale con molte parti a disposizione del pubblico, ma, soprattutto, creando mille posti di lavoro. La seconda novità che inorgoglisce Chiamparino è la nuova gestione, in vista del 150˚, della pulizia della città, con gli spazzini «on demand», utilizzando disoccupati, così come accade quando nevicava con gli spalatori: «lo andavo predicando da anni, finalmente ci siamo arrivati». Poi c’è un’altra figura che sarà sperimentata sulla Linea 4 ed è quella del bigliettaio del tram: aumenta il senso di sicurezza e si ripaga con la sconfitta della «portoghesità». 

Il Palazzo del Lavoro è l'ultimo dei meriti della giunta, che in effetti ci lavorava da tempo.
La gestione della pulizia "on demand" mi giunge invece nuova, ohibò.
Ottimo il bigliettaio dei tram: speriamo che dal 4 si estenda a tutte le linee: paradossalmente, un ritorno al passato, a quando il bigliettaio era figura integrante del tram, permetterà uno slancio verso il futuro perché ci farà sentire tutti un po' più "sicuri", ma soprattutto ci farà sentire tutti più uguali: non ci sarà più il divario tra il passeggero che paga il biglietto e quello che non lo paga, pur usufruendo entrambi dello stesso servizio. La riscoperta della legalità innescherà, ne sono sicuro, un circolo virtuoso.

La conversione Partendo dall’invito ricevuto il 7 e l’8 dicembre scorsi dalla London School of Economics a intervenire a Chicago insieme con Barcellona, Seul e Monaco per spiegare al mondo come una città può fare della riconversione un’occasione di rilancio a tutto campo, Chiamparino ha spiegato che «in questi quindici anni Torino ha saputo scommettere sul rinnovamento, coniugando sviluppo con coesione sociale, passando dall’industria al turismo dando prova di intentionality» . E poi via con Italia 150: «Si ricreerà l’atmofera magica che c’era durante le Olimpiadi, anche lì, pur con situazioni diverse, si accese l’entusiasmo e si superò il «canton dij barboton» (l’angolo di chi borbotta) solo quando arrivò in città la fiaccola sono certo che sarà così anche per il 2011: quando apriranno le mostre e arriverà il presidente della Repubblica, il 18 e 19 marzo, si rivivrà la magia del febbraio 2006».

"Coesione sociale" mi sa di parola presa in prestito dal lessico di Ilda Curti, assessore alle politiche di integrazione (piccola chicca dovuta).
Italia 150 sarà un'ottima occasione di rilancio della città sotto i riflettori di tutto il paese. In questi anni Torino non è mai stata ferma, neanche dopo le Olimpiadi, in quanto a eventi nazionali o internazionali. Quest'aria di internazionalità che si respira in città è percepita comunque ancora come nuova. Non ci siamo ancora abituati al flusso turistico di francesi, inglesi, svizzeri, tedeschi e scandinavi. E, forse, è bello così.

La capitale turistica «I giornali di oggi spiegano che Torino è la seconda città in Italia dopo Roma ad essere stata scelta come mèta turistica: questo è un primato di cui andar fieri costruito dopo le Olimpiadi grazie a partnership con l’Alitalia per i voli internazionali, offerta di pacchetti turistici e culturali. Nel 2010 siamo giunti al record di 3 milioni e 600 mila presenze, più che nel 2006.

Forse questo punto rappresenta la novità più grande introdotta dalla giunta Chiamparino: la vocazione turistica della città. E dire che tutte le bellezze artistiche, gastronomiche, culturali della città ci sono sempre state: ci voleva però un po' di attenzione, di cura, di marketing in più per farle apprezzare dapprima ai torinesi e poi al panorama turistico internazionale ed europeo.

Il centro aperto sempre «Non mi capacito di come persone alla guida di importanti associazioni non capiscano che c’è un nesso stretto fra il turismo e le misure di crescente razionalizzazione del centro». L’attacco alla presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa - che più volte ha criticato l’assessore alla Mobilità Sestero a causa della Ztl - è fin troppo chiaro. Chiamparino s’infervora: «A riprova del fatto che anche stavolta l’amministrazione sta facendo la cosa giusta ci sono pile di giornali vecchi, che raccontano le levate di scudi contro la pedonalizzazione di piazza San Carlo o via Lagrange che oggi sono due gemme del nostro centro. E poi nessuno di noi è tanto sciocco da credere che ci sia qualcuno che si mette in coda alle otto per far shopping, anche perchè i negozi aprono dopo le dieci. E allora, mi chiedo: perchè non girare la questione e spiegare alle persone che il centro è aperto tutti i giorni dalle 10,30 e il sabato anche prima? E’ un asso che i commercianti si rifiutano di calare e alla fine la gente pensa che sia chiuso sul serio il centro».

Questa è un'arma a doppio taglio della giunta. La ZTL è stata tanto criticata più per pregiudizio che per gli effetti che ha comportato. Tuttavia, nessuno può mettere in discussione tutte le iniziative intraprese dagli assessori per incentivare il trasporto eco-sostenibile e permettere una maggiore fruibilità del centro da parte dei pedoni. Che, alla fine, checché se ne dica, è la ragione che fa prevalere i pregi ai difetti del provvedimento. Sfido qualunque commerciante e chiunque voti destra a dire, dopo essersi fatto una passeggiata su via Lagrange, che i provvedimenti presi sono stati sbagliati.

Ambiente, viabilità, eventi e un ritrovato orgoglio sabaudo sono gli assi nella manica dei 10 anni della giunta Chiamparino. Personalmente, ho apprezzato molto il loro operato, sia della giunta sia del Sindaco in sé. Infatti è un peccato che l'esperienza non possa proseguire per vincoli legislativi. Ma, in fondo, sono passati 10 anni ed è, forse, giusto così.

(via lastampa.it)

giovedì 30 dicembre 2010

Torino, meta di vacanze natalizie

Il capoluogo subalpino si classifica al secondo posto tra le mete italiane più ambite, dietro Roma
daniela lanni (agb)
torino

Torino, città amata e meta desiderata dai turisti per trascorrere queste giornate di festa e il Capodanno 2010. Per la prima volta supera addirittura Firenze, Milano o Venezia. E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Osservatorio nazionale del Turismo.

Il capoluogo subalpino si è classificato al secondo posto con il 2,2% di prenotazioni. Prima c'è Roma con il 6,3% di preferenze. Quest'anno, dunque, non solo neve ma tanta voglia di cultura e divertimento. E Torino offre un ventaglio di possibilità molto ricco: la storia, il paesaggio, la posizione geografica, l'abbraccio delle montagne olimpiche, la poesia delle Langhe, il romanticismo del Lungo Po, i lussuosi caffè del centro, i locali storici, la cucina, il cioccolato e le espressioni di arte e cultura, negli edifici e negli eventi.

“E' stato premiato il nostro modello - ha commentato l'assessore Fiorenzo Alfieri - Torino è sempre stata bella, ma i suoi peggiori nemici sono sempre stati i torinesi. Poi è accaduto il miracolo e oggi tutti credono in questa città”.

Una medaglia d'argento che fa sorridere anche l'assessore al Turismo Alessandro Altamura: “I nostri sforzi sono stati finalmente ripagati”. Da non dimenticare anche il restyling degli ultimi anni: vie centrali pedonalizzate, piazze storiche, edifici e portici tirati a lucido. Insomma Torino non ha nulla da invidiare alle altre città del nostro Paese. La sua immagine sta crescendo in modo sempre più positivo e bello.

Sempre secondo i dati dell'Osservatorio rispetto al 2009 cresce la percentuale di vacanze prenotate in montagna, 43,1%, con preferenza per l'arco alpino tra Lombardia, Alto Adige e Piemonte.

(via lastampa.it)

mercoledì 29 dicembre 2010

L'effetto Mirafiori sulle primarie

Un bell'articolo di Repubblica Torino di qualche giorno fa illustrava le posizioni dei 4 candidati alle primarie csx di Torino rispetto all'accordo tra Fiat e Sindacati.

