giovedì 22 luglio 2010

Re: Attestato di stima

from Segreteria Assessore Ferraris
to Dario Cracco
date Thu, Jul 22, 2010 at 10:13 AM
subject Re: Attestato di stima


Gentile Signor Cracco,

nel ringraziarLa sentitamente per le Sue parole di apprezzamento, tengo a precisarLe che io vivo in modo profondo il senso del servizio e dell’impegno per l’istituzione che rappresento, prima ancora dei miei personali convincimenti di natura politica, cosa che porto avanti da oltre vent’anni.

Inoltre, mi pare fondamentale tutelare il principio democratico della sovranità del Consiglio Comunale, che nel caso in questione mi imponeva l’esercizio delle mie funzioni per l’applicazione della volontà espressa con il voto di quella particolare delibera, benchè non mi vedesse concorde sull’argomento.

Nel rinnovarLe il ringraziamento, rimango a Sua disposizione in caso di future necessità.

Cordiali saluti.


Dott. Ing. Giovanni Maria Ferraris
cell. 3456511189

e-mail giovanniferraris@studioferraris.net

mercoledì 21 luglio 2010

Debora e Antonella all'anagrafe per la prima unione civile omosessuale


Un altro tassello. Magari simbolico, ma per noi importante. A chi non capisce provo a spiegare: l’altra sera abbiamo telefonato alla mamma di Debora che saremmo venute a prendere questo certificato dove si attesta che siamo “una famiglia anagrafica in ragione dell’esistenza di vincoli affettivi” e lei si è messa a piangere. Ha detto: “Ma è una cosa molto importante”. In quel momento abbiamo compreso cosa sia la sofferenza di un genitore per la discriminazione di un figlio. Noi conviviamo con la mancanza di diritti. È una condizione sotto pelle a cui ci siamo, purtroppo, abituate. Una mamma non si abitua.


(via lastampa)

martedì 20 luglio 2010

Benvenuti in Italia, dove «camorrista» è meglio di «culattone»

di Daria Bignardi

Saviano e il caso Cosentino-Caldoro: un linguaggio che mette i brividi


La ricostruzione di Roberto Saviano uscita sabato 17 luglio su Repubblica a proposito del dossier di Cosentino contro Caldoro è una bomba. Se non l’avete letta correte a farlo, la trovate in Rete, ma preparatevi: vi verrà la nausea. È nauseante quello che si legge dei colloqui tra Nicola Cosentino, coordinatore del Popolo della libertà in Campania, e Arcangelo Marino, un ex assessore socialista incaricato di preparare un falso dossier sull’allora candidato alle elezioni regionali Stefano Caldoro. Gli era piaciuto il caso Marrazzo, a Cosentino e ai suoi, e avevano deciso che quella sceneggiatura poteva funzionare per togliersi dai piedi un rivale. Cosentino, già accusato di connivenze con la camorra, voleva diventare presidente della Regione Campania a ogni costo: il suo gruppo, cosca, cricca, scegliete il termine voi, pensò che per delegittimare Caldoro, scelto dal Pdl per sostituirlo, non ci fosse niente di meglio che dare qualche imbeccata ai giornali per costruire il caso «Caldoro e il transessuale».
Non so che cosa faccia stare peggio in questa storia: vedere come certi politici trovino normale pensare di usare l’informazione per screditare gli avversari o l’idea – dalle intercettazioni sembra largamente condivisa – che frocio sia peggio che camorrista. Anzi, culattone: apprendiamo infatti dalla ricostruzione di Saviano che i gay ricchi, in quell’ambiente, vengono definiti «culattoni», e quelli poveri «ricchioni». Cosentino e il suo gruppo pensano, probabilmente a ragione, che il sospetto di essere gay pesi più che essere indagati per camorra. Mette i brividi il linguaggio che esce dalle intercettazioni e dal dossier: i giornalisti sono «guaglioni ’e barbiere», «garzoni del barbiere» che lavorano per la cricca, i testimoni sono chiamati «cantatori». È un linguaggio che racconta una mentalità profondamente corrotta, arrogante, che ha in spregio assoluto le leggi, lo Stato, le regole della democrazia e della civiltà.
Altro che Gomorra: è stato fin troppo prudente Saviano in Gomorra. Qui esce che la realtà è ancora peggio di come sospettiamo. E soprattutto che poggia e conta sulla mentalità più bieca e arretrata per perpetrare i propri affari: un mondo vecchio, corrotto e maschio. Neanche una donna compare in questa melma. Intanto, in Versilia, un bagnino cacciava due gay che si baciavano in spiaggia, perché non tutte le mamme sono «madri snaturate che accettano di far vedere queste cose ai loro bambini».
Mentre noi navighiamo in quest’arretratezza e in questo fango, la settimana scorsa persino l’Argentina legalizzava il matrimonio tra omosessuali.

Quando ci vuole, ci vuole

from Dario Cracco
to segreteria.assessoreferraris@comune.torino.it
date Fri, Jul 16, 2010 at 3:56 PM
subject Attestato di stima

Gentile Assessore Ferraris,

volevo farle i miei complimenti per la diligenza con cui sta seguendo la nuova procedura delle unioni civili nonostante la sua personale contrarietà a tale provvedimento. Stimo molto la professionalità che sta dimostrando e che ho più volte letto nelle sue dichiarazioni ai quotidiani. Continui così.

Cordialità
Dario Cracco

lunedì 19 luglio 2010

Bloccate pure il fotovoltaico in Piemonte

La Puglia batte la Cina Per potenza ...

La Puglia batte la Cina Per potenza di impianti solari installati:Spetta alla Puglia il primato della maggior produzione di elettricità da solare, seguita da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte. Ed è sempre la Puglia la regione che lo scorso anno ha incrementato di più la produzione da impianti fotovoltaici, con 72 gigawattora in più, pari ad oltre un terzo dell'intera crescita (37,3%), seguita dalla Lombardia e dal Piemonte. Ma anche a livello internazionale la Puglia la fa da padrone e si leva lo sfizio di battere la Cina per potenza di impianti solari installati: 161 mw contro i 160 cinesi.

venerdì 16 luglio 2010

La guerra dei ricorsi

Quello che sta succedendo in Piemonte dopo il voto alle Regionali è quasi avvincente quanto una telenovela brasiliana.
Credo comunque che, al di là dell'ostentata sicurezza di Cota (che nasconde un'evidente paura di essere detronizzato) e il balletto della Bresso ( che prima va all'attacco poi si arrende in cambio di una poltrona e solo ora che il 'colpaccio' è quasi fatto torna a fare la mastina), credo che al di là di tutto questo non si possa sovvertire il voto degli elettori che, pur votando liste fuorilegge, erano ben coscienti di votare Cota. Rimettere la Bresso sulla poltrona di governatore in questo modo sarebbe davvero uno sgarbo.
È però giusto che sia fatta giustizia sulla vicenda firme: e se si verificasse che davvero i voti alle liste illegali avessero determinato la vittoria di Cota, allora sarebbe altrettanto giusto tornare alle urne per un'elezione senza più bari. Non siete d'accordo?
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