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venerdì 13 luglio 2012

L'inutilità di una ZTL notturna per i residenti di San Salvario

San Salvario negli anni è diventata una zona tra le più belle di Torino, e sicuramente la più particolare per il mix di anime, culture, di nuovo e vecchio.
Da frequentatore dei locali di San Salvario sono stato toccato dalla rivolta silenziosa dei residenti scoppiata settimane fa. Quei messaggi appesi ai balconi in qualche modo hanno lasciato il segno e bere una birra all'aperto non è più lo stesso.

Certo la questione è davvero spinosa, come dimostra l'altra protesta, molto più agguerrita, di piazza Vittorio et ses environs. Leggo che le soluzioni pensate dall'amministrazione sono tre:
  • gli esercenti si riuniscono in un'associazione per dialogare più agevolmente con il comune
  • gli esercenti faranno in modo di invitare la clientela a "comportamenti rispettosi verso i residenti"
  • l'amministrazione intensificherà la pulizia
  • l'amministrazione valuterà l'intensificazione della presenza dei vigili urbani
  • l'amministrazione valuterà l'istituzione di una ZTL notturna
Ora, tutti questi provvedimenti (ZTL a parte) sono già stati attuati in piazza Vittorio e hanno dato scarsi, se non nulli, risultati. Nonostante le multe le macchine continuano a parcheggiare per le vie della piazza, nonostante gli inviti a rispettare il vicinato e abbassare il volume, i muri continuano a essere imbrattati di urina e i residenti a non dormire fino a notte tarda (se non a emigrare altrove per il weekend), nonostante la pulizia il sabato mattina piazza Vittorio è un cumulo di cocci, vetri e generico schifo per terra.

La ZTL notturna invece è un esperimento nuovo rispetto alla situazione di piazza Vittorio. Provata già nel Quadrilatero, mi sembra abbia dato buoni frutti per quanto riguarda la vivibilità e la "pedonalità" delle strade.
Sicuramente avrebbe gli stessi effetti anche in San Salvario: sarebbe bellissimo poter avere le strade tutte per sé, senza bisogno di guardarsi dalle macchine in transito.

Però non credo risolverebbe i problemi dei residenti sansalvaresi: anzi, li peggiorerebbe. Chi è stato a San Salvario anche solo una sera sa che i rumori delle automobili non sono nulla rispetto agli schiamazzi e al vociare delle persone. Ma c'è di più.
Le macchine in transito sono (e lo dico a malincuore) l'unica cosa che contenga un po' le persone dalla conquista delle strade. Immaginate la strada davanti a un qualsiasi locale, immaginate l'incrocio davanti al triangolo Bottega Baretti - Lanificio San Salvatore - Diwan cosa non diventerebbe senza auto: un crogiuolo di persone che parla, canta, beve, vivacchia e sta in compagnia: una cosa fantastica per chi a San Salvario è solo ospite, ma un inferno ancora più torrido per chi a San Salvario risiede e cerca di dormire.

martedì 9 marzo 2010

Largo Marconi LIBERO!

Stasera ero sul mio bel 1 in direzione casa e noto una cosa sconvolgente: il bus taglia Largo Marconi invece di aggirarlo come negli ultimi 27mila anni. Ohibò gente, i lavori della stazione Marconi son quasi finiti (quasi, finiranno a ottobre infatti).

venerdì 26 febbraio 2010

In nero: affitti e immigrazione a San Salvario


Finalmente qualcosa si muove nei confronti della questione affitti in nero - immigrazione.
Dopo l'articolo in prima pagina de La Stampa Torino di ieri, oggi riporto il post di Sun Salvario Blog, sperando che il proprietario non ne abbia a male (anzi, è bene che queste cose si sappiano).

