domenica 31 gennaio 2010

Su Casini e sul bipolarismo

Pur essendo antitetico a molte delle posizioni di Casini, io vedo con favore questo suo smarcamento dai due poli e questa sua ricerca di indipendenza. Lo scrissi già in occasione del referendum, l'Italia (e più in generale l'Europa) hanno i mezzi, la storia e la cultura per non ridursi ad uno sterile bipartitismo come negli Stati Uniti.

Risparmio ogni digressione su leggi elettorali varie; è ovvio che bisogna cambiare quella esistente con un'ampia maggioranza (in modo da non dover discutere lo stesso argomento alla prossima legislatura di colore opposto), ma credo che ve ne siano diverse che hanno i propri pro e i propri contro. Se ne discuta nelle sedi più indicate insomma.

Il mio modello di riferimento, devo ammetterlo anche questa volta, è la Norvegia. Nel sistema partitico norvegese (e in Scandinavia in generale) esistono otto, nove, dieci partiti che in occasione delle elezioni politiche si raggruppano in due principali schieramenti che difficilmente raggiungono la maggioranza in Parlamento e vanno a formare i cosiddetti governi di minoranza. Questi governi sono costretti a cercare una maggioranza trasversale a seconda della materia dibattuta in Parlamento. E sapete qual è la cosa più eclatante? Che funzionano. Che legiferano. Che trovano un'intesa sempre diversa, che alla fine corrisponde al sentire/volere della popolazione molto più delle azioni di governo decise dal Premier e approvate da un decreto legge.

Se il Partito Laburista vuole far passare una legge che aumenti gli aiuti sociali sul lavoro, cercherà un'intesa con i partner della coalizione e con i cristiano-democratici, anch'essi favorevoli ad una tale azione di legge. Magari con qualche modifica, ma la legge viene approvata in tempi ragionevoli. Se lo stesso Partito Laburista volesse approvare una legge sulla ricerca sulle cellule staminali, cercherebbe il consenso mancante nel Partito Liberale di Destra (che, curiosamente, si chiama "Sinistra", come in Danimarca... perché originariamente era il partito di sinistra, e con gli anni le sue posizioni sono state scavalcate da posizioni ancora più di sinistra tanto che si è ritrovato ad essere a destra). Questa è democrazia, questo è un Parlamento sano.

Passato il testimone a Vancouver


E così Torino 2006 diventa un museo.
Quanti ricordi.
Tutte le info le trovate qui.

Ricapitolando... tutti i sondaggi delle elezioni regionali 2010 in Piemonte


Cliccate sulla tabella e ingranditela così da vederla tutta (diventa sempre più larga).
Ormai il confronto a tre è inutile, dato che l'UDC ha firmato il patto con la Bresso.

Nella corsa a due, Cota precipita perché le rilevazioni cominciano più costantemente a dare la Bresso in vantaggio. In vantaggio di una bazzeccola s'intende; per come stanno ora le cose, la corsa si preannuncia all'ultimo voto.

Crescono il PD e il PDL, scendono di un soffio Lega, IDV e UDC; quest'ultima in particolare comincia a soffrire il calo di voti dovuto all'ingresso nella coalizione del csx (come già ribadito più volte, Casini è tanto più forte quanto più si equidistanzia dai due poli, e questo vale anche a livello regionale dove l'UDC era dato persino ad un 9%).

Sarebbe interessante dividere le percentuali degli "altri" partiti in partiti di csx e partiti di cdx, ma qui le rilevazioni sono tutte discordanti tra loro e non considerano mai lo stesso scenario di partitini. Man mano che le liste si vanno definendo, forse sarà possibile.

Elezioni regionali Piemonte 2010,

L'ennesima rilevazione di GPG del 23 gennaio 2010 presenta nuovamente due scenari. Dato per assodato l'accordo con l'UDC, ora si indaga i possibili risvolti di un accordo che comprenda anche Radicali e Comunisti in coalizione con Bresso.

In realtà l'accordo con i Radicali è già stato firmato, mentre con la Federazione della Sinistra si sta discutendo di un accordo tecnico che prevederebbe un posto nel listino del Presidente per un candidato comunista in cambio della non presentazione di un loro candidato sulla scheda elettorale.


CENTRO DESTRA: 48,5% (-1,0%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 27,5% (+1,0%)
- LEGA NORD: 18,5% (-1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (INV)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)

CENTRO SINISTRA + UDC: 44,5% (+1,0%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0% (+1,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,5% (INV)
- Lista UNIONE DI CENTRO-API: 6,0% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1,5% (INV)
- VERDI: 1,5% (INV)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)

COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (INV)
RADICALI: 2,0% (-0,5%)
MOV. 5 STELLE : 1,0% (-0,5%)
LEGA PADANA PIEMONTE - NO EURO: 1,0% (+1,0%)
ALTRI: 0,5% (INV)


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 47,5% (-1,5%)
Bresso (CSX+UDC): 46,0% (+1,5%)
Cand. Comunista (COM): 2,0% (-0,5%)
Cand. Radicali (RAD): 2,0% (-0,5%)
Bono (M5S): 1,0% (-0,5%)
Rabellino (LPP-NE): 1,0% (+1,0%)
Altri: 0,5% (+0,5%)

Leggero vantaggio per Cota con questa configurazione che esclude Radicali e Comunisti dalla coalizione Bresso.


