martedì 9 marzo 2010

Largo Marconi LIBERO!

Stasera ero sul mio bel 1 in direzione casa e noto una cosa sconvolgente: il bus taglia Largo Marconi invece di aggirarlo come negli ultimi 27mila anni. Ohibò gente, i lavori della stazione Marconi son quasi finiti (quasi, finiranno a ottobre infatti).

lunedì 8 marzo 2010

Elezioni regionali Piemonte 2010, ultimi sondaggi

Gli ultimi sondaggi prima del consueto blocco con inizio a due settimane dal voto. Per seguire le corse dei cavalli svolte dopo, clicca qui.

GPG, 24 febbraio


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 49,0% (INV)
Bresso (CSX+UDC): 48,0% (-0,5%)
Bono (M5S): 1,5% (INV)
Rabellino (LPP-NE): 1,5% (+0,5%)

Commento Candidati: Incertezza assoluta, resta trascurabile il vantaggio di Cota attorno al punto percentuale. Importante capire se Bono e Rabellino riusciranno a raccogliere le firme, la defezione di uno dei due darebbe un vantaggio a Cota o alla Bresso, nonche’ capire se si presenta il mitico PCL. Resta una fascia di indecisione dell’ordine del 12-15%. L’elettorato che voto’ UDC alle Europee, si sta dirigendo con Cota al 25%, Bresso al 50%, ed un altro 25% risulta indeciso. Decisiva risulterà la capacità per entrambi gli schieramenti di motivare e mobilitare il proprio elettorato a rischio astensione. Per Cota importante farsi conoscere e risultare convincente agli occhi dei concretissimi Piemontesi. Per Bresso e’ importante conquistare alcune fasce di elettorato moderato. Toss-Up.


BIDIMEDIA, 5 marzo

Mercedes BRESSO (CSX+UDC) 49,0% (INV)
Roberto COTA (CDX) 47,6% (-1,3%)
ALTRI 3,4% (+1,3%)

Nella precedente rilevazione i due contendenti principali erano praticamente alla pari. Adesso la situazione è un po' cambiata e il centrosinistra acquista un certo vantaggio, seppur ancora marginale. Ad incidere sulla percentuale di entrambi sono soprattutto le liste minori (Bono del movimento 5 Stelle di Grillo e Rabellino, appoggiato da diverse liste di varia estrazione). Il primo prende la maggior parte dei suoi voti dalla Bresso, la quale li sostituisce con altri provenienti dall'astensione o da destra. Rabellino, invece, grazie alla presenza di liste che esteticamente potranno creare confusione negli elettori meno attenti, potrebbe ottenere un buon risultato quasi tutto a scapito del candidato leghista. Proprio perché il suo consenso si fonda sull'errore al momento del voto, il vero valore di Rabellino è molto difficile da stimare dai sondaggi. Io direi che possa valere circa il 3%.
In sostanza il Piemonte lascia, per ora, la categoria di regione in bilico e si avvia verso il centrosinistra. I prossimi sondaggi ci diranno se questo spostamento è temporaneo o se la Bresso sarà la nuova presidente del Piemonte.

IPSOS, 8 marzo

Bresso 49.4%
Cota 48.5%

Da leggere assolutamente il sondaggio di Ipsos, che divide anche l'elettorato a seconda dell'attivismo religioso.

venerdì 5 marzo 2010

Bevevo nelle lattine

Quando ho letto il titolo di questa importantissima notizia la prima volta in maniera veloce, ho letto "bevevo nelle lattine". E mi chiedevo cosa ci fosse di così scandaloso in una notizia così.
La seconda volta, sempre di sfuggita, ho letto "bevevo nelle lattrine". E allora sì che qualcosa di scandaloso poteva starci, Aldo Busi povero che per dissetarsi doveva ricorrere alle lattrine delle stazioni.
Ora, per la terza volta, con più calma, leggo: "battevo nelle lattrine".
Ma che scandalo è più ormai?
Meglio "bevevo nelle lattine".

Porchiettata

Scommetto che se avesse vinto l'appalto un'impresa torinese, la Porchietto avrebbe accusato la Bresso di essere protezionistica e contro le leggi del libero mercato.

