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lunedì 19 luglio 2010

Bloccate pure il fotovoltaico in Piemonte

La Puglia batte la Cina Per potenza ...

La Puglia batte la Cina Per potenza di impianti solari installati:Spetta alla Puglia il primato della maggior produzione di elettricità da solare, seguita da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte. Ed è sempre la Puglia la regione che lo scorso anno ha incrementato di più la produzione da impianti fotovoltaici, con 72 gigawattora in più, pari ad oltre un terzo dell'intera crescita (37,3%), seguita dalla Lombardia e dal Piemonte. Ma anche a livello internazionale la Puglia la fa da padrone e si leva lo sfizio di battere la Cina per potenza di impianti solari installati: 161 mw contro i 160 cinesi.

lunedì 22 marzo 2010

Chiamparino: con la Lega Piemonte vassallo

Sarà la sferzata d’energia frutto della domenicale corsetta mattutina sulle rive del Po. Sarà l’esito del giro propagandistico compiuto nella provincia piemontese. Certo, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, all’inizio dell’ultima settimana di campagna elettorale per le Regionali, sembra moderatamente ottimista sul risultato della sfida Bresso-Cota. Né troppo impressionato dalla manifestazione romana di sabato scorso.

Eppure, l’accoppiata tra Berlusconi e Bossi, su quel palco in piazza san Giovanni, pareva rinsaldare un’alleanza di ferro nella maggioranza di governo, basata su una netta spartizione del territorio: al nord, il predominio della Lega, al centro-sud, quello del Pdl. Come sindaco di centrosinistra in una città del nord, la prospettiva non la preoccupa?
«A me, Berlusconi è sembrato un leader solo, che cerca di ripetere il consueto copione, con un Bossi sicuramente azionista di riferimento forte della coalizione. Ma pure un azionista che, piuttosto rudemente, fa capire che non deve nulla all’amministratore delegato e, quindi, che, da un momento all’altro, potrebbe anche cambiare strada o essere più autonomo. Dal punto di vista politico, questo atteggiamento rivela una maggioranza fragile, perché Fini non c’è e la Lega, che è l’ultimo partito leninista, ha già dimostrato di avere molta spregiudicatezza nel giocare la sua partita».

C’è, però, quell’immagine di giuramento comune dei candidati governatori che sembra contraddire questa sua impressione.
«Questa è un’altra immagine choccante, ma che non mi stupisce: dovremmo costruire il federalismo e, quindi, i candidati governatori dovrebbero, semmai, giurare ognuno a casa propria. Mentre vanno a giurare nelle mani dell’imperatore. Più che governatori, questi, mi sembrano dei valvassori. D’altra parte, non mi sorprendo. Siamo l’unico Paese d’Europa in cui i Comuni non hanno nessuna autonomia fiscale. Non solo, l’unico Paese in cui il governo fa cadere dall’alto, con discrezionalità politica, i sostegni alle realtà locali. Come l’elargizione di 80 milioni all’Acea di Roma per compensare le multe inflitte per aiuti di Stato. Cosa che non è avvenuta per le altre utility e per i loro azionisti pubblici».

La Lega, però, ha un radicamento sul territorio molto forte, che ricorda quello del vecchio pci. Non vi sentite, voi della sinistra, battuti su quello che era il vostro campo preferito?
«Che la Lega lavori bene sul territorio, è vero. Che noi dovremmo tornare ad essere ancor più radicati, è altrettanto vero. Ma il primo passaggio è proprio quello di vincere le elezioni, laddove, come in Piemonte, abbiamo governato bene. Come, tra l’altro, lo dimostra proprio la vostra inchiesta sulla Stampa di ieri. Ma la Lega, se davvero vogliamo analizzare la sua presenza sul territorio, ha il vero insediamento profondo nell’asse lombardo-veneto, tra Verona e Milano. Questo mi preoccupa, perché quando Bossi dice “la Tav non vi serve, perché l’importante è che voi arriviate velocemente in Lombardia” dà l’idea di un vassallaggio del Piemonte verso quell’area».

