Sono sempre stato favorevole alla città metropolitana perché Torino e la sua cintura sono ormai troppo legati per poter pensare ognuno al proprio orticello. Servono strategie e politiche comuni, bisogna fare sistema e l'area metropolitana torinese conta quasi 2 milioni di utenti che, se uniti, possono rappresentare una grande forza verso il futuro. La necessità di una politica uniforme serve inoltre a evitare errori di miopia (ambientale, politica, commerciale) come quello di far costruire due centri commerciali a 10 metri di distanza l'uno dall'altro solo perché questi fanno capo ognuno a un comune diverso.
Sono sempre stato favorevole alla città metropolitana perché ho sempre considerato che questa avrebbe compreso Torino e i comuni della prima, al massimo seconda cintura: l'area metropolitana, appunto.
Invece a quanto pare le cose si faranno diversamente, anche se al momento la confusione regna sovrana La città metropolitana prenderà il posto della decaduta Provincia, e quindi dal punto di vista geografico non cambierà nulla. Le competenze della città metropolitana rimarranno le stesse della Provincia (ad esclusione dell'edilizia scolastica), quindi anche dal punto di vista amministrativo non cambierà granché.
Le uniche modifiche saranno a livello politico e organico. Il sindaco della città metropolitana presiederà un consiglio di 16 persone elette dai Sindaci e dai consiglieri dei comuni del territorio (nel caso della Provincia di Torino, quindi, di 315 comuni). Non è dato sapere come sarà eletto il Sindaco metropolitano, le possibilità sono diverse e verranno decise dal primo gruppo di insediati: l'unica cosa che si sa infatti è che il primo Sindaco metropolitano sarà il Sindaco del comune capoluogo, quindi Fassino.
Ora, io avrei visto più con favore la combinazione di Città Metropolitana formata da Torino e dalla prima cintura, con competenze più ampie di quelle che erano provinciali, e la restante Provincia di Torino, che avrebbe continuato a fare quello che sta facendo ora.
Stando così le cose la Città Metropolitana non mi sembra una grande idea. Non vedo proprio l'utilità di un ente del genere, nemmeno dal punto di vista della riduzione dei costi della politica, visto che Sindaco metropolitano e consiglieri prenderanno il posto di Presidente della Provincia e dei suoi consiglieri. Ripeto, so che le cose sono ancora confuse e in alto mare, ma permettetemi di dissociarmi rebus sic stantibus.
mercoledì 1 agosto 2012
giovedì 26 luglio 2012
La nuova Aula Magna dell'Università alla Cavallerizza Reale
L'altro giorno sono passato all'interno della Cavallerizza Reale per tornare a casa: non ci passavo più da mesi, da quando ho ripreso a muovermi in bici anche per andare al lavoro.
Ho trovato le classiche transenne blu dei lavori e confesso che, pur avendone parlato qui nel blog l'anno scorso, mi ero dimenticato del progetto della nuova Aula Magna dell'Università.
Così ho cercato informazioni sul progetto:
Ho trovato le classiche transenne blu dei lavori e confesso che, pur avendone parlato qui nel blog l'anno scorso, mi ero dimenticato del progetto della nuova Aula Magna dell'Università.
Così ho cercato informazioni sul progetto:
Il complesso del Maneggio Chiablese, ove si realizzerà la Nuova Aula Magna d'Ateneo, si trova all’interno dell’antico complesso della Cavallerizza Reale, originalmente votata alla cura dei cavalli delle regie scuderie.Ecco come si presenta ad oggi l'interno della Cavallerizza:
Ad oggi, l’edificio si presenta particolarmente compromesso dal tempo e da usi poco adeguati che lo hanno profondamente segnato. In quest’ ottica, l’occasione della trasformazione della sala appare irrinunciabile per la conservazione e valorizzazione di un’area così densa di storia e significati legati alla limitrofa presenza di Palazzo Reale.
Dalla documentazione iconografica risulta che il Maneggio Chiablese è già fra gli edifici presenti all'interno della realizzazione seicentesca del “Complesso della Zona di Comando”, come mostra il progetto castellamontiano in cui l’architetto Juvarra, nel 1730, lo disegna alla stregua delle antiche strutture del Regio Archivio, posto all’interno della corte dell’Accademia Militare.
A fianco del maneggio troviamo anche il portico laterale, trasformato nel 1753 in fabbricato adibito a scuderia e interposto fra il Maneggio e la Regia Zecca.
Obiettivo del progetto è la costruzione di una sala che sia anche un “violino”.
Essa, risultando protetta dalla parete semitrasparente del guscio, sarà dotata di foyer ai due diversi livelli. Tali spazi, flessibili alle funzioni di accoglienza del pubblico, saranno indispensabili per raggiungere in sicurezza le vie di esodo, essendo collegati alle scale di sicurezza che si affacciano direttamente verso l’esterno.
Al piano terreno, all’interno del guscio e al di sotto dell’Aula, saranno ricavati diversi spazi di servizio alla sala: servizio di guardaroba, servizio di ristoro, locali di supporto.
