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sabato 2 luglio 2011

Stipendio a 5 stelle

Una cosa che ai Grillini ho sempre riconosciuto è la trasparenza: condividere dati, numeri, comportamenti legati agli incarichi pubblici di cui altrimenti non si parla mai.
Riporto qui di seguito un post molto interessante del neoeletto in consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle Vittorio Bertola. Parla di quanto gli spetta come remunerazione, benefit e allocazione spazi in quanto neoconsigliere comunale.

http://bertola.eu/nearatree/?p=2177

C’è voluto più di un mese, ma abbiamo quasi interamente chiarito il nostro trattamento da consiglieri in Comune; e dunque vorrei fare un riassunto, per trasparenza, e chiedere il vostro parere su alcuni dubbi.


Stipendio. Un consigliere comunale di Torino non ha un compenso fisso, ma prende un gettone di circa 120 euro lordi a seduta; dunque, ha degli introiti solo quando partecipa alle sedute, mentre nei mesi di ferie (es. agosto), se si ammala o se si assenta per qualsiasi motivo non percepisce nulla. Vengono retribuite sia le sedute del consiglio che quelle delle commissioni, con un tetto massimo di 3 sedute retribuite in un giorno e di 19 sedute retribuite in un mese, oltre le quali non si percepisce più niente. Il tetto mensile - che i consiglieri di gruppi piccoli come il nostro, nei mesi “pieni”, tendenzialmente raggiungono sempre o quasi - è dunque di circa 2200 euro lordi. In pratica, facendo la media, è come avere uno stipendio di circa 1300 euro netti al mese per 13 mensilità, ma lo sapremo meglio quando avremo le prime buste paga.


Staff. Il Comune trasferirà al nostro gruppo consiliare due dipendenti, che avranno funzione di segreteria e supporto; non possiamo assumere esterni, ma solo suggerire chi preferiamo tra persone che già lavorino in Comune ad un certo livello. Noi abbiamo indicato due nostri militanti di lunga data e attendiamo di sapere se saranno accettati.


Ufficio. Martedì scorso sono stati assegnati gli uffici: noi abbiamo ricevuto tre stanzette affacciate su via Garibaldi, e saremo in quattro in 40 mq. Siamo quelli sistemati peggio: per fare qualche esempio, la Lega ha avuto 71 mq per 5 persone, l’UDC 52 mq per 2 persone, SEL addirittura 126 mq per 4 persone; persino la lista Domenico Coppola ha avuto tre stanze e 35 mq per 2 persone. Queste discrepanze si spiegano con motivi storici, con vincoli tecnici e con la difficoltà di suddividere in modo efficiente uno stabile storico del Seicento, ma ovviamente noi paghiamo lo scotto degli ultimi arrivati.


In più, mentre gli altri (tranne fintocoppola) esistevano già e dunque sono già operativi e installati, noi dovremo ancora attendere che ci sistemino gli uffici, perché le tre stanze non sono nemmeno comunicanti e devono aprire una porta e murarne un’altra; dunque c’è il rischio di dover aspettare settembre, anche se noi cercheremo di accamparci subito in qualche modo. Nel frattempo noi finiamo per perderci convocazioni e materiali, che tutti gli altri ricevono in ufficio; le segretarie devono inseguirci alle riunioni per lasciarci i documenti; dobbiamo scrivere e stampare gli atti a casa e poi portarli; insomma, siamo svantaggiati rispetto a tutti gli altri. Non abbiamo nemmeno ancora l’accesso al sistema informatico, per presentare gli atti ricorriamo alla gentilezza di alcune segretarie che li caricano per noi…


Attrezzature. Gli uffici saranno attrezzati con mobili, scrivanie e computer; io e Chiara riceveremo un netbook con chiavetta, e io avrò anche un cellulare (senza la SIM se ho ben capito). Inoltre avremo a disposizione un budget di circa 1000 euro al mese per pagare le bollette del telefono, le piccole spese, piccole attrezzature extra (che poi resteranno al Comune) ed eventualmente l’organizzazione di eventi legati all’attività consiliare (non all’attività del Movimento).


