venerdì 31 dicembre 2010

Torino medaglia di bronzo per trasporti ecologici

Torino terza città in Italia per la mobilità sostenibile. È il dato emerso dal rapporto «Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città», elaborato da Euromobility con il contributo di Assogasliquidi e Consorzio Ecogas e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Euromobility è l’associazione nazionale dei mobility manager, nata per diffondere la cultura della mobilità sostenibile.

Un dato lusinghiero, che dopo la notizia di mercoledì (Torino è la seconda città più visitata dai turisti a Natale dopo Roma) ha messo di ottimo umore anche l’assessore all’Ambiente, Roberto Tricarico.

Al primo posto di questa classifica si colloca Venezia, città più «eco-mobile» d’Italia, seguita da Parma. La città veneta, sesta lo scorso anno, si aggiudica il trofeo italiano della mobilità sostenibile scalzando Bologna dal primo posto. Ma è Torino a offrire la performance più positiva: recupera ben dieci posti dall’anno scorso, balzando dal tredicesimo al terzo posto.

«Il rapporto di Euromobility – ha commentato l’assessore all’Ambiente, Tricarico – sottolinea l’importante lavoro svolto dalla giunta in questi anni: la predisposizione di un piano per la mobilità sostenibile, il Pums, che rivoluzionerà il nostro modo di usare il mezzo pubblico; lo sviluppo del car sharing e l’immediato successo del bike sharing, attivo da appena sei mesi e già utilizzato da 4200 utenti; le politiche di controllo della qualità dell’aria e la ramificata rete di piste ciclabili. Ma importante è la crescita della sensibilità ambientale dei cittadini, evidenziata dall’aumento delle auto circolanti a basse emissioni e soprattutto delle biciclette».

Dall’analisi delle singole voci che compongono la classifica, Venezia vince grazie a un trasporto pubblico che funziona, a importanti innovazioni nella gestione della mobilità come il car sharing e il bike sharing, a una riduzione dell’indice di motorizzazione e a un significativo aumento delle automobili a gas. Torino è seconda per incremento delle auto a gas, prima per presenza di auto Euro 5, prima per offerta di car sharing e seconda per offerta di bike sharing.

Gli indicatori di cui si è tenuto conto per stilare la classifica sono stati in particolare le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, mobility manager, ecc) e la loro efficacia. Secondo elemento: lo stato di salute delle città in relazione alla presenza di auto di nuova generazione e all’incremento delle auto alimentate a combustibili alternativi (gpl, metano). Terzo: l’offerta di trasporto pubblico, le politiche per la ciclabilità, l’adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico. Le 50 città monitorate sono tutti capoluoghi di regione, sommate ai due capoluoghi delle Province autonome e alle città con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti.

(via lastampa.it)

Chiamparino, bilancio di fine mandato

Quotando l'articolo su LaStampa, commentiamo punto per punto il bilancio di 10 anni di giunta Chiamparino.

Le «tre chicche» Il sindaco ha voluto cominciare il suo discorso con «tre chicche di fine anno». Tre problemi risolti a cominciare dalla soluzione dell’«affaire» Palazzo del Lavoro, «che per gli ultimi vent’anni è stato ostaggio del degrado e che, da edificio-simbolo dell’Italia unita che era, si è drammaticamente trasformato in monumento all’abbandono». Chiamparino ha rivendicato con orgoglio il fatto che gli olandesi di Corío stanno per investire 140 milioni per far nascer nel Palazzo del Lavoro un centro commerciale con molte parti a disposizione del pubblico, ma, soprattutto, creando mille posti di lavoro. La seconda novità che inorgoglisce Chiamparino è la nuova gestione, in vista del 150˚, della pulizia della città, con gli spazzini «on demand», utilizzando disoccupati, così come accade quando nevicava con gli spalatori: «lo andavo predicando da anni, finalmente ci siamo arrivati». Poi c’è un’altra figura che sarà sperimentata sulla Linea 4 ed è quella del bigliettaio del tram: aumenta il senso di sicurezza e si ripaga con la sconfitta della «portoghesità». 

