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sabato 17 aprile 2010

Il funerale di Raimondo Vianello diventa un Berlusconi show

Io non ho la tv a casa. L'unico momento in cui guardo la tv (peraltro senza sonoro) è quando corro sul tapis roulant in palestra. Oggi una delle tv era sintonizzata su canale 5, con uno speciale del TG5 che trasmetteva i funerali di Raimondo Vianello. Ebbene, su grossomodo un'ora di cerimonia, 30 minuti sono stati passati a inquadrare Silvio Berlusconi che, seduto dietro Sandra Mondaini e i due figli filippini adottivi, baciava ripetutamente la testa della vedova e le asciugava il sudore.

Ora, io non voglio fare polemiche, ma mi dite perché ogni volta che vado in palestra (e questo ultimamente succede solo una volta alla settimana) e mi capita di guardare la tv c'è sempre B tra le palle? Era successo anche qui.

Sembrava di guardare Berlusconi TV. Sembrava il TG4. Hanno passato più tempo a riprendere lui che a riprendere la Mondaini. In uno dei baci a Sandra l'ho anche sgamato che guardava la telecamera, probabilmente per assicurarsi che stesse riprendendo.

Orrore e raccapriccio. E soprattutto tanto schifo.

Che poi io posso anche credere che lui volesse davvero bene sia a Sandra sia a Raimondo, ma non vi pare un tantino esagerata come comparsa? C'erano anche Gerry Scotti, Pippo Baudo e Letizia Moratti, ma nessuno è andato dietro la Mondaini affossando le radici e calamitando l'attenzione delle telecamere, nemmeno Alba Parietti.

Detto ciò, riposa in pace Raimondo, e grazie per tutto.

martedì 30 marzo 2010

Postmortem di un'elezione

Ha vinto il centrodestra, poche palle.
A livello nazionale strappa, seppur per un pugno di voti, Piemonte e Lazio e ora governa tutte le regioni più popolose d'Italia, scusate se è poco. A niente valgono le considerazioni di Bersani di "inversione di tendenza" (ma dove?). L'unica inversione di tendenza è la vittoria di Vendola, meritata, meritatissima nel contesto pugliese in cui tutti hanno cercato di mettergli i bastoni tra le ruote. Ma, anche qui, molto è dipeso dal fatto che il cdx si presentasse diviso (cosa che è successa anche in Calabria per il csx, ma che non ha influito sulla sconfitta che sarebbe arrivata comunque).

Bossi vince ma a parer mio non stravince (pur essendo lui senza dubbio il più grande vincitore di queste elezioni): prende Piemonte e Veneto, supera il PDL in Veneto, non lo supera in Lombardia e in scala nazionale cresce di un punto percentuale (+2% in Piemonte rispetto alle europee). Berlu esce da queste elezioni molto rafforzato. Casini inneggia alla vittoria, ma la realtà è che nessuno se lo caga e l'UDC esce fortemente ridimensionato da queste elezioni. Bersani perde su tutta la linea, l'unica vittoria di cui può vantarsi è quella in Liguria dove le cose sono andate come sia Bersani sia Casini volevano. Certo, Lazio e Piemonte sono state perse per poche decine di migliaia di voti, ma sono comunque andate perse.

domenica 28 marzo 2010

Appunti dal web


Berlusconi vince
- se conquista una regione tra Piemonte, Liguria, Lazio, Puglia
- se la Lega non sorpassa il PDL

Berlusconi perde
- se si ferma alle 4 regioni già date per vinte
- se la Lega supera il PDL

Bossi vince
- se conquista il Piemonte
- se la Lega supera il PDL anche in Lombardia
- se la Lega cresce esponenzialmente in tutte le altre regioni

Bossi perde
- se perde il Piemonte
- se la Lega non supera il PDL

Bersani vince
- se conquista Liguria, Puglia e una regione tra Piemonte e Lazio

Bersani perde
- se conquista solo le regioni rosse. Puglia e Liguria sono quasi date per certe al CSX.

Casini vince
- se conquista Puglia, Lazio, Liguria e Piemonte

Casini perde
- se vincono Cota, Bonino, Vendola e Biasotti

Ma questi appunti dal web non serviranno a nulla perché inevitabilmente tutti si dichiareranno vincitori alla fine dello spoglio.

sabato 27 marzo 2010

Effetto domino

Alla fine di questa ingloriosa campagna elettorale

1) l'Italia è diventata una dittatura stile sudamericano, dove per solo e unico volere del primo ministro è stata corrotta la direzione di un organismo indipendente come l'agcom

2) sono stati così aboliti i confronti diretti tra candidati (per eliminare progressivamente dagli schermi l'opposizione) ma non le interviste singole, così il primo ministro si è ritrovato a fare un monologo di 10 minuti su tutti i telegiornali nazionali (quelli di sua proprietà e quegli altri, ormai divenuti anch'essi di sua proprietà amministrati da suoi lacchè)

