Visualizzazione post con etichetta libri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libri. Mostra tutti i post

giovedì 2 agosto 2012

Hello daddy! ovvero quanto l'Italia è indietro sui diritti civili.


L'altro giorno ho ordinato su Amazon il libro di Claudio Rossi Marcelli, il giornalista di Internazionale, per portarmelo in vacanza e leggermelo in spiaggia. Ma non c'è stato nulla da fare: l'ho divorato in due sere.

Hello daddy! racconta la storia di Claudio e del suo compagno Manlio e di tutte le peripezie che una coppia gay in Italia deve fare per poter diventare genitore. Un vero e proprio racconto di viaggio quasi, visto che i due sono dovuti andare fino in Ohio per usufruire della gestazione per altri e fino a Ginevra per sposarsi e vedere riconosciuti i propri diritti in quanto coppia.

Il libro tocca tematiche serie e intime, ma lo stile di Rossi Marcelli stempera tutto con intelligente ironia. Nonostante in Italia la legislazione sia indietro anni luce rispetto agli Stati Uniti o ad altri paesi d'Europa, gli italiani dimostrano di essere molto più avanti dei loro politicanti e il racconto è molto hopeful. Claudio scrive infatti che la sua famiglia è stata accolta sempre più o meno bene ovunque andassero e che, se proprio c'erano discriminazioni, erano discriminazioni al contrario: veri e propri trattamenti privilegiati, dovuti non a una legislazione privilegiata ma al buon cuore della gente. Quello sì, privilegiato.

Da leggere assolutamente.

lunedì 23 luglio 2012

Mal di Torino

A quindici giorni dall’inaugurazione dello spazio artistico di via Galliari 14, a San Salvario, i muri dell’Enò14 cambiano faccia. Questa sera la galleria EnOff ospita la presentazione di «Mal di Torino» di Fabrizio Vespa e l’esposizione delle sue tavole illustrate: una carrellata d’immagini originali realizzate dallo studio grafico Libellulart – Officina DiSegni degli illustratori Elisa Scesa, Eleonora Casetta e Daniele La Placa. Il libro, scritto dal giornalista-dj per Espress Edizioni, raccoglie le interviste a dieci torinesi Doc: Bruno Gambarotta, Max Casacci, Ilda Curti, Steve della Casa, Alberto Salza, Marco Ponti, Franco Amato, Massimo Crotti, Adriano Marconetto e Gianluca Gozzi.

Partendo dal ritrovamento di alcuni misteriosi scritti inediti di Cesare Lombroso nella bottega di un rigattiere al Balon, la domanda per tutti è stata la stessa: «Che cos’è il Mal di Torino?». Una malattia dell’anima. Un incantesimo.

Un sentimento indefinibile che impedisce quasi a chiunque di lasciare completamente la città e che fa venir voglia di ritornare tutte le volte che si è lontani. Ne viene fuori un ritratto affascinante di Torino e un’analisi approfondita delle suggestioni che legano lo spirito ai luoghi geografici in cui viviamo. Un grande viaggio attraverso le pieghe di una città-paradigma, in cui realtà e finzione camminano a braccetto lungo una sottilissima linea di confine.

Ad alimentare la nuova leggenda metropolitana sarà l’inguaribile autore che, dalle 19, leggerà alcuni passi di «Mal di Torino» sostenuto dall’esibizione acustica di Levante, cantante di Caltagirone torinese d’adozione. Delle sue canzoni si dice che se si potessero leccare si sentirebbe il gusto amaro che ha la vita in giornate dove la pioggia non smette mai di cadere: come rappresentare meglio il «Mal di Torino?». E fra parole, arte e musica, il pubblico potrà immergersi nell’esperienza enogastronomica griffata EnOff, degustando vini e street food selezionati dall’enoteca. La mostra sarà esposta per quindici giorni.

Enò14
via Galliari 14
Tel: 011/65.96.031

Per acquistare il libro: http://www.espressedizioni.it/catalogo/id/27 

(via lastampa.it )

domenica 11 dicembre 2011

Trovarsi bene a Torino

L'altro giorno, cercando una buona idea per qualche regalo di Natale, ho sfogliato in libreria un libro di Philippe Delerm, Il piccolo libro degli istanti perfetti. Con mia sorpresa, scopro che il primo capitolo dopo il prologo parla proprio dell'esperienza dell'autore a Torino; due paginette di commenti sparsi tratti dalla sua visita a Torino avvenuta probabilmente nei primi anni '80 a cui Delerm ha dato un titolo che fa ben sperare "Trovarsi bene a Torino":


