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martedì 28 dicembre 2010

Toglietemi tutto ma non l'indennità

Il Movimento 5 Stelle Piemonte ha proposto la riduzione della cosiddetta indennità dei consiglieri regionali del 30 per cento, l’eliminazione dei rimborsi forfettari (oltre 2.400 euro netti mensili), la riduzione dei gettoni di presenza da 122 euro a una cifra simbolica di un euro, la riduzione dei rimborsi chilometrici e infine la riduzione del vitalizio di un terzo agli ex consiglieri (quello attuale concede dopo i 65 anni un assegno mensile di 3.000 euro dopo un mandato fino ad un massimo di 8.000 euro dopo 4 mandati).

Attualmente lo stipendio di un consigliere regionale veleggia tra un minimo di un consigliere senza nessun altro incarico e residente a Torino, che autocertifica una media di 12 incontri istituzionali di 7,553 euro netti mensili ad un massimo di un consigliere capogruppo, che autocertifica 30 attività istituzionali al mese, residente a 200 km da Torino, di quasi 17 mila euro netti.

Pdl, Pd e Lega hanno bocciato le proposte dei grillini in Commissione. Hanno votato a favore l’Idv e l’ex Rifondazione, la rappresentante di Sel era assente.

Domani mercoledì 29 la questione sarà ridiscussa in Consiglio regionale.

Spero che almeno i consiglieri del centrosinistra rinsaviscano e si rendano conto che anche i gesti simbolici hanno il loro significato, soprattutto in un momento di crisi economica. Uno stipendio di 3.500-4.000 euro per un consigliere regionale è fin troppo generoso, e comunque basta per mantenere decorosamente la propria famiglia.

Il mio pieno appoggio all’iniziativa di Davide Bono e Fabrizio Biolé."

(via piovono rane)

giovedì 11 novembre 2010

giovedì 7 ottobre 2010

20 anni di amministrazione leghista pesano

Interessanti i risultati dello studio condotto sulla città di Varese dal centro di ricerche CreaRes, dal titolo "Varese, come la vedi?" . Salta fuori che il 71% degli abitanti non si considera assolutamente varesino, che i giovani considerano i propri coetanei snob e viziati e che la città non raggiunge un voto sufficiente per il 54% della popolazione.

In particolare, questo blog è arrivato alla stessa conclusione a cui sono arrivato io:
Varese sta raccogliendo i frutti di 20 anni di governo Lega-Pdl.

Ne parlavo giusto qualche settimana fa con un mio nuovo amico che vive a Novara a lavora a Biella: ebbene, nonostante Novara superi i 100.000 abitanti, sia la seconda città del Piemonte e abbia quasi il doppio degli abitanti di Biella, la vita a Novara - mi diceva - è praticamente nulla. Novara sta scontando, come Varese, i 20 anni di amministrazione Leghista che, mentre apparentemente promuove i prodotti e i servizi locali, schiaccia completamente la vita cittadina, quella che rende una città vivace. I locali per "giovani" (e non solo) sono bannati, con conseguente mancanza di senso cittadino, inteso come senso di appartenenza alla città, negli stessi (vedi il 71% dei varesini). La vita cittadina non prosegue oltre le ore 22, le città diventano come paesi di 2.000 abitanti, diventano dormitori. Dormitori in cui i servizi possono anche essere eccellenti e la qualità della vita superiore alla media regionale, per carità: ma senza spunti culturali, di svago e di divertimento, le città muoiono. Lo dimostra il caso di Biella, con la sua frizzante vita culturale e anche (perché no) notturna, con molta probabilità dovuta a tutti gli anni di amministrazione di centro sinistra. E con una qualità della vita eccellente.

lunedì 19 luglio 2010

Bloccate pure il fotovoltaico in Piemonte

La Puglia batte la Cina Per potenza ...