Scusi, ma non è proprio lei a essere favorevole al progetto Mi-To? Non c’è una contraddizione in questo suo timore di sudditanza piemontese alla Lombardia?
«No. Io rivendico l’idea che con quell’area si possano fare progetti comuni, ma vanno fatti con la schiena dritta e, quindi, condizione necessaria è non essere, obiettivamente, anche al di là della volontà dei singoli, tributari di un radicamento politico, sociale ed economico che ha, lì, la sua forza. Senza offendere nessuno, ma il peso politico di un Maroni, di un Calderoli, di un Castelli, per non parlare di Bossi, è diverso da quello di Cota o di Borghezio. Il rischio, perciò, che una vittoria di Cota porti a una “lombardizzazione” del Piemonte è molto forte».

Ultima domanda su un argomento diverso: per la candidatura del centrosinistra a prossimo sindaco di Torino, è meglio puntare su un uomo di partito o su un esponente della società civile?
«Sono d’accordo con Castellani: io sono disposto a fare la mia parte, a stare al tavolo, anche non a capotavola come dice lui, dove un gruppo di persone rappresentative, non solo formalmente, di quella coalizione che in questi 15 anni ha governato Torino, e credo bene, ragioni sulla condizione della città. Solo dopo aver individuato il progetto sul futuro di Torino, si può pensare alla persona, o alle persone, più adatte a realizzarlo. A quel punto, saranno le primarie a confrontare questa figura, o questa rosa di figure, con altre, magari presentate da diversi raggruppamenti o diverse forze politiche. Ma non voglio eludere la sua domanda: proprio questi ultimi 15 anni di governo hanno avuto anche il risultato di amalgamare la distinzione tra rappresentanti di partito e rappresentanti della società civile. E’ stato un amalgama ben riuscito a Torino, come dimostra proprio la staffetta, in piena continuità, tra Castellani e me».

(via LaStampa)

mercoledì 10 marzo 2010

Anche Gpg segnala il recupero di Mercedes Bresso

Anche Gpg, che era rimasta una delle poche a dare Cota in vantaggio, segnala il recupero della Bresso nei confronti di Cota. In realtà, secondo Gpg, responsabile del declino di Cota non è tanto la Bresso (anch'essa in discesa), ma la presenza delle liste ingrannatrici di Rabellino, capace di arrivare ad un notevole 3,5% e poco lontano dal suo obiettivo del 5% che gli permetterebbe di avere una posizione in Consiglio Regionale.
Qui di seguito la rilevazione bellamente copia/incollata.

ELEZIONI REGIONALI 2010, PIEMONTE, 6 marzo 2010


Voto di Lista
(var. rispetto al 23 febbraio 2010)
(* Liste presenti solo in alcune province)

CENTRO DESTRA: 48,0% (-1,5%)
-
POPOLO DELLA LIBERTA': 26,0% (-1,0%)
-
LEGA NORD: 18,0% (-1,0%)
-
LA DESTRA: 1,0% (-0,5%)
-
Altri CDX (Centro Scanderebech, Pens., NDC, NPSI, Verdi-V., Consum.)*: 3,0% (+1,0%)

CENTRO SINISTRA + UDC: 46,5% (-1,0%)
-
PARTITO DEMOCRATICO: 24,5% (-1,0%)
-
ITALIA DEI VALORI: 6,5% (-0,5%)- Lista UNIONE DI CENTRO: 4,5% (INV)
-
FEDERAZ. DELLA SINISTRA (RC, PDCI): 2,5% (INV)
-
INSIEME PER BRESSO: 1,5% (-0,5%)
-
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 2,0% (INV)
-
RADICALI: 1,5% (INV)
-
VERDI: 1,0% (-0,5%)
- Altri CSX (moderati, pensionati, socialisti, Piemonte si)*: 2,5% (+1,5%)

LISTE RABELLINO: 3,5% (+2,0%)
-
Liste Principali (Lega Padana P., Lista Grillo, Lista Cota, FT)*: 2,5% (+1,0%)
-
Altre liste (No Tav, Alleanza Torino, Forza Nuova, Lista Granata, la Lista dei Giovani, il Centro, Forza Toro) *: 1,0% (+1,0%)

MOV. 5 STELLE : 2,0% (+0,5%)

Commento Partiti: In tale assetto RABELLINO grazie alle numerose liste a suo supporto, riuscira’ ad avere piu’ del 4%, sottratto al 70% dal CDX. La Lega viene penalizzata dale listarelle di disturbo. Il CDX resta sopra dell’ 1,5% sul CSX. Basso l’ UDC, che cede consensi alle numerose liste di disturbo. Il PD risente anch’esso dell’infinita’ di listarelle contigue, e resta 1-2 punti sotto il PDL. Va bene il MOV. 5 STELLE.