Corsa con accordo CSX-UDC-COM-RAD


CENTRO DESTRA: 49,0% (-0,5%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 28,0% (+1,5%)
- LEGA NORD: 18,5% (-1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (INV)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)

CENTRO SINISTRA + UDC: 48,0% (+0,5%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0% (+1,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,0% (-0,5%)
- Lista UNIONE DI CENTRO-API: 6,0% (INV)
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (INV)
- RADICALI: 2,0% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1,5% (INV)
- VERDI: 1,5% (INV)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)

MOV. 5 STELLE : 1,5% (INV)
LEGA PADANA PIEMONTE - NO EURO: 1,0% (+1,0%)
ALTRI: 0,5% (INV)


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 48,5% (-0,5%)
Bresso (CSX+UDC): 48,5% (+4,0%)
Bono (M5S): 1,5% (+1,5%)
Rabellino (LPP-NE): 1,0% (+1,0%)


Pur essendo il centrodestra in vantaggio di un punto percentuale sul voto di lista, l'effetto Bresso praticamente lo annullerebbe e si presenterebbe uno scenario di totale parità.

Al prossimo post per il medione totale di aggiornamento.

Wurstel vegetali


Questo devo dirlo: è da quando sono tornato da Copenaghen che non trovavo più wurstel di tofu.
Ieri li ho trovati da Bottega e Natura in via Colombo 33, in Crocetta, e non vedo l'ora di assaggiarli oggi a pranzo.

Vi terrò aggiornati.

Si parla di caos a sinistra. Ma anche la destra non scherza quanto a difficoltà...

"Le regionali dimostrano che a destra stanno assieme solo perché hanno un leader forte a livello nazionale. Quando si passa sui territori i problemi aumentano."

Chiamparino, in un'intervista a L'Unità.

Mercedes Bresso alla guida del Comitato delle Regioni


In risposta ad un'intervista di Cota, ecco la Bresso dal suo sito:

“Evidentemente Cota non sa nulla di Europa e di Piemonte”. Mercedes Bresso Presidente della Regione Piemonte, che ieri a Bruxelles è stata candidata dal Pse alla Presidenza del Comitato delle Regioni europee, ribatte così all’Onorevole Cota.
Lo sfidante leghista della Presidente, Candidata Presidente 2010, per le prossime regionali ha polemizzato sulla prossima nomina europea di Bresso: “prima di gioire per un incarico bisognerebbe dimostrare di saperlo svolgere nell'interesse del territorio”. “Ho al mio attivo – ha fatto notare a Cota Mercedes Bresso - due mandati come membro del Comitato delle regioni nel corso dei quali il mio lavoro è stato apprezzato e oggi la mia candidatura a Presidente di questo organismo e' stata votata all'unanimita.

La mia evidentemente è ritenuta una leadership autorevole, a differenza di quanto avviene nel Ppe dove ci sono state più candidature”. Mercedes Bresso diventerà presidente del Comitato delle regioni europee e assumerà l'incarico, come previsto dal regolamento, in alternanza con un rappresentante indicato dai Popolari. Spetterà al negoziato tra i due gruppi indicare chi per primo assumerà l'incarico: il nuovo presidente sarà eletto il 10 febbraio prossimo nella seduta plenaria del Comitato delle regioni. “Si tratta di un incarico prestigioso e di un impegno internazionale importante - ha detto Bresso – alla guida di un organismo che ha competenze proprio nella difesa del principio di sussidiarietà. Una risposta concreta a chi come Roberto Cota dice che siamo isolati in Europa, ignorando forse anche che in Piemonte saremo i primi ad avere una legge sull’Euroregione di cui si sta completando l’iter in questi giorni”'.

Due le priorità indicate da Bresso con questo suo impegno europeo: il futuro dei fondi Ue e la cooperazione nell'area del Mediterraneo.

lunedì 25 gennaio 2010

Regionali Piemonte 2010, due nuovi sondaggi

Uno, di SpinCon, dà Bresso in largo vantaggio:

Cota (CDX): 42,1%
Bresso (CSX+UDC): 48,8%
Indecisi: 9,1%

Il secondo, di Gio, con un campione di 600 elettori, dà il risultato opposto:

Cota (CDX): 50,4%
Bresso (CSX+UDC): 47,5%
Candidato PCL: 1,1%
Altri: 1%

Troppo ottimistico per il csx il primo, a mio parere, mentre il secondo non tiene conto del terzo polo di Rabellino che rosicchia qualche voto a Cota.

domenica 24 gennaio 2010

Tutta colpa di Pietro Micca

Splendido articolo di W. Barberis su La Stampa.it di oggi:

Sono trascorsi più di cinquant’anni, da quando i primi immigrati dal Mezzogiorno venivano accolti a Torino dai commenti sarcastici dei piemontesi più gelosi del loro particolarismo: «Tutta colpa di Garibaldi», dicevano alcuni, con chiara allusione all’Unità nazionale e ai suoi personaggi chiave. «Tutta colpa di Pietro Micca», rincarava la dose chi pensava di poter dire che, se Torino fosse caduta in mano francese nel 1706, allora il problema si sarebbe risolto alla radice. Torino sarebbe diventata a sua volta Mezzogiorno, della Francia, ma questo era un pensiero che evidentemente non si affacciava. Rimaneva intatto, viceversa, il mito di Pietro Micca salvatore della patria piemontese; era ancora viva cioè la tradizione che voleva il minatore di Andorno decisivo nella soluzione dell’assedio francese a Torino nel 1706. A distanza di due secoli e mezzo.