Il Palazzo del Lavoro è l'ultimo dei meriti della giunta, che in effetti ci lavorava da tempo.
La gestione della pulizia "on demand" mi giunge invece nuova, ohibò.
Ottimo il bigliettaio dei tram: speriamo che dal 4 si estenda a tutte le linee: paradossalmente, un ritorno al passato, a quando il bigliettaio era figura integrante del tram, permetterà uno slancio verso il futuro perché ci farà sentire tutti un po' più "sicuri", ma soprattutto ci farà sentire tutti più uguali: non ci sarà più il divario tra il passeggero che paga il biglietto e quello che non lo paga, pur usufruendo entrambi dello stesso servizio. La riscoperta della legalità innescherà, ne sono sicuro, un circolo virtuoso.

La conversione Partendo dall’invito ricevuto il 7 e l’8 dicembre scorsi dalla London School of Economics a intervenire a Chicago insieme con Barcellona, Seul e Monaco per spiegare al mondo come una città può fare della riconversione un’occasione di rilancio a tutto campo, Chiamparino ha spiegato che «in questi quindici anni Torino ha saputo scommettere sul rinnovamento, coniugando sviluppo con coesione sociale, passando dall’industria al turismo dando prova di intentionality» . E poi via con Italia 150: «Si ricreerà l’atmofera magica che c’era durante le Olimpiadi, anche lì, pur con situazioni diverse, si accese l’entusiasmo e si superò il «canton dij barboton» (l’angolo di chi borbotta) solo quando arrivò in città la fiaccola sono certo che sarà così anche per il 2011: quando apriranno le mostre e arriverà il presidente della Repubblica, il 18 e 19 marzo, si rivivrà la magia del febbraio 2006».

"Coesione sociale" mi sa di parola presa in prestito dal lessico di Ilda Curti, assessore alle politiche di integrazione (piccola chicca dovuta).
Italia 150 sarà un'ottima occasione di rilancio della città sotto i riflettori di tutto il paese. In questi anni Torino non è mai stata ferma, neanche dopo le Olimpiadi, in quanto a eventi nazionali o internazionali. Quest'aria di internazionalità che si respira in città è percepita comunque ancora come nuova. Non ci siamo ancora abituati al flusso turistico di francesi, inglesi, svizzeri, tedeschi e scandinavi. E, forse, è bello così.

La capitale turistica «I giornali di oggi spiegano che Torino è la seconda città in Italia dopo Roma ad essere stata scelta come mèta turistica: questo è un primato di cui andar fieri costruito dopo le Olimpiadi grazie a partnership con l’Alitalia per i voli internazionali, offerta di pacchetti turistici e culturali. Nel 2010 siamo giunti al record di 3 milioni e 600 mila presenze, più che nel 2006.

Forse questo punto rappresenta la novità più grande introdotta dalla giunta Chiamparino: la vocazione turistica della città. E dire che tutte le bellezze artistiche, gastronomiche, culturali della città ci sono sempre state: ci voleva però un po' di attenzione, di cura, di marketing in più per farle apprezzare dapprima ai torinesi e poi al panorama turistico internazionale ed europeo.

Il centro aperto sempre «Non mi capacito di come persone alla guida di importanti associazioni non capiscano che c’è un nesso stretto fra il turismo e le misure di crescente razionalizzazione del centro». L’attacco alla presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa - che più volte ha criticato l’assessore alla Mobilità Sestero a causa della Ztl - è fin troppo chiaro. Chiamparino s’infervora: «A riprova del fatto che anche stavolta l’amministrazione sta facendo la cosa giusta ci sono pile di giornali vecchi, che raccontano le levate di scudi contro la pedonalizzazione di piazza San Carlo o via Lagrange che oggi sono due gemme del nostro centro. E poi nessuno di noi è tanto sciocco da credere che ci sia qualcuno che si mette in coda alle otto per far shopping, anche perchè i negozi aprono dopo le dieci. E allora, mi chiedo: perchè non girare la questione e spiegare alle persone che il centro è aperto tutti i giorni dalle 10,30 e il sabato anche prima? E’ un asso che i commercianti si rifiutano di calare e alla fine la gente pensa che sia chiuso sul serio il centro».

