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mercoledì 17 novembre 2010

L'annosa questione Ikea

Ammetto che ero sicuro che sarebbe filato tutto liscio, quando leggevo del nuovo centro Ikea a La Loggia mesi fa. Pensavo persino che tutti gli ok burocratici fossero già stati dati e assimilati. Quindi leggere dell'autorizzazione negata da parte della Provincia mi ha fatto sussultare. Ma veniamo ai fatti.

Ikea ha presentato un progetto di investimento di 80 milioni di euro per la costruzione del secondo centro commerciale dell'area Torinese, dopo quello nuovo nuovo di Collegno che ha sostituito quello più piccolo (e storico) di Grugliasco presso Le Gru. Il sito scelto è un'area verde de La Loggia, comune della cintura sud di Torino.

La Provincia, con grande stupore di tutti, ha negato l'autorizzazione a procedere alla costruzione del complesso, adducendo motivazioni che tutelano quanto scritto nel piano territoriale di coordinamento (ptc): questo piano prevede infatti che sia bloccata ogni cementificazione di aree agricole e libere in provincia di Torino, preferendo invece una riurbanizzazione delle aree industriali o commerciali dismesse.

Premetto che le ragioni della Provincia sono sacrosante. Stiamo costruendo a più non posso, togliendo tanto di quel verde che ormai rimane solo appunto nelle periferie torinesi e nella cintura. E' necessario porre un freno. Tanto più che di aree industriali dismesse a Torino ce ne sono davvero molte.

E' anche vero però che l'emergenza più sentita in questo periodo, in questi anni di crisi, è l'occupazione: un nuovo centro Ikea darebbe lavoro a 500 (e forse più) persone.

Io, da ambientalista convinto quale sono, privilegerei la seconda considerazione qualora non fosse possibile raggiungere un compromesso. Compromesso che, da entrambe le parti, deve essere cercato: la Provincia non ha negato la costruzione tout court, ha spinto affinché venisse scelto un altro sito. Ora sta all'Ikea cercare di andare incontro a quella ecosostenibilità che tanto decanta nel suo centro commerciale.

Rimane il fatto che un investimento di 80 milioni di euro non capita tutti i giorni e perderlo sarebbe una sconfitta per tutti. Per questo chiedo prudenza e buon senso da parte di tutti.

mercoledì 3 giugno 2009

Intervista de La Stampa a Saitta, Porchietto e Vietti

Circondari Il vostro buon Dario non aveva nulla da fare e ha ascoltato tutta la videochat integrale dell'intervista ai tre candidati alla Provincia esponenti dei tre maggiori partiti (e gli altri perché non li abbiamo chiamati?) e ne ha tracciato il quadro generale di ogni risposta. (Che voglia)

Punti principali del programma?

Saitta: lavoro e sicurezza
Porchietto: sicurezza e formazione
Vietti: tagli amministrativi e lavoro

La provincia serve?

Saitta: una provincia deve essere un ente vasto per poter realizzare politiche efficaci.La provincia è un ente amministrativo e come tale è molto attaccata al territorio, più della regione che invece è un ente legislativo. Le deleghe affidate alla Provincia, come la viabilità, la gestione dei rifiuti, i trasporti, come potrebbero essere attuate dai singoli comuni? Quale comune potrebbe decidere dove mettere un inceneritore? Come potrebbero i comuni pianificare i collegamenti della provincia con la città e quelli interni alla provincia?

Porchietto: la provincia è un ente amministrativo e non legislativo, se la domanda arriva da un cittadino torinese è perché questi non sente l'efficacia della provincia probabilmente perché questa non è stata amministrata efficacemente. Bisogna concentrarsi sulle deleghe specifiche ed evitare sprechi inutili, come tutte le forme participative della provincia di Torino.

Vietti: strano come nelle elezioni del 2008 sia PD sia PDL abbiano messo nei loro programmi l'abolizione delle provincie. Ora non si vogliono più abolire ma anzi si pensa ad aggiungere ancora città metropolitane. Questo è un costo, crea un disservizio e un incrocio di competenze. 

Riduzione assessori a 4 o 5 quante le competenze?

Vietti: assolutamente sì

Porchietto: la provincia ha lo stesso numero di assessori della regione. Su 4 o 5 non so, 8 sicuramente sì.

Saitta: partecipazioni in società autostradali come l'Ativa, e rendono. E investiamo le rendite su altri servizi viari metropolitani. I privati farebbero di tutto per avere quelle quote. Poi partecipazioni in bioindustrie e in società di ricerca sulle nuove energie e tecnologie. Poi altre presenze che stiamo dismettendo. Sugli assessori: le competenze della provincia non sono 4. Formazione professionale (la partita più grande), trasporto pubblico, assistenza e solidarietà sociale, politiche per il lavoro, sviluppo economico, ambiente, cultura-tempo libero-sport. Sono disponibile a impegnarmi ad accorpare assessorati. Ma bisogna ridurre e contenere il numero dei dirigenti anche.

