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sabato 13 aprile 2013

28.


Dal 19 al 25 aprile a Torino torna il gay film festival, arrivato alla ventottesima (no, dico VENTOTTESIMA) edizione. Io non ci sarò perché sarò via, ma voi andateci mi raccomando.

venerdì 12 aprile 2013

Il genio umano


Da sempre credo che il genio umano venga fuori proprio nei momenti più difficili. 
Questi gay cinesi ne sono un esempio.

venerdì 16 novembre 2012

Lo scomodo accordo Torino - San Pietroburgo


San Pietroburgo è una città bellissima. L'ho visitata per una settimana nel 2005 quando vivevo a Mosca da 2 mesi per un corso intensivo di russo.

Arrivando dalla claustrofobica, grigia, trafficata, sovietica Mosca, San Pietroburgo mi era apparsa un paradiso sceso sulla madre Russia - ariosa, verde, blu, ordinata persino sulla Prospettiva Nevskij, le case basse stile veneziano che ti facevano respirare, questo fiume che era dappertutto, i bambini che giocavano per strada (cosa improponibile a Mosca), coppie di innamorati sul lungo Neva al tramonto.

In tutte le cose si percepiva l'influenza europea che rendeva la città un unicum in tutto il mondo. Una metropoli che si reggeva su una combinazione straordinaria di elementi di storia imperiale (è stata capitale dell'impero russo per tre secoli), del passato sovietico da patria di Lenin e appunto dell'influenza europea introdotta da Pietro il Grande.

Ma l'influenza europea non è arrivata (ancora) su un punto cruciale, quello dei diritti civili. San Pietroburgo ha firmato un anno fa una bieca e retrograda legge che prevede multe e sanzioni a tutti i gay e le lesbiche che professano per strada il loro orientamento sessuale in presenza di minori. Questo comprende non solo gli scambi d'affetto ma anche manifestazioni civili come il gay pride, che è stato di fatto equiparato alla pedofilia.

Nel trambusto internazionale che è seguito all'approvazione della legge, in Italia l'associazione "Certi Diritti" ha anche chiesto al comune di Milano di revocare il gemellaggio con San Pietroburgo.

Ma è passato un anno e quella legge è ancora lì. Eppure ieri Torino ha firmato un accordo bilaterale di collaborazione in ambito economico, culturale, turistico e universitario con la seconda città russa.

L'accordo di per sé non ha niente di sbagliato: Torino ha una lunga tradizione di rapporti internazionali e avere una partnership privilegiata con la metropoli che è la porta europea al mondo russo non può che portare benefici alla nostra città.

Però Torino è anche, tra le grandi città italiane, la più all'avanguardia nella battaglia per i diritti degli omossessuali e non posso credere che la questione di questa legge che di fatto ripenalizza l'omosessualità sia stata dimenticata da Fassino e dai suoi assessori.

lunedì 29 ottobre 2012

NonsoloSicilia


Sbaglio o in tutta questa campagna elettorale è passato in sordina il fatto che Crocetta sia stato il primo Sindaco dichiaratamente omosessuale d'Italia?
Se ciò è passato in sordina perché è dato per assodato e non importante, bene.
Se invece è stato fatto passare in sordina di proposito, molto male.

giovedì 2 agosto 2012

Hello daddy! ovvero quanto l'Italia è indietro sui diritti civili.


L'altro giorno ho ordinato su Amazon il libro di Claudio Rossi Marcelli, il giornalista di Internazionale, per portarmelo in vacanza e leggermelo in spiaggia. Ma non c'è stato nulla da fare: l'ho divorato in due sere.

Hello daddy! racconta la storia di Claudio e del suo compagno Manlio e di tutte le peripezie che una coppia gay in Italia deve fare per poter diventare genitore. Un vero e proprio racconto di viaggio quasi, visto che i due sono dovuti andare fino in Ohio per usufruire della gestazione per altri e fino a Ginevra per sposarsi e vedere riconosciuti i propri diritti in quanto coppia.