Non è che si fossero profusi in commenti entusiasti. Giusto una punta di bonaria sufficienza nell’inflessione calante della frase: «Ah! Vai a Torino!» Molti non detto in una simile riserva. Torino non è propriamente l’Italia. In un Paese che trabocca di città affascinanti, questo nome è quasi respingente. L’idea di un’industrializzazione ingombrante, e anche la vicinanza riduttiva del confine. Parallelamente maturano già la prospettiva di rimanerne piacevolmente meravigliati, la salubre speranza di rovesciare gli archetipi.
Sorpresa. Non serve sforzarsi. Le piazze di Torino sono ampie, molto più belle di quanto potessimo immaginare. Certo, non ci sentiamo troppo spaesati dall’opulenza dei palazzi, ma una sorprendente aria di libertà aleggia in questo inizio d’ottobre assolato. Ci arrischiamo a un tavolino all’aperto, ben sapendo che con il buio non tarderà ad arrivare anche il fresco. Lasciando piazza Castello scopriamo il fascino d’epoca della Galleria Subalpina, un antico passaggio coperto dalle vetrate quasi nordiche, o slave.
La mattina, la città mormora prestissimo, tutto è rapido, indaffarato. Scivolare oziosi tra la folla è facile, anche controcorrente. Sotto gli archi, i negozietti di libri usati sono sommersi da un disordine che ha poco a che vedere con l’impero Fiat. Proseguiamo sul Lungo Po. A ovest scorgiamo alcune cime alpine. Davanti, colline disseminate di ville patrizie. Ci avviciniamo al fiume. I circoli di canottaggio sparsi lungo le sponde hanno un’aria british mista a un’eleganza tutta italiana.
I motivi per ammirare, per sentirsi in armonia non mancano, ma il migliore deriva anche da quel pizzico di malafede iniziale che ha il suo posto nell’alchimia del piacere. Amare ciò che gli altri hanno disdegnato, ciò di cui diffidano. Non si tratta tanto di fare gli iconoclasti, quanto di propiziarsi una capacità di stupore personale. Non siamo come Léautaud, che comprava le copie del Nipote di Rameau per paura che cadessero in mani sbagliate. Ma non rientriamo nemmeno tra quelli che hanno voglia di leggere solo ciò che leggono gli altri. Ci piace credere un po’ in noi stessi. Trovarsi bene a Torino.

Come ogni torinese tutte le volte che i forestieri riconoscono la bellezza della città, mi sono sentito lusingato e ovviamente non ho potuto non comprare il libro (che tra l'altro è molto bello nella sua placidità, da leggere durante un viaggio o su un treno).

lunedì 29 agosto 2011

Torino Daily Photo: Chiusa la LIS

da Torino Daily Photo

Si è chiusa ieri la LIS - Libreria Internazionale de La Stampa (oggi Libreria Mondadori) in via Roma 80 a Torino. Per i torinesi tuttavia è sempre stata la Libreria de La Stampa. Da ragazzo andavo a sfogliare di straforo i giornali stranieri provando l'ebbrezza di essere un po' all'estero. So che oggi ciò muove quasi un sorriso di commiserazione ma per noi ragazzi cresciuti senza Internet, era già molto. Gli ultimi anni ha fatto bella mostra -al numero 82- il manifesto che QUI si vede in grandezza tale da poter essere letto. Raffigura Norberto Bobbio e la citazione è tratta da "Politica e Cultura" (1955): ""Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze""... Io sono un estimatore di Apple ma che al posto della Libreria de La Stampa e del manifesto di Bobbio venga aperto un Apple Store, no, non provoca in me alcun entusiasmo. Anzi.

mercoledì 8 settembre 2010

La sfida di Chiamparino

Oggi in pausa pranzo ho comprato il nuovo libro di Chiamparino edito da Einaudi, La sfida. Ho dovuto girare tre librerie e alla fine l'ho trovato alla Fnac di Via Roma (ma lasciamo perdere).

Mentre aspettavo il tecnico della Telecom ho divorato già 25 pagine e prevedo di finirlo entro domani. Vi farò sapere.

(E sono sempre più convinto che l'accoppiata Chiamparino-Vendola sia una bomba, ma vi dirò di più prossimamente)

giovedì 25 marzo 2010

26 marzo: leggere, leggere, leggere (altrimenti detto "regala un libro a uno sconosciuto")


(www.digi.to.it)

«Sono un po’ emozionato nello scrivere questo articolo - esordisce Alberto Schiariti, 21enne di Empoli, dalle pagine del suo blog PensoScrivo - Quella che vi sto per proporre è un’iniziativa che mi affascina tantissimo…». Nata come molte altre, sul web, si è diffusa in due mesi esatti, di clic in clic, su e giù per lo stivale, e oltre. Ad oggi più di 240.000 utenti hanno aderito al gruppo di Facebook dedicato all’iniziativa "Leggere, leggere, leggere". Domani, 26 marzo, è il grande giorno: da Milano a Firenze, da Torino a Roma, in grandi e piccoli centri urbani, ovunque ci sia un lettore disposto a farlo, si regaleranno libri a persone mai viste prima.
Per Digi.TO raccogliamo le parole dell’ideatore di questa iniziativa.