Candidati Presidente:
Cota (CDX) 47,5% (-1,5%)
Bresso (CSX+UDC): 47,5% (-0,5%)
Rabellino (LPP-NE): 3,0% (+1,5%)
Bono (M5S): 2,0% (+0,5%)

Commento Candidati: Incertezza assoluta, annullato il vantaggio di Cota anche per l’effetto Rabellino trainato dalla moltitudine di listarelle. .Resta una fascia di indecisione dell’ordine del 12-13%. Decisiva risulterà la capacità per entrambi gli schieramenti di motivare e mobilitare il proprio elettorato a rischio astensione. Per Cota importante farsi conoscere e risultare convincente agli occhi dei concretissimi Piemontesi. Per Bresso e’ importante conquistare alcune fasce di elettorato moderato. Toss-Up.

lunedì 8 marzo 2010

Elezioni regionali Piemonte 2010, ultimi sondaggi

Gli ultimi sondaggi prima del consueto blocco con inizio a due settimane dal voto. Per seguire le corse dei cavalli svolte dopo, clicca qui.

GPG, 24 febbraio


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 49,0% (INV)
Bresso (CSX+UDC): 48,0% (-0,5%)
Bono (M5S): 1,5% (INV)
Rabellino (LPP-NE): 1,5% (+0,5%)

Commento Candidati: Incertezza assoluta, resta trascurabile il vantaggio di Cota attorno al punto percentuale. Importante capire se Bono e Rabellino riusciranno a raccogliere le firme, la defezione di uno dei due darebbe un vantaggio a Cota o alla Bresso, nonche’ capire se si presenta il mitico PCL. Resta una fascia di indecisione dell’ordine del 12-15%. L’elettorato che voto’ UDC alle Europee, si sta dirigendo con Cota al 25%, Bresso al 50%, ed un altro 25% risulta indeciso. Decisiva risulterà la capacità per entrambi gli schieramenti di motivare e mobilitare il proprio elettorato a rischio astensione. Per Cota importante farsi conoscere e risultare convincente agli occhi dei concretissimi Piemontesi. Per Bresso e’ importante conquistare alcune fasce di elettorato moderato. Toss-Up.


BIDIMEDIA, 5 marzo

Mercedes BRESSO (CSX+UDC) 49,0% (INV)
Roberto COTA (CDX) 47,6% (-1,3%)
ALTRI 3,4% (+1,3%)

Nella precedente rilevazione i due contendenti principali erano praticamente alla pari. Adesso la situazione è un po' cambiata e il centrosinistra acquista un certo vantaggio, seppur ancora marginale. Ad incidere sulla percentuale di entrambi sono soprattutto le liste minori (Bono del movimento 5 Stelle di Grillo e Rabellino, appoggiato da diverse liste di varia estrazione). Il primo prende la maggior parte dei suoi voti dalla Bresso, la quale li sostituisce con altri provenienti dall'astensione o da destra. Rabellino, invece, grazie alla presenza di liste che esteticamente potranno creare confusione negli elettori meno attenti, potrebbe ottenere un buon risultato quasi tutto a scapito del candidato leghista. Proprio perché il suo consenso si fonda sull'errore al momento del voto, il vero valore di Rabellino è molto difficile da stimare dai sondaggi. Io direi che possa valere circa il 3%.
In sostanza il Piemonte lascia, per ora, la categoria di regione in bilico e si avvia verso il centrosinistra. I prossimi sondaggi ci diranno se questo spostamento è temporaneo o se la Bresso sarà la nuova presidente del Piemonte.