Il libro tocca tematiche serie e intime, ma lo stile di Rossi Marcelli stempera tutto con intelligente ironia. Nonostante in Italia la legislazione sia indietro anni luce rispetto agli Stati Uniti o ad altri paesi d'Europa, gli italiani dimostrano di essere molto più avanti dei loro politicanti e il racconto è molto hopeful. Claudio scrive infatti che la sua famiglia è stata accolta sempre più o meno bene ovunque andassero e che, se proprio c'erano discriminazioni, erano discriminazioni al contrario: veri e propri trattamenti privilegiati, dovuti non a una legislazione privilegiata ma al buon cuore della gente. Quello sì, privilegiato.

Da leggere assolutamente.

venerdì 20 aprile 2012

Arisa e Chiara Francini regine del festival

Normalmente la prima serata del festival si compone di una prima parte introduttiva, lunga e noiosa, e un film molto carino con cui concludere la serata.
Ieri sera l'ordine degli addendi è cambiato, non nella disposizione ma nella qualità: la prima parte della serata è stata davvero notevole e divertente.

Chiara Francini ha infranto la barriera del "ma chi è?" generale e ha fatto una figura pazzesca. Ironica, piena di spirito, forse lievemente a disagio nel ruolo di conduttrice ma con un savoir-faire da attrice di talento che le ha permesso di fare un'uscita di scena trionfante agli occhi del popolo gaio.

La presenza di Fassino è stata inaspettata ma gradita. Inaspettata perché Chiamparino in 10 anni non ha mai fatto capolino al festival (o almeno io non l'ho mai visto e di prime serate al festival ne faccio da anni... mi si perdoni se invece non dovesse essere così). Gradita perché il Sindaco ha espresso delle opinioni largamente condivisibili dalla platea. Non tanto sui diritti civili, di cui ha parlato ma forse recitando un copione da vecchio PCI pieno di parole che volevano dire tutto e niente, quanto sulla cultura. Il discorso sulla cultura è suonato sincero e convinto, e l'intenzione dell'amministrazione comunale di non tagliare fondi alla cultura non "nonostante la crisi" ma "proprio per via della crisi" ha suscitato applausi fragorosi.
Presenti per l'amministrazione comunale anche gli assessori Braccialarghe (cultura) e Spinosa (Pari Opportunità). Non pervenute Regione (ma si sapeva) e Provincia.

La sorpresa più grande però è arrivata alla fine: Arisa. Insomma, si sapeva che Arisa non è più quella sfigata Ugly Betty di una volta, ma che fosse davvero un "personaggio" è stata una scoperta. Al di là del talento vocale incredibile, Arisa si è rivelata una cabarettista nata con humour molto British e quasi cinico nel suo modo di dire poche cose ma incredibilmente vere e divertenti. Accompagnata dal solo pianoforte (grandissimo anche il pianista), Arisa ha messo su uno spettacolo di  6 o 7 canzoni che per un'ora ha accompagnato il pubblico passando dll'ironico al serio e al faceto. Grandissima esibizione.

Peccato che la serata sia finita con il film olandese "Alle Tijd" di Gosschalk: una pellicola che inizia come commedia per passare in modo repentino alla tragedia. Un film serio, troppo serio senza persino essere impegnato. Poi il finale molto triste pieno di lacrimoni che è stato a pare mio un brutto modo di concludere una serata molto divertente. Amen.

giovedì 12 aprile 2012

Mai nascondersi


La nuova, bellissima, pubblicità Ray Ban che tappezzerà la città per i prossimi giorni.
Prorompente nella sua normalità.

Ed è di nuovo Torino GLBT Festival

Arrivato alla sua 27esima edizione, anche quest'anno il Torino GLBT Festival "Da Sodoma a Hollywood" imperverserà per la città raccontandoci con punti di vista particolari la normalità delle vite omo- ed eterosessuali.

Madrina dell'evento Chiara Francini, attrice rivelazione dell’anno alla 68a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il Premio Biraghi (che però io non conosco).

L'inaugurazione del Festival avverrà il 19 aprile al Lingotto con Arisa nelle vesti di ospite d'onore:
«Ho accettato l’invito perché ho capito che è un Festival coraggioso e tutte le cose fatte con coraggio meritano rispetto e adesione».