Alberto, come nasce “Leggere, leggere, leggere”?
«Tra la scuola e il lavoro, è ormai quasi 10 anni che faccio il pendolare. Un aspetto che mi inquieta molto è la surreale lontananza di persone fisicamente vicine. Ci sono pendolari come me che vedo ormai da tempi infiniti, a cui tuttavia non ho mai rivolto parola e viceversa. Un giorno mi sono chiesto come rompere questa barriera invisibile. Questa la mia risposta: donare un libro ad un perfetto sconosciuto, sovvertendo le regole del gioco dell’estraniamento routinario. Oltre ad incentivare la lettura, ovviamente».

Oltre 240.000 utenti, endemicamente, hanno aderito all’iniziativa. Credi che "fatto il primo passo, il secondo verrà da sé?" come scrivi sul tuo blog? Ovvero, gli utenti regaleranno?
«Oggi siamo a più di 240.000 persone iscritte ed è un bel numero, ma stimo che a regalare i libri sarà poi una piccola parte. Se però anche solo il 10% partecipasse, 24.000 persone non sarebbero comunque poche. Una lettrice mi chiedeva perché farlo tutti assieme, perché lo stesso giorno. Credo che saltare da soli sia innocuo, ma farlo insieme a milioni di persone possa far tremare la terra. Mi piacerebbe che ognuno dei lettori fosse un “portatore sano di inchiostro”. E se penso al 26 marzo lo immagino così: una gigantesca rete di donatori, ovunque. Sull’autobus, in piazza a fermare una ragazza o a sorprendere un passante sul marciapiede…»

Dal primo post, al gruppo su Facebook, l’iniziativa ha generato a macchia di leopardo eventi collaterali, tra cui i diversi flash mob e aperitivi a tema.
«Ho usato svariati mezzi per far conoscere l’evento e un po’ di tempo fa mi è stato proposto da alcuni partecipanti di usare anche il flash mob. Mi sono convinto che potesse essere un mezzo molto carino per destare curiosità in vista dell’evento e ne sono stati organizzati circa 10 in tutta Italia. Io ho partecipato a quello a Firenze, il 13 marzo. Anche qui, l’iniziativa è stata molto semplice: al segnale i lettori si sono immobilizzati nell’atto della lettura, mentre qualcuno spiegava ai passanti il perché di questo freeze. Al nuovo segnale, i partecipanti si "svegliavano" dal blocco».

Puoi spiegarci cosa succederà il 26 marzo?
«Ognuno dei lettori coinvolti avrà in mano un libro, una storia che considera bella, i personaggi che ha amato e lo hanno commosso. Prenderà questo libro e lo regalerà ad una persona cui non ha mai parlato. Uno di quelli che incontra tutti i giorni. Lo guarderà negli occhi e sorriderà».

Il tempo dei saluti, il libro da regalare ancora da scegliere e un’ultima curiosità per Alberto.
Perché proprio il 26 marzo?
«E’ una data un po’ speciale, perché il giorno successivo è il mio compleanno. Spero proprio di svegliarmi il 27 con una bella sensazione...»

A Torino per Leggere, leggere, leggere sono stati organizzati due Flash mob, il 13 marzo e il 20 marzo (sono disponibili le foto nella gallery di Piazza San Carlo di Digi.TO). Inoltre, è previsto il 26 marzo un aperitivo al Fluido, a partire dalle ore 20.00, mentre durante tutta la giornata sarà possibile donare un libro all’associazione La Jungla presso i vari punti di bookcrossing disponibili in città:
Libreria Massena - via Massena 28
Caffé del Progresso - C.so San Maurizio 69/b
Caffé Roberto - Via Po 5
Convitto Café Bistrot Torteria - Via S. Francesco da Paola 8/d
Fratelli Marx Pub - C.so Regina Margherita 97
King Kong Microplex - Via Po 21
Bar Nirvana - C.so Casale 210

Siete tra i 240.000 utenti che parteciperanno a "Leggere, leggere, leggere"? Se sì, quale libro avete deciso di regalare?

lunedì 18 maggio 2009

Fiera del Libro

Torino_fiera_libro65_img E così trovate sulla colonna destra del mio blog tre nuovi titoli.

Ve li presento:

La grande storia del Medioevo, tra la spada e la fede

Politici ed elettori, psicologia delle scelte di voto

101 cose da fare a Torino almeno una volta nella vita


Non volevo comprare nulla, giuro.



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...