Gariglio parla di "ricadute positive" sull'area e sul settore, un accordo "indispensabile" per il futuro di Torino.

Fassino parla di accordo non solo importante ma necessario, perché "se si perde l'investimento addio Fiat e senza Mirafiori la Fiat sarebbe un'altra cosa".

Placido definisce il sindacato "senza coraggio" perché avrebbe potuto esprimere alternative diverse, ma considera nel complesso l'accordo positivo.

Ardito boccia completamente l'intesa, "frutto della divisione sindacale".

martedì 28 dicembre 2010

Toglietemi tutto ma non l'indennità

Il Movimento 5 Stelle Piemonte ha proposto la riduzione della cosiddetta indennità dei consiglieri regionali del 30 per cento, l’eliminazione dei rimborsi forfettari (oltre 2.400 euro netti mensili), la riduzione dei gettoni di presenza da 122 euro a una cifra simbolica di un euro, la riduzione dei rimborsi chilometrici e infine la riduzione del vitalizio di un terzo agli ex consiglieri (quello attuale concede dopo i 65 anni un assegno mensile di 3.000 euro dopo un mandato fino ad un massimo di 8.000 euro dopo 4 mandati).

Attualmente lo stipendio di un consigliere regionale veleggia tra un minimo di un consigliere senza nessun altro incarico e residente a Torino, che autocertifica una media di 12 incontri istituzionali di 7,553 euro netti mensili ad un massimo di un consigliere capogruppo, che autocertifica 30 attività istituzionali al mese, residente a 200 km da Torino, di quasi 17 mila euro netti.

Pdl, Pd e Lega hanno bocciato le proposte dei grillini in Commissione. Hanno votato a favore l’Idv e l’ex Rifondazione, la rappresentante di Sel era assente.

Domani mercoledì 29 la questione sarà ridiscussa in Consiglio regionale.

Spero che almeno i consiglieri del centrosinistra rinsaviscano e si rendano conto che anche i gesti simbolici hanno il loro significato, soprattutto in un momento di crisi economica. Uno stipendio di 3.500-4.000 euro per un consigliere regionale è fin troppo generoso, e comunque basta per mantenere decorosamente la propria famiglia.

Il mio pieno appoggio all’iniziativa di Davide Bono e Fabrizio Biolé."

(via piovono rane)

Via Carlo Alberto: pro e contro della pedonalizzazione

Anzi, ho deciso che scriverò solo dei contro, perché i pro sono talmente visibili a tutti che non avrebbe senso rielencarli (basti solo pensare alla bellezza della piazzetta "due lampioni", che ha totalmente cambiato volto; io ci sono passato davanti tutte le mattine per un anno e non avevo mai pensato che potesse essere così... sabauda nella sua regalità).

Vorrei quindi dar voce alle perplessità di un residente, che considero legittime e sacrosante:

Buongiorno, io in via carlo alberto angolo via doria ci vivo e faccio i complimenti al comune per l'ottimo lavoro di riqualificazione dell'area, che indubbiamente ha acquistato un fascino particolare.
Vorrei però raccontare a chi, pur non abitando in zona, ne reclama a gran voce la pedonalizzazione, un paio di disagi cui siamo sottoposti noi residenti.
Innanzi tutto vi posso assicurare che il cicalio continuo dei pedoni è di gran lunga più fastidioso del rumore delle vetture, soprattutto nelle ore notturne non è assolutamente "vivibile" udire le voci di chi si ferma qui sotto anche solo per salutarsi dopo una piacevole serata incurante di utilizzare un tono di voce più discreto e consono, per non parlare delle orde di ragazzini che solitamente dopo la chiusura delle birrerie migrano in via carlo alberto e piazza bodoni per bersi l'ultimo bicchiere (rigorosamente di plastica che poi generosamente lasciano lì per la gioia di noi residenti).
Cosa dirvi poi delle piacevoli mezzore/ore che sempre noi residenti trascorriamo al volante della nostra auto in cerca di un parcheggio... Quasi impossibile riuscire ad affittare un posto auto a pagamento; il parcheggio di piazza bodoni si che fa gli abbonamenti mensili 24oresu24ore (sconto solo ai soci aci) ma non garantisce poi il posto, ne deriva che se il parcheggio è completo comunque si deve stare in coda nell'imbuto che si viene a creare prima della rampa attendendo che si liberi un posticino; tutto ciò è molto democratico ma fa passare la voglia di spendere centoefischiaeuri al mese per l'abbonamento. A questo proposito, visto che tanti parcheggi sono stati eliminati con la ripavimentazione, mi parrebbe assai civile che il comune si allineasse a tante altre città e dipingesse metà delle strisce blu della zona in un altro colore ad uso esclusivo dei residenti.
Infine veniamo al mio terrore maggiore, ovvero che la zona possa essere periodicamente trasformata in mercatino caseario o in location per la sagra della porchetta! A Torino abbiamo tanti luoghi che sarebbero decisamente più consoni(piazza d'armi ecc); io proprio non mi capacito del perchè permettano che il centro (piazza castello, piazza vittorio, ecc) venga sempre snaturato in questo modo. Inoltre spostare queste iniziative in altre zone della città significherebbe soprattutto rivitalizzare tutta torino e non solo il centro.
Per concludere la pappardella ritengo che la città (il centro) sia di tutti i cittadini e che da tutti debba essere goduta e vissuta ma chiedo più senso civico ai passeggiatori, più partecipazione al comune, meno sagre dell'agnolotto...
Auguri a tutti

Problemi di bilancio per Fassino

Italia oggi pubblica un articolo che anticipa in qualche modo i temi della campagna elettorale delle primarie del centrosinistra torinese, vale a dire l'ingresso di Peveraro nella squadra fassiniana.
Peveraro, ex assessore al bilancio del comune e in seguito vice di Mercedes Bresso in regione, è da molti additato come il principale responsabile dell'altissimo indebitamento del comune di Torino, accumulato durante gli anni di preparazione alle Olimpiadi, coincidenti con il primo mandato di Chiamparino.
E dietro questo ingresso ci sarebbe proprio Chiamparino, passato a supportare esplicitamente Fassino dopo aver abbandonato la potenziale candidatura di Profumo, il Rettore "tentenna".

Città democratica: Torino verso le amministrative

Un'ottima e puntuale analisi dei flussi elettorali nella Città di Torino, fatta sul blog Città Democratica, che riporto interamente qui di seguito (l'originale lo trovate qui)

Tra le grandi città in cui nel 2011 si terranno le elezioni amministrative Torino è probabilmente quella in cui la macchina elettorale si sta muovendo con maggiore ritardo.

Dopo il forfait del Rettore del Politecnico, Profumo, si è scatenata una vera girandola di nomi nel centrosinistra che solo in questi giorni si sta focalizzando intorno ai nomi di Fassino, Placido, Gariglio e Ardito, in attesa di Tricarico e di un nome ancora ignoto in quota SEL.

Il centrodestra pare oscillare tra Coppola e Coppa, ma in questo momento la sua strategia è estremamente attendista, quasi fosse anch'esso in attesa delle primarie del centrosinistra fissate al momento per il 13 febbraio.

Questa situazione permette di tralasciare in questa prima analisi l'eventuale effetto candidato, per concentrarsi sulla forza delle coalizioni sotto la Mole.

A questo link si trova un excel contenente i risultati delle elezioni regionali 2005, politiche 2006, comunali 2006, politiche 2008, provinciali 2009 e regionali 2010 così come riportate dal servizio elettorale1 del Comune di Torino: tutte le tornate elettorali degli ultimi sei anni ad eccezioni delle europee 2009, proprio per prendere in considerazione solo le elezioni in cui si puntava all'elezione di una carica monocratica. La forte connotazione personalistica data alle elezioni politiche nella II Repubblica permette di considerarle, da questo punto di vista, paragonabili alle elezioni amministrative.