La Puglia batte la Cina Per potenza di impianti solari installati:Spetta alla Puglia il primato della maggior produzione di elettricità da solare, seguita da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte. Ed è sempre la Puglia la regione che lo scorso anno ha incrementato di più la produzione da impianti fotovoltaici, con 72 gigawattora in più, pari ad oltre un terzo dell'intera crescita (37,3%), seguita dalla Lombardia e dal Piemonte. Ma anche a livello internazionale la Puglia la fa da padrone e si leva lo sfizio di battere la Cina per potenza di impianti solari installati: 161 mw contro i 160 cinesi.

martedì 27 aprile 2010

venerdì 2 aprile 2010

Effetto Cota

Anche gli amici di skyscrapercity sono preoccupati per la realizzazione del grattacielo della Regione Piemonte in zona Millefonti.

mercoledì 31 marzo 2010

Facebook

Il Presidente Cota, per nulla affaticato dalla campagna elettorale si è subito messo al lavoro ed ha affrontato uno dei più gravi problemi della Regione Piemonte: il patrocinio della Regione Piemonte al Pride di Torino.

Pare, infatti, che nel corso di una trasmissione televisiva il neo Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota abbia dichiarato più volte: “Dovrò revocare il patrocinio al Gay ride”.

Nel ringraziarlo per l’attenzione vorremmo confortare lui, il suo staff e i suoi solerti collaboratori: nessuno ha mai chiesto, né alla precedente amministrazione né a quella attuale, il patrocinio per il prossimo Pride.

Ora il Presidente può prendersi una meritata pausa e con calma dedicarsi, più in là nei tempi, a questioni meno urgenti e meno sentite dalle donne e dagli uomini di questa regione: il lavoro, la crisi economica, la sanità.

Daniele Viotti
Coordinatore del Coordinamento Torino Pride LGBT

Cota, dovrò revocare il patrocinio al Gay Pride

Roma - Il neogovernatore del Piemonte Roberto Cota, intervenendo alla trasmissione "Porta a porta", ha anticipato che revocherà il patrocinio alla prossima edizione del Gay pride torinese concesso dall'ex presidente Mercedes Bresso. "Dovrò revocare il patrocincio al Gay pride" ha ripetuto più volte l'esponente leghista al termine della puntata.

(via voceditalia)

Inauguriamo quindi il tag buongiorno Padania.

Il nuovo consiglio regionale del Piemonte

Con Roberto Cota presidente della Regione Piemonte su 60 consiglieri 36 vanno al centrodestra, 22 al centrosinistra e 2 ai «grillini», Davide Bono, eletto a Torino e provincia e Fabrizio Biolè, eletto a Cuneo. Roberto Cota ha vinto con 1.043.318 voti, pari al 47,32%, contro la presidente uscente Mercedes Bresso che con 1.033.946 voti è arrivata al 46,90%. La differenza è stata di 9.372 voti. La lista Grillo ha ottenuto 90.086 voti.

I seggi di Cota sono 12 del listino più 24 della coalizione (13 Pdl, 9 Lega, Pensionati-Giovine e VerdiVerdi- Lupi); quelli di Mercedes Bresso:1 lei e altri 21 della coalizione (12 Pd, 3 Di Pietro, 2 Udc, 1 ciascuno Insieme per Bresso, Moderati, Rifondazione e Sinistra-Libertà).

Nella suddivisione per provincia a Torino 6 seggi sono Pd, 2 Di Pietro e 1 ciascuno a Moderati, Insieme per Bresso, Udc, Rifondazione e Sinistra-Libertà, 6 Pdl, 3 Lega, 1 ciascuno a Pensionati e VerdiVerdi, 1 a Grillo. Ad Alessandria: 1 Pdl, 1 Lega, 1 Pd; ad Asti 1 Pdl e 1 Pd; a Biella 1 Pdl e 1 Pd; a Cuneo 2 alla Lega, 1 Pdl ,1 Pd, 1 Udc, 1 Di Pietro, 1 Grillo; a Novara: 1 Pdl, 1 Lega, 1 Pd; nel Verbano-Cusio-Ossola 1 Pdl, 1 Lega, 1 Pd; a Vercelli 1 Pdl, 1 Lega.

Gli eletti della lista regionale sono: Elena Maccanti, Daniele Cantore, Alberto Cortopassi, Rosa Anna Costa, Michele Marinello, Angiolino Mastrullo, Massimiliano Motta, Roberto Rosso, Carla Spagnuolo, Cristiano Bussola e Augusta Montaruli. Si aggiunge la candidata del centro-sinistra Mercedes Bresso.

Secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero degli Interni, i candidati eletti nella provincia di Torino sono: del Popolo della libertà Barbara Bonino, Angelo Burzi, Fabrizio Comba, Michele Coppola, Caterina Ferrero e Claudia Porchietto; della Lega Nord Mario Carossa, Gianfranco Novaro, Antonello Angeleri; del Partito Democratico Davide Gariglio, Roberto Placido, Giovanna Pentenero, Nino Boeti, Mauro Laus, Stefano Lepri; del Movimento 5 stelle Davide Bono; dei Moderati per Bresso Michele Dell’Utri; di Rifondazione Comunista Eleonora Artesio; di Sinistra Ecologia e Libertà Monica Cerutti; dell’Italia dei Valori Andrea Buquicchio, Luigi Cursio; di Insieme per Bresso Andrea Stara; dell’Unione di Centro Alberto Goffi; dei Verdi-Verdi Maurizio Lupi; del Partito Pensionati per Cota Michele Giovine.

Gli eletti nella provincia di Cuneo risultano essere Fabrizio Biolè (Movimento 5 stelle); Mino Taricco (Pd);Tullio Ponso (Italia dei Valori); Federico Gregorio e Claudio Sacchetto (Lega Nord); Giovanni Negro (Unione di Centro); Alberto Cirio (Popolo della libertà). Nella provincia di Asti ce l’hanno fatta Angela Motta (Pd) e Rosanna Valle (Popolo della libertà). Nell’Alessandrino Ugo Cavallera (Popolo della Libertà), Riccardo Molinari (Lega NOrd), Rocco Muliere (Pd). Gli eletti nella provincia di Vercelli Luca Pedrale (Popolo della Libertà) e Gianluca Buonanno (Lega Nord). A Novara si sono affermati Mimmo La Rocca (Popolo della Libertà), Massimo Giordano (Lega Nord) e Giuliana Manica (Pd). Nel Verbano-Cusio-Ossola Valerio Cattaneo (Popolo della libertà), Michele Marinello (Lega Nord), Aldo Reschigna (Pd). Infine a Biella Lorenzo Leardi (Popolo della libertà) e Gianni Ronzani (Pd).

(via lastampa)

martedì 30 marzo 2010

Diecimila ragioni per una sconfitta


Come preannunciato, la sfida in Piemonte si è giocata sul filo del rasoio ed è stata partita aperta fino all'ultimo voto. In questo senso, non è che la Bresso ne esca sconfitta in maniera pesante. La sua sconfitta maggiore sta nel fatto di non aver portato quel valore aggiunto che tutti le attribuivano (e quantificavano in 1/2 punti percentuali): in realtà la zarina ha preso meno voti di quelli della sua coalizione, mentre per Cota è stato l'opposto. Anche qui parliamo di un pugno di voti, ben inteso.

Dove sono mancati questi diecimila voti che avrebbero fatto vincere la Bresso? E' quasi impossibile determinarlo. Può essere dalla provincia di Alessandria, storicamente divisa 50/50 tra cdx e csx, che ieri ha premiato Cota di qualche punto percentuale. Può essere dipeso invece dalla città di Moncalieri, la quinta città del Piemonte, ricordiamolo, notoriamente feudo rosso, in cui però ieri la Bresso ha vinto solo con un 49%, mentre dagli altri comuni della cintura è uscita una media di 55/60% di voti per il csx. O, ancora, in Torino città: la Bresso ottiene 'solo' il 55% dei voti, mentre forse ci si aspettava un due/tre punti in più.

Anche Cota non ha stravinto nelle altre province del Piemonte, il suo dato oscilla tra il 57% di Cuneo (che probabilmente ha determinato lo scarto dei diecimila voti) e il 52% di Asti. Nella sua Novara nemmeno ha sfondato: 'solo' il 54,7%. Insomma, Cota in provincia di Torino ha tenuto meglio di quanto ha tenuto la Bresso nelle province del Piemonte 2, e questo ha fatto la differenza.

A Torino città, Bresso oscilla tra il 50% del centro (bassino), e il 60% di Mirafiori Sud. La mia circoscrizione 9 si è comportata bene e le ha dato il 57% dei voti. Anche il temuto sorpasso in Barriera di Milano non c'è stato: Bresso batte Cota 55 a 40.

L'unica soddisfazione di questa tornata elettorale, al di là della tenuta di Torino città e provincia, è di aver portato in consiglio Monica Cerutti di sinistra ecologia e libertà, nonostante la povera performance del partito in Piemonte.