Aria di cambiamento per San Salvario.
Negli ultimi giorni sono apparsi visibilmente sulle strade, e sui giornali, gli "sforzi" delle forze dell' ordine per contrastare l' illegalità diffusa. Tutti noi conosciamo l' ostentazione a cielo aperto di ogni tipo di traffico, umano e non, che colpisce il nostro quartiere, soprattutto nella zona adiacente Porta Nuova e via Nizza.
Un vero e proprio microcosmo: soffitte sovraffollate di immigrati, prostitute agli angoli, garages a luci rosse, postriboli squallidi e malfamati. Chi abita a San Salvario conosce bene via Nizza e cosa ci può offrire, nel bene e nel male: pane venduto abusivamente, hashish della peggiore qualità, prostitute di vecchia data, kebap ricchi di salse, abbigliamento "da marciapiede", fornitissimi supermercati cinesi, venditori di narghilè, call center con decine di cabine e decine di persone che aspettano, pensierosi, di poter parlare con i parenti, gruppi di immigrati seduti ai bordi che bevono, parlano e aspettano, cosa non lo sanno neanche loro. Spesso persone che hanno attraversato i confini di 100 paesi si ritrovano imbrigliati in un' altro confine, quello dell' illegalità e della difficoltà di uscirne fuori.
Esemplare, e eccezionale, è la storia di una ragazza brasiliana che denuncia il compagno italiano, trafficante di droga. E' capitato proprio qui, a San Salvario, ed il fulcro della vicenda è il "famoso" strip-club Crazy One, in via Galliari 15bis.
Lei, madre di una bimba di 2 anni, non ne poteva più. Ogni giorno la droga circolava nella sua casa, italiani, nigeriani, senegalesi, tutti ruotavano attorno a loro e al redditizio traffico di cocaina.
Prima le domande della bambina, su quel misterioso via vai e su quella miracolosa polvere bianca, che tramuta tutto in oro.
Poi il tentativo, da parte della ragazza, di redimere il compagno: ma niente, lui non ne voleva proprio sapere. Titolare del Crazy One, oltre a gestire l' attività e le ragazze del club, gestiva parallelamente il traffico di cocaina, spalleggiato da una radicata comunità di spacciatori italiani e africani.
L' esasperazione ha portato la ragazza a denunciarlo, per il bene della bimba, e di tutti, oso dire. Extracomunitaria clandestina, ha rischiato tutto, anche di esser cacciata dal nostro paese, ma lo ha fatto. Ora i Carabinieri le hanno concesso il permesso di soggiorno e la protezione contro eventuali ritorsioni. Un gesto coraggioso e inaudito di cui c'è sempre più bisogno, di fronte all' apatia e all' indifferenza in cui viviamo tutti i giorni.

Un' altra notizia apparsa sui giornali è l' intensificarsi dei controlli sugli affitti e sulle condizioni degli stabili a San Salvario. Routine, da una ventina di anni oramai, ancora radicata nel quartiere: mansarde, garage, piccoli appartamenti, affittati a prezzi esorbitanti da italiani, o sub-affittati da extracomunitari, a gruppi di famiglie. Spesso 10 o più persone vivono nella stessa stanza, addossati l 'uno all' altro, condividendo tutto, dalla disperazione all' illegalità. Gente di passaggio o stabile nella città, vittime della nuova schiavitù, l' essere clandestini.
Cito da un' articolo recente de La Stampa: [...]"L' offensiva contro gli sfuttatori di San Salvario è incominciata [era ora!]. Gente che incassa milioni di euro sulla pelle di chi fatica a mangiare. I controlli delle forze dell' ordine ci sono sempre stati [eh?!]. Ma da qualche mese tutto avviene in modo più sistematico." Il commissariato di Barriera Nizza, con la Guardia di Finanza, la polizia municipale, i tecnici dell' Asl e della Divisione verifiche edili del Comune lavorano assieme. "Le cifre fanno capire l' impegno: una ventina di palazzine ispezionate in varie zone del quartiere; altri 27 condomini nel solo tratto di via Nizza; un centinaio tra bar, ristoranti, taverne, circoli privati, negozi e phone center; sequestrati 40 alloggi per sfruttamento della prostituzione oppure favoreggiamento dell' imigrazione clandestina. [...]Il quadro non è ancora completo ma alcuni contorni possono già [già?] essere tratteggiati: su cento contratti d' affitto a stranieri a San Salvario, soltanto il 5-10 per cento è registrato all' Agenzia delle entrate. Dai questionari compilati dagli inquilini, emerge un altro dato: l' affitto minimo è di 250-300 euro per una mansarda da 10-14 metri quadrati. Poi, ci sono gli alloggi più grandi, i garage, le cantine. Tutto ha un prezzo, quasi nulla è denunciato al fisco. Quando l' inquilino è straniero, beninteso. [...]Secondo la Guardia di Finanza, nella sola San Salvario il giro di affari legato agli affitti potrebbe raggiungere i 5-6 milioni l' anno." E' ora che questo sfruttamento, a San Salvario e in tutta la città, finisca.
Dopo i fatti di Rosarno e di via Padova, finalmente il tema dell' immigrazione è tornato alla ribalta. E non è tutto rosa e fiori come ci dicevano.
Oggi leggevo, allibito, il commento di Susanna Droghetti, consigliere circoscrizionale del Pdl, sulla vicenda del ragazzo maghrebino morto di freddo a Ferrara: "Non mi sarei fermata nemmeno se avessi visto che era italiano. Io non sono razzista, ma gli extracomunitari fanno più paura. Spacciano, rapinano, uccidono." Eh si, questi extracomunitari sembrano demoni, mentre chi affitta una mansarda a 10 persone, chi sfrutta il lavoro in nero, chi manipola i media, chi inneggia all' odio, chi ruba a destra e manca, chi pesta consiglieri comunali, loro no. Restano sempre italiani, brava gente.
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