Quali cibi fanno meglio al pianeta? Si può cercare una risposta classificandoli in base all’
energia necessaria per produrli, e mettendo quest’ultima in rapporto con l’energia che i cibi restituiscono all’organismo sotto forma di calorie: calcolando cioè la loro
efficienza energetica.
L’ha fatto il blog True Cost. Passo subito al succo, cioè alla prima tabella. Anticipo solo che
l’alimentazione vegana (quella senza prodotti animali) richiede un uso di energia inferiore del
90% rispetto alla media.

La tabella è in inglese, ma mi pare chiarissima. Il cibo che richiede il minor
consumo di energia, fra quelli presi in esame, è il
mais: 0,43 kw/h bastano per produrne una libbra, cioè circa 450 grammi. A seguire vengono latte, mele, uova, carne di pollo, formaggio, carne di maiale e carne bovina.
Adesso la tabella con l’
efficienza energetica dei cibi, cioè il rapporto fra calorie alimentari ed energia usata per la produzione

Vince ancora il
mais, con un’efficienza energetica pari al
102%. A seguire troviamo latte, formaggio, uova, mele e la carne di pollo, di maiale e bovina, la cui efficienza energetica è pari appena al 4,3%.
Significa che per produrre una caloria di manzo ci vuole circa
25 volte più energia che per produrre una caloria di mais.
Ma misurare l’efficienza energetica dei cibi non è l’unico modo per calcolarne l’
impatto ambientale. Bisognerebbe ad esempio tener conto del
contributo dato dall’allevamento del bestiame all’effetto serra anche per via del metano prodotto dai ruminanti, o della
quantità di acqua necessaria per produrre i cibi.
Anche da questo punto di vista, tuttavia, l’alimentazione
senza carne risulta più leggera per il pianeta. Per produrre una fetta di pane bastano 40 litri d’acqua. Per un chilo di carne bovina ce ne vogliono 16.000.
Su True Cost
la classifica dei cibi in base all’energia necessaria per produrli e all’efficienza energetica (via l'imperdibile
blogeko)