Sindaci & Primarie


Non è ancora terminata la campagna elettorale per le regionali che già inizia il totosindaco per le comunali dell'anno prossimo, direi che a Torino siamo sempre troppo avanti.
L'uscita di Vietti ha fatto incacchiare un po' tutti e non è servita a rasserenare gli animi in questo momento di tensione elettorale per via delle esclusioni delle liste PDL a Roma e Milano e del colpo di stato paventato da La Russa (autogol(pe), visto che è lui ad essere al governo), e nemmeno a dare la carica alla sua coalizione delle regionali che nell'ultimo mese ha visto la propria candidata data per vincente sempre più di frequente.

Detto ciò, dico la mia: sono favorevole alle primarie. Trovare un successore all'altezza di Chiamparino sarà difficile di per sé, che almeno sia la città a sceglierlo.

[E poi comunque non Vietti, ma stiamo scherzando?]

giovedì 4 marzo 2010

Authority, ma quale?

Metilparaben ipotizza:

Supponiamo che io sia il consulente di un'associazione senza scopo di lucro che si occupa di assistere i malati, e immaginiamo che quell'associazione, avendone i requisiti, decida di iscriversi all'elenco degli enti che possono ricevere il 5 per mille dai contribuenti allo scopo di raccogliere fondi da destinare alla sua lodevole attività: come la legge prescrive, per essere inserita nella lista l'associazione incarica un commercialista abilitato (cioè me) di inviare via internet un'apposita domanda all'Agenzia delle Entrate entro la mezzanotte di una certa data.

Supponiamo che io, ricevuto l'incarico, aspetti l'ultimo giorno utile per provvedere all'adempimento, e che proprio allora mi venga la febbre a quaranta, resti chiuso in un ascensore, mi si fermi la macchina mentre sto tornando da chissà dove, oppure mi capiti qualche altro impedimento ben più serio della semplice esigenza di mangiarmi un panino.

Supponiamo che alla fine io mi liberi, superando mille peripezie, ma riesca a mettermi davanti al computer solo tre quarti d'ora dopo la mezzanotte, e che a quel punto tenti disperatamente di inviare la domanda fuori tempo massimo, sia pure per una manciata di minuti, per cercare di evitare che un ente dai fini così meritori perda la possibilità di reperire il denaro necessario a portare avanti le sue benefiche iniziative.

Ebbene, sapete come andrebbe a finire? La domanda sarebbe tardiva. Cioè irricevibile. Cioè senza alcuna speranza di accoglimento. E non basterebbero il TAR, la Corte d'Appello, il Presidente della Repubblica e tutti i comizi del mondo per sanare la situazione, perché il termine era perentorio, io lo conoscevo in anticipo e se avessi voluto premunirmi contro i contrattempi dell'ultimo momento avrei potuto agevolmente provvedere qualche giorno prima: per i malati, per l'assistenza che avrebbero potuto ottenere grazie ai fondi che l'associazione avrebbe raccolto, nessuna possibilità.

Sarebbe giusto così, evidentemente, perché la legge è la legge, e se così non fosse l'Agenzia delle Entrate si troverebbe a dover gestire centinaia di domande tardive con relative giustificazioni, precisazioni, pretesti e scuse, e alla fine sarebbe costretta a fissare un tempo massimo per ricevere tutte le domande tardive, ma quel tempo massimo a sua volta potrebbe essere disatteso per tre quarti d'ora con relative proteste ed eccezioni da prendere nuovamente in considerazione, e così via all'infinito.

Ciò detto, mi domando: perché mai per i partiti dovrebbe essere diverso? Per quale motivo chi si candida a rappresentare gli elettori, e quindi dovrebbe essere il primo a rispettare le regole cui essi sono tenuti ogni santo giorno, si arroga la facoltà di esserne esente? Ma c'è di più: con quale autorità, una volta eletti, costoro potranno obbligare i cittadini a rispettare le scadenze se invece di dare l'esempio sono stati i primi a disattenderle?

Dite la verità: non riuscite a vergognarvi neanche un po' per quello che state chiedendo?
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