È curioso che, all’epoca dei fatti, nessuno riconobbe la morte di Pietro Micca come fattore decisivo: tutti tributarono grandi meriti a Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, che con accorte alleanze aveva saputo condurre il Piemonte sabaudo contro le armate di Luigi XIV; e celebrarono il principe Eugenio che, alla guida delle armate imperiali, era corso da Vienna a Torino giusto in tempo per evitare il peggio. Grandi lodi furono cantate ai Torinesi, che avevano saputo resistere alla stretta dell’assedio con ordine, pazienza, abnegazione e sacrificio personale: avevano provveduto all’ammasso dei generi alimentari senza sprechi, senza far lievitare i prezzi; avevano spesso pagato di tasca propria per far fronte ai costi immensi della guerra; avevano diligentemente evacuato le zone più esposte ai bombardamenti francesi, stringendosi nelle case più lontane dai tiri d’artiglieria; avevano accettato di formare una milizia cittadina in appoggio alla guarnigione a difesa della città. Insomma, si erano comportati esemplarmente. E poi si riconobbe la valentìa delle truppe piemontesi e la sagacia dei comandanti.

Pietro Micca, lì per lì, rimase fra coloro che persero la vita come prezzo inevitabile di una guerra; anche se, nella fattispecie, l’episodio di cui era stato protagonista aveva avuto qualche rilievo, impedendo a una avanguardia di francesi di penetrare nella cittadella della città. Ma nulla di più. Peraltro, nessuno parlava esplicitamente di sacrificio, perché era difficile stabilire - allora come ora - se Micca avesse acceso la miccia consapevole di rischiare la vita oppure confidando di potersi riparare in tempo. Incidente o martirio, imprudenza o eroismo, la morte di un minatore, di una «talpa», non fece grande notizia. In un assedio, la parte del leone la facevano loro, i minatori, che scavano indefessamente gallerie di mina e di contromina, allo scopo di farsi saltare in aria vicendevolmente: gli assedianti per aprirsi un varco di accesso alla città, gli assediati per respingere il nemico e fermarlo prima che arrivi ai bastioni.

Vi è anche da considerare che, nell’apparato militare sabaudo, di tradizioni robuste fin dai tempi di Emanuele Filiberto, aveva un certo peso un pregiudizio sfavorevole nei confronti degli artiglieri e di tutti coloro che svolgevano mansioni «operaie» collegate alla logistica, al genio, all’architettura e all’ingegneria militari. Queste persone, per quanto indossassero un’uniforme, era considerate accessorie e lontane dall’ethos cavalleresco così gelosamente interpretato dagli aristocratici che occupavano, di fatto, tutte le piazze di comando dell’armata piemontese. L’arte della guerra era l’unica attività che si confacesse a un nobile, mentre qualunque altra funzione che richiedesse studio o applicazione tecnica, per non dire manuale, era considerata ars mecanica, cioè qualcosa di molto lontano dalla nobiltà, da una condizione che si riteneva trasmessa col lignaggio, col sangue, irraggiungibile con altri mezzi. Dunque, anche all’interno dell’esercito vigeva una gerarchia secondo la quale la cavalleria era l’arma che più si confaceva alla condizione aristocratica, quindi seguivano le fanterie e in ultima posizione - possibilmente in ruoli difensivi, sugli spalti delle fortezze, ma senza alcun peso su un campo di battaglia - le artiglierie. Era una questione ideologica, profondamente radicata, esemplare della gerarchia sociale e culturale della società sabauda.

Nel corso del Settecento, pur sempre isolati e residuali nell’armata sabauda, gli artiglieri si sarebbero applicati a studi importanti di fisica e chimica, di architettura e ingegneria. Ma i nobili in uniforme non ne vollero sapere: di conseguenza, tutte quelle esperienze scientifiche rifluirono nella vita civile, fornendo conoscenze e macchinari alle prime industrie tessili e meccaniche piemontesi. Verso la fine del secolo, negli anni 80, quel nucleo di artiglieri, con la protezione di Vittorio Amedeo III, fondò l’Accademia delle Scienze di Torino, diventando un avamposto scientifico e tecnologico di prima grandezza in Europa. Ininfluente nell’esercito, si trasformò in un centro di ricerca assai utile per lo sviluppo del settore industriale.

Intanto, era passato un secolo dall’assedio di Torino e nuove prospettive politiche portavano il Piemonte a guardare all’Italia. Fu in quel giro d’anni che venne riscoperto Pietro Micca, considerato allora come l’antesignano di una resistenza alla Francia e un protomartire della causa risorgimentale italiana. Oltre che la figura esemplare di un gesto eroico che prescindeva dalla nobiltà dei natali. Questo ritratto popolare traversò indenne l’Ottocento e il Novecento. E oggi possiamo ben dire che non fu colpa, ma merito di Pietro Micca e dei suoi colleghi artiglieri, se Torino divenne il centro scientifico e tecnologico più importante d’Italia e la sede della più rinomata industria metalmeccanica italiana.

sabato 23 gennaio 2010

Sì TAV

Domani, Lingotto, Sala Gialla, ore 10.00.

5 anni di osservatorio.
5 anni di compromessi trovati insieme.
5 anni di ritardi clamorosi rispetto alla Maurienne.

Credo sia il caso di dire basta.

Valori cristiani

Ma così, a occhio, è più vicina agli insegnamenti del Cristianesimo una Emma Bonino che ha fatto infinite campagne contro la fame nel mondo e contro la pena di morte, o quei cardinali che passano le giornate a stabilire regole su come far sesso, come morire, come limitare la ricerca scientifica e quali modalità imporre per la procreazione?

(via piovonorane)

Regionali Piemonte 2010, per Piepoli/La Stampa Bresso avanti

Oggi sulle pagine locali delle province piemontesi de La Stampa sono presentati i risultati dell'ultimo sondaggio dell'istituto Piepoli per il quotidiano torinese sulle intenzioni di voto per le regionali di marzo. Il sondaggio è stato condotto nei giorni scorsi su un campione di 800 persone.