IPSOS, 8 marzo

Bresso 49.4%
Cota 48.5%

Da leggere assolutamente il sondaggio di Ipsos, che divide anche l'elettorato a seconda dell'attivismo religioso.

domenica 28 febbraio 2010

Bresso meticolosa e patriottica, Cota semplificatore e populista

Il giudizio di Marco Trabucco de La Repubblica sul dibattito tra Mercedes Bresso e Roberto Cota tenutosi in una parrochia di San Secondo:

I punti a favore della presidente uscente? La precisione che dimostra conoscenza profonda delle tematiche amministrative, le proposte di "speranza" ("valorizzare i talenti piemontesi e creare con Futura un fondo per le idee dei piemontesi") e soprattutto la capacità messa in mostra fin dall'inizio di scippare al rivale la piemontesità: "Credo che il Piemonte sia una regione straordinaria e noi, in questi anni, abbiamo ricostruito l'orgoglio di essere una regione con grandissime potenzialità" ha detto chiudendo il suo intervento. Cota dal canto suo è bravo a semplificare (con toni sinceramente populisti) temi complessi, se la cava bene sulla questione calda "immigrati-razzismo" e se esagera le cifre più che i toni (ed è un po' ripetitivo), gioca alla grande la carta del politico-antipolitico: a chi gli chiedeva ieri, malizioso, perché usasse un'auto straniera come la Volvo, ha risposto sornione: "Perché io non uso l'auto di servizio. Potrei, ma non faccio parte della casta".

sabato 27 febbraio 2010

Elezioni regionali Piemonte 2010, andamento candidati e partiti

Come si vede dal grafico, da appaiati che erano nel mese di gennaio, la Bresso ha poi superato Cota, seppur di pochissimo, nel mese di febbraio. Per quanto riguarda i partiti, il PDL conduce la partita per il primo partito della regione sul PD, Lega stabile al terzo posto, per il quarto l'IDV conduce sull'UDC.

Elezioni regionali Piemonte 2010, aggiornamento sondaggi

Mercedes Bresso supera Roberto Cota, seppur di poco, e va a condurre una campagna elettorale dall'esito assolutamente aperto.

venerdì 26 febbraio 2010

Se viene Berlusconi, allora perdiamo


Attenzione attenzione, Re Silvio è a Torino.
Presenta Cota, poi si imbarca in una cena a (nientepopodimeno) Villa Sassi con 380 commensali che hanno pagato 1000 euro ciascuno per diventare cortigiani del monarca, almeno per una notte. I mille e una notte.

Tra le fesserie sparate nel discorso, i soliti attacchi alla magistratura che è l'organo che, secondo meno-male-che-silvio-c'è, detiene la sovranità dello stato (ed è quindi nemica del Re Berlu I che è convinto, si sa, di avere il diritto al potere assoluto).

Da notare che spara a zero sui magistrati ma, da bravo italiano medio, salva la moglie di Cota "che è un magistrato per bene". Insomma, tutte le donne sono puttane tranne mia madre, mia moglie e mia figlia, la solita storia.

Si salvano i conoscenti o gli amici di amici, come in un paese moderno e democratico del resto, e si affondano gli altri. Di Girolamo non è mai stato vicino al sire (come Bertolaso, Verdini & co.), e quindi merita di affondare. Per giunta all'estero si tende a votare sinistra, quindi è necessario cambiare le regole o togliere il voto del tutto.

Dio, questo uomo è la caricatura di tutti i difetti dell'italiano medio. Infatti, esattamente come l'italiano medio, ha un'autostima a mille ed è convinto di avere sempre ragione.
Ma quando finirà tutto questo supplizio?

P.S.
La frase nel titolo si dice giri negli ambienti di centrodestra. L'ho letto da qualche parte ma non ricordo su che testata, sorry.

giovedì 25 febbraio 2010

Ma tanto la geografia non conta

In questa campagna elettorale mancavano i richiami populistici di Roberto Cota.

"Se diventerò governatore non ci saranno matrimoni gay o altre iniziative del genere. La famiglia è monogama, eterosessuale, composta da un uomo e una donna".

Grazie Onorevole, per questa ventata di aria nuova. Lei sì che è un uomo.

Vista la ferratezza sui temi etici, forse sarebbe il caso di concentrarsi su altro, come per esempio ripassare i punti cardinali.