Confronto centrodestra-centrosinistra

nel Comune di Torino (2005 - 2010)
Il quadro che emerge è abbastanza chiaro: Torino è una città di centrosinistra. Nelle tornate elettorali prese in considerazione il centrosinistra ha oscillato tra il 46,14% ed il 63,62% (media 54,95%, deviazione standard 6,91%), mentre il centrodestra ha ottenuto una forbice che spazia tra il 32,16% ed il 42,47% (media 38,37%, deviazione standard 3,45%).



È bene evidenziare il fatto che per consultazioni elettorali differenti i concetti di centrodestra e centrosinistra sono a loro volta differenti: la geometria e la composizione delle coalizioni è variata più volte nel corso degli anni, e con essa la presenza o meno delle cosiddette terze forze.



Facendo i dati riferimento ai risultati ottenuti dalle liste e non dai candidati, la bassa deviazione standard che emerge osservando i dati del centrodestra permette di trarre una prima importante conclusione: i risultati di tale coalizione restano grosso modo sempre gli stessi indipendentemente dalla competizione elettorale. Questo significa che il numero di votanti della coalizione di centrodestra, a Torino, è fortemente correlato con il numero dei votanti in generale, e l'affluenza non ha pertanto grossi impatti su questa parte politica.

Al contrario, è evidente che il fenomeno del non-voto - così come il diverso richiamo alle urne che suscitano competizioni di tipo differente - provoca di volta in volta delle oscillazioni piuttosto sensibili sulla coalizione di centrosinistra, ribadendo il cronico problema che attanaglia questa parte politica da diversi anni a questa parte, ovvero la capacità o meno di portare alle urne i propri simpatizzanti.



Se si osserva nel dettaglio il rapporto tra i partiti della coalizione, diventa interessante misurare da un lato l'andamento relativo tra PdL e Lega, e dall'altro quello tra PD, IdV e SEL.







Rapporto PDL-Lega

nel Comune di Torino (2005 - 2010)





Rapporto PD-IdV-SEL

nel Comune di Torino (2005 - 2010)


In entrambi gli schieramenti principali si assiste, dopo il 2008, ad un repentino e violento calo percentuale dei partiti principali (PdL e PD) in favore delle forze di minoranza (Lega da una parte e IdV e SEL dall'altra).

La causa dietro a questo fenomeno è evidente: se si osserva l'andamento dell'IdV si nota una violenta cesura tra il 2006 ed il 2008 con un passaggio da meno di 10.000 voti ad oltre 30.000 preferenze; tra il 2008 ed il 2010, tuttavia, le simpatie per il partito di Di Pietro si sono mantenute su un livello pressoché stabile. Un discorso analogo, anche in termini di cifre, può essere fatto per la Lega Nord, mentre Sinistra Ecologia e Libertà presenta una serie storica troppo breve per essere presa in esame in questo tipo di analisi.

La stabilità di Lega e IdV, a fronte di un accrescimento del loro peso a livello di coalizione, implica che esiste una diaspora di consensi nel PD e nel PdL che, se da un lato si compensa a livello di rapporti di forza tra le coalizioni, dall'altro muta in maniera molto evidente la composizione delle coalizioni stesse.


Ancora più importante, questa analisi permette di capire come il principale nemico di PD e PdL sia l'astensionismo. Il cannibalismo che Lega e IdV hanno esercitato all'interno delle rispettive coalizioni non è legato ad un vero e proprio travaso di consensi, ma alla capacità di mantenere - senza accrescere - il proprio elettorato mentre quello dei partiti "maggiori" calava o si disperdeva su altre formazioni.

Naturalmente non bisogna dimenticare un certo margine di errore nei risultati ottenuti, dovuto alla presenza o all'assenza di liste civiche all'interno delle coalizioni, liste che storicamente "pescano" in maniera più evidente nei partiti di maggiori dimensioni. La tendenza è tuttavia innegabile.






Risultati ottenuti dal centrodestra

nel Comune di Torino (2005 - 2010)

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Risultati ottenuti dal centrosinistra


nel Comune di Torino (2005 - 2010)

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Ripartizione circoscrizioni

nel Comune di Torino (2005 - 2010)

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Esaminando lo scenario cittadino dal punto di vista geografico, si vede come il centrodestra sia in grado di prevalere unicamente nella circoscrizione più centrale di Torino (Circoscrizione I: Centro - Crocetta) e di essere vicino al pareggio nella Circoscrizione VIII (San Salvario - Borgo Po - Cavoretto). In tutto il resto della città il centrosinistra prevale senza eccessive difficoltà, specie nelle sue roccaforti delle circoscrizioni II, V e X.







Peso delle circoscrizioni

nel Comune di Torino (2005-2010)


Prendendo in considerazione, infine, il peso relativo delle circoscrizioni, si colgono alcuni accenni di trend - salita della VIII e calo della VI su tutti - in un'ottica tuttavia di sostanziale stazionarietà, sintomo che le differenze di affluenza legate alle differenti competizioni elettorali e alle evoluzioni del fenomeno dell'astensionismo colpiscono in maniera abbastanza uniforme a livello cittadino, quindi in maniera abbastanza scorrelata dalla composizione elettorale del campione formato dagli abitanti di una data circoscrizione.

Si arriva quindi ad un'apparente contraddizione: la variabilità del voto incide soprattutto a sinistra, eppure il peso delle circoscrizioni resta invariato, suggerendo una partecipazione proporzionale malgrado i vari quartieri di Torino presentino risultati anche molto diversi tra loro. Non si notano in sostanza cali significativi di rappresentanza delle circoscrizioni più di sinistra in concomitanza con le elezioni che hanno riservato gli esiti peggiori per la coalizione progressista.

In realtà questi due dati consentono di inquadrare meglio il fenomeno dell'astensionismo relativamente all'area torinese: non vi è un problema - o almeno non è il problema principale - a livello della base storica del partito, ma al contrario vi è molta delusione nel cosiddetto ceto medio progressista, la gente di sinistra non tanto per rivalsa sociale o necessità storica, ma per l'ideale di un mondo migliore, più ecologico, più equo, più meritocratico.

Una fascia di elettorato non collocabile geograficamente ma al tempo stesso sufficientemente numerosa da determinare pesantemente l'esito della prossima competizione elettorale.

(via cittademocratica)

Comunali Torino 2011: primarie PDL


Una pagina immacolata e di una semplicità terrificante: ecco cosa trova chi si reca su www.votailtuosindaco.org, il sito delle primarie farlocche del PDL. Non uno straccio di biografia dei partecipanti, solo una foto, un nome e un cognome. E, dopo aver votato, una pagina bianca ti chiede i dati per rimanere aggiornato sui risultati della consultazione, che saranno resi noti a fine gennaio.
Alla vigilia erano dati favoriti Coppola e la Bonino, che avrebbero sconfitto Ghiglia in uno scontro giovani-vecchi 2 a 0; ma pare che in testa ora ci sia Maurizio Marrone.

Primarie per Torino: sondaggio Facebook

Una graziosa e semplice applicazione di Facebook conta i sostenitori dei vari candidati per le primarie di Torino, con i risultati (provvisori) riportati sopra: Placido stravince, Fassino argento staccato di oltre 20 lunghezze, Tricarico bronzo.

Primarie per Torino, si parte

E vissero tutti felici e contenti.
Ops, ma non è ancora finito tutto l'ambaradan?
Dopo tutti questi mesi passati ad assistere alla Profumopoli, alle inversioni di marcia del PD, a SEL che prima di unisce poi si toglie, al vano inseguimento del Terzo Polo torinese da parte dei democratici, l'interesse per lo scenario cittadino del centrosinistra è calato a me che sono elettore attivo nonché partecipe della vita politica torinese, figuriamoci a chi non lo è.