Questa è un'arma a doppio taglio della giunta. La ZTL è stata tanto criticata più per pregiudizio che per gli effetti che ha comportato. Tuttavia, nessuno può mettere in discussione tutte le iniziative intraprese dagli assessori per incentivare il trasporto eco-sostenibile e permettere una maggiore fruibilità del centro da parte dei pedoni. Che, alla fine, checché se ne dica, è la ragione che fa prevalere i pregi ai difetti del provvedimento. Sfido qualunque commerciante e chiunque voti destra a dire, dopo essersi fatto una passeggiata su via Lagrange, che i provvedimenti presi sono stati sbagliati.

Ambiente, viabilità, eventi e un ritrovato orgoglio sabaudo sono gli assi nella manica dei 10 anni della giunta Chiamparino. Personalmente, ho apprezzato molto il loro operato, sia della giunta sia del Sindaco in sé. Infatti è un peccato che l'esperienza non possa proseguire per vincoli legislativi. Ma, in fondo, sono passati 10 anni ed è, forse, giusto così.

(via lastampa.it)

giovedì 30 dicembre 2010

Torino, meta di vacanze natalizie

Il capoluogo subalpino si classifica al secondo posto tra le mete italiane più ambite, dietro Roma
daniela lanni (agb)
torino

Torino, città amata e meta desiderata dai turisti per trascorrere queste giornate di festa e il Capodanno 2010. Per la prima volta supera addirittura Firenze, Milano o Venezia. E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Osservatorio nazionale del Turismo.

Il capoluogo subalpino si è classificato al secondo posto con il 2,2% di prenotazioni. Prima c'è Roma con il 6,3% di preferenze. Quest'anno, dunque, non solo neve ma tanta voglia di cultura e divertimento. E Torino offre un ventaglio di possibilità molto ricco: la storia, il paesaggio, la posizione geografica, l'abbraccio delle montagne olimpiche, la poesia delle Langhe, il romanticismo del Lungo Po, i lussuosi caffè del centro, i locali storici, la cucina, il cioccolato e le espressioni di arte e cultura, negli edifici e negli eventi.

“E' stato premiato il nostro modello - ha commentato l'assessore Fiorenzo Alfieri - Torino è sempre stata bella, ma i suoi peggiori nemici sono sempre stati i torinesi. Poi è accaduto il miracolo e oggi tutti credono in questa città”.

Una medaglia d'argento che fa sorridere anche l'assessore al Turismo Alessandro Altamura: “I nostri sforzi sono stati finalmente ripagati”. Da non dimenticare anche il restyling degli ultimi anni: vie centrali pedonalizzate, piazze storiche, edifici e portici tirati a lucido. Insomma Torino non ha nulla da invidiare alle altre città del nostro Paese. La sua immagine sta crescendo in modo sempre più positivo e bello.

Sempre secondo i dati dell'Osservatorio rispetto al 2009 cresce la percentuale di vacanze prenotate in montagna, 43,1%, con preferenza per l'arco alpino tra Lombardia, Alto Adige e Piemonte.

(via lastampa.it)

mercoledì 29 dicembre 2010

L'effetto Mirafiori sulle primarie

Un bell'articolo di Repubblica Torino di qualche giorno fa illustrava le posizioni dei 4 candidati alle primarie csx di Torino rispetto all'accordo tra Fiat e Sindacati.

Gariglio parla di "ricadute positive" sull'area e sul settore, un accordo "indispensabile" per il futuro di Torino.

Fassino parla di accordo non solo importante ma necessario, perché "se si perde l'investimento addio Fiat e senza Mirafiori la Fiat sarebbe un'altra cosa".

Placido definisce il sindacato "senza coraggio" perché avrebbe potuto esprimere alternative diverse, ma considera nel complesso l'accordo positivo.

Ardito boccia completamente l'intesa, "frutto della divisione sindacale".

martedì 28 dicembre 2010

Toglietemi tutto ma non l'indennità

Il Movimento 5 Stelle Piemonte ha proposto la riduzione della cosiddetta indennità dei consiglieri regionali del 30 per cento, l’eliminazione dei rimborsi forfettari (oltre 2.400 euro netti mensili), la riduzione dei gettoni di presenza da 122 euro a una cifra simbolica di un euro, la riduzione dei rimborsi chilometrici e infine la riduzione del vitalizio di un terzo agli ex consiglieri (quello attuale concede dopo i 65 anni un assegno mensile di 3.000 euro dopo un mandato fino ad un massimo di 8.000 euro dopo 4 mandati).