Benefit. I consiglieri comunali sono esentati dal pagare il biglietto dei mezzi pubblici (basta mostrare il tesserino del Consiglio); inoltre, il Comune ci dà un posto auto sotto forma di una tessera che concede libero accesso al parcheggio sotterraneo comunale Santo Stefano (quello dietro il Duomo), e di un “permesso viola” per la ZTL.


Ora, noi istintivamente ci siamo chiesti se non fosse il caso di rifiutare questi benefit. I primi due sono un “extra stipendio” sotto forma di prestazioni in natura, che al Comune sostanzialmente non costano; in più, l’accesso libero ai mezzi pubblici ci dovrebbe servire anche per poter regolarmente andare a vedere come funzionano. Io spesso uso la bici o i mezzi, e sono culturalmente contrario ai datori di lavoro che offrono posti auto in centro ai propri dipendenti, perché incentivano l’uso dell’auto privata; devo però dire che ci sono effettivamente situazioni in cui è difficile fare a meno dell’auto, o perché devo trasportare del materiale, o perché sono di corsa; perdermi l’inizio della riunione pur di spostarmi in bus mi sembra comunque un peggior servizio ai miei elettori che prendere l’auto, e a quel punto ovviamente non pagare la sosta è un beneficio gradito. Trattandosi dunque di vantaggi economici, da sommare a uno stipendio che è decisamente inferiore al tetto già stabilito, mi sembra di poterli accettare.


Avrei invece voluto rifiutare il permesso ZTL, che è l’unico vero privilegio (un cittadino qualunque non può averlo, nemmeno pagando) e che tra l’altro è del tipo che permette assurdità come percorrere via Garibaldi o entrare nei parchi cittadini. Ci ho provato, ma mi hanno fatto notare che senza il permesso non potrei raggiungere il parcheggio per le riunioni del mattino; infatti agli abbonati al parcheggio viene concesso di entrare nella ZTL per arrivarci, ma il tesserino che mi danno non è un abbonamento pagato ma solo un “aprisbarra gratuito”, e dunque non include l’esenzione. A questo punto l’unica strada sensata mi sembra di accettare il permesso ma di usarlo solo per arrivare al parcheggio e magari per portare le attrezzature in piazza Castello quando facciamo i gazebo (ho portato un po’ di volte a braccia le sedie da giardino da piazza Castello a via IV Marzo e non è un bel lavoro).


Questo mi sembra un buon punto medio tra il rifiutare privilegi indebiti (l’idea di imporre ai torinesi il sacrificio della ZTL e poi autoesentarsi mi sembra immorale) e il mantenere la massima efficienza nel lavoro per cui mi pagate, che non è quello di prendere il pullman ma è quello di partecipare alle riunioni in Comune. Tuttavia, per evitare polemiche, mi sono riservato di dare una risposta definitiva domani mattina e dunque ho fatto un post per chiedere un vostro parere.

lunedì 16 maggio 2011

Oggi è davvero una bella giornata

Stamattina ho votato per la prima volta in circoscrizione 7, ho votato Ilda Curti che al momento è in zona Champions di preferenze.
Che bello vedere la buona politica, la passione e l'impegno essere premiati e vincenti. Che bello vedere che succede generalmente in tutta Italia.
Oggi è davvero una bella giornata.

martedì 26 aprile 2011

Sondaggio Termometro Politico: a Torino non è da escludere il ballottaggio

Leggo di buon mattino i risultati del sondaggio che i ragazzi di Termometro Politico hanno proposto nei giorni scorsi su lastampa.it, con numeri che paiono confermare non solo le tendenze ma anche le cifre misurate da altri istituti di ricerca.