Domanda sul patto di stabilità, ma in tutta verità mi sono perso perché è iniziato una sorta di dibattito e mi sono messo a valutare lo stile di comunicazione, al di là del significato di quanto i candidati dicevano. 

Riduzione competenze e città metropolitana:

Saitta: città metropolitana non è ancora ben definita. Bisogna decidere come strutturare la città metropolitana in base a calcoli di benefici economici ed economie di scala. E' inutile gestire la raccolta dei rifiuti, per esempio, a livello metropolitano perché attualmente è gestita a livello più ampio.

Porchietto: la provincia deve rimanere comunque l'ente che rappresenta la seconda cintura e le competenze non possono che rimanere tali. 

Vietti: se si crea la città metropolitana, questa toglie un milione e mezzo di abitanti alla provincia, che quindi logicamente non potrà più pensare di mantenere le stesse competenze. A quel punto per la seconda cintura si potrebbe pensare ad una struttura come un consorzio che avrà meno competenze e costerà meno. 

Rifiuti

Saitta: la raccolta differenziata nel 2004 era 25% ora è 50% con un anno di anticipo. Nel 2004 zero discariche ora discariche sufficienti per arrivare all'avvio del termovalorizzatore. 

Porchietto: i consorzi non funzionano e solo quello del Chierese finisce in pareggio. I consorzi devono essere al massimo in 3 per razionalizzare i costi e ridurre le tariffe. I dati ufficiali della raccolta differenziata danno il 40,9% e non il 50%. I lavori del termovalorizzatore non sono partiti e la discarica di Basse di Stura chiuderà a fine anno, pericolo pericolo.

Vietti: bisognerebbe pensare a qualcosa di innovativo, come a degli incentivi e agevolazioni tariffarie alla raccolta differenziata per singoli cittadini, come si fa già negli Stati Uniti.

Domande random

Al posto di Chiamparino aprirebbe all'UDC?

Saitta: non conosco approfonditamente i problemi che ha Chiamparino, ma in linea di massima sì.

Cosa pensa dell'affare Noemi?

Porchietto: mi dà fastidio l'accanimento giornalistico, credo che una persona vada valutata per le proprie competenze non per la vita privata.

Pensa di aver intercettato il voto della Chiesa torinese?

Vietti: della Chiesa non so, il voto cattolico spero di sì.

Opere

Saitta: condivisione aperta con tutti su tutti i progetti, anticipo dei conflitti e mantenimento dell'apertura dei canali aperti anche con chi si oppone qualora fosse un opposizione di merito e non puramente ideologica

Porchietto: bisogna avere una linea definita. Sì al confronto di opinioni e progetti, ma se si cambia idea a seconda dell'interlocutore che si ha di fronte allora non si va più da nessuna parte.

Vietti: la maggioranza di Saitta ha avuto all'interno elementi della sinistra radicale che hanno sempre remato contro per quanto riguarda la TAV e questo non deve ripetersi.

Seguono altre domande sparse ai singoli candidati che però non segno perché per nulla interessanti. 

Non avevo mai sentito parlare nessuno dei tre, neanche Saitta, e devo confessare che come stile di comunicazione mi sono piaciuti tutti quanti. Saitta appare competente e ha l'aria da vecchio saggio, di quello che non ha bisogno di mettersi in mostra per far vedere le proprie qualità e il proprio sapere. Di certo beneficia di una lunga carriera politica al servizio del territorio, ma la sua immagine competente è stata un po' opacizzata da questa aria "spenta" e poco attiva.  
Al contrario della Porchietto, che beneficia di un'immagine molto positiva di donna proveniente dal mondo delle imprese che le conferisce (almeno in apparenza) quell'aria da persona molto attiva e quella dote del "saper fare", è pratica e concreta e maneggia con cura quei dati che conosce. E' palese però che la sua è una campagna di ricerca di visibilità, e quindi forza il tono un po' più di quanto farebbe fosse lei la Presidente uscente. Tuttavia è parsa per nulla stanca, lucida e positiva.
Vietti ha tenuto un tono a tratti accondiscendente verso l'amministrazione Saitta, senza colpevolizzarla per pure questioni ideologiche ma solo in risposta a problemi concreti o evidenti, e tuttavia senza mai usare parole pesanti o aggressive. Non ha risposto in maniera precisa come gli altri due candidati alle domande relative al programma, ma ha avuto la brillantezza di suggerire accorgimenti particolari e possibili vie d'uscita alle questioni aperte. Brillante sì, ma già rassegnato a ruolo di oppositore forse. 

Ovviamente sapete già come la penso, e questa videochat non ha fatto che rafforzare la mia convinzione di votare Saitta.

E, tanto per la cronaca, da me, in provincia, la raccolta differenziata funziona benissimo.



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