Sulla riconta delle schede, direi che è doveroso quando un'elezione termina al fotofinish. Non ho visto la Bresso intervenire a Porta a Porta, ma mi hanno detto che ha parlato con decoro e contegno, chiedendo sì la riconta della scheda ma ammettendo la sconfitta. Invece mi è giunta voce di un Cota estremamente arrogante (ma certo, è leghista, l'arroganza è di default), però è risultato vincitore e può permetterselo.

Ma quanto brucia.

lunedì 22 marzo 2010

Chiamparino: con la Lega Piemonte vassallo

Sarà la sferzata d’energia frutto della domenicale corsetta mattutina sulle rive del Po. Sarà l’esito del giro propagandistico compiuto nella provincia piemontese. Certo, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, all’inizio dell’ultima settimana di campagna elettorale per le Regionali, sembra moderatamente ottimista sul risultato della sfida Bresso-Cota. Né troppo impressionato dalla manifestazione romana di sabato scorso.

Eppure, l’accoppiata tra Berlusconi e Bossi, su quel palco in piazza san Giovanni, pareva rinsaldare un’alleanza di ferro nella maggioranza di governo, basata su una netta spartizione del territorio: al nord, il predominio della Lega, al centro-sud, quello del Pdl. Come sindaco di centrosinistra in una città del nord, la prospettiva non la preoccupa?
«A me, Berlusconi è sembrato un leader solo, che cerca di ripetere il consueto copione, con un Bossi sicuramente azionista di riferimento forte della coalizione. Ma pure un azionista che, piuttosto rudemente, fa capire che non deve nulla all’amministratore delegato e, quindi, che, da un momento all’altro, potrebbe anche cambiare strada o essere più autonomo. Dal punto di vista politico, questo atteggiamento rivela una maggioranza fragile, perché Fini non c’è e la Lega, che è l’ultimo partito leninista, ha già dimostrato di avere molta spregiudicatezza nel giocare la sua partita».

C’è, però, quell’immagine di giuramento comune dei candidati governatori che sembra contraddire questa sua impressione.
«Questa è un’altra immagine choccante, ma che non mi stupisce: dovremmo costruire il federalismo e, quindi, i candidati governatori dovrebbero, semmai, giurare ognuno a casa propria. Mentre vanno a giurare nelle mani dell’imperatore. Più che governatori, questi, mi sembrano dei valvassori. D’altra parte, non mi sorprendo. Siamo l’unico Paese d’Europa in cui i Comuni non hanno nessuna autonomia fiscale. Non solo, l’unico Paese in cui il governo fa cadere dall’alto, con discrezionalità politica, i sostegni alle realtà locali. Come l’elargizione di 80 milioni all’Acea di Roma per compensare le multe inflitte per aiuti di Stato. Cosa che non è avvenuta per le altre utility e per i loro azionisti pubblici».

La Lega, però, ha un radicamento sul territorio molto forte, che ricorda quello del vecchio pci. Non vi sentite, voi della sinistra, battuti su quello che era il vostro campo preferito?
«Che la Lega lavori bene sul territorio, è vero. Che noi dovremmo tornare ad essere ancor più radicati, è altrettanto vero. Ma il primo passaggio è proprio quello di vincere le elezioni, laddove, come in Piemonte, abbiamo governato bene. Come, tra l’altro, lo dimostra proprio la vostra inchiesta sulla Stampa di ieri. Ma la Lega, se davvero vogliamo analizzare la sua presenza sul territorio, ha il vero insediamento profondo nell’asse lombardo-veneto, tra Verona e Milano. Questo mi preoccupa, perché quando Bossi dice “la Tav non vi serve, perché l’importante è che voi arriviate velocemente in Lombardia” dà l’idea di un vassallaggio del Piemonte verso quell’area».

Scusi, ma non è proprio lei a essere favorevole al progetto Mi-To? Non c’è una contraddizione in questo suo timore di sudditanza piemontese alla Lombardia?
«No. Io rivendico l’idea che con quell’area si possano fare progetti comuni, ma vanno fatti con la schiena dritta e, quindi, condizione necessaria è non essere, obiettivamente, anche al di là della volontà dei singoli, tributari di un radicamento politico, sociale ed economico che ha, lì, la sua forza. Senza offendere nessuno, ma il peso politico di un Maroni, di un Calderoli, di un Castelli, per non parlare di Bossi, è diverso da quello di Cota o di Borghezio. Il rischio, perciò, che una vittoria di Cota porti a una “lombardizzazione” del Piemonte è molto forte».

