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giovedì 2 settembre 2010

Non vedo l'ora di avere la tv per vedere il TG di Mentana


Ho letto ora della bellissima figura (e dei bellissimi dati di ascolto) di Mentana alla conduzione del TGla7 e non vedo l'ora di completare questo trasloco per riallacciarmi la tv e guardarlo, questo TG. Sono stato oltre un anno senza tv e non ne ho mai patito l'assenza, ma Mentana mi manca. Lui e tutto quello che questa conduzione, in queste particolari condizioni politiche e sociali, rappresenta.

sabato 17 aprile 2010

Il funerale di Raimondo Vianello diventa un Berlusconi show

Io non ho la tv a casa. L'unico momento in cui guardo la tv (peraltro senza sonoro) è quando corro sul tapis roulant in palestra. Oggi una delle tv era sintonizzata su canale 5, con uno speciale del TG5 che trasmetteva i funerali di Raimondo Vianello. Ebbene, su grossomodo un'ora di cerimonia, 30 minuti sono stati passati a inquadrare Silvio Berlusconi che, seduto dietro Sandra Mondaini e i due figli filippini adottivi, baciava ripetutamente la testa della vedova e le asciugava il sudore.

Ora, io non voglio fare polemiche, ma mi dite perché ogni volta che vado in palestra (e questo ultimamente succede solo una volta alla settimana) e mi capita di guardare la tv c'è sempre B tra le palle? Era successo anche qui.

Sembrava di guardare Berlusconi TV. Sembrava il TG4. Hanno passato più tempo a riprendere lui che a riprendere la Mondaini. In uno dei baci a Sandra l'ho anche sgamato che guardava la telecamera, probabilmente per assicurarsi che stesse riprendendo.

Orrore e raccapriccio. E soprattutto tanto schifo.

Che poi io posso anche credere che lui volesse davvero bene sia a Sandra sia a Raimondo, ma non vi pare un tantino esagerata come comparsa? C'erano anche Gerry Scotti, Pippo Baudo e Letizia Moratti, ma nessuno è andato dietro la Mondaini affossando le radici e calamitando l'attenzione delle telecamere, nemmeno Alba Parietti.

Detto ciò, riposa in pace Raimondo, e grazie per tutto.

sabato 27 marzo 2010

Effetto domino

Alla fine di questa ingloriosa campagna elettorale

1) l'Italia è diventata una dittatura stile sudamericano, dove per solo e unico volere del primo ministro è stata corrotta la direzione di un organismo indipendente come l'agcom

2) sono stati così aboliti i confronti diretti tra candidati (per eliminare progressivamente dagli schermi l'opposizione) ma non le interviste singole, così il primo ministro si è ritrovato a fare un monologo di 10 minuti su tutti i telegiornali nazionali (quelli di sua proprietà e quegli altri, ormai divenuti anch'essi di sua proprietà amministrati da suoi lacchè)

3) beffandosi delle multe al tg5 (irrisoria per un miliardario) e al tg1 (tanto la paghiamo noi contribuenti), il premier si è ritrovato su tutte le televisioni quasi a reti unificate

4) programmi di satira scomodi al potere centrale sono stati cancellati e sono stati costretti a ricorrere allo streaming su web per poter parlare al paese, o, meglio, a quel 2% del paese che è a conoscenza di ciò che sta accadendo, mentre gli altri 98% accendono ignari la televisione imbottendosi di un po' di grande fratello, amici di maria, domenica trash, pomeriggio cinque e altri programmi che al primo ministro non nuociono

mercoledì 10 marzo 2010

Chi è la più trash del reame?

Come ho più volte detto, gli autori e i presentatori televisivi di oggi hanno ENORMI responsabilità. Basta chiamare un certo tipo di ospite per indirizzare l'intera discussione verso una strada precisa. A Pomeriggio 5 Barbara d'Urso & Co lo sanno benissimo.
Da mesi, quando c'è da parlare di omosessualità, portano in studio personaggi come la Santanchè o la Mussolini, finendo per buttarla quasi sempre in caciara, con messaggi devastanti che regolarmente arrivano nelle case degli italiani.
Oggi, nel salotto trash e abominevole della d'Urso nazionale, si parlava di omogenitorialità. Praticamente come se due maiali immersi in un quintale di merda parlassero di Lindor.
Ospiti in studio due donne omosessuali che hanno avuto 3 gemelli con fecondazione assistita fatta in Spagna.
E chi chiamerai per parlare in un CERTO MODO di omogenitorialità?
Ovviamente lui, Alessandro Meluzzi, psichiatra di 55 anni, volto noto della tv nostrana, prima comunista, poi radicale, poi socialista, poi eletto nel 1994 alla Camera dei Deputati con Forza Italia, poi passato all'Udr, poi all'Udeur, poi ai Verdi del 2° Governo Prodi, ed infine fondatore del movimento Cristiano Democratici Europei - Liberaldemocratici.
Quando si dice un uomo di SANI ed irreversibili principi politici.
Ebbene, oggi in studio, Meluzzi ha ovviamente detto la sua sui figli cresciuti da genitori omosessuali, sostenendo come la famiglia sia sempre e solo esistita in modo tradizionale, uomo donna, sottolineando come in trenta anni di attività ho conosciuto MIGLIAIA di bambini DEVASTATI da scarsa identificazione di genere.
A sostenere la sua tesi un'altra giornalista, con le due mamme gay semplicemente BOMBARDATE di paroloni, incapaci spesso di rispondere a tono e decisamente poco aiutate da (udite udite) Rocco Casalino, in studio per confermare la sua voglia di paternità, con un'amica pronta a 'regalargli' l'utero, partorendo così per lui il tanto desiderato figlio.
In poche parole froci MALATI, EGOISTI e genitori MALEDETTI, oltre che portatori sani del virus che ANNIENTA la SACRA Famiglia tradizionale.
Tutto questo su CANALE 5, in piena fascia protetta.
W l'Italia e grazie infinite alla d'Urso, come sempre circondata da ballerini ricchioni ma sempre pronta e felice nel raccontarci come autentici freak.

(via spetteguless)

domenica 14 febbraio 2010

Ecosistemedia

Non sorprende che l'Osservatorio di Pavia registri una prevalenza del governo e della maggioranza nel tempo dedicato dai telegiornali alle dichiarazioni dei politici. Però un po' sorprende la proporzione. (Sole 24 Ore, 2010 e 2009)

Solo su Tg3 il governo e l'opposizione hanno lo stesso tempo. Su Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio Aperto, non c'è paragone. Negli altri telegiornali della Rai i quattro partiti dell'opposizione hanno meno di un terzo del tempo, riporta Marco Mele del Sole. Mentre sui telegiornali della Mediaset, che appartiene al capo del governo e della maggioranza, la parte politica del proprietario ottiene quote comprese tra il 60 e l'80% del tempo. Se poi si moltiplica tutto questo per l'audience, si vede che la grandissima parte degli italiani sono martellati dai messaggi della maggioranza. Ricordando che una quota superiore alla metà degli italiani ottiene le notizie solo dai telegiornali si trova conferma alla convinzione che in queste condizioni la partita del consenso non è facile per l'opposizione.

Ma è chiaro che l'opposizione, quando era governo, non ha pensato che tutto questo potesse essere importante, visto che non ha preso provvedimenti strutturali in materia di proprietà delal tv. Chi dà ragione all'attuale opposizione, dunque, non può preoccuparsi dei dati rilevati dall'Osservatorio di Pavia. (Oppure non è d'accordo con la strategia tenuta in passato in materia dall'opposizione stessa e con chi l'ha guidata in quella direzione).
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