giovedì 2 settembre 2010

Amministratori glocal

Da un'intervista a Pippo Civati, che parla del presente (e magari anche del futuro) del PD:

Pensa che il partito degli amministratori sia ciò che serve al Pd?

«Sicuramente è al livello locale, dove ci sono le nostre uniche energie visto che siamo all’opposizione del paese, che dobbiamo guardare con maggiore attenzione per ripartire. Ma ci vuole un po’ di politica generale, generalissima. Siamo caduti nel trabocchetto di Berlusconi che parla sempre del ‘ghe pensi mi’, ma non ha mai fatto niente, eppure i voti li prende, così come la Lega. Quindi sta anche nell’immaginare, attraverso il contributo degli amministratori e di chi fa politica, quale vocazione ha questo paese, quale funzione vogliamo dare alla politica. Ma ci sono tanti temi che rimarrebbero ai margini se noi ci limitassimo all’amministrazione. Io vorrei uno slancio che tiene insieme la parola alata di Nichi Vendola e la capacità di governare del sindaco di Torino».


Esattamente il mio pensiero, particolarmente splendida (e vera) la frase finale.

Torino Veg Festival

Prende il via anche quest'anno, ma in una nuova location, il Torino Veg Festival, una tre giorni di conferenze, film, stand e mangiate all'insegna del vegetarianesimo. Un'occasione in più per pensare a ciò che ogni giorno mangiamo, e a mettere in discussione alcune delle nostre convinzioni più radicate. Perché se è vero il detto inglese che dice che "you are what you eat", allora cari carnivori è venuto il momento di cambiare mentalità. Non solo per questioni etiche, ma per ragioni di salute.

Questa edizione è la prima a svolgersi al parco Michelotti (su Corso Casale), luogo molto simbolico per gli attivisti vegetariani e per tutti gli amanti degli animali perché "un tempo teatro di una crudele ed insensata prigionia che chiamano zoo".

Il festival si terrà dal 10 al 12 settembre: sul sito http://www.vegfestival.org potete trovare tutti i dettagli del programma, degli stand, degli ospiti e degli organizzatori.

venerdì 27 agosto 2010

Il nuovo nome per Torino

Leggo oggi su Repubblica che da mesi si lavora dietro le quinte alla candidatura di Pietro Buffa, direttore delle Vallette, alle primarie del centrosinistra per scegliere il futuro candidato Sindaco di Torino.

Stando a quanto emerge dalle due piccole colonnine del quotidiano, il tratto più distintivo del direttore mi sembra adeguato per il profilo che vorrei la città continuasse a mantenere (vale a dire attenta alla coesione sociale senza essere repressiva).

Qui trovate una sua lettera in cui spiega i motivi dell'istituzione del sito internet del carcere Le Vallette.

A me uno così può piacere. Ben venga la sua candidatura alle primarie.

giovedì 26 agosto 2010

E tu sai quanto consumi?

Un articolo apparso sull'Economist (sì, della settimana scorsa, perché qui a Torino a me il settimanale arriva con 4 giorni di ritardo) riporta un interessante studio compiuto da un team della Columbia University sulla percezione dell'energia utilizzata da varie apparecchiature elettriche, tra le quali computer portatile, condizionatore, impianto stereo, stufette elettriche e via discorrendo.

Il team di ricercatori ha chiesto a 505 volontari (tutti provenienti dagli Stati Uniti) di quantificare sia l'energia elettrica richiesta per il funzionamento di nove apparecchi di comune utilizzo nelle nostre case sia l'energia risparmiata utilizzando sei comportamenti "green".

I risultati sono stati poi messi in un grafico (nelle ordinate) comparandoli con il reale consumo degli elettrodomestici (nelle ascisse):


La riga rossa tratteggiata sta a indicare la demarcazione tra sovrastima e sottostima: tutto ciò che sta al di sopra è sovrastimato, tutto quello che sta sotto è sottostimato. In altre parole, più un pallino si avvicina alla linea, più la percezione coincide con il dato di consumo energetico reale.

In particolare si nota subito che il consumo energetico di condizionatori, lavastoviglie, stufette elettriche e asciugatrici elettriche è tragicamente mis-percepito, infatti questi apparecchi consumano il doppio (se non il triplo!) di quanto si pensi comunemente.

Al contrario, si crede che il computer portatile consumi più energia di quanto avvenga in realtà, mentre il computer fisso e lo stereo sono di poco sovrastimati.