Il risultato ottenuto sarà quello di una sala non dissimile da un teatro di alto livello tecnologico.
La luce naturale filtrerà dalle ampie finestre del prospetto, coadiuvata dalla realizzazione di finestroni collocati in sommità alla muratura preesistente; tali finestre collaboreranno a far galleggiare la nuova copertura a capriate lignee rispetto ai muri perimetrali preesistenti. Queste, seguendo la partizione della facciata, saranno in grado di creare effetti scenografici di suggestione.
Altre foto sono disponibili sul sito dell'Università.
lunedì 23 luglio 2012
Mal di Torino
A quindici giorni dall’inaugurazione dello spazio artistico di via Galliari 14, a San Salvario, i muri dell’Enò14 cambiano faccia. Questa sera la galleria EnOff ospita la presentazione di «Mal di Torino» di Fabrizio Vespa e l’esposizione delle sue tavole illustrate: una carrellata d’immagini originali realizzate dallo studio grafico Libellulart – Officina DiSegni degli illustratori Elisa Scesa, Eleonora Casetta e Daniele La Placa. Il libro, scritto dal giornalista-dj per Espress Edizioni, raccoglie le interviste a dieci torinesi Doc: Bruno Gambarotta, Max Casacci, Ilda Curti, Steve della Casa, Alberto Salza, Marco Ponti, Franco Amato, Massimo Crotti, Adriano Marconetto e Gianluca Gozzi.
Partendo dal ritrovamento di alcuni misteriosi scritti inediti di Cesare Lombroso nella bottega di un rigattiere al Balon, la domanda per tutti è stata la stessa: «Che cos’è il Mal di Torino?». Una malattia dell’anima. Un incantesimo.
Un sentimento indefinibile che impedisce quasi a chiunque di lasciare completamente la città e che fa venir voglia di ritornare tutte le volte che si è lontani. Ne viene fuori un ritratto affascinante di Torino e un’analisi approfondita delle suggestioni che legano lo spirito ai luoghi geografici in cui viviamo. Un grande viaggio attraverso le pieghe di una città-paradigma, in cui realtà e finzione camminano a braccetto lungo una sottilissima linea di confine.
Ad alimentare la nuova leggenda metropolitana sarà l’inguaribile autore che, dalle 19, leggerà alcuni passi di «Mal di Torino» sostenuto dall’esibizione acustica di Levante, cantante di Caltagirone torinese d’adozione. Delle sue canzoni si dice che se si potessero leccare si sentirebbe il gusto amaro che ha la vita in giornate dove la pioggia non smette mai di cadere: come rappresentare meglio il «Mal di Torino?». E fra parole, arte e musica, il pubblico potrà immergersi nell’esperienza enogastronomica griffata EnOff, degustando vini e street food selezionati dall’enoteca. La mostra sarà esposta per quindici giorni.
Enò14
via Galliari 14
Tel: 011/65.96.031
Per acquistare il libro: http://www.espressedizioni.it/catalogo/id/27
(via lastampa.it )
Partendo dal ritrovamento di alcuni misteriosi scritti inediti di Cesare Lombroso nella bottega di un rigattiere al Balon, la domanda per tutti è stata la stessa: «Che cos’è il Mal di Torino?». Una malattia dell’anima. Un incantesimo.
Un sentimento indefinibile che impedisce quasi a chiunque di lasciare completamente la città e che fa venir voglia di ritornare tutte le volte che si è lontani. Ne viene fuori un ritratto affascinante di Torino e un’analisi approfondita delle suggestioni che legano lo spirito ai luoghi geografici in cui viviamo. Un grande viaggio attraverso le pieghe di una città-paradigma, in cui realtà e finzione camminano a braccetto lungo una sottilissima linea di confine.
Ad alimentare la nuova leggenda metropolitana sarà l’inguaribile autore che, dalle 19, leggerà alcuni passi di «Mal di Torino» sostenuto dall’esibizione acustica di Levante, cantante di Caltagirone torinese d’adozione. Delle sue canzoni si dice che se si potessero leccare si sentirebbe il gusto amaro che ha la vita in giornate dove la pioggia non smette mai di cadere: come rappresentare meglio il «Mal di Torino?». E fra parole, arte e musica, il pubblico potrà immergersi nell’esperienza enogastronomica griffata EnOff, degustando vini e street food selezionati dall’enoteca. La mostra sarà esposta per quindici giorni.
Enò14
via Galliari 14
Tel: 011/65.96.031
Per acquistare il libro: http://www.espressedizioni.it/catalogo/id/27
(via lastampa.it )
giovedì 19 luglio 2012
martedì 17 luglio 2012
La città più europea d'Italia
Un giudizio che serpeggiava già da tempo tra i torinesi che hanno vissuto all'estero è stato finalmente esplicitato da gente che torinese non è: così abbiamo rispettato anche l'understatement sabaudo.
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venerdì 13 luglio 2012
L'inutilità di una ZTL notturna per i residenti di San Salvario
San Salvario negli anni è diventata una zona tra le più belle di Torino, e sicuramente la più particolare per il mix di anime, culture, di nuovo e vecchio.