A parte la serata iniziale, il resto della manifestazione si svolgerà presso l'immancabile Cinema Massimo, dietro la Mole. La serata conclusiva dell'evento con la cerimonia di premiazione si svolgerà il 25 aprile alle 20.45.

martedì 23 agosto 2011

Torino bollino verde per i diritti

Una proposta della Concia per la creazione di un sistema che assegni un bollino verde alle aziende o associazioni che dimostrino di considerare le diversità un patrimonio da valorizzare. Con Torino come città apripista.
Funzionerà?


giovedì 28 aprile 2011

Noi dentro IKEA, Giovanardi fuori dal mondo

Bellissima iniziativa che gira su Facebook in questi giorni. Sabato 30 aprile anche all'IKEA di Torino Collegno ci sarà un Flash mob di persone che per un minuto alle 15 in punto si baceranno alla facciazza di quel vecchio rimba di Giovanardi. E dopo si entrerà tutti insieme all'IKEA, rigorosamente mano nella mano.

Dato che noi siamo dentro IKEA, una delle aziende più all'avanguardia nella sostenibilità e nell'etica, non discriminiamo: all'evento sono invitati gay, etero, trans, sposati, conviventi, civilmente uniti, single, genitori, figli, nonni e anche cani, gatti e puledri, se riuscite a farli entrare in macchina.

lunedì 18 aprile 2011

Arci1000

Quest'anno ho devoluto il mio 5x1000 all'Arcigay.
Ho visto su questa pagina che l'anno scorso solo 675 persone (secondo me poche, pochissime) avevano dato il proprio 5x1000 all'Arcigay e che i contributi di questi 675 cittadini sono stati utilizzati, fra le altre voci, per pagare le spese legali relative ai casi di violenza, omofobia e discriminazione. E ho pensato che, se succedesse a me di essere discriminato o pestato, vorrei anch'io qualcuno che si battesse al mio fianco e mi supportasse legalmente per contrastare i soprusi.

Così quest'anno ho devoluto il mio piccolissimo contributo a loro.
Perché il paese va sempre più allo sfascio per quanto riguarda i diritti civili, ma non per questo io intendo rassegnarmi.

giovedì 12 agosto 2010

Emmessettì

In questa giornata di pioggia, mi preme rompere il mio silenzio estivo (dovuto a un cambio casa, e soprattutto a tutto ciò che viene prima) per sottolineare un servizio che abbiamo noi a Torino e di cui forse non si mettono mai abbastanza in luce l'importanza e la convenienza. Sto parlando del centro M.S.T. dell'Ospedale Amedeo di Savoia.

E dice 'che è sto emmessetti?'
M.S.T. sta per Malattie Sessualmente Trasmissibili (che negli anni è diventato poi I.S.T., Infezioni Sessualmente Trasmissibili) e il centro, che ora si trova al Padiglione C dell'Amedeo di Savoia, offre un servizio totalmente gratuito di check up generale di tutte quelle malattie o infezioni come HIV, clamidia, gonorrea, sifilide, epatiti e via discorrendo.

L'Ospedale si trova in Corso Svizzera e ogni giorno (mercoledì escluso) effettua 15 visite gratuite dalle 9 alle 11. Il personale, oltre a essere molto preparato, è super gentile e d'aiuto in ogni evenienza. Io ci vado a intervalli regolari più o meno ogni anno (salvo quei casi in cui avevo paura di aver contratto chissàchecosa) dal lontano 2005.

Al di là di queste visite per check up specifici o generici, il padiglione C dell'Amedeo di Savoia offre una caterva di servizi legati alla sfera sessuale, dalla prevenzione al supporto psicologico, il tutto con possibilità di usufruire di un servizio di mediazione culturale interno all'ospedale.