Voto di Lista

CENTRO DESTRA: 47%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 31%
- LEGA NORD: 16%

CENTRO SINISTRA + UDC: 47,5%
- PARTITO DEMOCRATICO: 32%
- ITALIA DEI VALORI: 6%
- UNIONE DI CENTRO: 5,5%
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1%
- VERDI: 1%

- RADICALI: 2%

COMUNISTI (RC, PDCI): 2%

ALTRI: 3%

Quel 32% del Partito Democratico mi lascia fortemente perplesso: quella percentuale è raggiungibile a Torino città e in Provincia, ma si sa che il Piemonte è una regione di centrodestra e il PDL sarà sicuramente il primo partito.
Per battere il cdx in una regione di cdx, al csx è necessaria una forte mobilitazione alle urne dell'elettorato e, soprattutto, un candidato forte, e la Bresso si conferma tale su tutti i seguenti parametri:

Candidati Presidente - intenzioni voto:
Cota (CDX) 45%
Bresso (CSX+UDC): 47%
Altri: 8%

Conoscenza Candidati:
Cota (CDX) 66%
Bresso (CSX+UDC): 83%

Fiducia:
Cota (CDX) 43%
Bresso (CSX+UDC): 60%

Percezione Profilo - Determinazione:
Cota (CDX) 65%
Bresso (CSX+UDC): 70%


Percezione Profilo - Onestà:
Cota (CDX) 57%
Bresso (CSX+UDC): 70%

Percezione Profilo - "Fa sognare un futuro migliore":
Cota (CDX) 41%
Bresso (CSX+UDC): 52%

Percezione Profilo - "E' vicino alla gente":
Cota (CDX) 53%
Bresso (CSX+UDC): 55%


Infine Piepoli ha chiesto agli intervistati qual è in cuor loro il problema principale del Piemonte. Il 62% ha risposto la disoccupazione/mancanza di lavoro, seguita dai trasporti pubblici urbani (6%), la sanità (5%), l'inquinamento (4%) seguite da altri disagi con percentuali minori.

Ultima domanda, infine, sulla qualità della vita in Piemonte: il 75% la trova alta o abbastanza alta.

venerdì 22 gennaio 2010

Chiamparino: gli elettori non capiscono le alchimie tra partiti

Link all'intervista a Chiamparino
"Il Pd si e' messo in una situazione rischiosa, per le regionali stanno prevalendo logiche che gli elettori non capiscono - riporta REPUBBLICA -. E' una situazione rischiosa, dovuta a una linea politica incerta. Il rapporto con l´Udc? Necessario, ma non si puo' delegare la leadership del Pd. Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, ospite ieri di Repubblica Tv, non usa troppe diplomazie per giudicare la "fase" che sta vivendo il Pd.

Sindaco, non le sembra che il Pd stia "subendo" troppo l´iniziativa altrui? I diktat dell´Udc, la candidatura esterna della Bonino nel Lazio…

'E´ difficile non vedere i rischi che si sono creati con la partita delle candidature. Vedo un´incertezza nella strategia politica generale del Pd. E questo tema andra' trattato, dopo le regionali'.

Ma lei e' favorevole agli accordi con l´Udc?
'Si possono cercare intese, ma non si puo' "esternalizzare" la leadership del Pd. Io credo in un´alleanza ampia che riguardi tutto il centrosinistra. Pero' non puo' essere una semplice somma di partiti. Per le regionali bisognava far crescere dal basso, regione per regione, un nuovo partito federale. Ma non c´e' stato il tempo. Credo che si debba fare in futuro'.

In Puglia molti hanno l´impressione di vedere un Pd preda di una specie di "sindrome" da laboratorio politico. E' cosi'? 'Se parliamo di laboratori, allora guardiamo al Piemonte. Abbiamo una presidente uscente che ha ben governato. E anche l´Udc ha capito che c´erano tutte le condizioni per una convergenza. E´ questo il punto: un governatore ha fatto bene o male? Se ha fatto bene continua. Le alchimie interne dei partiti non pagano. La gente non le capisce'.

Lo stesso principio secondo lei andava applicato in Puglia?
'Certo. Se ci fosse, per ipotesi, una ragione per chiedere a Vendola di farsi da parte, dovrebbe essere perche' non ha governato bene, non perche' e' sgradito all´Udc'". "Per questo lei non si e' candidato in Piemonte? 'Si darebbe dato il segnale che la Bresso non ha governato bene. Segnale sbagliato'.

E se in Puglia il Pd perdesse?
'Vedremo. Ognuno si assume la sua responsabilita''.

Bersani aveva detto: la via maestra e' quella delle primarie.
'Le primarie vanno benissimo per la scelta di candidati a sindaco e governatore. Piu' che per le cariche interne al partito. Le primarie sono la strada maestra di fronte alla societa' civile'.

Il Pd registra segnali negativi negli ultimi sondaggi. Perche'?
'Per le incertezze di linea che sono venute fuori nelle varie regioni. Che si possono recuperare, ma non sono da sottovalutare. E´ un campanello d´allarme che va tenuto in considerazione'.

Si ipotizza un ritorno all´immunita' dei parlamentari. Cosa ne pensa?
'Non e' in sintonia con il sentire della gente. Per le piu' alte cariche dello Stato, si puo' discutere di una sospensione dei processi. Sempre pero' ad esclusione dei procedimenti in corso'.