Fassino è dato al 51%, Coppola al 32%, Musy al 7%, Bertola al 3,5%. Quello di Fassino è forse il dato che più si scosta dalla linea tracciata finora perché il 51% è sì un risultato da vittoria al primo turno ma non è molto lontano da quel 50,1% che rappresenta la soglia al di sotto della quale si andrebbe al ballottaggio. O comunque non è così lontano come quel 57% a cui veniva dato qui.

Un ballottaggio che, per il centrodestra, sarebbe quasi una vittoria - dice l'articolo. Io non mi azzarderei a scrivere queste belle parole: il cdx torinese ha dato di sé un'immagine scadente di partito rissoso condizionato da beghe interne che, lo ripeto, all'esterno non interessano minimamente. In quanto a candidature condivise sono riusciti a fare peggio del PD locale, che anche lì ce ne vuole. Per poi ottenere quale risultato? Non raccogliere nemmeno un 40% e, anche se riuscissero ad arrivare al ballottaggio, la sfida Fassino-Coppola finirebbe 64 a 36. Un disastro completo insomma. Ed è un peccato perché Coppola mi sembra una persona più o meno intelligente e comunque un candidato - in condizioni normali - presentabilissimo, lontano anni luce dal Berlusconismo che provoca orticarie a tutti i torinesi.

Anche Musy è sotto tono. Un 10% poteva essere alla sua portata, ma l'UDC a Torino non ha mai sfondato e, quanto a FLI, i nuovi partiti non hanno mai fatto breccia nell'opinione pubblica. Vedi SEL, che non è mai andata oltre il 3%, e che il sondaggio dà quest'anno al 5,5% quando nazionalmente è sopra l'8%.

Un'altra sorpresa che riserva il sondaggio è il risultato dei Grillini, con Bertola al 3,5% a un passo dall'ingresso in Sala Rossa.

Per quanto riguarda le coalizioni, il csx arriva al 49%, il cdx al 33% e il terzo polo al 7,5%. Anche da questi numeri si vede che Fassino è capace di intercettare il 2% di voti in più della sua coalizione, mentre gli altri due candidati ottengono una percentuale inferiore rispetto ai partiti che rappresentano.

giovedì 21 aprile 2011

Sondaggio Euromedia Torino, Fassino al 53%

Se anche il sondaggio dell'istituto di Berlusconi, che quindi pende sempre verso destra, dà vincitore Fassino al primo turno con il 53%, mi chiedo quale percentuale possa realmente prendere... quota 60?

Coppola viene dato ad un misero 34% : praticamente niente, se pensiamo che è un dato persino gonfiato dalla tendenza a destra della casa di rilevazioni.

martedì 12 aprile 2011

Ancora Fassino al primo turno

Qui si dà Fassino vincente al primo turno con un risicatissimo 50,5% contro il 30,5% di Coppola e l'8,5% di Musy.

martedì 5 aprile 2011

Ilda Curti apre la sua campagna elettorale

E così la quasi-definitiva capolista del PD apre la sua campagna elettorale. "Torino, futuro prossimo" il claim della sua campagna, per un po' di (sana) politica.
Tenetela d'occhio, questa è brava.
La trovate su www.ildacurti.it 

Elezioni comunali Torino: il sondaggio intero



Sondaggio Politico-Elettorale 
Vincere a Torino 
Pubblicato il 1/4/2011.


Autore:
GM&P SRL

Committente/ Acquirente:
Partito Democratico – Direzione nazionale

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Campione di 1200 casi, rappresentativo delle principali variabili sociodemografiche. In particolare il campione è rappresentativo per sesso, età e distribuzione della popolazione per zone e condizione lavorativa. Il campione è stato estratto casualmente dal database della popolazione residente a Torino maggiore di anni 18.

Metodo di raccolta delle informazioni:
Telefonico CATI

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1200 intervistati rappresentativi dell'universo degli elettori residenti nel Comune di Torino.

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 22/03/2011 ed il 28/03/2011


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : Quali sono i problemi più urgenti e più importanti che la prossima Amministrazione Comunale di Torino dovrebbe affrontare e risolvere?
.