Attualmente lo stipendio di un consigliere regionale veleggia tra un minimo di un consigliere senza nessun altro incarico e residente a Torino, che autocertifica una media di 12 incontri istituzionali di 7,553 euro netti mensili ad un massimo di un consigliere capogruppo, che autocertifica 30 attività istituzionali al mese, residente a 200 km da Torino, di quasi 17 mila euro netti.

Pdl, Pd e Lega hanno bocciato le proposte dei grillini in Commissione. Hanno votato a favore l’Idv e l’ex Rifondazione, la rappresentante di Sel era assente.

Domani mercoledì 29 la questione sarà ridiscussa in Consiglio regionale.

Spero che almeno i consiglieri del centrosinistra rinsaviscano e si rendano conto che anche i gesti simbolici hanno il loro significato, soprattutto in un momento di crisi economica. Uno stipendio di 3.500-4.000 euro per un consigliere regionale è fin troppo generoso, e comunque basta per mantenere decorosamente la propria famiglia.

Il mio pieno appoggio all’iniziativa di Davide Bono e Fabrizio Biolé."

(via piovono rane)

Via Carlo Alberto: pro e contro della pedonalizzazione

Anzi, ho deciso che scriverò solo dei contro, perché i pro sono talmente visibili a tutti che non avrebbe senso rielencarli (basti solo pensare alla bellezza della piazzetta "due lampioni", che ha totalmente cambiato volto; io ci sono passato davanti tutte le mattine per un anno e non avevo mai pensato che potesse essere così... sabauda nella sua regalità).

Vorrei quindi dar voce alle perplessità di un residente, che considero legittime e sacrosante:

Buongiorno, io in via carlo alberto angolo via doria ci vivo e faccio i complimenti al comune per l'ottimo lavoro di riqualificazione dell'area, che indubbiamente ha acquistato un fascino particolare.
Vorrei però raccontare a chi, pur non abitando in zona, ne reclama a gran voce la pedonalizzazione, un paio di disagi cui siamo sottoposti noi residenti.
Innanzi tutto vi posso assicurare che il cicalio continuo dei pedoni è di gran lunga più fastidioso del rumore delle vetture, soprattutto nelle ore notturne non è assolutamente "vivibile" udire le voci di chi si ferma qui sotto anche solo per salutarsi dopo una piacevole serata incurante di utilizzare un tono di voce più discreto e consono, per non parlare delle orde di ragazzini che solitamente dopo la chiusura delle birrerie migrano in via carlo alberto e piazza bodoni per bersi l'ultimo bicchiere (rigorosamente di plastica che poi generosamente lasciano lì per la gioia di noi residenti).
Cosa dirvi poi delle piacevoli mezzore/ore che sempre noi residenti trascorriamo al volante della nostra auto in cerca di un parcheggio... Quasi impossibile riuscire ad affittare un posto auto a pagamento; il parcheggio di piazza bodoni si che fa gli abbonamenti mensili 24oresu24ore (sconto solo ai soci aci) ma non garantisce poi il posto, ne deriva che se il parcheggio è completo comunque si deve stare in coda nell'imbuto che si viene a creare prima della rampa attendendo che si liberi un posticino; tutto ciò è molto democratico ma fa passare la voglia di spendere centoefischiaeuri al mese per l'abbonamento. A questo proposito, visto che tanti parcheggi sono stati eliminati con la ripavimentazione, mi parrebbe assai civile che il comune si allineasse a tante altre città e dipingesse metà delle strisce blu della zona in un altro colore ad uso esclusivo dei residenti.
Infine veniamo al mio terrore maggiore, ovvero che la zona possa essere periodicamente trasformata in mercatino caseario o in location per la sagra della porchetta! A Torino abbiamo tanti luoghi che sarebbero decisamente più consoni(piazza d'armi ecc); io proprio non mi capacito del perchè permettano che il centro (piazza castello, piazza vittorio, ecc) venga sempre snaturato in questo modo. Inoltre spostare queste iniziative in altre zone della città significherebbe soprattutto rivitalizzare tutta torino e non solo il centro.
Per concludere la pappardella ritengo che la città (il centro) sia di tutti i cittadini e che da tutti debba essere goduta e vissuta ma chiedo più senso civico ai passeggiatori, più partecipazione al comune, meno sagre dell'agnolotto...
Auguri a tutti