Il processo breve invece li include.
'Se si vogliono evitare le leggi ad personam, basta un codicillo: escludere i processi in corso. E´ talmente palese che qui si tratta di legge ad personam e non c´e' base per il confronto. Rischia di essere un´amnistia strisciante'.

Domenica lei andra' alla manifestazione -
conclude REPUBBLICA - "Si' Tav". Perche'? 'La Tav e' una scelta strategica per il futuro dell´Italia. Sara' l´opera piu' monitorata dal punto di vista ambientale. E i manifestanti che si oppongono, quando gli va bene, sono alcune centinaia. Non a caso la gente della Val di Susa ha preferito, alle elezioni, chi sostiene la Tav. Non riesco a capire le critiche da sinistra. Comunque state certi: sulla Tav non si torna indietro'".

La TAV? Non so se serve al Piemonte, al Piemonte serve rimanere ancorato alla Lombardia e a Milano

Autogol.

A me piacciono


Le primarie.
E tifo Vendola.

Regionali Piemonte 2010: sul filo del rasoio

Il nuovo sondaggio di Gio (postato qui la settimana scorsa ma risalente al 20 dicembre), vede un lieve miglioramento del CDX ai danni del CSX:

Sondaggio Piemonte, 600 elettori

PDL: 27,1%
LN: 21,7%
Destra: 1,6%
Altri: 0,9%

PD: 23,3%
UDC+API: 6,9%
IDV: 6,5%
Bresso: 3,0%
COM: 2,1%
Verdi: 1,8%
RAD: 1,5%
Vendola: 0,9%
Altri: 1,2%

Altri: 2,5%

Candidati
Bresso (CSX+UDC): 48,1%
Cota (CDX): 51,6%
Altri: 0,3%

Considerando i cambiamenti avvenuti nel mese di gennaio (lista Rabellino mangia-voti a Cota, Radicali dentro, Comunisti fuori), siamo sempre sul filo del rasoio. Cota lievemente su, Bresso lievemente giù... E' curioso che nei forum di politica la Bresso venga vista favorita, mentre sulla carta però i sondaggi diano sempre Cota in leggero vantaggio.

Carta canta?

giovedì 21 gennaio 2010

Breve, brevissimo, nullo.

Quando Berlusconi non ci sarà più, e tutto il mondo della fiction si squaglierà, i parlamentari del PdL dovranno dare una spiegazione al paese. Ma non ne troveranno una plausibile.

martedì 19 gennaio 2010

Regionali 2010 Piemonte, Radicali con la Bresso

I Radicali sosterranno Mercedes Bresso nella corsa alla riconferma della Presidente a Palazzo Lascaris. La notizia arriva dopo un incontro tra la zarina e i due leader radicali, Marco Pannella ed Emma Bonino, in cui è stato deciso di replicare l'accordo già in vigore in Lazio.

Ottima notizia per il centrosinistra piemontese? Per quanto riguarda la corsa all'ultimo voto sicuramente sì. Per quanto riguarda la governabilità della coalizione... UDC e Radicali insieme? E quando si presenterà un nuovo caso Englaro?

Li ho visti


I Citelis, i 100 nuovi ecobus che girano per Torino.

Così il bip bip bip del vecchio 34 è stato sostituito dal trillio sfavillante delle porte.

mercoledì 13 gennaio 2010

Regionali Piemonte 2010 Aggiornamento (2)

In seguito alla nuova rilevazione di GPG della settimana scorsa, ecco come si presenta la situazione dell'elezione regionale di marzo in Piemonte:



Il distacco tra Cota e Bresso, in un'ipotetica corsa a due in cui la candidata del PD sarebbe appoggiata dall'UDC, si allarga fino ad un punto percentuale. Nessuno dei due candidati raggiungerebbe comunque il 50% dei voti. Quattro esatti invece i punti di vantaggio di Cota su Bresso in un'eventuale corsa a tre con Vietti terzo candidato.

E' di oggi invece la notizia che Renzo Rabellino si candida alla Presidenza di Palazzo Lascaris. Rabellino, ad oggi consigliere provinciale, sarà appoggiato da Pensionati, Verdi-Verdi, Lista del Grillo, Democrazia Cristiana e Forza Toro, in un terzo polo opposto a CDX e CSX chiamato "Alternativa dei cittadini".

Non è una buona notizia per il CDX piemontese perché Rabellino e le liste che lo sostengono sono per la maggior parte di centrodestra e, con un margine così risicato in un testa a testa contro la Bresso, Cota ha bisogno di non disperdere voti importanti.

Rigore sabaudo

Il Politecnico di Torino è l'unica università ad applicare in toto i criteri della riforma Gelmini, che impone regole di maggiore trasparenza e rigore e abolisce ad esempio ogni tipo di prova orale.

martedì 12 gennaio 2010

Regionali Piemonte 2010: chi è Roberto Cota


Nato il 13 Luglio 1968 (41 anni) a Novara, si laurea in giurisprudenza a Milano. E' avvocato penalista.

Per quanto riguarda la vita politica, vediamo gli incarichi che ha ricoperto:

1992 - 1993 Segretario comunale Lega Nord

1993 - 1997 Consigliere comunale a Novara (assessore alla cultura dal 1993 al 1997).

1997 - Candidato a Sindaco di Novara per la Lega Nord, clamorosamente sconfitto. La Lega si era infatti presentata con un proprio candidato diverso da quello di Forza Italia. Cota arriva terzo con il 13,1% dei voti e non accede al secondo turno. Alla fine, nonostante il Sindaco uscente fosse un leghista, al ballottaggio prevale il candidato dell'Ulivo. Cota diventò comunque capogruppo della Lega in consiglio comunale.