Uno su trenta

Non è molto, diciamocela tutta. Segno che, per quanto si sia già fatto, c'è ancora molto da fare in termini di integrazione.

PD svegliati, a Milano si può


Raccomando l'editoriale di Europa di oggi, con un piccolo monito al PD a crederci davvero perché "rivincere a Torino e Bologna è quasi un dovere e non sarebbe una notizia, farcela a Napoli e Cagliari sarebbe una bella sorpresa ma non uno tsunami come la vittoria contro la Moratti".

venerdì 1 aprile 2011

Elezioni comunali Torino: secondo GM&P Fassino Sindaco al primo turno

Credo sia un sondaggio commissionato dal PD, quindi è ovvio che tenda a esagerare il risultato di Fassino. Ad ogni modo, credo che la direzione in cui stiamo andando sia quella: Fassino porta a casa la partita già al primo turno, magari non con il 57% del sondaggio ma con il 51/52 tutto. A meno di una brillante campagna elettorale di Coppola e Musy, s'intende.

lunedì 7 febbraio 2011

Les jeux sont faits?

Un sondaggio di nuovasocietà mette a luce un terzo incomodo tra Fassino e Gariglio: Gianguido Passoni, che guida la classifica con il 41%. Segue Fassino con il 26% e Curto con il 13%. Gariglio quarto con il 10%, chiude Viale con l'8%.

domenica 30 gennaio 2011

Primarie Torino, il punto della situazione

Fassino ha raccolto oltre 1300 firme e i sondaggi lo danno al primo posto nelle primarie del csx.

Gariglio ha superato la fatidica soglia delle 700 firme e si prepara a dare battaglia a Fassino e all'establishment del pd.

Placido si ferma a quota 300 firme e abbandona la gara.

Ardito idem a 13 firme.

Tricarico si ritira perché il suo partito (PD) non vuole riservare a lui le regole della candidatura per gli esponenti della società civile.

Airaudo rifiuta la candidatura di SEL, preferendo continuare a occuparsi della FIOM a livello nazionale.

Passoni dichiara la sua intenzione di correre come esponente della società civile alle primarie del csx.

Silvio Viale sarà il candidato dei Radicali.

Michele Curto potrebbe essere il candidato del gruppo Abele.

In casa Terzo Polo, sono partite le trattative con Maria Caramelli.

Nel PDL, Ghigo non intenderebbe correre, ma tutti i sondaggi e le opinioni romane gli sono contro.

Coppola ha solo l'appoggio di Ghigo e nulla più.

Ghiglia stringe i denti ma sembra che nessuno lo consideri nemmeno dentro il suo partito.

La Sandretto ha aperto le trattative con il PDL, ma qualcuno già la ostacola.

Bertola si candida per il movimento 5 stelle.

Da Torino è tutto.

venerdì 28 gennaio 2011

L'altra (candidata)

Nuova donna in campo per le comunali di Torino. Anzi, l'unica finora, visto che la Sandretto resta al momento una lontanissima ipotesi. Si tratta di Maria Caramelli, che, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, dovrebbe essere la candidata del Terzo Polo torinese.

53 anni, veterinaria, direttrice dell'istituto zooprofilattico di Torino, si è occupata in prima persona dei casi di mucca pazza e delle mozzarelle blu.

Più citata su lazampa.it che su lastampa.it, sul web ho trovato una perla che la riguarda, una sua citazione:

Non so se esista la reale possibilità di conciliare figli e carriera. Fanno a pugni”.

Nemmeno io so se sia possibile, ma so che sicuramente questa dichiarazione fa a pugni con i valori dell'UDC.

