So che non scrivo mai molto di musica, ma oggi ho voglia di fare un post di recensione musicale. Sto ascoltando da una settimana il nuovo cd di Pink, Funhouse, e devo dire che mi piace davvero tanto. Avevo adorato Try This, ma il precedente I'm Not Dead non mi era piaciuto quasi per niente.
Funhouse non ha niente di fun. Pink ha scritto questo cd durante il divorzio dal primo marito, e tutte le canzoni riflettono con grande e sentita onestà la tristezza per la conclusione del rapporto. Sono tracks molto sincere, in cui l'orgoglio è proprio messo da parte per lasciare spazio ad emozioni vere. Non è più la Pink delle sfuriate, delle canzoni urlate a squarciagola, del "non me ne fotte un cazzo di cosa pensi tu". E' la Pink che ammette di avere bisogno d'amore, è la Pink che ammette di aver bisogno di aiuto, ma che nonostante tutto mantiene sempre il fare combattivo, ed è fiera di essere quella che è, errori inclusi.
Mi piace anche la recensione del Daily Telegraph:
The power of Pink's pop lies in the clever juxtaposition of heartfelt
honesty about her life with anthematic choruses and irresistible
melodies tailormade to be screamed out by her fans.
E così nascono canzoni stupende come "Please don't leave me", di una Pink sincera ma mai zerbino, "Sober", di una Pink che trova un inaspettato sollievo nello stare da sola, "It's all your fault", sulla powerlessness di una Pink che si trova di fronte alla fine di una relazione.
Non solo da sentire, da ascoltare.