1999 - 2000 Segretario provinciale

2000 - 2005 Consigliere regionale, segretario regionale; Presidente del consiglio regionale sotto l'amministrazione Ghigo

2005 - 2006 Sottosegretario alle attività produttive del Governo

2006 - 2008 Deputato

2008 - 2010 Capogruppo della Lega Nord alla Camera

Cosa ha fatto alla Camera in questi anni? Ha presentato diverse proposte come primo firmatario, tra cui:

  • l'introduzione di un esame di naturalizzazione per gli stranieri e gli apolidi che richiedono la cittadinanza ( 1592 )
  • l'incentivazione del mercato delle abitazioni, il contrasto dell'evasione fiscale e la tutela degli acquirenti di immobili ( 1752 )
  • la tutela della vita nella fase terminale e in materia di terapie del dolore (1764)
  • il riconoscimento della tradizione giudaico-cristiana quale fondamento civile e spirituale della Repubblica ( 2374 )
  • tutela dell'ordine pubblico e di identificabilità delle persone ( 2769 )
Infine, il sito internet (www.robertocota.com): una grafica ultrasuperata, aggiornato fino a dicembre. Cota ha tuttavia un profilo molto 2.0: è presente su facebook, su flickr e ha un canale persino su Youtube.

Oggi giornata gaypride

«Non essere tu quello diverso».

Con questa bella frasetta, si chiude lo spot del Ministero delle Pari opportunità contro l’omofobia.

Sicuramente è colmo di buone intenzioni, per carità, ma perché per convincere gli omofobi a non essere tali si fa un appello al conformismo, all’omogeneizzazione, alla non diversità?

Alla Carfagna e ai suoi collaboratori non viene in mente che, cazzo, la diversità è un valore? I diversi colori della pelle, le diverse religioni e non religioni, i diversi vissuti personali, le diverse visioni del mondo, del sesso e di qualsiasi altra cosa?

Se sei un omofobo non sei un diverso, sei solo uno stronzo piccolo piccolo.

La diversità è un valore signora Carfagna, ed è ora che qualcuno glielo faccia sapere.

(via piovonorane)

Diritto all'amore

NordOvest sotto la media


Parliamo di temperature.
Guardate questa cartina che hanno postato su blogeko.it, il Piemonte orientale e la Valle d'Aosta nel mese di dicembre hanno riscontrato temperature di circa 1 grado sotto la media.

lunedì 11 gennaio 2010

Disagi alla stazione Lingotto

Una scala mobile ferma da tempi immemorabili e sepolta dalla pioggia che cade all'interno.
Forse c'è bisogno di una svegliata.

Governance Polls

Sono usciti i governance polls de Il Sole 24 Ore.

Mercedes Bresso, nella classifica Governatori, è ottava con un approval rate di 52,5%, giù di un punto rispetto all'anno scorso ma su di 1,6 punti rispetto al 2005 quando era stata eletta. In generale quindi un buon quinquennio per la zarina che, insieme con Galan, Formigoni e Chiodi, è una dei soli quattro Governatori ad aver guadagnato consenso rispetto al giorno dell'elezione (sì, 16 Governatori su 20 perdono punti).

Antonio Saitta, fresco di elezione al secondo mandato, è quattordicesimo su 94 Presidenti di Provincia. Rispetto al 54% di approval rate del 2008, e al 57,4% di voti al giorno dell'elezione, ottiene il 59%, in positivo di 1,6% anche lui.

Sergio Chiamparino invece è sempre in vetta alla classifica dei Sindaci. Pur scendendo di 5 punti come gli altri #1 Tosi e Scopelliti rispetto alla rilevazione 2008, ottiene un incredibile (incredibile?) 70% di giudizi positivi tra i Torinesi, con un incremento di ben 3,4% rispetto al 66,6% ottenuto al momento dell'elezione.

sabato 9 gennaio 2010

Rassegna stampa

Un'interessante intervista a Mercedes Bresso da parte del Corriere della Sera, in cui la candidata del CSX in Piemonte commenta sull'articolo di Libero segnalato qui.
Per par condicio, riporto anche un'altra intervista, dal punto di vista invece meno ottimistico, fatta da E-Polis sempre alla Bresso, e la risposta di Cota.

venerdì 8 gennaio 2010

E dopo il Messico, il Portogallo

Approvato un disegno di legge del governo socialista. Si tratta del sesto Paese Ue a consentire le nozze tra coppie omossessuali
LISBONA
Via libera del Parlamento portoghese al matrimonio tra gay. La Camera di Lisbona ha approvato un disegno di legge del governo socialista che legalizza l’unione tra omosessuali ma ha respinto la proposta di permettere l’adozione tra coppie dello stesso sesso. Il provvedimento ha potuto contare sull’appoggio di tutta la sinistra. Il Portogallo è il sesto paese europeo, dopo Belgio, Svezia, Norvegia, Spagna e Olanda, a consentire le nozze tra gay.

Il primo ministro Jose Socrates ha commentato la decisione come «un momento storico» per il Portogallo che da anni «combatte contro la discriminazione e l’ingiustizia sociale nella società». La legge dovrà essere ora ratificata dal presidente della Repubblica, il conservatore, Anibal Cavaco Silva che dispone di un diritto che il Parlamento ha comunque il diritto di annullare.