Tuttavia, ora le cose sembrano partite, su entrambi i fronti.
Nel centrosinistra, Fassino ha detto sì dopo aver consultato mezza città e, partito lui, si è trascinato dietro altri tre competitors: Ardito, Gariglio e Placido. La data delle primarie è stata fissata per il 27 febbraio 2010.
Nel centrodestra, sono partite le primarie farlocche online. Sicuramente una grande prova di tecnologia (che permetterà al PDL di raccogliere un bel po' di nominativi e contatti di elettori torinesi attivi di centrodestra a Torino), un po' meno di democrazia visto che la consultazione sarà solo usata come un normale sondaggio e non avrà altro valore.

Insomma, si parte.

mercoledì 15 dicembre 2010

Le strade più trafficate d'Italia: argento a via Cigna

Ed eccola qui, in tutta la sua bellezza, via Cigna: intasata per 81 ore alla settimana, si classifica al secondo posto tra le strade più trafficate d'Italia, dopo la circonvallazione di Palermo.

mercoledì 1 dicembre 2010

Torino in strada

E' uno spazio aperto di discussione creato dall'assessorato Viabilità e Trasporti del Comune di Torino allo scopo di informare in tempo reale i cittadini e di approfondire assieme a loro alcuni temi di competenza dell'assessorato: strade, parcheggi, progetti, lavori e altro.

Proprio perché richiede l'opinione del cittadino e ne sollecita i suggerimenti, Torino in strada si propone anche quale moderno strumento di e-democracy: tra i temi scelti per l'avvio del forum compare ad esempio la riqualificazione di via Carlo Alberto, in corso di esecuzione e perciò ancora suscettibile di variazioni e correttivi.

Torino in strada diventerà il luogo utile al deposito di idee e considerazioni, oltre che ben inteso lo spazio deputato a fornire informazioni precise e aggiornate sull'argomento. Il risultato finale potrà essere proprio quello tipico dell'e-democracy: la partecipazione politica dei cittadini alle scelte delle istituzioni.

giovedì 18 novembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

L'annosa questione Ikea

Ammetto che ero sicuro che sarebbe filato tutto liscio, quando leggevo del nuovo centro Ikea a La Loggia mesi fa. Pensavo persino che tutti gli ok burocratici fossero già stati dati e assimilati. Quindi leggere dell'autorizzazione negata da parte della Provincia mi ha fatto sussultare. Ma veniamo ai fatti.

Ikea ha presentato un progetto di investimento di 80 milioni di euro per la costruzione del secondo centro commerciale dell'area Torinese, dopo quello nuovo nuovo di Collegno che ha sostituito quello più piccolo (e storico) di Grugliasco presso Le Gru. Il sito scelto è un'area verde de La Loggia, comune della cintura sud di Torino.

La Provincia, con grande stupore di tutti, ha negato l'autorizzazione a procedere alla costruzione del complesso, adducendo motivazioni che tutelano quanto scritto nel piano territoriale di coordinamento (ptc): questo piano prevede infatti che sia bloccata ogni cementificazione di aree agricole e libere in provincia di Torino, preferendo invece una riurbanizzazione delle aree industriali o commerciali dismesse.

Premetto che le ragioni della Provincia sono sacrosante. Stiamo costruendo a più non posso, togliendo tanto di quel verde che ormai rimane solo appunto nelle periferie torinesi e nella cintura. E' necessario porre un freno. Tanto più che di aree industriali dismesse a Torino ce ne sono davvero molte.

E' anche vero però che l'emergenza più sentita in questo periodo, in questi anni di crisi, è l'occupazione: un nuovo centro Ikea darebbe lavoro a 500 (e forse più) persone.

Io, da ambientalista convinto quale sono, privilegerei la seconda considerazione qualora non fosse possibile raggiungere un compromesso. Compromesso che, da entrambe le parti, deve essere cercato: la Provincia non ha negato la costruzione tout court, ha spinto affinché venisse scelto un altro sito. Ora sta all'Ikea cercare di andare incontro a quella ecosostenibilità che tanto decanta nel suo centro commerciale.

Rimane il fatto che un investimento di 80 milioni di euro non capita tutti i giorni e perderlo sarebbe una sconfitta per tutti. Per questo chiedo prudenza e buon senso da parte di tutti.

martedì 16 novembre 2010

Il naufragar del PD secondo Andrea Sarubbi

Ecco, seguendo il post di poco fa, Andrea Sarubbi sull'esito delle primarie di Milano:

Voglia di sinistra. Il Pd sta scimmiottando troppo l’Udc, vuole guardare al centro e non ha capito che invece i suoi elettori vogliono un grande partito di sinistra. Moderno, ma di sinistra. Per questo, ieri, hanno scelto Pisapia: perché Boeri era troppo moderato, troppo perbenino, troppo raffinatello per un partito che voglia parlare al popolo. Per questo, prima delle Regionali, scelsero Vendola. Questa tesi, però, non funziona se applicata alle primarie di Firenze – lì vinse Renzi, che rispetto al candidato ufficiale del partito era certamente meno a sinistra – e neppure a quelle di Faenza, dove un giovane medico proveniente dal volontariato cattolico stracciò tutti.

E il naufragar m'è dolce in questo mare

Sono basito: ma come fanno Fioroni, Gentiloni&Co. a dire che il PD perde perché naufraga TROPPO a sinistra? Ma hanno bevuto?

sabato 13 novembre 2010

Profumopoli/3

Salvatore Tropea su Repubblica dice cose giuste su Profumo e Primarie:

Le primarie o sono pensate, organizzate e realizzate seriamente o non servono a un bel nulla. A Profumo devono averglielo detto ma sembra che faccia qualche fatica a recepire il messaggio.
E ancora:

Se il rettore del Politecnico accetta di andare alle pimarie e di confrontarsi a viso aperto come questo metodo prevede, allora potrà essere il candidato di area forte del Pd. Se al contrario lui ha in mente di andare verso primarie di incoronazione, allora la sua corsa, ammesso che cominci, non lo porterà lontano.

Sacrosanto, come peraltro si era già detto qui. Secondo me la candidatura di Profumo è ottima (e mi stupisco che il 55% non trovi il suo profilo adeguato alla candidatura per il posto di Sindaco), ma il Rettore deve avere l'umiltà di passare attraverso le primarie. Del resto, come leggevo ieri su Repubblica, come può uno che ha paura del giudizio popolare pensare di guidare una città di un milione di abitanti?

E se, malauguratamente, il PD dovesse davvero fare le primarie come dice, e Profumo accettasse invece l'investitura solenne di UDC, API e Moderati spaccando il centrosinistra... nessuno sarà perdonato per aver consegnato la città ottimamente guidata da 10 anni di centrosinistra al centrodestra.

giovedì 11 novembre 2010

lunedì 8 novembre 2010

Profumopoli/2

Stando a un sondaggio della Stampa, il 52% dei votanti non ritiene Profumo un candidato credibile come futuro sindaco di Torino. Hanno votato solo 701 persone alle 23.30 di oggi, vedremo come finirà.

Aggiornamento; ora che hanno votato in 1300, è il 54% che non lo ritiene credibile come sindaco. Sarebbe curioso sapere se per via del suo profilo (che a me sembra ineccepibile) o per via degli infiniti tentennamenti a scendere in campo.

Terza Fed Cup per l'Italia

Lontana dalla copertura mediatica della (disastrosa) squadra di Davis maschile, la squadra femminile non ha subito pressioni ed è potuta crescere con basi solide e uno spirito di squadra incredibile: cinque finali in cinque anni, tre successi, ieri il terzo contro gli Stati Uniti. Grandissime ragazze, grandissime Pennetta e Schiavone, grandissima Italia.

sabato 6 novembre 2010

Buchi neri

Ma al TG5 sono scomparse le notizie di politica?
Sono passati dal caso Misseri al caso Bruino alla visita del Papa in Spagna.
Ma la direzione del PDL? Ma la preparazione del convegno di FLI? E il wi-fi libero finalmente approvato?

Mi perplimo.

venerdì 5 novembre 2010

mercoledì 3 novembre 2010

Profumo di primarie

Oggi Repubblica dedica una pagina completa della sua edizione torinese al toto aspiranti sindaci, tracciando un breve profilo per ogni possibile candidato. Nomi che ormai circolano da un po' (a parte Giorgis, che non avevo mai sentito nominare prima nella rosa di successori di Chiamparino).

