martedì 30 marzo 2010

Postmortem di un'elezione

Ha vinto il centrodestra, poche palle.
A livello nazionale strappa, seppur per un pugno di voti, Piemonte e Lazio e ora governa tutte le regioni più popolose d'Italia, scusate se è poco. A niente valgono le considerazioni di Bersani di "inversione di tendenza" (ma dove?). L'unica inversione di tendenza è la vittoria di Vendola, meritata, meritatissima nel contesto pugliese in cui tutti hanno cercato di mettergli i bastoni tra le ruote. Ma, anche qui, molto è dipeso dal fatto che il cdx si presentasse diviso (cosa che è successa anche in Calabria per il csx, ma che non ha influito sulla sconfitta che sarebbe arrivata comunque).

Bossi vince ma a parer mio non stravince (pur essendo lui senza dubbio il più grande vincitore di queste elezioni): prende Piemonte e Veneto, supera il PDL in Veneto, non lo supera in Lombardia e in scala nazionale cresce di un punto percentuale (+2% in Piemonte rispetto alle europee). Berlu esce da queste elezioni molto rafforzato. Casini inneggia alla vittoria, ma la realtà è che nessuno se lo caga e l'UDC esce fortemente ridimensionato da queste elezioni. Bersani perde su tutta la linea, l'unica vittoria di cui può vantarsi è quella in Liguria dove le cose sono andate come sia Bersani sia Casini volevano. Certo, Lazio e Piemonte sono state perse per poche decine di migliaia di voti, ma sono comunque andate perse.

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