Bresso la laica

La destra è al lavoro per accaparrarsi il voto cattolico.
(Per l'amor di dio, tutto vero quanto dice l'articolo, è il tono che usa che mi perplime)

La banderuola dei centristi

Non sono solito andare d'accordo con opinioni espresse da Il Giornale, ma questo articolo merita di essere letto tutto. Sentite l'incipit:

In Lazio l'UDC sostiene la candidata PDL Polverini in nome della tutela dei valori cattolici e del contrasto al laicismo. Ma in Piemonte non si crea problemi a stare al fianco della piddina Bresso che in quanto a laicismo non ha nulla da invidiare alla Bonino.

Con le dovute precisazioni: as far as we know, la coalizione della Bresso non comprenderà né Rifondazione né Comunisti Italiani.

Cota, il Piemontese e la sanità

Se sarà insediato a Palazzo Lascaris, il Governatore Cota darà il riconoscimento ufficiale alla lingua Piemontese durante le celebrazioni per l'Unità d'Italia.

L'idea mi lascia tutto sommato abbastanza indifferente: una cosa (sacrosanta) è soccorrere i dialetti, che sono una realtà sociolinguistica in declino e rappresentano un bagaglio storico e culturale notevole per la nostra regione, un'altra è il sentire discorsi alla Reggia di Venaria pronunciati in Piemontese. Io, di origine veneta per entrambi i genitori, non capirei nulla. D'altronde, se proprio vogliamo attenerci alla storia, come giustamente riportato nell'articolo, al tempo dell'Unità d'Italia, Cavour come tutti i politici ed intellettuali, si esprimenva in francese.
Quindi, per concludere, buona idea in teoria ma evitiamo di ricamarci sopra arzigogoli politici di qualunque colore o sponda essi siano.

Altra news: Cota intende sbrogliare la burocrazia sanitaria regionale e introdurre la prenotazione telematica degli esami medici. Ottima idea. Ma non è già stato inventato (nel lontano 2006) il sovracup? Io personalmente l'ho usato una volta per prenotare una risonanza magnetica e sono riuscito ad averla il giorno dopo alle 8.30 di mattina al Maria Vittoria. Direi che funziona in maniera egregia.

Alliance Française

Notizie più dettagliate sulla riapertura del Centre Culturel Français di Via Saluzzo 60 (apparentemente riconvertito in Alliance Française) grazie a Sun Salvario News.

giovedì 7 gennaio 2010

Pennetta vs. Schiavone


Ottima prima settimana per le italiane impegnate ad Auckland nel primo WTA tournament della stagione 2010. Le prime due italiane del ranking si incontreranno in semifinale per ottenere un posto nella prima finale dell'anno e con buone possibilità di ottenere da subito una grandissima vittoria.

Inoltre, Pennetta e Schiavone fanno coppia in doppio e sono in semifinale.

Forza ragazze!

Regionali Piemonte 2010, due scenari

Postati qualche ora fa su il-liberale, la previsione di GPG mette a confronto due scenari a seconda che il centro vada da solo (quindi UDC+API) o in coalizione con il CSX.

Corsa con Centro Autonomo

Voto di Lista
(var. rispetto al 3 dicembre 2009)

CENTRO DESTRA: 48,5% (+0,5%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 26,0% (INV)
- LEGA NORD: 20,0% (+1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov. X l'Italia: 1,5% (-0,5%)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)

CENTRO SINISTRA: 39,0% (-0,5%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 23,5% (-0,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,0% (-0,5%)
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,5% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA e LIBERTA': 1,5% (-0,5%)
- VERDI: 1,0% (+1,0%)
- SOCIALISTI: 1,0% (+0,5%)

CENTRO: 8,5% (-0,5%)
- UNIONE DI CENTRO: 7,0% (+1,0%)
- ALLEANZA X L'ITALIA: 1,5% (-1,5%)

RADICALI: 2,0% (+0,5%)

MOV. 5 STELLE: 1,5% (INV)
ALTRI: 0,5% (INV)


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 47,5% (+0,5%)
Bresso (CSX): 40,0% (-4,0%)
Vietti (UDC): 9,0% (INV)
Cand. Radicali (RAD): 2,0% (+2,0%)
Bono (M5S): 1,5% (+1,5%)


In questo caso, è evidente che il CSX marcia nettamente dietro al CDX e nemmeno l'effetto Bresso riesce a colmare i 7,5 punti di distacco. Bisogna osservare però che GPG mette Rifondazione Comunista dentro la coalizione di CSX e ne lascia fuori i Radicali (mentre secondo me accadrà il contrario). Da notare che questo è lo scenario in cui l'UDC ottiene i maggiori risultati, secondo il teorema che lo vuole tanto più forte quanto più si equidistanzia da PD e PDL.


Corsa con accordo CSX-UDC

Voto di Lista
(var. rispetto al 3 dicembre 2009)

CENTRO DESTRA: 49,5% (+1,5%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 26,5% (+0,5%)
- LEGA NORD: 20,0% (+1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (-0,5%)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,5% (INV)

CENTRO SINISTRA + UDC: 43,5% (-2,0%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 23,5% (-0,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,5% (INV)
- UNIONE DI CENTRO: 5,5% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' (incl. Verdi): 1,5% (-0,5%)
- VERDI: 1,5% (+1,5%)
- ALLEANZA X L'ITALIA: 1,0% (-2,0%)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)

COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (-0,5%)
RADICALI: 2,5% (+1,0%)

MOV. 5 STELLE : 1,5% (INV)
ALTRI: 0,5% (INV)


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 49,0% (+2,0%)
Bresso (CSX+UDC): 44,5% (+0,5%)
Cand. Comunista (COM): 2,5% (+2,5%)
Cand. Radicali (RAD): 2,5% (+2,5%)
Bono (M5S): 1,5% (+1,5%)


In questo secondo caso, l'UDC in coalizione CSX dimezza i consensi e porta in dote un 4,5%. In tale sondaggio GPG ha lasciato fuori dalla stessa coalizione sia Radicali sia Rifondazione, mentre è probabile che i Radicali riusciranno a stare all'interno nonostante un'UDC sempre più schizzinosa). Diminuisce il distacco tra le coalizioni (6 punti, 4 con i Radicali all'interno), e ancor di più diminuisce il vantaggio di Cota su Bresso (4,5 punti, 2,5 con i Radicali dentro).