Effetto Sandretto

L'unica cosa positiva che la destra torinese ha saputo tirar fuori è la (im)possibile candidatura a Sindaco di Patrizia Sandretto, imprenditrice torinese in campo artistico e culturale, Presidente della fondazione Sandretto Re Rebaudengo con sede in via Modane 16.
La Sandretto viene considerata espressione della società civile e rappresenta - dicono - quanto di più diverso dalla rete radical chic della sinistra. Insomma, una candidatura che potrebbe mettere d'accordo tutte le anime di un centrodestra torinese che se la sta passando persino peggio del centrosinistra cittadino (e ce ne vuole).

Sicuramente la candidatura della Sandretto, che si è detta disponibile a valutare il percorso, è competitiva: è giovane, donna, imprenditrice, figura di spicco in città. Un po' come lo era stata la candidatura della Porchietto alle provinciali torinesi. Ma sappiamo tutti come andò in quella occasione.

La verità è che il triplice cognome della Sandretto rievoca non i salotti radical chic della sinistra, ma un salotto ben più snob frequentato da persone agiate e benestanti che niente ha da spartire con quella città che marciava davanti ai cancelli di Mirafiori per protestare contro Marchionne solo qualche settimana fa. Torino è sicuramente cambiata negli ultimi dieci anni, ma nella sua classe media è sempre rimasta quella mentalità da classe operaia che rende i torinesi persone con i piedi per terra, dotate di senso comune, tanto laboriose e attive nel piccolo della vita quotidiana quanto scettici su chi mette in pubblica piazza i propri successi e le proprie ricchezze.

mercoledì 19 gennaio 2011

Primarie Torino, un nuovo sondaggio

In rete circolano i numeri di un sondaggio commissionato dal PDL, che vedrebbe Piero Fassino portare a casa la fascia tricolore di Sindaco già al primo turno con il 52% dei voti. 

Voti candidati:
FASSINO 52%
GHIGO/GHIGLIA 31-33%
FERRERO 6%
CALGARO 3%

martedì 18 gennaio 2011

Primarie Torino: si vota il 27 febbraio 2011

Save the date: 27 febbraio 2011.
Per scegliere il candidato del centrosinistra per le elezioni comunali di Torino, in cui verrà eletto il successore di Chiamparino come Sindaco della città.


Dal sito pdtorino.it:

I moduli di raccolta firme, per sottoscrivere le candidature alle Primarie per l’elezione del candidato Sindaco della Città di Torino, saranno disponibili a partire da venerdì 7 gennaio 2011, presso la sede del Partito Democratico di Torino, in Via San Francesco d’Assisi 35 a Torino. Per sottoscrivere le candidature dei candidati del PD è necessario essere iscritti al Partito di Torino entro e non oltre il 30 novembre 2010, in caso contrario non è consentita la sottoscrizione. Gli orari della sede sono i seguenti:lun-ven: 9.30-13.00 14.00-18.30sabato e domenica chiuso. Per info: Partito Democratico di Torino 011-4407687 011-4546053e-mail: partitodemocratico.to@gmail.com

Infine, le istruzioni per l'uso contenute nella lettera di Paola Bragantini, segretaria provinciale del PD, inviata a tutti gli iscritti torinesi:

Caro Amico, cara Amica
desidero informarti che – in ossequio allo Statuto Nazionale del nostro Partito – domenica 27 febbraio 2011 si terranno le Primarie per la selezione della candidatura alla carica di Sindaco del Comune di Torino in occasione delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Ad oggi la Segreteria del Partito Democratico di Torino ha ricevuto la disponibilità a candidarsi di Giorgio Ardito, Piero Fassino, Davide Gariglio e Roberto Placido.
La nostra Assemblea Provinciale - riunitasi mercoledì 15 e sabato 18 dicembre - ha stabilito che lesottoscrizioni a sostegno di una proposta di candidatura possano essere raccolte dal 7 al 27 gennaio e che ciascuna di esse debba essere corredata da un numero di firme pari al 20% degli iscritti nei circoli del comune di riferimento, in questo caso Torino. A tal fine sono valide le firme di coloro che hanno rinnovato la tessera entro il 30 novembre 2010; non sono valide le sottoscrizioni dei nuovi tesserati della campagna 2011, in partenza da martedì 4 gennaio. Ogni iscritto può sottoscrivere una sola candidatura.
Qualora tu intenda sottoscrivere una candidatura, dal 7 al 27 gennaio puoi recarti nella sede del Partito Democratico di Torino, in via San Francesco d’Assisi n. 35, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 18.30, oppure puoi telefonare ai numeri sotto riportati per avere informazioni rispetto agli orari di apertura del tuo circolo.