P.S.
Che poi tra l'altro ci si indigna perché qualcuno dà a Cota dell'intollerante. Ma quando mai, è uno dalla mentalità così aperta.

mercoledì 24 febbraio 2010

Bresso avanti per un pugno di voti - sondaggio Crespi


24 feb. - Si anima la battaglia in vista del voto di marzo per le regionali piemontesi. Un solo punto percentuale, del resto, separa gli sfidanti: da una parte il governatore uscente e candidato del centrosinistra, Mercedes Bresso, accreditata dall’ultimo sondaggio di Crespi Ricerche del 49,5 per cento, dall’altra lo sfidante del centrodestra, Roberto Cota al 48,8. Ma sul dato dei candidati (tolto il 2% incassato dai candidati minori), pesa ancora il partito degli indecisi con un 24,3% che rende ancora più che aperti i giochi per la corsa alla poltrona di governatore.
Da segnalare, guardando invece alle intenzioni di voto rilevate da Crespi Ricerche, la perfetta coincidenza del dato della Bresso con i voti della coalizione di centrosinistra (entrambi al 49,5%).
Nel dettaglio, il Pd si conferma primo partito dell’attuale maggioranza al Consiglio regionale piemontese con il 27,2%, seguito da Italia dei Valori (7%), Udc (6%), Prc e Pdci (3), Sinistra ecologia e libertà (3), Lista Pannella‐ Bonino (1,5), Verdi (1), Partito socialista (0,5) e Alleanza per l’Italia (0,3).
Leggermente al di sopra del dato del candidato, Roberto Cota, la coalizione di centrodestra (49% rispetto al 48,5)
Con il Popolo della libertà accreditato da Crespi Ricerche del 29,5% dei consensi nelle intenzioni di voto (sarebbe il primo partito in Piemonte), seguito dalla Lega Nord (18%), il partito del candidato sostenuto dall’alleanza, e da La Destra (1,5%).
Intanto la campagna elettorale sale di toni. E arriva l’affondo di Cota sui temi etici: «Non condivido la linea portata avanti dalla presidente Bresso sulla somministrazione della pillola Ru486. Somministrarla in day‐hospital significa banalizzare una scelta drammatica».
Poi una frecciata ai centristi che sostengono la candidatura della Bresso: «Cosa pensa in merito a tale questione l’Udc?» La risposta del governatore uscente arriva con l’anticipazione di 45 milioni destinati alla costruzione di nuovi alloggi discussa dalla Giunta regionale durante la riunione di ieri mattina. Le nuove risorse (20 milioni per l’edilizia sovvenzionata, 25 per l’agevolata e l’agevolata sperimentale) consentiranno di scorrere la graduatoria del secondo biennio.



domenica 21 febbraio 2010

Bresso vs Cota in mezz'ora: commenti e analisi


Dopo aver assistito alla doppia intervista di Lucia Annunziata a Mercedes Bresso e Roberto Cota (che troverete qui nei prossimi giorni), forse l'unico faccia a faccia che avremo occasione di vedere in questa campagna elettorale, vado con una serie di commenti sparsi.

Mercedes Bresso. Pettinata ad arte per l'occasione, complimenti alla stylist. Sempre in controllo, appare abbastanza tranquilla (a parte qualche grattino di troppo sotto il mento), parla con pacatezza e sorride con un misto di divertimento e spavalderia quando Cota cerca di metterla in difficoltà. Lucida, sul punto, non tergiversa (se non sulla domanda relativa al peso degli Agnelli a Torino), risponde a tono.

Roberto Cota. Mai in partita. Troppo garbato, per nulla incisivo, gobbo sulla sedia, ad un certo punto verso la fine si prende anche la testa tra le mani in un gesto di confusione/sconfitta. Prova a mettere in difficoltà la Bresso un paio di volte ma non è sul pezzo, non c'è elettricità in quel che dice, sembra non esserne convinto neanche lui. Disastroso sulla domanda relativa al nucleare in cui la sua unica preoccupazione sembra essere quella di non contraddirsi. Tempismo sbagliato, forse troppa pressione, un patatrak.

Cota fa però le due domande che possono davvero mettere in crisi la Bresso, la prima sul come mettere d'accordo le contraddizioni interne alla sua coalizione, la seconda sulla presenza di un esponente No-tav (Chieppa) nel suo listino, ma la Bresso usa un'intelligente strategia del non nascondere i punti critici della sua coalizione con bassa retorica, ma al contrario ne parla con trasparenza e fornisce prove sul fatto che ciò non provocherà disturbi (la sua maggioranza non è mai andata in crisi in questi 5 anni pur facendone parte Rifondazione e i Comunisti italiani). Cota avrebbe potuto infilare il coltello nella piaga ma non lo fa, è tanto garbato (e per questo ha la mia approvazione: in un'Italia dove in Parlamento ci si prende a pugni, il suo modo di fare merita plauso. Però non serve in campagna elettorale.)