Qui si sa da tempo come la pensa chi scrive: ben vengano le primarie insomma, ma che ci si sbrighi a organizzarle.
E si colga l'occasione per dire un "no, grazie" a chi alle primarie non vuole partecipare. In una città dove il centrosinistra è avanti di 15 punti rispetto al centrodestra, avere l'investitura ufficiale di candidato della sinistra equivale ad avere una scarpa già a Palazzo di Città: e la pretesa di farlo senza passare dalle primarie mi sembra troppo facile. Mi sembra un regalo, quando invece la candidatura è una cosa che bisogna meritare.

venerdì 15 ottobre 2010

Deformazione leghistica

Ancora con la questione degli italiani transfrontalieri in Svizzera. In questo post ci chiedevamo cosa avrebbe detto la Lega a riguardo, visto che i discriminati ora sono proprio i padani, qui Pippo Civati commenta la risposta leghista, in onore della quale inauguriamo il nuovo tag deformazione leghistica.
Perché è davvero ora di mettere in risalto che l'ideologia leghista, che tanto spopola qui al Nord, è insieme deformazione, nel senso di contraddizione e distorsione della realtà, e de-formazione, nel senso di mistificazione e disinformazione, che magari la pancia non coglie, ma il cervello sì.
Per essere tutti un po' meno trogloditi.


Per la serie: se il leghista dà del razzista al ticinese. In Regione Lombardia, la Lega chiede l'istituzione di una commissione speciale d'inchiesta circa «i recenti fatti che hanno coinvolto i frontalieri lombardi in Canton Ticino (Svizzera)». I leghisti sono arrabbiati per la campagna anti-frontalieri, i quali raffigurati come «topi italiani» (per i leghisti due insulti in un colpo solo) andrebbero derattizzati. E non si fa. Mentre dire foeura di ball si può, al di qua delle Alpi, sotto il sole padano. Borghezio non abita più qui: dare un cacio agli italiani non è come dare un calcio agli stranieri. Giusto. La motivazione è ancora più gustosa: «Senza entrare nel merito delle modalità e dei contenuti di tale campagna denigratoria, occorre evidenziare che questi episodi attengono a circa 45.000 frontalieri lombardi e non è da sottovalutare anche il profilo prettamente economico dei ristorni fiscali, pari a 56 milioni di franchi ovvero 44 milioni di euro». A prescindere dalla questione specifica dei ristorni, ci si chiede perché il mitico dato economico non sia mai richiamato quando si tratta degli stranieri residenti in Italia... Ma si sa, gli svizzeri sono razzisti, i padani sono solo padani.

mercoledì 13 ottobre 2010

Profumopoli - episodio 12.437

Meno male che la Profumopoli va avanti.
Per tutti quelli che si fossero sintonizzati solo ora su questo canale, vi riassumo io la storia: tutti nel centrosinistra torinese pensavano a Profumo, Rettore del Politecnico, come papabile successore di Chiamparino. Lui si è sempre rifiutato di dare una risposta. Allora altri del PD si sono dichiarati disponibili a correre alle primarie del partito e di tutto il centrosinistra. Però - si viene a sapere dall'entourage del Rettore - Profumo non accetta di correre alla primarie. Allora si è scatenato il dibattito primarie sì, primarie no. Però l'ipotesi Profumo rimane lì, anche se l'interessato ancora non dice se è intenzionato a correre o no. Tergiversa che tergiversa, si va avanti così da mesi e mesi.

L'ultimo episodio della Profumopoli è questo: il Rettore ha visto (di nuovo) Sergio Chiamparino. Ma la risposta tanto attesa non è ancora arrivata. Meraviglioso.

Quindi ricapitoliamo: il partito è in attesa di sapere se questo si candida o meno. Se decide, con i suoi tempi, di candidarsi, allora le primarie non si faranno più d'ufficio e tutte le altre candidature andranno a schiantarsi contro un muro di acciaio inox. Se invece questo decide che non si candida, e magari lo comunica a febbraio 2011, il Partito è rimasto appeso a questa ipotesi per mesi e si presenta alle elezioni in ritardo e senza preparazione, quando invece avrebbe potuto scrollarsi di dosso questo indeciso e costruire bene una candidatura (anche di un uomo "nuovo") attraverso le primarie di coalizione.

Insomma: il tempo c'è, la sinistra in città ha 15 punti di vantaggio sulla destra, Chiampa ha amministrato bene, i torinesi sono confident... cerchiamo di fare di tutto per perdere queste elezioni, mi raccomando.

Come al solito, nulla di nuovo sul fronte occidentale.
Al prossimo episodio.

Fantapolitica

Che Chiamparino appoggi la Maccanti, ora, ragazzi, dobbiamo essere proprio a corto di notizie per scrivere qualcosa di così strampalato. Nulla ovviamente contro la Maccanti che è un bel nome sicuramente spendibile perché giovane, perché donna e perché mamma (ma ricordiamoci che la Lega a Torino alle regionali ha fatto il 10% e il centrodestra nemmeno il 40%).

Che poi mi chiedo perché Chiamparino si macchi di cosiddetto leghismo: per avere rapporti formali ed educati con esponenti della Lega? Ma quello non è leghismo, è banale rispetto (come dicevamo ieri), solo che è qualcosa di talmente lontano dalla politica odierna che ci siamo dimenticati come si chiama e a cosa serve.

martedì 12 ottobre 2010

A volte ritornano

Insomma, in un clima che più velenoso non si può, è bello vedere che da qualche parte c'è concordia istituzionale.
Chiamatelo, se ricordate la parola, rispetto.

venerdì 8 ottobre 2010

Torino, città ferroviaria (ieri, oggi e, perché no, anche domani)

Gli amici di skyscrapercity avevano indirizzato, mesi e mesi addietro, alla Sestero e ai presidenti di circoscrizione una petizione per la conservazione di una colonna portante che sostiene da 150 anni la linea storica della ferrovia Torino-Milano e che in poco tempo sarebbe stata abbattuta per far posto al nuovo passante ferroviario.

Ebbene, come riporta l'edizione della Stampa di oggi, la petizione è stata accolta e ora il reperto troverà posto in un'aiuola o in una rotonda del futuro viale della Spina, che sostituirà, in superficie, la ferrovia.

Un grandissimo risultato per un'iniziativa nata dal basso, con internet come complice.

giovedì 7 ottobre 2010

Via le torri di Pomodoro

Non so voi, ma a me quei tre pilastri non sono mai piaciuti e non mi mancheranno affatto. Forse solo perché mi richiamavano alla mente code interminabili alla rotonda Maroncelli, ma tant'è.

Spiace piuttosto constatare che la crisi costringe un comune a rifiutare l'opera di un artista per mancanza di fondi per una "semplice" ristrutturazione.

20 anni di amministrazione leghista pesano

Interessanti i risultati dello studio condotto sulla città di Varese dal centro di ricerche CreaRes, dal titolo "Varese, come la vedi?" . Salta fuori che il 71% degli abitanti non si considera assolutamente varesino, che i giovani considerano i propri coetanei snob e viziati e che la città non raggiunge un voto sufficiente per il 54% della popolazione.

In particolare, questo blog è arrivato alla stessa conclusione a cui sono arrivato io:
Varese sta raccogliendo i frutti di 20 anni di governo Lega-Pdl.