mercoledì 12 gennaio 2011

Primarie Torino, primo sondaggio candidati

PRIMARIE DI TORINO PD SONDAGGIO: 27 FEBBRAIO
P.FASSINO(pd): 47 %
(R.TRICARICO pd): 28 %
D.GARIGLIO(MODERATI ,EX MARGHERITA) : 15 %
R.PLACIDO: 6 %
G.ARDITO(SX ESTREMA) : 4 %

Dopo un'autentica bufera sulle firme per presentarsi,e con ancora l'incognita Tricarico sulla gara,il Pd sembra avvicinarsi a questa sfida che vede l'ex segretario dei Ds molto avvantaggiato. La destra, pur se in ritardo sembra candidare la nuova leva Coppola, molto giovane, ma che soffrirà moltissimo la
candidatura di un uomo del terzo polo e il passaggio del popolare Rosso a Fli.

Primarie Torino: 40 domande per 4 candidati

L'altra sera sono andato all'incontro organizzato da Sinistra in Rete con i 4 candidati ufficiali delle primarie del PD e volevo esprimere qualche pensiero sparso.

Penso sia triste che, dopo aver avuto una giunta comunale molto buona e con un approval rating molto alto per tutti gli anni di mandato, non ci sia alcun rappresentante candidato a raccogliere il testimone di Chiamparino. Questo mi dispiace molto. E lo trovo anche insensato.

Lo staff di Sinistra in Rete si è sbattuto tanto per organizzare l'evento (e si vedeva: dalla grafica interattiva molto originale, ai segnaposti dei candidati molto curati...) e per questo hanno il mio plauso.

Le introduzioni a questi incontri sono terribilmente odiose e dovrebbero essere limitate a fare gli onori di casa per massimo 3 minuti. Ogni secondo in più è un'agonia.

I temi erano 8, e ogni tema prevedeva 5 domande contrassegnate da un numero: i candidati erano stati messi a conoscenza delle 40 domande totali, ma in realtà era Tropeano a scegliere un tema e i 4 garibaldini dovevano scegliere un numero, che celava la domanda a cui avrebbero dovuto rispondere. Un ottimo modo per estrarre a sorte.

Peccato che Tropeano di questi 8 temi (che in teoria avrebbero dovuto essere coperti tutti) ne abbia scelti solo 5 lasciando fuori alcuni per me di grande interesse, vale a dire "area metropolitana" e "giovani".

Ora qualche parola sui candidati.

Ardito. Personalmente non lo conoscevo prima, è sicuramente l'outsider e ha fatto l'impressione dell'outsider. Anche lo schema comunicativo era posto in attacco: la voce era sempre alta, aggressiva, cercava di fare "scandalo" e creare interesse per la sua figura. Voci di corridoio in sala dicevano comunque che probabilmente si ritirerà prima della fine della corsa, e che comunque non riuscirà a raccogliere le firme.
Schietto, dirompente, alla fine esce dall'incontro con un giudizio sicuramente più positivo dell'indifferenza che prima gli spettava. Le sue posizioni sono spesso estreme, è l'unico dei candidati che voterebbe NO al referendum della Fiat (se fosse operaio ma solo se senza famiglia e senza figli). Il suo exploit è arrivato alla terza domanda, quando gli è stato chiesto se fosse necessario costruire altri alloggi a Torino. Secca la sua risposta "No", punto. E poi silenzio. Tropeano gli chiede di argomentare, e lui ribatte: "Ma cosa c'è da argomentare? No, punto." E inizia a snocciolare per venti secondi numeri precisissimi sulla situazione degli appartamenti vuoti a Torino e su una politica della casa che dovrebbe agevolare il loro riempimento. Il pubblico applaude, è il suo momento di gloria. Ma era preparato.