Hanno anche un sito internet (diverso da quello che ho segnalato più in alto) che propone approfondimenti legati alla tematica delle malattie a trasmissione sessuale: http://www.perlasalutesessuale.it/

A quanto ne so, è l'unico centro in tutta Torino che offre questa gamma di servizi per lo più gratuiti: vale la pena segnalarlo ancora, ancora e ancora.

mercoledì 21 luglio 2010

Debora e Antonella all'anagrafe per la prima unione civile omosessuale


Un altro tassello. Magari simbolico, ma per noi importante. A chi non capisce provo a spiegare: l’altra sera abbiamo telefonato alla mamma di Debora che saremmo venute a prendere questo certificato dove si attesta che siamo “una famiglia anagrafica in ragione dell’esistenza di vincoli affettivi” e lei si è messa a piangere. Ha detto: “Ma è una cosa molto importante”. In quel momento abbiamo compreso cosa sia la sofferenza di un genitore per la discriminazione di un figlio. Noi conviviamo con la mancanza di diritti. È una condizione sotto pelle a cui ci siamo, purtroppo, abituate. Una mamma non si abitua.


(via lastampa)

martedì 20 luglio 2010

Benvenuti in Italia, dove «camorrista» è meglio di «culattone»

di Daria Bignardi

Saviano e il caso Cosentino-Caldoro: un linguaggio che mette i brividi


La ricostruzione di Roberto Saviano uscita sabato 17 luglio su Repubblica a proposito del dossier di Cosentino contro Caldoro è una bomba. Se non l’avete letta correte a farlo, la trovate in Rete, ma preparatevi: vi verrà la nausea. È nauseante quello che si legge dei colloqui tra Nicola Cosentino, coordinatore del Popolo della libertà in Campania, e Arcangelo Marino, un ex assessore socialista incaricato di preparare un falso dossier sull’allora candidato alle elezioni regionali Stefano Caldoro. Gli era piaciuto il caso Marrazzo, a Cosentino e ai suoi, e avevano deciso che quella sceneggiatura poteva funzionare per togliersi dai piedi un rivale. Cosentino, già accusato di connivenze con la camorra, voleva diventare presidente della Regione Campania a ogni costo: il suo gruppo, cosca, cricca, scegliete il termine voi, pensò che per delegittimare Caldoro, scelto dal Pdl per sostituirlo, non ci fosse niente di meglio che dare qualche imbeccata ai giornali per costruire il caso «Caldoro e il transessuale».
Non so che cosa faccia stare peggio in questa storia: vedere come certi politici trovino normale pensare di usare l’informazione per screditare gli avversari o l’idea – dalle intercettazioni sembra largamente condivisa – che frocio sia peggio che camorrista. Anzi, culattone: apprendiamo infatti dalla ricostruzione di Saviano che i gay ricchi, in quell’ambiente, vengono definiti «culattoni», e quelli poveri «ricchioni». Cosentino e il suo gruppo pensano, probabilmente a ragione, che il sospetto di essere gay pesi più che essere indagati per camorra. Mette i brividi il linguaggio che esce dalle intercettazioni e dal dossier: i giornalisti sono «guaglioni ’e barbiere», «garzoni del barbiere» che lavorano per la cricca, i testimoni sono chiamati «cantatori». È un linguaggio che racconta una mentalità profondamente corrotta, arrogante, che ha in spregio assoluto le leggi, lo Stato, le regole della democrazia e della civiltà.
Altro che Gomorra: è stato fin troppo prudente Saviano in Gomorra. Qui esce che la realtà è ancora peggio di come sospettiamo. E soprattutto che poggia e conta sulla mentalità più bieca e arretrata per perpetrare i propri affari: un mondo vecchio, corrotto e maschio. Neanche una donna compare in questa melma. Intanto, in Versilia, un bagnino cacciava due gay che si baciavano in spiaggia, perché non tutte le mamme sono «madri snaturate che accettano di far vedere queste cose ai loro bambini».
Mentre noi navighiamo in quest’arretratezza e in questo fango, la settimana scorsa persino l’Argentina legalizzava il matrimonio tra omosessuali.

martedì 29 giugno 2010

Torino, civile sempre.

L'amministrazione comunale ieri ha votato il provvedimento sulle unioni civili, una delle prime città italiane a farlo (non facilmente, bisogna dirlo: si è dovuto eliminare un passaggio che citava le "pari opportunità" per calmare gli animi dei democratici più conservatori che vedevano già il matrimonio allo sfascio).