Ne parlavo giusto qualche settimana fa con un mio nuovo amico che vive a Novara a lavora a Biella: ebbene, nonostante Novara superi i 100.000 abitanti, sia la seconda città del Piemonte e abbia quasi il doppio degli abitanti di Biella, la vita a Novara - mi diceva - è praticamente nulla. Novara sta scontando, come Varese, i 20 anni di amministrazione Leghista che, mentre apparentemente promuove i prodotti e i servizi locali, schiaccia completamente la vita cittadina, quella che rende una città vivace. I locali per "giovani" (e non solo) sono bannati, con conseguente mancanza di senso cittadino, inteso come senso di appartenenza alla città, negli stessi (vedi il 71% dei varesini). La vita cittadina non prosegue oltre le ore 22, le città diventano come paesi di 2.000 abitanti, diventano dormitori. Dormitori in cui i servizi possono anche essere eccellenti e la qualità della vita superiore alla media regionale, per carità: ma senza spunti culturali, di svago e di divertimento, le città muoiono. Lo dimostra il caso di Biella, con la sua frizzante vita culturale e anche (perché no) notturna, con molta probabilità dovuta a tutti gli anni di amministrazione di centro sinistra. E con una qualità della vita eccellente.

mercoledì 6 ottobre 2010

E il gap è più largo che mai

La prima riga mostra l'effettiva suddivisione della ricchezza in America. Il 20% più ricco, rappresentato dalla linea blu, detiene circa l'85% della ricchezza. Il secondo 20% della popolazione, la linea rossa, ha il 10% della ricchezza del paese. E i rimanenti tre quinti dell'America condividono un sottilissimo strato della ricchezza.

Sotto sono invece rappresentate le percezioni di come la ricchezza sia suddivisa nel paese. Come potete vedere, nelle teste poco informate delle persone, le divisioni sono molto più eque.

Ciò che è particolarmente interessante è quanto il pubblico sovrastimi la ricchezza delle fasce di popolazione meno abbienti. L'opinione pubblica infatti pensa che la quarta fascia di popolazione abbia più soldi di quanti ne abbia la fascia di mezzo, e che l'ultima fascia ne abbia molti più di quelli che in realtà possiede.

Scommetto che lo studio darebbe gli stessi risultati anche da noi in Italia.

(via good.is)

martedì 28 settembre 2010

Sono Padani Questi Ratti

Non lo dico io ma i ticinesi. Pare che gli svizzeri del canton Ticino abbiano indetto una sorta di guerra santa contro gli immigrati italiani che loro, con il loro aplomb elvetico, chiamano "transfrontalieri": gente becera che varca il confine solo dalle 9 alle 5 e arraffa i lauti stipendi svizzeri rubando il lavoro ai ticinesi. E gli immigrati di cui si lamentano altri non sono che i milanesi, i varesini, i comaschi. Ossia i più leghisti dei padani. Bossi che dice, ora che è meridionale anche lui?

lunedì 27 settembre 2010

Manifestatio praecox

A quanto pare, nonostante commenti titubanti, la nuova campagna di manifesti del PD "la pazienza è finita" (o "rimbocchiamoci le maniche") con Bersani in bianco e nero piace alla maggioranza degli elettori di centro e di sinistra.

giovedì 23 settembre 2010

Un restyling in Corso Verona/2


Puntualizzando che non è una tipografia ma uno stabilimento di produzione e magazzino, questo è quello che si trova in rete a proposito del restyling dell'edificio di Corso Verona:

Con la ripresa delle attività consiliari, è tornata a riunirsi anche la commissione Urbanistica, presieduta da Piera Levi-Montalcini. Tra le prime questioni esaminate, il progetto relativo alla parte di proprietà della società Bolaffi dell’isolato compreso tra corso Verona e le vie Catania, Mantova e Cagliari, a poca distanza dalla sponda sinistra della Dora. Il progetto prevede che la proprietà Bolaffi, situata sul lato di corso Verona ed attualmente è adibita a tipografia e deposito, venga riconvertita ad uso abitativo nei due piani superiori, conservando al piano terra uno spazio unitario che potrebbe essere adibito a spazio espositivo polivalente di circa 1000 metri quadrati, con accessi da corso Verona e via Cagliari. Al primo piano sono previsti appartamenti tipo loft su due livelli (data la grande altezza dei soffitti), al secondo unità abitative più piccole. Il tutto, ha spiegato l’architetto Armando Baietto, rispettando sostanzialmente l’attuale assetto della facciata, soprattutto nella scansione degli spazi determinata attualmente dalla presenza di grandi vetrate tipiche degli edifici industriali. Sul tetto, verrà eliminata la copertura a falde, con la realizzazione di quattro unità abitative - definite “ville sul tetto” – con copertura piana. Già approvato dalla Giunta comunale, il progetto dovrà essere ratificato dalla Sala Rossa nei prossimi giorni.


(via perotorino.it)

Un restyling in Corso Verona

Pare che la Bolaffi, nota ditta torinese nonché proprietaria dello stabile tra Corso Verona e via Catania, abbia presentato un progetto di restyling che prevede un loft, uno spazio espositivo polivalente e delle suggestive quanto misteriose "ville sul tetto".
Sarà vero? Tutte le risposte prossimamente su questo canale.

sabato 18 settembre 2010

E Torino Capitale?

Tutto il trambusto di Roma Capitale non mi fa molto effetto. Fare di Roma un distretto singolo non rappresenta niente di nuovo: nei paesi germanici infatti tutte le grandi città formano regioni a sé stanti. Più che altro mi sembra una sorta di controsenso rispetto a due grandi filoni su cui si dibatte da anni, le aree metropolitane e il federalismo a livello nazionale.

Se si attiva l'area metropolitana di Roma non vedo perché allora non si debba fare anche per le altre 8 città prescelte. E, allo stesso modo, non vedo perché non aspettare di avere ben chiaro il progetto del federalismo per tutta la nazione prima di procedere con questa eccezione romana.

Ripeto, non ci vedo niente di male né di sconvolgente: mi pare solo che qui si proceda nella confusione più totale anziché andare in ordine.

venerdì 17 settembre 2010

A Torino una cena gratuita per mille persone

Ricevo per e-mail, non conosco la fonte, ma pubblico perché mi sembra un'iniziativa simpatica, provocatoria e da guinness.


TORINO - Sabato 25 settembre dalle 18 in piazza Carignano a Torino si svolgerà un evento unico: una cena gratuita per le prime 1000 persone che si presenteranno, esclusivamente preparata con cibo recuperato da eccedenze della produzione agroalimentare. L’unico precedente simile è datato 16 dicembre 2009, a Londra a Trafalgar Square. A fare da cornice alla cena sarà la mostra fotografica di Terra Madre.
 
Terra Madre fornisce un suo primo assaggio all’interno della città di Torino, infatti oltre alla cena viene presentata la mostra fotografica Terra Madre, presente in piazza Carignano dal 17 settembre al 27 ottobre.

Quaranta pannelli ripercorrono i temi più importanti legati alla terra e all'agricoltura: l'acqua e la desertificazione, i semi, la biodiversità vegetale e animale, il saper fare dei contadini, il ruolo centrale delle donne, il tutto corredato da un approccio positivo e non allarmistico. Questa mostra fotografica racconta i volti e i luoghi di Terra Madre, dai pastori di yak in Tibet agli apicoltori in Etiopia alle raccoglitrici di sale in Marocco, fino ai produttori di caffè in Guatemala.

La Cena collettiva per 1000 persone è un evento realizzato da Torino Spiritualità, in collaborazione con Slow Food, come anteprima di Terra Madre (21-25 ottobre - Torino) seguendo i principi e le azioni antispreco di Last Minute Market. La cena collettiva, come gli altri eventi inseriti nella programmazione di Torino Spiritualità realizzati in collaborazione con Last Minute Market, sono la prima tappa del percorso Un anno contro lo spreco, promosso da Last Minute Market, spin off accademico dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, con il patrocinio del Parlamento Europeo, che culminerà con le giornate europee contro lo spreco (il 28 Ottobre nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles e il 30 Ottobre a Bologna).

La cena ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e di riflettere su altri modelli di consumo più consapevole, alla luce dell’enorme quantità di cibo commestibile che la nostra società butta e dimentica, e del danno ambientale e umanitario che ciò determina.
 
