martedì 7 giugno 2011

Tanto per cambiare

Il Buongiorno di oggi:

E’ ufficialmente iniziata la campagna del centrosinistra per perdere le prossime elezioni. Stavolta non sarà facile: il vento ha cambiato direzione, la crisi punisce i governi in ogni angolo d’Europa e a molti elettori dell’altra parrocchia Berlusconi è venuto a nausea, perché non è riuscito a realizzare le riforme liberali che aveva promesso. La situazione del Pd e dei suoi alleati è dunque disperata: tutto congiura a favore di una loro vittoria. Per evitarla occorrerà raddoppiare gli sforzi.


I ragazzi, bisogna riconoscerlo, ci stanno dando dentro. Ha dettato la linea Grillo, salutando il successo di Pisapia come una disgrazia. Ha continuato Vendola, scambiando piazza del Duomo per plaza de la Revolucion a L’Avana. Ingelosito, il comunista Ferrero ha inneggiato agli espropri proletari. Finché ieri Bersani e Vendola si sono scambiati qualche parola: la più carina è stata «meschino». E devono ancora cominciare i mal di pancia fra gli aspiranti premier del Pd, una mezza dozzina. Tanto per cambiare, la vittoria non ha insegnato niente. Neanche la cosa principale: che stavolta a vincere non sono stati i partiti, ma gli elettori. E che gli elettori hanno premiato i candidati sgraditi alla nomenclatura, con l’unica eccezione di Torino, dove però Fassino ha raccolto la semina del suo predecessore, che non veniva certo percepito come un notabile. Accecati da un successo che non è il loro, i partiti già si azzuffano per dividersi i bocconi migliori della giunta Pisapia. Altro che zingari, a Milano (e altrove) il vero rischio è l’ennesima invasione dei portaborse.

sabato 4 giugno 2011

BruiseSharing

Ahimé non sono il solo ad aver sperimentato parecchi disservizi con le bici condivise di TObike.
Peccato, perché il servizio è potenzialmente ottimo: bisogna però aumentare la manutenzione e le riparazioni delle bici perché da qualche mese a questa parte fanno (purtroppo) davvero pena.

venerdì 3 giugno 2011

Capitale della cultura

Sono convinto che la sequenza di grandi eventi che Torino ha ospitato in questi ultimi anni sia da proseguire. Certo, la politica dei grandi eventi non è più sostenibile per i grandi costi che comporta e sicuramente andrà ridimensionata, ma non sottovaluterei il suo impatto sulla "reputazione" e sull'internazionalizzazione della città, e le conseguenti ricadute economiche.

E' innegabile che le Olimpiadi abbiano dato alla città un lustro che Torino forse non aveva mai avuto, e che le celebrazioni di Italia150 abbiano acuito ancora di più quel nuovo, ritrovato entusiasmo dei Torinesi per la loro città. Senza contare tutti gli eventi mondiali sebbene di minor risonanza, dal mondiale di scacchi, ai tuffi, al nuoto, all'atletica... Questo tornare ad essere sulla scena mondiale da protagonisti ha fatto sentire i Torinesi nuovamente orgogliosi della propria città, ed è questo orgoglio, a mio parere, la chiave del successo dei 10 anni di amministrazione Chiamparino.
Fossi in Fassino, cercherei di non perderlo.

martedì 17 maggio 2011

Rassegna Stampa delle 6.15

Ma se anche Varese, con il suo supersindaco Attilio Fontana da sfondamento al 60% di gradimento, va al ballottaggio, allora vuol dire che il centrodestra ha davvero perso alla grande. E che alla Lega non ce l'hanno poi così duro come dicono.

lunedì 16 maggio 2011

Oggi è davvero una bella giornata

Stamattina ho votato per la prima volta in circoscrizione 7, ho votato Ilda Curti che al momento è in zona Champions di preferenze.
Che bello vedere la buona politica, la passione e l'impegno essere premiati e vincenti. Che bello vedere che succede generalmente in tutta Italia.
Oggi è davvero una bella giornata.

martedì 10 maggio 2011

Maglia rosa a Torino per il Giretto d'Italia 2011

A Ferrara e Udine il 40% del traffico è a pedali, in 11 centri urbani almeno 3 abitanti su 10 hanno scelto le due ruote per andare a scuola o al lavoro, e in grandi città come Torino, Milano e Firenze tra il 13 e il 19% degli spostamenti cittadini è stato effettuato con veicoli a trazione muscolare. Questi i risultati del primo Campionato nazionale della Ciclabilità Urbana organizzato da Legambiente, Fiab e Cittainbici che si è disputato nei giorni scorsi in tutta Italia.