Il blogger de Il-Liberale inserisce il Piemonte tra le regioni tendenti al CDX, a piena ragione aggiungerei, guardando questi dati. Tuttavia molte incognite ancora si nascondono lungo il percorso di questa campagna elettorale piemontese, e il risultato è più incerto che mai. Attendiamo gli sviluppi, ma soprattutto auguriamoci che sia una campagna elettorale all'insegna del rispetto in cui, una volta finiti questi giochi tattici politici, si sviluppino i contenuti concreti delle proposte dei due schieramenti.

Riapre il Centre Culturel Français

Sempre nella sede di Via Saluzzo. Decisamente una buona notizia.

I numeri

Alcune considerazioni molto valide che il PD piemontese dovrebbe fare:

L'UDC da solo prende anche il 7%, ma in coalizione scende al 4,5%, se poi corre con il centrosinistra si scende anche al 3%.

Numeri su cui Rifondazione Comunista in Piemonte ha sempre potuto contare.

Meditate gente, meditate.

Senza palle


Il PD strattonato da UDC, sinistra e ora anche IDV. Bersani costretto a chiamare IDV per chiarire. Costretto a inseguire l'UDC e a subire i suoi diktat, costretto a eliminare la sinistra radicale anche laddove gli alleati sono sempre stati leali.

Un partito del 29% che si fa strattonare da due partiti del 7%. Incredibile.

Si sta giocando all'affosso, si vogliono creare problemi anche dove non ci sono: basti guardare il caso delle candidature per le regionali in Umbria (perché in Lazio, Puglia e Calabria la situazione è tragica).

E' tempo di tirare fuori quelle benedette palle da tennis, ragazzi. Così non si va avanti. A volte è meglio perdere bene che vincere male.

martedì 5 gennaio 2010

Vertigini

Burj Dubai, di cui parlavamo qui.




Vi siete resi conto che tutti quelli lì sotto sono grattacieli?

(via MarcoAddonisio.it)

Regionali Piemonte 2010 Aggiornamento

Con l'arrivo delle feste i sondaggisti sono andati in vacanza, così si può approfittare per tracciare un bilancio delle rilevazioni effettuate nel 2009 (cliccate sulla tabella per vederla a grandezza naturale):



Come si nota, il Piemonte è una regione di destra, il cdx è avanti di 10 punti rispetto al csx. Tuttavia, si sa, in politica i numeri non sono tutto e le variabili sono tante e tali da rendere ogni previsione, per quanto certa, una mera ipotesi tra le tante.

Il confronto sui candidati è sicuramente più ancorato al terreno e al comune sentire della gente rispetto al voto ai partiti. Nel caso piemontese, si vede come il valore aggiunto di Mercedes Bresso nei confronti di Roberto Cota riduca il vantaggio del cdx a soli 4 punti.

L'UDC, l'incognita di queste elezioni regionali, pare sia certo che finisca per appoggiare il csx e la candidatura di Mercedes Bresso. Le rilevazioni dei sondaggisti relative alla sfida Bresso con UDC vs. Cota vedono il vantaggio di quest'ultimo ridursi ulteriormente a solo, in media, mezzo punto.

C'è da notare che tre sondaggisti su quattro danno Cota vincente di misura variabile da 3 a 0,2 punti. La corsa tra i due candidati si prevede comunque al fotofinish, e le incognite in campagna elettorale sono all'ordine del giorno e quindi chissà. Restate sintonizzati.

La prima scoperta del 2010

Il "Baj." dei francobolli dello Stato Pontificio sta per Bajocco.
Elementare, Watson.

lunedì 4 gennaio 2010

Dal deserto al cielo


Una decina di anni fa era poco più che deserto, la zona della spiaggia di Jumeirah, dove la costruzione del Vela Hotel ha cambiato la struttura di Dubai. Ed oggi si inaugura l'edificio più alto al mondo, il Burj Dubai (la torre Burj, in arabo). Oggi, Dubai ha l'ambizione di diventare il centro del mondo. Un mondo nuovo, naturalmente.
Il Burj Dubai è visibile da oltre 90 chilometri di distanza ed è composto da 160 piani raggiungibili grazie ad ascensori che viaggiano a 65 chilometri all’ora, e con i suoi 818 metri di altezza è il più alto edificio del mondo. E sarà un record praticamente irraggiungibile, non tanto per ragioni tecniche quanto per motivi economici: è l'economia, oggi, che decide l'altezza degli edifici, e superare tale altezza è antieconomico.
Il Burj Dubai è stato progettato da Skidmore, Owings e Merrill LLP, i lavori di costruzione sono iniziati nel 2004, e gli interni sono arredati da Giorgio Armani, proprietario anche dell'hotel al 37° piano; i piani dal 45° al 108 sono destinati a 700 appartamenti privati, i piani 123 e 124 ospiteranno una terrazza panoramica su due piani, e al 78° ci sarà una piscina, tutti gli altri piani saranno occupati da uffici.

(via taninoferri.com)
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