Problemi di bilancio per Fassino

Italia oggi pubblica un articolo che anticipa in qualche modo i temi della campagna elettorale delle primarie del centrosinistra torinese, vale a dire l'ingresso di Peveraro nella squadra fassiniana.
Peveraro, ex assessore al bilancio del comune e in seguito vice di Mercedes Bresso in regione, è da molti additato come il principale responsabile dell'altissimo indebitamento del comune di Torino, accumulato durante gli anni di preparazione alle Olimpiadi, coincidenti con il primo mandato di Chiamparino.
E dietro questo ingresso ci sarebbe proprio Chiamparino, passato a supportare esplicitamente Fassino dopo aver abbandonato la potenziale candidatura di Profumo, il Rettore "tentenna".

Città democratica: Torino verso le amministrative

Un'ottima e puntuale analisi dei flussi elettorali nella Città di Torino, fatta sul blog Città Democratica, che riporto interamente qui di seguito (l'originale lo trovate qui)

Tra le grandi città in cui nel 2011 si terranno le elezioni amministrative Torino è probabilmente quella in cui la macchina elettorale si sta muovendo con maggiore ritardo.

Dopo il forfait del Rettore del Politecnico, Profumo, si è scatenata una vera girandola di nomi nel centrosinistra che solo in questi giorni si sta focalizzando intorno ai nomi di Fassino, Placido, Gariglio e Ardito, in attesa di Tricarico e di un nome ancora ignoto in quota SEL.

Il centrodestra pare oscillare tra Coppola e Coppa, ma in questo momento la sua strategia è estremamente attendista, quasi fosse anch'esso in attesa delle primarie del centrosinistra fissate al momento per il 13 febbraio.

Questa situazione permette di tralasciare in questa prima analisi l'eventuale effetto candidato, per concentrarsi sulla forza delle coalizioni sotto la Mole.

A questo link si trova un excel contenente i risultati delle elezioni regionali 2005, politiche 2006, comunali 2006, politiche 2008, provinciali 2009 e regionali 2010 così come riportate dal servizio elettorale1 del Comune di Torino: tutte le tornate elettorali degli ultimi sei anni ad eccezioni delle europee 2009, proprio per prendere in considerazione solo le elezioni in cui si puntava all'elezione di una carica monocratica. La forte connotazione personalistica data alle elezioni politiche nella II Repubblica permette di considerarle, da questo punto di vista, paragonabili alle elezioni amministrative.





Confronto centrodestra-centrosinistra

nel Comune di Torino (2005 - 2010)
Il quadro che emerge è abbastanza chiaro: Torino è una città di centrosinistra. Nelle tornate elettorali prese in considerazione il centrosinistra ha oscillato tra il 46,14% ed il 63,62% (media 54,95%, deviazione standard 6,91%), mentre il centrodestra ha ottenuto una forbice che spazia tra il 32,16% ed il 42,47% (media 38,37%, deviazione standard 3,45%).



È bene evidenziare il fatto che per consultazioni elettorali differenti i concetti di centrodestra e centrosinistra sono a loro volta differenti: la geometria e la composizione delle coalizioni è variata più volte nel corso degli anni, e con essa la presenza o meno delle cosiddette terze forze.



Facendo i dati riferimento ai risultati ottenuti dalle liste e non dai candidati, la bassa deviazione standard che emerge osservando i dati del centrodestra permette di trarre una prima importante conclusione: i risultati di tale coalizione restano grosso modo sempre gli stessi indipendentemente dalla competizione elettorale. Questo significa che il numero di votanti della coalizione di centrodestra, a Torino, è fortemente correlato con il numero dei votanti in generale, e l'affluenza non ha pertanto grossi impatti su questa parte politica.