La gara - La sfida si è svolta monitorando la mattina di un normale giorno lavorativo tutti i veicoli, auto, moto, scooter, camion, bus, taxi, pedoni, che hanno varcato i check point allestiti per l’occasione in vari punti del territorio comunale. Il conteggio ha permesso di assegnare il ruolo di leader delle tre diverse categorie (città grandi, medie e piccole) al centro urbano con la percentuale più alta di utilizzo della bicicletta sul totale degli spostamenti.

I vincitori - La maglietta rosa del girone delle città piccole se l’è aggiudicata Udine con il 39,8% degli spostamenti in bicicletta, mentre il girone delle città medie è andato a Ferrara (38,2%). Ma in questa categoria ci sono state altre grandi performance: Parma ha ottenuto il 35,6%, Vicenza il 31,3%, Ravenna il 31%, Reggio Emilia il 30,9%, Modena il 28,8%, Padova il 25%, Bolzano il 24,8%. Tra le grandi città primeggia Torino (19%) seguita da Milano (18,7%) da Verona (16,9%) e Firenze (13,6%).Nella classifica a punti trionfano invece Bolzano, Padova e Trento. In questo caso il Giretto d’Italia ha premiato quei centri urbani con la quota di mobilità sostenibile più alta, confrontando le cifre dell’insieme di pedoni, utenti di bus e ciclisti con la somma dei mezzi a motore in circolazione. Bene anche le prestazioni di Bari, Roma e Genova. Il capoluogo pugliese (5,4%) conferma di essere uno dei pochi grandi centri urbani del Mezzogiorno che sta investendo su una mobilità più sostenibile; il 5% della Capitale dimostra che finalmente anche a Roma c’è un discreto numero di frequent biker che ha rinunciato ai mezzi a motore e che per crescere ancora ha bisogno di più spazio e più sicurezza. Mentre il 2,7% di Genova va elogiato perché il Comune ligure s’è messo in gioco col Giretto e forse potrà approfittare dell’occasione per capire che un maggior investimento politico e strategico su ciclabilità e intermodalità potrebbe far salire le due ruote in circolazione.

Maglia a pois - All’Emilia Romagna e dunque a Carpi, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia va la maglia a pois della classifica a squadre dal momento che tutti insieme questi Comuni hanno abbondantemente superato la media del 30% di spostamenti in bici.

Maglia azzurra - La maglia azzurra va a tutti i Comuni che hanno superato il 30% di spostamenti a pedali: Carpi, Ferrara, Parma, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Schio, Senigallia, Trento, Udine e Vicenza.

Maglia ciclamino - La maglia ciclamino della classifica a punti della mobilità sostenibile la indossano invece Bolzano, Trento e Padova, i centri urbani dove l’insieme di ciclisti, utenti del trasporto pubblico e pedoni ha prevalso con numeri schiaccianti su auto e scooter: 90% a 10%.

Maglia blu - Bolzano, Reggio Emilia, Padova e Venezia condividono la maglia blu ciclabilità, poiché negli ultimi anni sono le quattro città che probabilmente hanno riorganizzato al meglio la propria viabilità, separando i flussi auto/bici o limitando il traffico motorizzato a vantaggio degli altri mezzi di trasporto.

Maglia verde - Infine la maglia verde dei grimpeur è per Genova, e quella bianca delle giovani promesse va a Bari: anche se in entrambi i casi non è un premio vero e proprio, ma l’auspicio che in futuro le amministrazioni locali possano rendere il proprio territorio sempre più a misura di bici.

via http://www.agenziaimpress.it/ingr_news.php?id_news=7883
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