Fassino. Tra i 4 è quello che fa una migliore impressione. Competente, serio, conosce la situazione della città, non evita le domande, propone soluzioni, sembra abbia chiaro quello che bisogna fare. Ho trovato poi piacevole la disponibilità a partecipare alle primarie e a partecipare a incontri di questo tipo, perché pensavo che un politico del suo calibro non si sarebbe mai "abbassato" a comparse del genere.
Ribatte che Chiamparino ha un anno più di lui, e che Profumo ne avrebbe avuti solo 5 in meno, quindi si chiede perché il discorso dell'età anagrafica valga per alcuni e per altri no. Strike 1 per Fassino. Dice comunque che la classe dirigente a Torino c'è (e che è ovvio che ci siano state le condizioni più favorevoli in assoluto per prepararla, visto che nei 5 anni precedenti si è governato la Regione, la Provincia e il Comune contemporaneamente) e che lui offre la sua carriera politica e internazionale al servizio della Città per far crescere questa classe dirigente. Una sorta di traghettatore tra l'era Chiamparino e l'era del futuro Sindaco, probabilmente più giovane e "diverso".
Un politico di lungo corso, e si vede. L'ho decisamente rivalutato dopo l'incontro.


Gariglio. Sicuramente è preparato, ma a pelle proprio non mi piace. Durante l'incontro cercava di portare a segno quanto più possibile i suoi interventi per meritare l'applauso del pubblico, e così alzava la voce, assumeva spesso un tono esasperato, e due volte ha ottenuto ciò che voleva. Ma in realtà il timbro della sua voce non è forte, e immaginatevi uno che grida cercando di darsi importanza con una voce "a metà". Non ci siamo.
Sembra intelligente, ma elude le domande. Risponde sempre a quello che vuole lui. Tropeano gli si lancia contro per due domande chidendogli del suo passato democristiano e provando a metterlo in difficoltà (e se la prima volta ci stava, la seconda aveva rotto): gli chiede cosa pensa dei diritti civili e del matrimonio lesbico officiato da Chiamparino, e Gariglio parla di sharia. Non ci siamo.
L'età gioca a suo favore, il curriculum è sicuramente buono, ma... non mi convince.

Placido. Dei 4 è il più popolare, "popolare" nel senso di "venuto dal popolo". Il suo modo di parlare è molto colloquiale, talvolta sgrammaticato, gesticola un sacco (e non mi piace), in sala pareva fosse il preferito tra il pubblico. Ha sicuramente delle idee sulla città, non ha mai alzato la voce ma ha fatto dei punti molto sensati. Il tono poi era molto sincero, e talvolta sembrava anche leggermente imbarazzato. A volte in difficoltà nel dare le risposte. Null'altro da segnalare.

Ho dimenticato in ufficio gli appunti delle risposte dei candidati, quindi probabilmente integrerò questo post in seguito con qualche contenuto più "succoso". Concludo aggiungendo che me ne sono andato dall'incontro, spossato e tediato, prima che i candidati facessero il discorsino finale da 5 minuti sulle ragioni della loro candidatura; per cui se qualcuno è a conoscenza di quale propaganda si siano fatti può comunicarmelo nei commenti, grazie.