Cota va in crisi con il nucleare (una débacle completa), cerca di attaccare la Bresso sul Grinzane, le domande poste dalla Annunziata sono poi di carattere generale e di competenza più nazionale che regionale e lui fa il meglio che può. Risponde bene a diverse domande (come quella sulle banche), ma non c'è emozione quando parla e quando tocca alla Bresso dare il suo parere tutto quanto detto da Cota sparisce nel dimenticatoio del cervello.

Insomma, Cota non convince e Bresso stravince. Concordate?

sabato 20 febbraio 2010

Bresso vs Cota in mezz'ora


Clicca il banner per scoprire i dettagli!

Siete pronti?

La rete può giocare un ruolo molto importante nell'elezione del Presidente della Regione: la vostra passione ed il vostro impegno possono fare la differenza.

Domenica 21 dalle 14:30 alle 15:00 Mercedes Bresso e Roberto Cota saranno ospiti di Lucia Annunziata nel programma "In Mezz'ora". Sarà l'occasione per evidenziare le differenze programmatiche e valorizzare l'operato della Giunta regionale.

Ci stiamo preparando a coprire la diretta web dell'evento. Potrete partecipare online e coinvolgere i vostri amici. Sarà la prima occasione di confronto diretto tra i candidati.

Vi comunichiamo in anteprima che l'indirizzo a cui connettervi per assistere alla trasmissione online e chattare con noi e con gli altri utenti sarà http://live.mercedesbresso.it. L'indirizzo non è ancora attivo, ma lo sarà nelle prossime ore.

Annunceremo la diretta con diversi messaggi sui social network di Mercedes, condivideteli sul vostro profilo e con i vostri amici e conoscenti soprattutto se sono ancora indecisi sul voto: siamo sicuri che "in mezz'ora" e con il vostro aiuto riusciremo a convincerli.

Stay tuned!

Avanti Piemonte!

(via mercedesbresso.eu)

venerdì 19 febbraio 2010

Elezioni regionali 2010, previsione per il Piemonte

PIEMONTE
Da una previsione di GPG che si trova qui:

LISTE

Oggi le liste di CENTRO DESTRA viaggiano attorno al 50%, in crescita di mezzo punto percentuale rispetto ad una settimana fa, ed in linea con le Europee, avanti di circa 2-3 punti su quelle di CENTRO SINISTRA.

Il POPOLO DELLA LIBERTA' viaggia attorno al 27% (circa 5 punti sotto le Europee), la LEGA NORD e’ molto vicina al 20% (+4%), il PARTITO DEMOCRATICO si attesta sui valori delle europee attorno al 24-25%, l’IDV e’ al 6-7% (-2%); l’UDC in questa fase perde consensi e dovrebbe attestarsi al 5-6%.



CANDIDATI

Resta l’Incertezza assoluta, trascurabile ed attorno al punto percentuale il vantaggio di Cota (CDX) che si attesta su 49-49,5% su Bresso (CSX+UDC) che e’ sul 48-48,5%. Importante capire se Bono e Rabellino riusciranno a raccogliere le firme, la defezione di uno dei due darebbe un vantaggio a Cota o alla Bresso.



PREVISIONE GPG

AD OGGI SI CONFIGURA COME LA SFIDA PIU’ APPASSIONANTE ED INCERTA!

Nelle ultime 2-3 settimane si e’ passato da un pareggio assoluto, ad un vantaggio di qualche decimale per Cota (CDX), ed un paio di punti sulle liste. Decisiva risulterà la capacità per entrambi gli schieramenti di motivare il proprio elettorato e far passare i mal di pancia (ai pidiellini moderati e finiani per Cota, ai cattolici di Casini piu’ conservatori in casa Bresso).

In virtu’ del fatto che tra gli indecisi la Bresso ha qualche chance in piu’ di raccogliere voti, la regione e’ TOSS UP ASSOLUTO….PREMATURO SBILANCIARSI!