Da oggi l'anagrafe potrà rilasciare un certificato con cui si riconosce un attestato di "famiglia anagrafica basata sul vincolo affettivo".

Il documento sarà valido per il riconoscimento di diritti e benefici previsti dall’amministrazione comunale: casa, sanità e servizi sociali, giovani, genitori e anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione.

Grazie, grazie, grazie Torino.

domenica 20 giugno 2010

"Come sono diventati sobri!" Torino Pride 2010

Un evento riuscito clamorosamente bene, nonostante il nubifragio che incombeva sul centro della città, nonostante fosse uno di quei weekend dove vai dappertutto ma non stai in città, nonostante fosse "solo" un corteo regionale.
Alla fine ce la siamo cavata con dieci gocce di pioggia, e circa 10mila persone. Partenza da Porta Susa, passaggio in via Cernaia, via Pietro Micca e Piazza Castello, e poi giù per via Po fino in Piazza Vittorio.

Personalmente, per me, la vittoria è stata portare un neofita che pensava che il Pride fosse una manifestazione mediaticamente sbagliata, e sentirlo poi ammettere che in effetti erano persone "normali" a comporre il corteo.
Tra l'altro stupenda la frase di una signora su questo articolo de La Stampa (intitolato appunto "Poche piume e tanta sostanza") a proposito della serietà della manifestazione: "come sono diventati sobri!" Da leggere assolutamente.

Qui una piccola carrellata di foto fatte dal vostro affezionatissimo (e per questo svirgolate, ma non so perché):










martedì 15 giugno 2010

Torino, diversa sempre.

Si avvicina l'estate ed è tempo di gay pride, tempo di continuare la battaglia per i diritti civili e per qualcosa di ancora più fondamentale: il rispetto. Rispetto, perché questa ondata di omofobia che dilaga in tutto il paese deve far riflettere sullo stato di incivilità e intolleranza che permea la nazione, a partire dai suoi più alti rappresentanti politici.

Anche per questa edizione del Pride regionale, la città di Torino si mostra diversa dal resto d'Italia offrendo il proprio patrocinio all'evento. Le bellissime righe che riporto (e il titolo del post, che dà inizio ad un nuovo tag) sono presi dal sito ufficiale del Torino Pride, www.torinopride.it .

Il comune di Torino ha concesso il patrocino alla manifestazione del 19 giugno prossimo "I diritti sono il nostro Pride".

Anche gli scorsi anni la giunta aveva concesso il patrocinio al Pride, ma quella di quest'anno è un'esperienza del tutto diversa. A fianco del Coordinamento Torino Pride LGBT che raggruppa le associazioni gay, lesbiche e trans della città, hanno promosso e lavorato a questo progetto le Donne di Torino per l'Autodeterminazione, il Coordinamento Immigrati Auto-Organizzati di Torino e la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni.

"Un anno importante questo a Torino per le persone lgbt," commenta Daniele Viotti del Coordinamento Torino Pride "prima lo sposalizio di Antonella e Debora alla presenza del sindaco, poi questo patrocinio. Se pensiamo che i nostri compagni delle associazioni milanesi non sono neppure stati ricevuti dal sindaco Moratti, si capisce quanta distanza ci separa purtroppo". "Ma i diritti, anche quelli acquisiti vanno sempre difesi. La maternità come scelta, l'interruzione di gravidanza, il divorzio, la laicità dello stato, ci sono costati dure lotte e non possiamo permettere che nuove ondate conservatrici le annullino in un attimo." Così Margherita Granero delle Donne di Torino per l'Autodeterminazione. "Nella difesa o nella conquista saremo sempre unite e uniti, consapevoli che i diritti non riguardano mai una minoranza ma sono patrimonio di tutte le persone" conclude Indrit Aliu del Coordinamento Immigrati Auto-Organizzati di Torino.

mercoledì 14 aprile 2010

One way or another

Italo Bocchino:
Meglio un Premier gay che leghista.
Massimo Bordin a Stampa e regime:
Non si capisce se l'offesa fosse indirizzata ai leghisti oppure ai gay.



(via Metilparaben)
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