Questi errori di percezione minano anche i tentativi di risparmio energetico. Quando ai partecipanti è stato chiesto quale fosse l’iniziativa “green” più efficace per il risparmio energetico, le risposte più frequenti riguardavano le azioni che permettono di risparmiare solo piccole quantità di energia, come spegnere le luci o usare lampadine di classe A (100 w), ignorando invece le possibilità di alto risparmio energetico come abbassare la temperatura di lavaggio della lavatrice (4000 w/h per ogni carico).

Fortunatamente, una informazione chiara e diffusa sembra limitare questi errori di calcolo. Dallo studio della Columbia si evince che i partecipanti più bravi in matematica tendono a fare previsioni più accurate, così come quelli con una coscienza ecologica e una mentalità ecosostenibile più sviluppate. Rendere accessibile (e più chiaro) il consumo energetico dei singoli elettrodomestici (come piccoli contatori di energia interni alla casa, uno per ogni apparecchio elettrico) potrebbe quindi aiutare le persone a prendere decisioni migliori e risparmiare più energia.

Trasloco

Tra consegna e montaggio della cucina prevista a brevissimo, mancato allaccio delle varie forniture dopo settimane di attesa (e come mi montano la casa senza elettricità?), altri mobili presi da fornitori diversi sbagliati e/o rotti, un fracco di cattivi presagi avanti a me, ho cercato conforto in internet tra le esperienze degli internauti insonni come me, sperando di far tesoro di sperimentate accortezze per ovviare agli imprevisti più vari. Pensavo che peggio di così (occhi sgranati alle 4 di mattina) non si potesse fare.

Ebbene, ora sono agghiacciato.

Internet può essere un gorgo di ulteriore ansia e stress, devo appuntarmelo.

martedì 24 agosto 2010

Vendola & Chiamparino, perché no?

Trovo molto interessante questa ipotesi politica per trovare la guida di un centrosinistra compatto ma non troppo allargato. Inizio anche a pensare che l'indolenza del PD non sia solo frutto della mancanza di un programma definito, ma anche di leadership. Non ci volevo credere, ma ormai credo sia palese che la mancanza di una guida forte e stimolante sviluppa un substrato non solo "pensante" (meno male, ci mancherebbe altro) ma anche un insieme di voci discordanti. La pecca del Partito Democratico non è la pluralità di voci, ma che queste voci dicano cose opposte. E' qui che entra in gioco la leadership, la capacità di sintesi propria di un partito la quale si incarna nel suo leader.

Credo che Vendola e Chiamparino, come del resto già precisato nell'articolo, abbiano dimostrato sia di essere bravi amministratori, sia di avere la capacità di attirare attorno a sé stessi un consenso più che largo. Insieme, il centrosinistra avrebbe due leader dotati di carisma e buon senso nonché senso comune, che sono le tre caratteristiche che Prodi, Veltroni, Franceschini e Bersani non hanno purtroppo mai raggruppato a sé.

mercoledì 18 agosto 2010

La grande beffa ciclabile

Antefatto: il nostro amico EF esce una sera, in bici perché sa che con gli amici berrà qualche birra di troppo.

Fatto: il nostro amico EF viene investito da un'automobile mentre torna a casa. Trasportato con un'ambulanza in ospedale, i controlli di routine rivelano il suo tasso alcolemico di 1,64.

Fattaccio: la Cassazione con una sentenza del 2008 ha equiparato la conduzione della bici a quella di una normale automobile: ergo, i ciclisti che guidano con un tasso alcolemico oltre la norma vengono multati, patente sospesa e punti decurtati. Proprio come se guidassero un'automobile.

Questa norma ha dell'inverosimile. Primo, perché la bici è notoriamente un soggetto debole dal punto di vista della viabilità (e infatti il buon EF è finito lui in ospedale). Secondo, perché non ci si rende conto della pericolosità di una tale sentenza: se, infatti, il trattamento di un ubriaco in bici e un ubriaco al volante è lo stesso, chi me lo fa fare a prendere la bici per uscire anche quando so che berrò più del consentito?

E' vero che, pur essendo soggetto debole, la bici è comunque un soggetto che si muove e deve stare alle regole della strada. Ma facciamo attenzione a non strafare. La patente di guida è di tipo B (automobili), non mi risulta vi sia alcuna patente ad hoc per i ciclisti. Perché quindi togliere punti alla patente di tipo B? Occhio amici della Cassazione, perché il rischio è quello di diffondere una sensazione di "obbligatorietà" della pena, in cui l'unico fattore che incide non è la responsabilità dell'individuo (come EF che prende una bici perché sa che berrà più del consentito a un automobilista e non vuole causare problemi né agli altri né a sé stesso), ma semplicemente la fortuna di non essere controllati o di non fare incidenti.

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