martedì 28 dicembre 2010

Toglietemi tutto ma non l'indennità

Il Movimento 5 Stelle Piemonte ha proposto la riduzione della cosiddetta indennità dei consiglieri regionali del 30 per cento, l’eliminazione dei rimborsi forfettari (oltre 2.400 euro netti mensili), la riduzione dei gettoni di presenza da 122 euro a una cifra simbolica di un euro, la riduzione dei rimborsi chilometrici e infine la riduzione del vitalizio di un terzo agli ex consiglieri (quello attuale concede dopo i 65 anni un assegno mensile di 3.000 euro dopo un mandato fino ad un massimo di 8.000 euro dopo 4 mandati).

Attualmente lo stipendio di un consigliere regionale veleggia tra un minimo di un consigliere senza nessun altro incarico e residente a Torino, che autocertifica una media di 12 incontri istituzionali di 7,553 euro netti mensili ad un massimo di un consigliere capogruppo, che autocertifica 30 attività istituzionali al mese, residente a 200 km da Torino, di quasi 17 mila euro netti.

Pdl, Pd e Lega hanno bocciato le proposte dei grillini in Commissione. Hanno votato a favore l’Idv e l’ex Rifondazione, la rappresentante di Sel era assente.

Domani mercoledì 29 la questione sarà ridiscussa in Consiglio regionale.

Spero che almeno i consiglieri del centrosinistra rinsaviscano e si rendano conto che anche i gesti simbolici hanno il loro significato, soprattutto in un momento di crisi economica. Uno stipendio di 3.500-4.000 euro per un consigliere regionale è fin troppo generoso, e comunque basta per mantenere decorosamente la propria famiglia.

Il mio pieno appoggio all’iniziativa di Davide Bono e Fabrizio Biolé."

(via piovono rane)

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