(mi riservo di formulare tale previsione a valle della presentazione delle liste)

martedì 16 febbraio 2010

Piemontesi. Non pirla.

Uno dei nuovi tre messaggi della campagna di Mercedes Bresso per le elezioni regionali 2010 in Piemonte. Gli altri due sono "Piemonte. Non padania" e "Tute blu. Non camicie verdi". Tre messaggi di forte contrapposizione alla concezione leghista della regione.

sabato 13 febbraio 2010

Sondaggio Ipsos per il PD

Sono spuntati i numeri di un sondaggio di Ipsos commissionato dal PD.
Le Bresso vincerebbe con il 51,2% delle preferenze, Cota avrebbe solo il 47%.
Altissima la percentuale di non votanti, il 36,4% (27,5 astenuti e ben 8,9% indecisi, che saranno quelli che decideranno le sorti del voto al rush finale).

Interessanti anche gli altri tre quesiti.
1) Come ha governato la regione il csx in questi 5 anni?
Bene 37%
Sufficiente 23%
Insufficiente 23%
Male 12%

Il che dà al governo di Mercedes Bresso un buonissimo approval rating del 60%.

2) Tra quelli che avevano votato la Bresso nel 2005:
La rivoterebbe ancora 85%
Voterà Cota 3%
Indecisi 12%

3) Tra quelli che nel 2005 avevano votato Ghigo:
Voterà Cota 80%
Voterà Bresso 9%
Indecisi 11%

Considerando che nel 2005 fu allo stesso modo una corsa all'ultimo voto, se queste percentuali risultassero veritiere, la Bresso avrebbe davvero motivo di sorridere.

Ilarità generale/2

Sempre Tremonti: "Con Mercedes Bresso alleati con Tunisi".

Ma non è il suo capo ad essere l'amicone di Gheddafi? Ad ospitare la sua tenda e il suo harem a Roma?

Senza contare che la Bresso ha risposto per filo e per segno (e per le rime) alle sue accuse elettorali dal suo blog.

Insomma, Tremors è solo all'inizio della sua campagna elettorale ma ha già fatto cilecca tre volte. Fatelo riposare, per l'amor di Dio!

Ilarità generale

Tremonti in Piemonte a fianco del leghista Cota: "Con Bresso è secessione".

Sembra una frase di Spinoza.

Regionali 2010, corsa all'ultimo voto in Piemonte

Parliamo nuovamente di elezioni regionali 2010 in Piemonte, Bresso contro Cota.
Imbarcata la Federazione della Sinistra con un accordo non sul programma ma tecnico, che prevede un posto nel listino della Presidente per un esponente della Sinistra in cambio di una non presentazione di proprio candidato che toglierebbe voti preziosi alla Bresso, il centrosinistra guadagna consensi importanti anche come coalizione. Qui di seguito un sondaggio marchiato GPG dell'11 febbraio.

Piemonte

CENTRO DESTRA: 49,5%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 27,5%
- LEGA NORD: 19,0%
- LA DESTRA, F.TRIC: 1,5%
- Altri CDX (Pens., NDC, Civiche): 1,5%

CENTRO SINISTRA + UDC: 48,0%
- PARTITO DEMOCRATICO: 24,5%
- ITALIA DEI VALORI: 6,5%
- Lista UNIONE DI CENTRO-API: 6,0%
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5%
- RADICALI: 2,0%
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0%
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1,5%
- VERDI: 1,5%
- Altri (moderati, pensionati, socialisti): 1,0%

MOV. 5 STELLE : 1,0%
LEGA PADANA PIEMONTE - NO EURO: 1,0%
ALTRI: 0,5%


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 49,0%
Bresso (CSX+UDC): 48,5%
Bono (M5S): 1,5%
Rabellino (LPP-NE): 1,0%


La previsione di lotta all'ultimo voto fatta più di un mese fa si riconferma più che valida. Scenaripolitici.com ha spostato il Piemonte da CDX leaning a Toss Up, con il significato di una lotta aperta dal risultato incerto. Due le candidature fuori dalla battaglia principale Cota-Bresso, una a destra e una a sinistra, capaci di disturbare i due schieramenti e di essere significativi sul computo dei voti finali.

La campagna elettorale è ufficialmente iniziata questa settimana, stay tuned.

domenica 7 febbraio 2010

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