Da frequentatore dei locali di San Salvario sono stato toccato dalla rivolta silenziosa dei residenti scoppiata settimane fa. Quei messaggi appesi ai balconi in qualche modo hanno lasciato il segno e bere una birra all'aperto non è più lo stesso.
Certo la questione è davvero spinosa, come dimostra l'altra protesta, molto più agguerrita, di piazza Vittorio et ses environs. Leggo che le soluzioni pensate dall'amministrazione sono tre:
La ZTL notturna invece è un esperimento nuovo rispetto alla situazione di piazza Vittorio. Provata già nel Quadrilatero, mi sembra abbia dato buoni frutti per quanto riguarda la vivibilità e la "pedonalità" delle strade.
Sicuramente avrebbe gli stessi effetti anche in San Salvario: sarebbe bellissimo poter avere le strade tutte per sé, senza bisogno di guardarsi dalle macchine in transito.
Però non credo risolverebbe i problemi dei residenti sansalvaresi: anzi, li peggiorerebbe. Chi è stato a San Salvario anche solo una sera sa che i rumori delle automobili non sono nulla rispetto agli schiamazzi e al vociare delle persone. Ma c'è di più.
Le macchine in transito sono (e lo dico a malincuore) l'unica cosa che contenga un po' le persone dalla conquista delle strade. Immaginate la strada davanti a un qualsiasi locale, immaginate l'incrocio davanti al triangolo Bottega Baretti - Lanificio San Salvatore - Diwan cosa non diventerebbe senza auto: un crogiuolo di persone che parla, canta, beve, vivacchia e sta in compagnia: una cosa fantastica per chi a San Salvario è solo ospite, ma un inferno ancora più torrido per chi a San Salvario risiede e cerca di dormire.
Da frequentatore dei locali di San Salvario sono stato toccato dalla rivolta silenziosa dei residenti scoppiata settimane fa. Quei messaggi appesi ai balconi in qualche modo hanno lasciato il segno e bere una birra all'aperto non è più lo stesso.
Certo la questione è davvero spinosa, come dimostra l'altra protesta, molto più agguerrita, di piazza Vittorio et ses environs. Leggo che le soluzioni pensate dall'amministrazione sono tre:
- gli esercenti si riuniscono in un'associazione per dialogare più agevolmente con il comune
- gli esercenti faranno in modo di invitare la clientela a "comportamenti rispettosi verso i residenti"
- l'amministrazione intensificherà la pulizia
- l'amministrazione valuterà l'intensificazione della presenza dei vigili urbani
- l'amministrazione valuterà l'istituzione di una ZTL notturna
La ZTL notturna invece è un esperimento nuovo rispetto alla situazione di piazza Vittorio. Provata già nel Quadrilatero, mi sembra abbia dato buoni frutti per quanto riguarda la vivibilità e la "pedonalità" delle strade.
Sicuramente avrebbe gli stessi effetti anche in San Salvario: sarebbe bellissimo poter avere le strade tutte per sé, senza bisogno di guardarsi dalle macchine in transito.
Però non credo risolverebbe i problemi dei residenti sansalvaresi: anzi, li peggiorerebbe. Chi è stato a San Salvario anche solo una sera sa che i rumori delle automobili non sono nulla rispetto agli schiamazzi e al vociare delle persone. Ma c'è di più.
Le macchine in transito sono (e lo dico a malincuore) l'unica cosa che contenga un po' le persone dalla conquista delle strade. Immaginate la strada davanti a un qualsiasi locale, immaginate l'incrocio davanti al triangolo Bottega Baretti - Lanificio San Salvatore - Diwan cosa non diventerebbe senza auto: un crogiuolo di persone che parla, canta, beve, vivacchia e sta in compagnia: una cosa fantastica per chi a San Salvario è solo ospite, ma un inferno ancora più torrido per chi a San Salvario risiede e cerca di dormire.
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giovedì 14 giugno 2012
Attacco vandalico contro il TObike
BASTARDI. Non ho parole.
Un servizio per cui paghiamo tutti e di cui si servono più di 15.000 torinesi vandalizzato in una notte.
Un servizio per cui paghiamo tutti e di cui si servono più di 15.000 torinesi vandalizzato in una notte.
2012/6/14 To Bike <info@tobike.it>
[TO]BIKE, questa notte, è stato bersaglio di un atto di vandalismo mirato e al tempo stesso indiscriminato. Sono centinaia le bici del parco mezzi le cui ruote sono state volontariamente squarciate divenendo così inutilizzabili per tutti gli utenti del servizio.
Ci dispiace per il disagio che questo spiacevole episodio sta generando nella regolare fruizione del servizio e ci rammarica sinceramente che il nostro [TO]BIKE, il servizio di tutti, sia stato così gravemente danneggiato.L'intero team [TO]BIKE è al lavoro da ore per ripristinare il corretto funzionamento di tutti i mezzi coinvolti sì da rimetterli in circolazione nel minor tempo possibile.Lo Staff [TO]BIKE
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