giovedì 1 settembre 2011

Save Piazza San Giovanni


Che sarebbe poi la Piazza del Duomo. Nemmeno io ne conoscevo il nome fino a ieri, quando ho letto sulla Stampa che la Soprintendenza aveva esteso la sua ala protettrice anche a quello conosciuto come "Palazzaccio", il brutto edificio (o quantomeno discutibile) di fronte al Duomo (qui una breve storia del palazzo, di seguito la foto di Palazzo Richelmy, il predecessore del Palazzaccio):


Oggi leggo su Repubblica un nuovo intervento della soprintendente ai beni culturali Luisa Papotti, un appello a non lamentarsi di quello che c'è sulla piazza (perché tanto ci rimarrà, per quanto discutibile possa essere) ma a provare a valorizzarla cambiando quello che si può cambiare.

In effetti la Papotti fa una riflessione molto giusta quando dice che "in genere la piazza della cattedrale è importante in una città, per Torino non è così". Quanti di noi sanno il nome della Piazza? Quanti la frequentano? Quanti di quelli che la conoscono e ci passano si fermano mai come in piazza Castello o in piazza San Carlo? Piazza del Duomo è effettivamente solo un luogo di passaggio (io la attraverso in genere arrivando da Piazzetta Reale per andare al Quadrilatero romano). La posizione defilata non aiuta: quando ne si descrive la posizione si dice solitamente che si trova "dietro" Piazza Castello, che poi è un "dietro" non solo in senso fisico ma anche di importanza.

E ancora dice la Papotti: "Questo Duomo non ha un sagrato, esci dalla chiesa e ti passa davanti a piena velocità un tram". Tram che, secondo la soprintendente, potrebbe facilmente essere spostato su piazza Castello e sui Giardini Reali.

Senza contare poi che quella piazza costituisce anche l'accesso alla zona dei Fori Romani di Torino che, anch'essi, passano decisamente inosservati o meno osservati di quanto potrebbero essere.

Chiudere quel tratto di via XX Settembre riuscirebbe a creare un senso di staticità che è più proprio di una Piazza. Ma non è il solo intervento che si potrebbe fare: ci vorrebbero più panchine per permettere alla gente di sostare e "creare" un senso di piazza - piazza come luogo d'incontro, piazza come luogo vivo e vissuto. L'ultimo tratto di via XX Settembre, quello che passa tra il parco della Porta Palatina e il Museo di Archeologia, potrebbe diventare un ben viale alberato incorporato nel parco (pensate da via Garibaldi e persino da via Pietro Micca che bell'effetto visivo!) e terminare su Corso Regina. E ovviamente Wi-Fi libero per tutti.

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