giovedì 16 settembre 2010

Primarie sì, primarie no

Uno dei motivi per cui il PD perde voti è che non riesce neanche a tenere il manubrio dritto quando si tratta di regole che si è dato da solo. C'è sempre la deroghina qui e l'eccezione là per tizio, caio o per la particolare situazione.

Questa diatriba "primarie sì, primarie no" ci ha proprio rotto i maroni. Si scegliesse una linea e la si rispettasse, si farebbe tutti una più bella figura.

Invece no, se tizio, che è una carta vincente per il PD, non vuole fare le primarie, allora bisogna far di tutto per farle saltare e investirlo dall'alto. Magari il giorno di Natale in un anno che finisca con due zeri, come Carlo Magno. Eh sì perché le primarie distruggono la coesione interna del partito. Ma quale coesione interna? Non c'è mai stata una coesione interna al PD, guelfi, ghibellini, bianchi e neri non erano nulla rispetto a questi politicans che ci troviamo oggi sui giornali o in TV. Almeno alle primarie ce ne si dà di santa ragione e chi alla fine vince, vince. Perché in questo caso il popolo ti giudica.

E se una persona non ci sta a passare attraverso le primarie, credo sarebbe anche ora di salutarla e augurarle buon viaggio.

Il PD sembra sempre impegnatissimo a correre dietro a chi scappa, senza mai andare incontro a quelli che (con umiltà?) sono disposti a impegnarsi, a mettersi in gioco, e (soprattutto) a rimettersi alla decisione dei cittadini. Svegliatevi cribbio, qui non bastano neanche più i pop corn a tenerci svegli.

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