Al contrario, è evidente che il fenomeno del non-voto - così come il diverso richiamo alle urne che suscitano competizioni di tipo differente - provoca di volta in volta delle oscillazioni piuttosto sensibili sulla coalizione di centrosinistra, ribadendo il cronico problema che attanaglia questa parte politica da diversi anni a questa parte, ovvero la capacità o meno di portare alle urne i propri simpatizzanti.



Se si osserva nel dettaglio il rapporto tra i partiti della coalizione, diventa interessante misurare da un lato l'andamento relativo tra PdL e Lega, e dall'altro quello tra PD, IdV e SEL.







Rapporto PDL-Lega

nel Comune di Torino (2005 - 2010)





Rapporto PD-IdV-SEL

nel Comune di Torino (2005 - 2010)


In entrambi gli schieramenti principali si assiste, dopo il 2008, ad un repentino e violento calo percentuale dei partiti principali (PdL e PD) in favore delle forze di minoranza (Lega da una parte e IdV e SEL dall'altra).

La causa dietro a questo fenomeno è evidente: se si osserva l'andamento dell'IdV si nota una violenta cesura tra il 2006 ed il 2008 con un passaggio da meno di 10.000 voti ad oltre 30.000 preferenze; tra il 2008 ed il 2010, tuttavia, le simpatie per il partito di Di Pietro si sono mantenute su un livello pressoché stabile. Un discorso analogo, anche in termini di cifre, può essere fatto per la Lega Nord, mentre Sinistra Ecologia e Libertà presenta una serie storica troppo breve per essere presa in esame in questo tipo di analisi.

La stabilità di Lega e IdV, a fronte di un accrescimento del loro peso a livello di coalizione, implica che esiste una diaspora di consensi nel PD e nel PdL che, se da un lato si compensa a livello di rapporti di forza tra le coalizioni, dall'altro muta in maniera molto evidente la composizione delle coalizioni stesse.


Ancora più importante, questa analisi permette di capire come il principale nemico di PD e PdL sia l'astensionismo. Il cannibalismo che Lega e IdV hanno esercitato all'interno delle rispettive coalizioni non è legato ad un vero e proprio travaso di consensi, ma alla capacità di mantenere - senza accrescere - il proprio elettorato mentre quello dei partiti "maggiori" calava o si disperdeva su altre formazioni.

Naturalmente non bisogna dimenticare un certo margine di errore nei risultati ottenuti, dovuto alla presenza o all'assenza di liste civiche all'interno delle coalizioni, liste che storicamente "pescano" in maniera più evidente nei partiti di maggiori dimensioni. La tendenza è tuttavia innegabile.






Risultati ottenuti dal centrodestra

nel Comune di Torino (2005 - 2010)

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Risultati ottenuti dal centrosinistra


nel Comune di Torino (2005 - 2010)

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Ripartizione circoscrizioni

nel Comune di Torino (2005 - 2010)

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Esaminando lo scenario cittadino dal punto di vista geografico, si vede come il centrodestra sia in grado di prevalere unicamente nella circoscrizione più centrale di Torino (Circoscrizione I: Centro - Crocetta) e di essere vicino al pareggio nella Circoscrizione VIII (San Salvario - Borgo Po - Cavoretto). In tutto il resto della città il centrosinistra prevale senza eccessive difficoltà, specie nelle sue roccaforti delle circoscrizioni II, V e X.







Peso delle circoscrizioni

nel Comune di Torino (2005-2010)


Prendendo in considerazione, infine, il peso relativo delle circoscrizioni, si colgono alcuni accenni di trend - salita della VIII e calo della VI su tutti - in un'ottica tuttavia di sostanziale stazionarietà, sintomo che le differenze di affluenza legate alle differenti competizioni elettorali e alle evoluzioni del fenomeno dell'astensionismo colpiscono in maniera abbastanza uniforme a livello cittadino, quindi in maniera abbastanza scorrelata dalla composizione elettorale del campione formato dagli abitanti di una data circoscrizione.

Si arriva quindi ad un'apparente contraddizione: la variabilità del voto incide soprattutto a sinistra, eppure il peso delle circoscrizioni resta invariato, suggerendo una partecipazione proporzionale malgrado i vari quartieri di Torino presentino risultati anche molto diversi tra loro. Non si notano in sostanza cali significativi di rappresentanza delle circoscrizioni più di sinistra in concomitanza con le elezioni che hanno riservato gli esiti peggiori per la coalizione progressista.