Ultima domanda su un argomento diverso: per la candidatura del centrosinistra a prossimo sindaco di Torino, è meglio puntare su un uomo di partito o su un esponente della società civile?
«Sono d’accordo con Castellani: io sono disposto a fare la mia parte, a stare al tavolo, anche non a capotavola come dice lui, dove un gruppo di persone rappresentative, non solo formalmente, di quella coalizione che in questi 15 anni ha governato Torino, e credo bene, ragioni sulla condizione della città. Solo dopo aver individuato il progetto sul futuro di Torino, si può pensare alla persona, o alle persone, più adatte a realizzarlo. A quel punto, saranno le primarie a confrontare questa figura, o questa rosa di figure, con altre, magari presentate da diversi raggruppamenti o diverse forze politiche. Ma non voglio eludere la sua domanda: proprio questi ultimi 15 anni di governo hanno avuto anche il risultato di amalgamare la distinzione tra rappresentanti di partito e rappresentanti della società civile. E’ stato un amalgama ben riuscito a Torino, come dimostra proprio la staffetta, in piena continuità, tra Castellani e me».

(via LaStampa)

mercoledì 17 marzo 2010

Verbania e il sogno della provincia autonoma


Vi segnalo questo interessante articolo di Ettore Boffano per Repubblica. Un viaggio nella provincia più a Nord del Piemonte, per conoscere meglio quei 160.000 cittadini che Torino la sentono lontana, che si devono confrontare tutti i giorni con la Svizzera, e che vedono i 5 anni di Mercedes Bresso come "deludenti e basta". Per capire l'evoluzione dell'inclinazione politica del territorio e le sue motivazioni.

domenica 28 febbraio 2010

Incertezze elettorali

Il Piemonte è dato come sfida dall'esito incerto da tre dei quattro maggiori istituti di ricerche. Solo Piepoli lo assegna al centrosinistra (ed assegna la Liguria al centrodestra).



Lazio, Liguria e Piemonte si confermano le regioni in cui si giocherà la vittoria di una coalizione e la sconfitta dell'altra (in Puglia è data la riconferma vendoliana da tre istituti su quattro). Vincere in due di queste regioni (il Lazio ha poi un valore simbolico ancora più alto), potrebbe risollevare le sorti di un csx in stallo da ormai due anni. Perderle tutte sarebbe invece il colpo di grazia.

Grande attesa inoltre per le sorti di Casini. Se Vendola e Bonino vincono e Bresso e Burlando perdono, la sua strategia fallisce totalmente e potremmo persino vedere un cambio al vertice dell'UDC.

La mia previsione è che finirà 8-5 per il centrosinistra.
Si accettano scommesse.

venerdì 26 febbraio 2010

Masoero si dimette: "tutto per colpa della mia candidatura alle regionali"

Il Presidente della provincia di Vercelli, arrestato per concussione, si dimette.

Ma la frase "se non mi fossi candidato in Regione sarei ancora Presidente della Provincia e Sindaco di Livorno Ferraris" doveva proprio dirla?

Che cosa sgradevole.

domenica 31 gennaio 2010

Ricapitolando... tutti i sondaggi delle elezioni regionali 2010 in Piemonte


Cliccate sulla tabella e ingranditela così da vederla tutta (diventa sempre più larga).
Ormai il confronto a tre è inutile, dato che l'UDC ha firmato il patto con la Bresso.

Nella corsa a due, Cota precipita perché le rilevazioni cominciano più costantemente a dare la Bresso in vantaggio. In vantaggio di una bazzeccola s'intende; per come stanno ora le cose, la corsa si preannuncia all'ultimo voto.

Crescono il PD e il PDL, scendono di un soffio Lega, IDV e UDC; quest'ultima in particolare comincia a soffrire il calo di voti dovuto all'ingresso nella coalizione del csx (come già ribadito più volte, Casini è tanto più forte quanto più si equidistanzia dai due poli, e questo vale anche a livello regionale dove l'UDC era dato persino ad un 9%).