domenica 9 gennaio 2011

Primarie Torino: Tricarico scende in campo

Andrea Rossi, lastampa.it

Il guanto di sfida è racchiuso in una lettera. Ce n’è per tutti: il partito che asserragliato in se stesso anziché aperto alle forze della città; i vecchi dirigenti che non ne vogliono sapere di farsi da parte; l’orgoglio di chi ha amministrato la città negli ultimi anni; l’esigenza di un ricambio generazionale. Preceduta dalle scudisciate del senatore Ignazio Marino e dai ripetuti affondi dei rottamatori, sul Pd piomba la candidatura di Roberto Tricarico. L’assessore alla Casa, 42 anni, nato a Torino ma figlio d’immigrati, vuole partecipare alle primarie. «Intendo presentarmi con la spinta dei cittadini-elettori, iscritti e non iscritti al Pd, con i banchetti nei mercati e nelle piazze». Vuole correre, ma in polemica con il regolamento varato dal partito torinese: 700 firme da raccogliere tra i 3500 tesserati, ma non tra gli elettori. «Come mai a Milano, Bologna e Napoli i candidati alle primarie raccolgono le adesioni tra la gente e a Torino le firme dei cittadini sono contro lo statuto?», polemizza Diego Castagno, uno dei leader dei rottamatori torinesi.

Se non è una dichiarazione di guerra, quanto meno è uno schiaffo che sembra varcare i confini di Torino. C’è uno scenario nazionale in evoluzione: la direzione nazionale del 13 gennaio sarà preceduta, il giorno prima, da una contro-direzione organizzata dai rottamatori; i veltroniani sono in fibrillazione; il quadro di alleanze su cui la segreteria Bersani sta ragionando (apertura al terzo polo a costo di sacrificare Vendola e Di Pietro) fa storcere il naso a molti. L’irruzione a gamba tesa di Tricarico nasce in questo contesto, con la benedizione di Ignazio Marino e Pippo Civati, e a Torino sancisce l’irrompere della sfida generazionale: «Io sono nato nel 1968», dice Tricarico, «quando i nostri padri volevano portare l’immaginazione al potere e oggi, insieme con i nostri nonni, sono ancora lì a spiegarci che siamo troppo giovani. Negli altri Paesi alla mia età si è già fuori dalla politica e si è lasciato spazio a quella nuova generazione su cui il presidente Napolitano ha centrato buona parte del messaggio di fine anno».

La reazione del Pd, per ora, non promette nulla di buono. Il partito tiene il punto: le regole sono quelle stabilite, non ci saranno deroghe per nessuno. Il braccio di ferro è dietro l’angolo. E le scosse si avvertiranno anche a Roma. L’assessore tira dritto, convinto che alla fine nessuno potrà impedirne la candidatura se su di lui convergeranno persone e forze della città. Comincia a delineare scampoli di programma: «Cerchiamo soluzioni per attrarre altri investimenti e consolidare il nostro distretto dell’auto. E pensiamo a una Torino con più abitanti, più giovani, un incremento della conoscenza e dell’uso dell’intelligenza, anche tecnologica, in tutti i settori, dalla mobilità al welfare». Darà il via alla sua campagna dopo il referendum di Mirafiori. «Ho deciso così per rispetto della difficile scelta che gli operai e le loro famiglie stanno per compiere. Comprendo le ragioni del no, perché solo chi è in fabbrica può capire il peso delle nuove richieste dell’azienda e gli stravolgimenti che possono provocare alla propria vita. L’investimento promesso da Fiat ha una ricaduta positiva, per questo dobbiamo essere vicini alla scelta dei lavoratori».

Aspetterà il verdetto di Mirafiori, 13 e 14 gennaio. Aspetterà anche l’arrivo in città di Nichi Vendola, il 12. C’è un cantiere aperto, vorticose girandole d’incontri: sinistra vendoliana, rottamatori del Pd, Fabbriche di Nichi, Office corsare, studenti, Terra del Fuoco, Acmos, associazioni. Il percorso è avviato, la candidatura di Tricarico lì s’inserisce. Non è l’unica: un altro assessore della giunta Chiamparino, Gianguido Passoni, si è fatto avanti. Altri nomi potrebbero spuntare. «Le persone della mia età possono cedere il passo a una candidatura espressione della nuova generazione, un nuovo patto. Altrimenti tocca a noi», chiude Tricarico.
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