In realtà questi due dati consentono di inquadrare meglio il fenomeno dell'astensionismo relativamente all'area torinese: non vi è un problema - o almeno non è il problema principale - a livello della base storica del partito, ma al contrario vi è molta delusione nel cosiddetto ceto medio progressista, la gente di sinistra non tanto per rivalsa sociale o necessità storica, ma per l'ideale di un mondo migliore, più ecologico, più equo, più meritocratico.

Una fascia di elettorato non collocabile geograficamente ma al tempo stesso sufficientemente numerosa da determinare pesantemente l'esito della prossima competizione elettorale.

(via cittademocratica)

Comunali Torino 2011: primarie PDL


Una pagina immacolata e di una semplicità terrificante: ecco cosa trova chi si reca su www.votailtuosindaco.org, il sito delle primarie farlocche del PDL. Non uno straccio di biografia dei partecipanti, solo una foto, un nome e un cognome. E, dopo aver votato, una pagina bianca ti chiede i dati per rimanere aggiornato sui risultati della consultazione, che saranno resi noti a fine gennaio.
Alla vigilia erano dati favoriti Coppola e la Bonino, che avrebbero sconfitto Ghiglia in uno scontro giovani-vecchi 2 a 0; ma pare che in testa ora ci sia Maurizio Marrone.

Primarie per Torino: sondaggio Facebook

Una graziosa e semplice applicazione di Facebook conta i sostenitori dei vari candidati per le primarie di Torino, con i risultati (provvisori) riportati sopra: Placido stravince, Fassino argento staccato di oltre 20 lunghezze, Tricarico bronzo.

Primarie per Torino, si parte

E vissero tutti felici e contenti.
Ops, ma non è ancora finito tutto l'ambaradan?
Dopo tutti questi mesi passati ad assistere alla Profumopoli, alle inversioni di marcia del PD, a SEL che prima di unisce poi si toglie, al vano inseguimento del Terzo Polo torinese da parte dei democratici, l'interesse per lo scenario cittadino del centrosinistra è calato a me che sono elettore attivo nonché partecipe della vita politica torinese, figuriamoci a chi non lo è.

Tuttavia, ora le cose sembrano partite, su entrambi i fronti.
Nel centrosinistra, Fassino ha detto sì dopo aver consultato mezza città e, partito lui, si è trascinato dietro altri tre competitors: Ardito, Gariglio e Placido. La data delle primarie è stata fissata per il 27 febbraio 2010.
Nel centrodestra, sono partite le primarie farlocche online. Sicuramente una grande prova di tecnologia (che permetterà al PDL di raccogliere un bel po' di nominativi e contatti di elettori torinesi attivi di centrodestra a Torino), un po' meno di democrazia visto che la consultazione sarà solo usata come un normale sondaggio e non avrà altro valore.

Insomma, si parte.

mercoledì 15 dicembre 2010

Le strade più trafficate d'Italia: argento a via Cigna

Ed eccola qui, in tutta la sua bellezza, via Cigna: intasata per 81 ore alla settimana, si classifica al secondo posto tra le strade più trafficate d'Italia, dopo la circonvallazione di Palermo.

mercoledì 1 dicembre 2010

Torino in strada

E' uno spazio aperto di discussione creato dall'assessorato Viabilità e Trasporti del Comune di Torino allo scopo di informare in tempo reale i cittadini e di approfondire assieme a loro alcuni temi di competenza dell'assessorato: strade, parcheggi, progetti, lavori e altro.

Proprio perché richiede l'opinione del cittadino e ne sollecita i suggerimenti, Torino in strada si propone anche quale moderno strumento di e-democracy: tra i temi scelti per l'avvio del forum compare ad esempio la riqualificazione di via Carlo Alberto, in corso di esecuzione e perciò ancora suscettibile di variazioni e correttivi.

Torino in strada diventerà il luogo utile al deposito di idee e considerazioni, oltre che ben inteso lo spazio deputato a fornire informazioni precise e aggiornate sull'argomento. Il risultato finale potrà essere proprio quello tipico dell'e-democracy: la partecipazione politica dei cittadini alle scelte delle istituzioni.

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