Sarebbe interessante dividere le percentuali degli "altri" partiti in partiti di csx e partiti di cdx, ma qui le rilevazioni sono tutte discordanti tra loro e non considerano mai lo stesso scenario di partitini. Man mano che le liste si vanno definendo, forse sarà possibile.

mercoledì 13 gennaio 2010

Regionali Piemonte 2010 Aggiornamento (2)

In seguito alla nuova rilevazione di GPG della settimana scorsa, ecco come si presenta la situazione dell'elezione regionale di marzo in Piemonte:



Il distacco tra Cota e Bresso, in un'ipotetica corsa a due in cui la candidata del PD sarebbe appoggiata dall'UDC, si allarga fino ad un punto percentuale. Nessuno dei due candidati raggiungerebbe comunque il 50% dei voti. Quattro esatti invece i punti di vantaggio di Cota su Bresso in un'eventuale corsa a tre con Vietti terzo candidato.

E' di oggi invece la notizia che Renzo Rabellino si candida alla Presidenza di Palazzo Lascaris. Rabellino, ad oggi consigliere provinciale, sarà appoggiato da Pensionati, Verdi-Verdi, Lista del Grillo, Democrazia Cristiana e Forza Toro, in un terzo polo opposto a CDX e CSX chiamato "Alternativa dei cittadini".

Non è una buona notizia per il CDX piemontese perché Rabellino e le liste che lo sostengono sono per la maggior parte di centrodestra e, con un margine così risicato in un testa a testa contro la Bresso, Cota ha bisogno di non disperdere voti importanti.

martedì 12 gennaio 2010

Regionali Piemonte 2010: chi è Roberto Cota


Nato il 13 Luglio 1968 (41 anni) a Novara, si laurea in giurisprudenza a Milano. E' avvocato penalista.

Per quanto riguarda la vita politica, vediamo gli incarichi che ha ricoperto:

1992 - 1993 Segretario comunale Lega Nord

1993 - 1997 Consigliere comunale a Novara (assessore alla cultura dal 1993 al 1997).

1997 - Candidato a Sindaco di Novara per la Lega Nord, clamorosamente sconfitto. La Lega si era infatti presentata con un proprio candidato diverso da quello di Forza Italia. Cota arriva terzo con il 13,1% dei voti e non accede al secondo turno. Alla fine, nonostante il Sindaco uscente fosse un leghista, al ballottaggio prevale il candidato dell'Ulivo. Cota diventò comunque capogruppo della Lega in consiglio comunale.

1999 - 2000 Segretario provinciale

2000 - 2005 Consigliere regionale, segretario regionale; Presidente del consiglio regionale sotto l'amministrazione Ghigo

2005 - 2006 Sottosegretario alle attività produttive del Governo

2006 - 2008 Deputato

2008 - 2010 Capogruppo della Lega Nord alla Camera

Cosa ha fatto alla Camera in questi anni? Ha presentato diverse proposte come primo firmatario, tra cui:

  • l'introduzione di un esame di naturalizzazione per gli stranieri e gli apolidi che richiedono la cittadinanza ( 1592 )
  • l'incentivazione del mercato delle abitazioni, il contrasto dell'evasione fiscale e la tutela degli acquirenti di immobili ( 1752 )
  • la tutela della vita nella fase terminale e in materia di terapie del dolore (1764)
  • il riconoscimento della tradizione giudaico-cristiana quale fondamento civile e spirituale della Repubblica ( 2374 )
  • tutela dell'ordine pubblico e di identificabilità delle persone ( 2769 )
Infine, il sito internet (www.robertocota.com): una grafica ultrasuperata, aggiornato fino a dicembre. Cota ha tuttavia un profilo molto 2.0: è presente su facebook, su flickr e ha un canale persino su Youtube.

NordOvest sotto la media


Parliamo di temperature.
Guardate questa cartina che hanno postato su blogeko.it, il Piemonte orientale e la Valle d'Aosta nel mese di dicembre hanno riscontrato temperature di circa 1 grado sotto la media.

sabato 9 gennaio 2010

Rassegna stampa

Un'interessante intervista a Mercedes Bresso da parte del Corriere della Sera, in cui la candidata del CSX in Piemonte commenta sull'articolo di Libero segnalato qui.
Per par condicio, riporto anche un'altra intervista, dal punto di vista invece meno ottimistico, fatta da E-Polis sempre alla Bresso, e la risposta di Cota.

venerdì 8 gennaio 2010

Bresso la laica

La destra è al lavoro per accaparrarsi il voto cattolico.
(Per l'amor di dio, tutto vero quanto dice l'articolo, è il tono che usa che mi perplime)
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