Sarà presente il presidente di Slow Food Carlo Petrini che, in un incontro preliminare alla cena, dialoga con gli altri due personaggi di spicco dell’evento: Andrea Segrè, accademico, economista e agronomo italiano che nel 2010 ha promosso l’iniziativa "Un anno contro lo spreco", e Tristram Stuart, scrittore e storico che fornisce regolari contributi a giornali e programmi radiotelevisivi d’Europa e Usa riguardo il mondo del cibo. Stuart è anche fondatore del freeganismo, movimento che predica il nutrimento a base di scarti alimentari ancora commestibili dei supermercati.

Questa cena è un’anteprima di Terra Madre dedicata alla città, poiché per la sua realizzazione si sono attivati i volontari, protagonisti anche nei cinque giorni del meeting, creando così un filo di continuità per il loro impegno di fine ottobre.

Lieto fine

Anche quest'anno, l'ultimo anno in cui figurerà in questo tipo di classifica, Chiamparino si piazza al terzo posto tra i Sindaci più amati d'Italia e conferma un trend che ormai dal 2005 lo ha sempre visto sul podio.

Primo il giovane Renzi (Renzi - D'Alema 1-0) di Firenze, secondo il leghista Tosi di Verona, terzo Alemanno di Roma. Questo a dimostrare che il buon governo non ha colore politico, ma dipende spesso e volentieri dai singoli amministratori.

giovedì 16 settembre 2010

Primarie sì, primarie no

Uno dei motivi per cui il PD perde voti è che non riesce neanche a tenere il manubrio dritto quando si tratta di regole che si è dato da solo. C'è sempre la deroghina qui e l'eccezione là per tizio, caio o per la particolare situazione.

Questa diatriba "primarie sì, primarie no" ci ha proprio rotto i maroni. Si scegliesse una linea e la si rispettasse, si farebbe tutti una più bella figura.

Invece no, se tizio, che è una carta vincente per il PD, non vuole fare le primarie, allora bisogna far di tutto per farle saltare e investirlo dall'alto. Magari il giorno di Natale in un anno che finisca con due zeri, come Carlo Magno. Eh sì perché le primarie distruggono la coesione interna del partito. Ma quale coesione interna? Non c'è mai stata una coesione interna al PD, guelfi, ghibellini, bianchi e neri non erano nulla rispetto a questi politicans che ci troviamo oggi sui giornali o in TV. Almeno alle primarie ce ne si dà di santa ragione e chi alla fine vince, vince. Perché in questo caso il popolo ti giudica.

E se una persona non ci sta a passare attraverso le primarie, credo sarebbe anche ora di salutarla e augurarle buon viaggio.

Il PD sembra sempre impegnatissimo a correre dietro a chi scappa, senza mai andare incontro a quelli che (con umiltà?) sono disposti a impegnarsi, a mettersi in gioco, e (soprattutto) a rimettersi alla decisione dei cittadini. Svegliatevi cribbio, qui non bastano neanche più i pop corn a tenerci svegli.

mercoledì 15 settembre 2010

Tutti i candidati per Torino

La corsa alla sucessione di Sergio Chiamparino è diventata a Torino una vera corrida. Se da una parte il centrosinistra non ride, viste anche le tensioni relative alla scelta di chiedere il riconteggio delle schede delle elezioni regionali, dall’altra parte il PDL certamente non ride.

Nel centrosinistra le candidature che hanno preso forma sono queste:

Francesco Profumo, un curriculum professionale di prim’ordine: dal 2005 è il Rettore del Politecnico di Torino. Dal Gennaio 2005 è il Presidente del Panel 09 (Ingegneria Industriale e Ingegneria dell’Informazione) del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR) del Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR). Un uomo che non si sbilancia mai, su nulla. È il candidato tirato fuori dal cilindro del segretario regionale del PD, Gianfranco Morgando, per bloccare la candidatura Fassino, a cui è solidamente contrario. Cattolico ma non troppo. Tecnico al 100%. Non vuole fare le primarie, perchè non si è mai confrontato con il consenso, ma è corteggiato anche da una parte del PdL. La sua candidatura sarebbe sostenuta con una certa passione anche dall’Api, che a Torino ha come leader Gianni Vernetti. Nella sua visita torinese Massimo D’Alema ha detto: “speriamo di non fare la fine di Bologna”. I giornalisti hanno pensato si riferisse alle divisioni del PD, altri hanno inteso che si riferisse ad un certo attivismo relazionale del candidato in pectore. È talmente conosciuto fuori Torino che l’Unità, facendo una pagina sulla sua candidatura, l’ha confuso con un altro Profumo, Alessandro, quello di Unicredit.

Piero Fassino. Gli ex democratici di sinistra lo vorrebbero subito in campo. La sua candidatura piace anche il segretario provinciale Gioacchino Cuntrò, ma trova l’ostilità di Morgando (ex Margherita, ma grande elettore di Pier Luigi Bersani). I pro alla sua candidatura sono: l’impressionante capacità di lavoro, i rapporti con molte realtà forti della città. I contro: l’essere un uomo della vecchia politica, la difficile capacità di competere con un giovane candidato del centrodestra e la difficolta ad ampliare il range degli elettori possibili. Insomma Fassino prenderebbe i voti di chi ha già votato PD e non quelli degli indecisi e dei moderati.

Pietro Buffa, due lauree, Scienze Politiche e Criminologia Clinica, padronanza impeccabile di quattro lingue. Dirige dal 1997 il carcere delle Vallette, quasi 1600 detenuti, oltre al personale amministrativo e penitenziario: una piccola città. Una persona di notevole livello. Piace al sindaco Chiamparino. A suo favore c’è l’universale qualità della sua azione e il livello culturale della persona. Contro la candidatura: la sua professione. Certo, ad un certo punto potrebbe esserci bisogno delle sue competenze, ma chiedere a sinistra i voti per fare diventare sindaco il direttore del carcere potrebbe non essere così agevole. Anche lui, come Profumo, non vuole confrontarsi nelle primarie.

Davide Gariglio. cattolico, lettiano, presidente del Consiglio regionale. Uomo con grandi relazioni e soprattutto capace di raccogliere molti voti. Sì è già quasi ufficialmente candidato, ad una recente riunione del PD regionale ha detto: «Non sono un amante delle primarie ma ritengo che siano il male minore rispetto all’ipotesi che alla fine le scelte si facciano con meccanismi non democratici». Piace ai cattolici del PD, pur non essendo un integralista ed ha una buona relazione con la Bresso (e questo potrebbe essere il suo vero problema).

Roberto Tricarico, ora è Assessore all’Ambiente, alle Politiche per la casa e al Verde. È – se così si può dire – un chiampariniano doc. Durante il congresso del PD si è schierato con Ignazio Marino ed è attualmente il capo della corrente mariniana a Torino. Elegante e raffinato, ha un rapporto piuttosto elitario con la realtà, ma è apprezzato in quelli che una volta potevano essere definiti “strati emergenti”.

Tra gli altri che vengono accreditati di qualche possibilità ci sono: l’avvocato Fulvio Gianaria, popolare in una parte della città per essere il difensore di Luciano Moggi; L’avvocato Gian Paolo Zancan, che è stato il vicepresidente della commissione Giustizia del Senato, nonché l’ex presidente dell’Ordine forense di Torino; Roberto Placido, pubblicitario e in regione da tre legislature e vicepresidente del consiglio regionale; Andrea Giorgis, Professore Ordinario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino e docente di Garanzie dei diritti fondamentali nell’Università del Piemonte orientale, un professore, molto professore. Evelina Christillin reduce dai trionfi olimpionici si vedrebbe bene come sindaco. Probabilmente è solo lei a guardare a questo scenario.

Dall’altra parte, a piazza Castello siede Roberto Cota, quindi è evidente che il candidato a sindaco di Torino non potrà essere un leghista (anche se si è vagheggiato di un primo turno con candidati diversi tra PdL e Lega).