3) beffandosi delle multe al tg5 (irrisoria per un miliardario) e al tg1 (tanto la paghiamo noi contribuenti), il premier si è ritrovato su tutte le televisioni quasi a reti unificate

4) programmi di satira scomodi al potere centrale sono stati cancellati e sono stati costretti a ricorrere allo streaming su web per poter parlare al paese, o, meglio, a quel 2% del paese che è a conoscenza di ciò che sta accadendo, mentre gli altri 98% accendono ignari la televisione imbottendosi di un po' di grande fratello, amici di maria, domenica trash, pomeriggio cinque e altri programmi che al primo ministro non nuociono

Butta la tua TV

Io faccio parte di quello 0,01% di italiani che la tv non la guarda, non la ho nemmeno. Ma ieri mentre ero in palestra e correvo sul tapis roulant, la tv della sala era sintonizzata sul tg5 e mi sono sorbito dieci minuti (no, dico DIECI) con la faccia di Berlu che presentava il volumetto del governo del fare, con il simbolo del suo partito ben visibile dietro la scrivania.

Per fortuna non avevo l'audio.

mercoledì 24 marzo 2010

Uno schifo di Presidente del Consiglio

Se non siete ancora disgustati dalla bassezza politica, morale e umana di Berlusconi, disgustatevi.
L'ennesima battuta carica di disprezzo per le donne: bersaglio di oggi, Mercedes Bresso.

venerdì 26 febbraio 2010

Se viene Berlusconi, allora perdiamo


Attenzione attenzione, Re Silvio è a Torino.
Presenta Cota, poi si imbarca in una cena a (nientepopodimeno) Villa Sassi con 380 commensali che hanno pagato 1000 euro ciascuno per diventare cortigiani del monarca, almeno per una notte. I mille e una notte.

Tra le fesserie sparate nel discorso, i soliti attacchi alla magistratura che è l'organo che, secondo meno-male-che-silvio-c'è, detiene la sovranità dello stato (ed è quindi nemica del Re Berlu I che è convinto, si sa, di avere il diritto al potere assoluto).

Da notare che spara a zero sui magistrati ma, da bravo italiano medio, salva la moglie di Cota "che è un magistrato per bene". Insomma, tutte le donne sono puttane tranne mia madre, mia moglie e mia figlia, la solita storia.

Si salvano i conoscenti o gli amici di amici, come in un paese moderno e democratico del resto, e si affondano gli altri. Di Girolamo non è mai stato vicino al sire (come Bertolaso, Verdini & co.), e quindi merita di affondare. Per giunta all'estero si tende a votare sinistra, quindi è necessario cambiare le regole o togliere il voto del tutto.

Dio, questo uomo è la caricatura di tutti i difetti dell'italiano medio. Infatti, esattamente come l'italiano medio, ha un'autostima a mille ed è convinto di avere sempre ragione.
Ma quando finirà tutto questo supplizio?

P.S.
La frase nel titolo si dice giri negli ambienti di centrodestra. L'ho letto da qualche parte ma non ricordo su che testata, sorry.

domenica 14 febbraio 2010

Il peggio del peggio in 20 parole

Berlusconi al party Renata-Silvio:

Quando vedo le belle donne perdo il filo. Gli italiani sono tutti così, o preferite quegli altri, Marrazzo per esempio?

Maschilismo
becero, sciovinismo a buon mercato, omofobia gretta: il tutto in una mirabile sintesi da osteria di sole 20 (dicasi venti) parole (compresi gli articoli e le preposizioni).

Una domanda alle donne del Lazio: ve la sentite davvero di votare una candidata che non si vergogna, ma al contrario sorride, dopo aver ricevuto un endorsement del genere?


(via miriam pomodorina)

giovedì 11 febbraio 2010

Il Gramellini di oggi merita un becero copia/incolla

Signor Premier, lei ha appena affermato che «non si può governare attaccati da pubblici dipendenti quali sono i giudici». Ora, non starò a scomodare il Montesquieu, famigerato comunista francese del Settecento, e nemmeno la Costituzione, smilzo best-seller del dopoguerra poi caduto nel dimenticatoio. Però vorrei rivelarle un segreto che apparirà bizzarro a chi, come lei, è un po’ litico e un po’ no: lo Stato e il governo non sono la stessa cosa. Sul serio: si può essere dipendenti dello Stato senza dipendere dal governo e dal suo capo.

Nell’imprenditoria privata, da cui lei proviene, sarebbe inimmaginabile. Nessuno può lavorare in un’azienda privata perseguendo interessi diversi da quelli del manager scelto dall’azionista. Nelle aziende pubbliche invece succede. E sa perché? Perché gli azionisti di uno Stato sono i cittadini. I quali scelgono il manager, cioè il premier, cioè lei, tramite libere elezioni. Ma nell’ingaggiarlo non gli delegano ogni potere. Soprattutto non gli riconoscono quello di considerare alle proprie dipendenze chiunque riceva uno stipendio pubblico. Per dire: i prefetti sono assistenti del manager e devono obbedirgli. I giudici no. I cittadini azionisti li pagano per applicare la legge a chiunque, anche al manager che gli stessi cittadini hanno assunto. E al fine di garantire la massima indipendenza a questi dipendenti molto particolari, rinunciano persino a nominarli direttamente. Follia pura, lo so. Si chiama democrazia. Il peggiore dei regimi, esclusi tutti gli altri: lo sosteneva già Churchill, un comunistaccio che le raccomando.

