lunedì 12 gennaio 2009

Grande Chiampa

Chiampa
Per l'ennesimo anno consecutivo è sul podio dei sindaci d'Italia con il più alto gradimento, primo con il 75%.



UN MITO.



Lo vogliamo sempre più in altooooo! (ma sempre qui a Torino eh?)



Buono anche il settimo piazzamento della Bresso nella classifica dei governatori, che rimonta di una posizione e guadagna il 2% di voti positivi in più rispetto all'anno scorso. Brava Mercedes.



domenica 11 gennaio 2009

Lavori sul ponte Amedeo VIII: si salvi chi può

Lavoriincorso
Leggo or ora sul sito del comune di Torino che da domani partiranno i lavori sul ponte Amedeo VIII, vale a dire quello che collega strada Settimo con piazza Sofia. I lavori dureranno la bellezza di 15 mesi, niente di meno signori e signore. Lungo questo anno di lavori sul ponte ci sarà una corsia agibile per senso di marcia.




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Fatte salve tutte le legittime ragioni del comune per la manutenzione del ponte, per chi come me arriva da Settimo la notizia non può che essere distastrosa e presagio di catastrofiche code e infiniti ritardi. In situazioni normali infatti la mattina fra le 8 e le 9 la coda in direzione Torino finisce in piazza Sofia e inizia ben oltre la curva di strada Settimo all'altezza dei due benzinai (tempo medio di percorrenza in coda: 20-30 minuti), immaginatevi ora con la fluidità del traffico ridotta di metà di quanto questa coda si allungherà.



Perciò fate attenzione, o voi che vi accingete a entrare in Torino attraverso la Barca!



Percorso alternativo consigliato: corso Giulio Cesare e via Botticelli o corso Taranto, e così siete belli arrivati in piazza Sofia. Solo che molti sceglieranno di fare la stessa strada. Auguri.



sabato 10 gennaio 2009

Rachida Dati, c'est "wonder woman"

Rachidadati
Oggi voglio polemizzare con chi polemizza con Rachida Dati e la sua decisione di tornare al lavoro a soli cinque giorni dal parto. Ho fatto un po' di web-zapping su qualche blog francese, e la maggior parte delle opinioni dei blogueurs che ho letto sono molto razionali e vanno a pesare pro e contro della scelta, ma è anche vero che si percepisce quasi chiaramente un astio di fondo nei confronti del ministro della giustizia, al di là delle sue scelte.



Perché proprio di questo si tratta, di scelte. E ogni scelta è frutto dell'esperienza personale, e per questo è assolutamente legittima.



Leggo chi la accusa di essere in preda a un delirio di onnipotenza o di essere affamata di potere... ma perché? E' una donna che fa il suo lavoro, ed essendo il suo lavoro quello di reggere un ministero, mi pare sia largamente comprensibile che meno assente sta e meglio è. Ho forse torto? 



Eppure, no. Le femministe le si scagliano contro accusandola di calpestare i congedi di maternità e le agevolazioni per le neo-mamme così sudate in tanti decenni di lotte... ma, anche in questo caso, perché? I congedi e le agevolazioni sono un sacrosanto diritto, ma proprio in quanto diritto una persona può anche scegliere di non avvalersene. Giusto?



Io voglio solo ricordare che la grande Maria Teresa I d'Asburgo, che tra i tanti titoli nobiliari e altisonanti vantava quelli di Arciduchessa d'Austria e Regina di Ungheria, Boemia, Croazia e Slavonia (mica fragoline di bosco insomma), ha avuto SEDICI figli e dopo ogni singolo santo parto tornava ad occuparsi degli affari di stato dopo TRE giorni. "Regalita' significa responsabilita', dovere, abnegazione costante; non
c'è posto per lassismo e debolezza, né per l'autoindulgenza del vizio."



Maria Teresa però ai suoi tempi non era stata criticata da nessuno, e il suo tornare al lavoro era visto come segno di grande forza e coraggio.



E concludo con una frase riportata su lastampa.it di Maria Rosa Cutrufelli, che mi pare ironica al punto giusto e altamente indicativa come metro della discussione in corso: «Ah, le
donne sbagliano sempre, sbagliano se stanno a casa con i figli e se si
precipitano in ufficio, o sono lavative o sono carrieriste, sono
comunque colpevoli. Io penso che se possono e vogliono, hanno il
diritto di mettersi alla prova. Desiderio di carriera, prestigio,
riconoscimenti? Che male c'è, finora hanno avuto così poco! Delirio di
onnipotenza? Sempre meglio della depressione post-partum».



giovedì 8 gennaio 2009

Considerazioni su Tristano e Isotta

Tristanandisolde8_2
Ieri sera ho visto il film Tristan + Isolde di Reynolds, e mentre lo guardavo mi sono venuti in mente alcuni punti che volevo condividere con chi conosce la storia:



1) Il matrimonio tra Isotta e Marke non si sarebbe mai celebrato nella realtà medievale. Marke aveva quanto? 30 anni suonati? e non era ancora sposato. Nel medioevo una simile mancanza non si sarebbe mai verificata. Da buon re del suo tempo, a quell'età Marke avrebbe già dovuto avere una moglie (viva o defunta che fosse) e almeno una dozzina di figli. 



2) Se non fosse stato per l'amore per Tristano, Isotta con Marke sarebbe stata felice. Marke era un bell'uomo, gentile, saggio, razionale e stravedeva per lei cercando di renderla felice. Isotta magari non si sarebbe mai innamorata di lui, ma ci si sarebbe trovata bene insieme e avrebbe sicuramente finito con il provare tanto affetto per il marito. Tutta colpa dell'amore insomma.