Enzo Ghigo è il grande regista delle cose piemontesi (in compagnia di un altro fedelissimo di Berlusconi, Osvaldo Napoli) e la sua posizione espressa a Repubblica qualche tempo fa, appare molto chiara: “Non voglio fare polemiche sui risultati dei 18 anni di governo di questa coalizione, nata dall’idea di Salza (ex presidente di Intesa San Paolo, ndr) di cementare la borghesia torinese con la sinistra più o meno operaia. Chiamparino ne dà un giudizio positivo ed è normale. Io faccio valutazioni diverse e penso soprattutto che 18 anni siano tanti. È arrivato il momento di una svolta. Ci vuole un’alternativa e riteniamo ci sia spazio, anche in una città difficile come Torino, per una proposta di governo che rifugga gli errori fatti dal Pdl del passato e metta in campo un candidato che rappresenti un elemento di novità, ma anche di sicurezza, capacità amministrativa e continuità”. Berlusconi aveva indicato proprio il nome di Ghigo come candidato ideale, ma lui ha fatto tre passi indietro. I maligni sostengono che il motivo sia l’incompatibilità tra il suo attuale livello di vita e lo stipendio da sindaco.

In pole position è Michele Coppola, vicepresidente del Consiglio Comunale. Classe 1973, si sta preparando per la maratona di New York, ma forse la sua corsa sarà un’altra. Ghigo lo ha lanciato, ma il suo più potente sponsor politico è il boss del PdL Vito Bonsignore (uno che accoglie a casa sua Silvio Berlusconi e – nella migliore tradizione berlusconiana – alimenta qualche chiacchiera relativa ai flussi nei propri conti in banca). Coppola è elegante, viveur, con una straordinaria capacità di relazioni con la gente, ha un’ottima capacità affabulatoria. Questo suo stile è interpretato come presuntuoso da molti. Insomma tende a tirarsela un po’ troppo. Qualunque candidato del centrosinistra sarebbe in difficoltà in un confronto diretto con lui.

Agostino Ghiglia è un outsider: ha un retroterra tutto MSI, anche se in questi ultimi tempi ha tenuto più la rotta di Ignazio La Russa. Non ha molte possibilità, ma in un panorama ristretto come quello del PDL torinese va segnalato.

Claudia Porchietto è assessore di Cota e vuole avere riconosciuto il ruolo di capobastone del PDL. Nel suo blog per spiegare se stessa dice: dirige con il marito uno studio commercialista e partecipa alla gestione dell’azienda di famiglia. In questi mesi ha lavorato più per abbattere la candidatura di Coppola che per facilitare la propria. Per ora non è una favorita.

La presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa, come rappresentante della società civile. Prima donna eletta vice presidente nazionale di Confcommercio, non ha mai preso posizioni politiche nette, tanto che alcuni, nel PD, la pensavano come possibile candidata del centrosinistra.

A proposito di chi poteva stare su una staffa o sull’altra, come candidato del centrodetra era venuto fuori anche il nome di Francesco Profumo, che comunque continua a fare il pesce in barile e si guarda bene dall’aprir bocca. “Ci sto pensando” diceva ancora ieri.

(via ilpost)

La settimana della mobilità sostenibile

Anche quest’anno dal 16 al 22 settembre è in programma la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. L’iniziativa, giunta alla nona edizione, è promossa dalla Commissione Europea e si concluderà mercoledì 22 settembre con la Giornata Europea “In città senza la mia auto”.

Il 22 settembre, “In città senza la mia auto”, negli anni è diventato un appuntamento mondiale che ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto per gli spostamenti quotidiani (a piedi, in bicicletta, in metropolitana, in tram, in autobus).

Quest’anno il tema specifico scelto dalla Comunità Europea “Travel smarter, live better – Viaggia bene, vivi meglio!” pone l’accento sulla stretta relazione tra l’ incremento del traffico motorizzato, l’abitudine ad una vita sedentaria e l’impatto sulla salute dei cittadini in termine di malattie del sistema cardiovascolare, respiratorio e da stress. Camminare e andare in bicicletta, visti come modalità di trasporto sostenibile, possono giocare un ruolo importante per il benessere fisico e mentale di chi vive in città oltre a ridurre le emissioni di gas climalteranti, l’inquinamento acustico e la congestione delle aree urbane.

La Città di Torino, come ormai da diversi anni, aderisce alla Giornata Europea del 22 settembre e per l’occasione ha previsto la chiusura del traffico dalle ore 6 alle 22 di Via Roma nel tratto da Piazza Castello a Piazza San Carlo dove si svilupperanno iniziative ed eventi.

La Giornata sarà ricca di animazione, stand mostre e laboratori per grandi e piccini, centrati soprattutto sul tema della bicicletta. Verranno inoltre presentati e distribuiti il Vademecum del ciclista urbano e la nuova Mappa delle piste ciclabili.

Anche quest’anno quindi la Città di Torino invita tutti i cittadini a dare un piccolo contributo nella lotta alle emissioni nocive, causa del riscaldamento globale e dell’effetto serra, lasciando la propria auto “a riposo” nella giornata del prossimo 22 settembre.

Scarica il Programma del 22 settembre, Giornata Europea “In città senza la mia auto”
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti rivolgersi all’Ufficio Educazione Ambientale, V. Padova, 29; tel. 01144-20119/20177 o visitare il sito ufficiale della Settimana Europea della Mobilità (European Mobility Week).

(via informambiente)

venerdì 10 settembre 2010

Tutti fermi

Anche questo blog aderisce all'appello di Libera:
Fermati un momento per Angelo Vassallo Venerdì 10 alle ore 10:30 in punto ovunque tu sia, qualunque cosa tu stia facendo. Perché l'hanno ucciso con nove colpi di pistola, ad Acciaroli. Perché era un uomo e un sindaco con la schiena dritta. Perché alle 11 lo seppelliscono, ma non vogliamo che seppelliscano i suoi sogni. Perché non potremo essere lì, ma vogliamo che la sua famiglia senta forte il nostro abbraccio. Perché dal minuto dopo continueremo il nostro impegno con più forza. Perché così abbiamo imparato ad onorare la memoria delle vittime innocenti delle mafie.

mercoledì 8 settembre 2010

La sfida di Chiamparino

Oggi in pausa pranzo ho comprato il nuovo libro di Chiamparino edito da Einaudi, La sfida. Ho dovuto girare tre librerie e alla fine l'ho trovato alla Fnac di Via Roma (ma lasciamo perdere).

Mentre aspettavo il tecnico della Telecom ho divorato già 25 pagine e prevedo di finirlo entro domani. Vi farò sapere.

(E sono sempre più convinto che l'accoppiata Chiamparino-Vendola sia una bomba, ma vi dirò di più prossimamente)

domenica 5 settembre 2010

Oggi sono qui

Alla festa democratica di Torino, con Civati. Tema della giornata: vincere le elezioni, istruzioni per l'uso.

sabato 4 settembre 2010

Napolitano superstar

È la tre giorni di Napolitano: prima la sferzata sull'economia, poi la battuta "ricordate il ddl sulle intercettazioni?", ancora il sarcasmo più tagliente sul ministero dello sviluppo economico di ieri ("manca un ministro? Passo parola"), e oggi 'Europa. Ne ha una per tutti il caro Napisan. E fa bene. Speriamo solo non entri nelle beghe dietrologiche della politica anche lui. Sapete com'è, una picconata tira l'altra... (Cossiga docet)

venerdì 3 settembre 2010

Ma in via Rossini

Dove c'è tutto quel popo di lavori tra Corso San Maurizio e Corso Regina, stanno togliendo i binari del tram?
Ditemi di no, vi prego.

giovedì 2 settembre 2010

Non vedo l'ora di avere la tv per vedere il TG di Mentana


Ho letto ora della bellissima figura (e dei bellissimi dati di ascolto) di Mentana alla conduzione del TGla7 e non vedo l'ora di completare questo trasloco per riallacciarmi la tv e guardarlo, questo TG. Sono stato oltre un anno senza tv e non ne ho mai patito l'assenza, ma Mentana mi manca. Lui e tutto quello che questa conduzione, in queste particolari condizioni politiche e sociali, rappresenta.
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