(via lastampa.it)

venerdì 5 febbraio 2010

C'è il libero mercato

Berlusconi non intende opporsi alla cessione di Telecom alla spagnola Endesa.
Ma tutto il casino di Alitalia mai nelle mani di Air France allora?

lunedì 14 dicembre 2009

Linea di confine


Al di là di tutto, come dice Lucia Annunziata su La Stampa di oggi, con l'aggressione a B. si è varcata una linea che non andrebbe mai oltrepassata, mai.

Ma il monito a non esasperare i toni dello scontro deve andare a maggioranza, opposizione e B. in egual modo.

giovedì 10 dicembre 2009

Con le palle

Berlusconi (Mr. con le palle) persevera nella convinzione che le sue performances sessuali siano quello che manda avanti il paese.

sabato 4 luglio 2009

Imbarazzo italiano

Foreignpress
A leggere i titoli della stampa straniera su Berlusconi e il prossimo G8, sento assalirmi un senso di vergogna e un imbarazzo notevoli.


E stavolta non lo dico nemmeno per incolpare Berlusconi, mi limito ad analizzare quanto in basso è caduta l'immagine del nostro paese.



martedì 9 giugno 2009

Scrutinando... commenti sparsi (e acidi)

Serracchiani2 1) Ma che belli i commenti dei leader del centrodestra. Dopo un tentennamento iniziale, ora il commento standard è: "siamo stati fregati dall'astensionismo". Perché certamente loro quei voti nel Sud li avrebbero presi, "se la sinistra e Repubblica non avessero allontanato ancor di più i cittadini dalla politica con le loro polemiche contro il Premier". Eccert.

2) L'altro commento standard del centrodestra, anche se meno gettonato rispetto al primo, è "il PD è in calo di 7 punti". Certo. Ma se contiamo che tre mesi fa quando Veltroni ha lasciato il PD era dato a 22 punti, ne ha recuperati 4. Al contrario, Berlu era lanciato verso il 45% e ora si deve far bastare un 35%. -10. Freddo...

3) In Piemonte il centrodestra dilaga e francamente ora come ora vedo dura la riconferma della Bresso alla regione tra un anno. In Provincia invece Saitta dovrebbe farcela al ballottaggio, finendo in testa il primo turno - almeno secondo i voti delle europee nella provincia di Torino.

4) Se il centrodestra aspira a conquistare Torino città invece di strada deve farne ancora, e molta: in città, per le provinciali, il 47% ha votato Saitta, il 38% ha votato la Porchietto. Pedalare, pedalare.

5) Nessuna lista della sinistra supera il quorum, e neanche i Radicali. Per colpa di questo sbarramento alle europee, il 10% degli italiani non avrà un proprio rappresentante al Parlamento europeo. Giusto? Non giusto? Sta di fatto che il 10% è proprio tanto.

6) Sinistra e Libertà conclude la sua prima elezione con un 3,1%. Io francamente son contento. Dopo aver votato alle politiche del 2008 il Partito Socialista che non è arrivato neanche all'1%, il 3,1% di quest'anno mi sembra una manna. A parte questo, per un progetto nuovissimo, nato da neanche tre mesi, un 3,1% è un buon primissimo risultato. Bisogna vedere se ora ci sarà la volontà di continuare a tenere le maniche rimboccate e lavorare sodo per far fruttare quanto seminato con questo 3,1%.

7) Il commento su Facebook di Debora Serracchiani di stamattina non ha prezzo: "Mi sveglio, un occhio ai dati e ... in Friuli Venezia Giulia Debora batte Papi 73.910 a 64.286!!" Impagabile. Evviva, finalmente una donna con i controcazzi alla sinistra. Altro che le veline burattinate da Papi.

8) Il centrodestra va all'attacco sulle amministrative: "il centrosinistra governava in 50 province, ora ne conterà solo 25". E grazie al piffero. Nel 2004 aveva fatto l'en plein, più di 50 è impossibile farne, è inevitabile che possa solo scendere.

9) Deludente l'affluenza complessiva europea. In Italia ci siamo "salvati" con il 67% e credo siamo uno degli stati con affluenza più alta. Questo ci fa onore. Comunque bisogna proprio che a livello europeo si ripensi ad una strategia per portare l'Europa più vicina ai cittadini, perché altrimenti da qui al 2014 ci si dimenticherà di nuovo di tutto quanto riguarda il Parlamento di Strasburgo.

10) Piccola intima festicciola per il successo dei Socialdemokraterne in Danimarca. Di pochissimo, ma finalmente dopo 10 anni di eterno secondo posto sono tornati in testa. Ottimo anche il risultato del Socialistisk Folkeparti.



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