3) Nella scena sul ponte, quando Marke confessa a Tristano di essere perdutamente innamorato di Isotta e di temere che lei possa avere un amante... ma cosa poteva fare Tristano? Cosa poteva dire? Che casino! L'uomo che ti ha salvato la vita e ti ha cresciuto come un padre dice di essere innamorato della donna che ami, e di non sospettare affatto che tu sia il suo amante. Fantastico. Non ci sono vie d'uscita felici per una situazione come questa. Cosa poteva fare Tristano per evitare di finire in un vicolo cieco come questo? Poteva dire la verità fin dal principio. Certo, si sarebbero creati degli imbarazzi, ma Marke è un uomo intelligente, e avrebbe potuto considerare le cose in maniera più autentica. Io credo che avrebbe persino lasciato Isotta a Tristano, e avrebbe trovato un'altra moglie per sé. Senza bisogno di alcuna tragedia.



Due ultime considerazioni infine meno auliche: che bel nome Bragnae, e quant'è sempre bono Henry Cavill.



mercoledì 7 gennaio 2009

Vademecum per bandire i matrimoni gay

Gay_wedding_81601297
Dio ce ne scampi!
come direbbe un buon teodem.
Robaccia presa da Facebook, ma che fa sorridere. E riflettere.



1. Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è
innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’ aria
condizionata.




2. Il matrimonio gay spingerà le persone ad essere gay, allo stesso
modo in cui vedere in giro persone alte fa diventare tutti alti.




3. Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile
di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici,
perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti
civili per sposarsi, nonché la capacità di dichiararsi consenziente o
meno al contratto giuridico.




4. Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai
cambiato minimamente; le donne infatti sono ancora una proprietà del
marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha il diritto di
vita e di morte sui figli, i neri non posso sposare i bianchi e il
divorzio non esiste.




5. Il matrimonio eterosessuale perderà valore se sarà permesso anche ai
gay di sposarsi. La santità dei sette matrimoni di Liz Taylor verrebbe
distrutta.




6. I matrimoni eterosessuali sono validi perché sono fertili e
producono figli. Le coppie gay, come anche quelle sterili e le persone
anziane, non devono potersi sposare perché i nostri orfanotrofi sono
vuoti e il mondo ha bisogno di più bambini.




7. Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da
genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.




8. Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia
come la nostra i valori di una religione devono essere imposti
all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e
tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.




9. I bambini non sarebbero mai sereni ed equilibrati senza un modello
maschile e uno femminile a casa. Per questo nella nostra società quando
un genitore è da solo, o perché è vedovo o perché è stato lasciato, gli
vengono tolti anche i figli.




10. Il matrimonio gay cambierebbe i fondamenti della nostra società e
noi non potremmo mai adattarci alle nuove norme sociali. Proprio come
non ci siamo mai adattati alle automobili, al lavoro in fabbrica e
all’allungamento della vita media.




11. Le relazioni gay non sono durature perché i gay per natura sono
promiscui. Infatti i mariti etero e le mogli etero non hanno mai
relazioni extraconiugali e non divorziano mai.




12. I bambini cresciuti da una coppia gay verrebbero derisi e
discriminati dagli altri coetanei. A differenza di quelli con le
orecchie a sventola, quelli con il naso grosso, quelli grassi, quelli
effemminati, quelli di colore, quelli con la erre moscia, o quelli
troppo bassi che sono accettati da tutti i coetanei e mai presi in giro
da nessuno.




13. Perché la religione cattolica vieta l’atto omosessuale che è
considerato peccato, e dunque loro non possono sposarsi ma possono
farlo assassini, pedofili, maniaci sessuali, ladri, mafiosi, serial
killer, truffatori, mercanti di organi, commercianti di bambini , di
schiavi, di pellicce, papponi e chiunque non sia un omosessuale.




14. Perché il matrimonio omosessuale comporta l’atto omosessuale. Ma la
Bibbia considera peccato l’atto omosessuale cosi come la masturbazione,
i rapporti sessuali prima del matrimonio e i rapporti sessuali che non
hanno il fine di procreare.




15. Perché verrebbe meno l’antica tradizione calcistica Italiana, dato
che di sicuro ci saranno meno calciatori. Infatti si sa che i gay
odiano il calcio e porteranno a odiarlo anche ai loro bambini
impedendogli quindi di praticare qualsiasi tipo di sport che non sia
danza classica, ginnastica ritmica, pattinaggio sul ghiaccio, shopping,
manicure, lampada e bolle di sapone.



martedì 6 gennaio 2009

In praise of MTV

Mtv
E' l'unico modo che i nostri ragazzi hanno per imparare l'inglese, per ascoltarlo ogni giorno, per venire a conoscenza della cultura americana. (Che, direte voi, te la raccomando - specialmente quella rappresentata da programmi come sweet sixteen o dismissed. Vero. Ma almeno i ragazzi si rendono conto che non siamo soli, che c'è qualcosa fuori dal'Italia, che il mondo non si riduce al Grande Fratello o a Costantino il tronista, che l'italiano non è l'unica lingua del mondo e soprattutto non è più la lingua franca che era nel 1500 che tutti erano obbligati a sapere... che odio sentire un italiano rispondere ai turisti stranieri che chiedono un'informazione "ma non può parlare italiano?" Ma ringrazia che è venuto a visitare il tuo paese, razza d'ingrato.)



MTV è l'unico canale TV italiano che trasmette programmi in inglese senza doppiarli (senza doppiarli tutti, almeno).
L'unica cosa che ci avvicina un pochettino alle realtà nordeuropee.
Grande MTV.



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