venerdì 26 febbraio 2010

Se viene Berlusconi, allora perdiamo


Attenzione attenzione, Re Silvio è a Torino.
Presenta Cota, poi si imbarca in una cena a (nientepopodimeno) Villa Sassi con 380 commensali che hanno pagato 1000 euro ciascuno per diventare cortigiani del monarca, almeno per una notte. I mille e una notte.

Tra le fesserie sparate nel discorso, i soliti attacchi alla magistratura che è l'organo che, secondo meno-male-che-silvio-c'è, detiene la sovranità dello stato (ed è quindi nemica del Re Berlu I che è convinto, si sa, di avere il diritto al potere assoluto).

Da notare che spara a zero sui magistrati ma, da bravo italiano medio, salva la moglie di Cota "che è un magistrato per bene". Insomma, tutte le donne sono puttane tranne mia madre, mia moglie e mia figlia, la solita storia.

Si salvano i conoscenti o gli amici di amici, come in un paese moderno e democratico del resto, e si affondano gli altri. Di Girolamo non è mai stato vicino al sire (come Bertolaso, Verdini & co.), e quindi merita di affondare. Per giunta all'estero si tende a votare sinistra, quindi è necessario cambiare le regole o togliere il voto del tutto.

Dio, questo uomo è la caricatura di tutti i difetti dell'italiano medio. Infatti, esattamente come l'italiano medio, ha un'autostima a mille ed è convinto di avere sempre ragione.
Ma quando finirà tutto questo supplizio?

P.S.
La frase nel titolo si dice giri negli ambienti di centrodestra. L'ho letto da qualche parte ma non ricordo su che testata, sorry.

In nero: affitti e immigrazione a San Salvario


Finalmente qualcosa si muove nei confronti della questione affitti in nero - immigrazione.
Dopo l'articolo in prima pagina de La Stampa Torino di ieri, oggi riporto il post di Sun Salvario Blog, sperando che il proprietario non ne abbia a male (anzi, è bene che queste cose si sappiano).

Aria di cambiamento per San Salvario.
Negli ultimi giorni sono apparsi visibilmente sulle strade, e sui giornali, gli "sforzi" delle forze dell' ordine per contrastare l' illegalità diffusa. Tutti noi conosciamo l' ostentazione a cielo aperto di ogni tipo di traffico, umano e non, che colpisce il nostro quartiere, soprattutto nella zona adiacente Porta Nuova e via Nizza.
Un vero e proprio microcosmo: soffitte sovraffollate di immigrati, prostitute agli angoli, garages a luci rosse, postriboli squallidi e malfamati. Chi abita a San Salvario conosce bene via Nizza e cosa ci può offrire, nel bene e nel male: pane venduto abusivamente, hashish della peggiore qualità, prostitute di vecchia data, kebap ricchi di salse, abbigliamento "da marciapiede", fornitissimi supermercati cinesi, venditori di narghilè, call center con decine di cabine e decine di persone che aspettano, pensierosi, di poter parlare con i parenti, gruppi di immigrati seduti ai bordi che bevono, parlano e aspettano, cosa non lo sanno neanche loro. Spesso persone che hanno attraversato i confini di 100 paesi si ritrovano imbrigliati in un' altro confine, quello dell' illegalità e della difficoltà di uscirne fuori.
Esemplare, e eccezionale, è la storia di una ragazza brasiliana che denuncia il compagno italiano, trafficante di droga. E' capitato proprio qui, a San Salvario, ed il fulcro della vicenda è il "famoso" strip-club Crazy One, in via Galliari 15bis.
Lei, madre di una bimba di 2 anni, non ne poteva più. Ogni giorno la droga circolava nella sua casa, italiani, nigeriani, senegalesi, tutti ruotavano attorno a loro e al redditizio traffico di cocaina.
Prima le domande della bambina, su quel misterioso via vai e su quella miracolosa polvere bianca, che tramuta tutto in oro.
Poi il tentativo, da parte della ragazza, di redimere il compagno: ma niente, lui non ne voleva proprio sapere. Titolare del Crazy One, oltre a gestire l' attività e le ragazze del club, gestiva parallelamente il traffico di cocaina, spalleggiato da una radicata comunità di spacciatori italiani e africani.
L' esasperazione ha portato la ragazza a denunciarlo, per il bene della bimba, e di tutti, oso dire. Extracomunitaria clandestina, ha rischiato tutto, anche di esser cacciata dal nostro paese, ma lo ha fatto. Ora i Carabinieri le hanno concesso il permesso di soggiorno e la protezione contro eventuali ritorsioni. Un gesto coraggioso e inaudito di cui c'è sempre più bisogno, di fronte all' apatia e all' indifferenza in cui viviamo tutti i giorni.

Un' altra notizia apparsa sui giornali è l' intensificarsi dei controlli sugli affitti e sulle condizioni degli stabili a San Salvario. Routine, da una ventina di anni oramai, ancora radicata nel quartiere: mansarde, garage, piccoli appartamenti, affittati a prezzi esorbitanti da italiani, o sub-affittati da extracomunitari, a gruppi di famiglie. Spesso 10 o più persone vivono nella stessa stanza, addossati l 'uno all' altro, condividendo tutto, dalla disperazione all' illegalità. Gente di passaggio o stabile nella città, vittime della nuova schiavitù, l' essere clandestini.
Cito da un' articolo recente de La Stampa: [...]"L' offensiva contro gli sfuttatori di San Salvario è incominciata [era ora!]. Gente che incassa milioni di euro sulla pelle di chi fatica a mangiare. I controlli delle forze dell' ordine ci sono sempre stati [eh?!]. Ma da qualche mese tutto avviene in modo più sistematico." Il commissariato di Barriera Nizza, con la Guardia di Finanza, la polizia municipale, i tecnici dell' Asl e della Divisione verifiche edili del Comune lavorano assieme. "Le cifre fanno capire l' impegno: una ventina di palazzine ispezionate in varie zone del quartiere; altri 27 condomini nel solo tratto di via Nizza; un centinaio tra bar, ristoranti, taverne, circoli privati, negozi e phone center; sequestrati 40 alloggi per sfruttamento della prostituzione oppure favoreggiamento dell' imigrazione clandestina. [...]Il quadro non è ancora completo ma alcuni contorni possono già [già?] essere tratteggiati: su cento contratti d' affitto a stranieri a San Salvario, soltanto il 5-10 per cento è registrato all' Agenzia delle entrate. Dai questionari compilati dagli inquilini, emerge un altro dato: l' affitto minimo è di 250-300 euro per una mansarda da 10-14 metri quadrati. Poi, ci sono gli alloggi più grandi, i garage, le cantine. Tutto ha un prezzo, quasi nulla è denunciato al fisco. Quando l' inquilino è straniero, beninteso. [...]Secondo la Guardia di Finanza, nella sola San Salvario il giro di affari legato agli affitti potrebbe raggiungere i 5-6 milioni l' anno." E' ora che questo sfruttamento, a San Salvario e in tutta la città, finisca.
Dopo i fatti di Rosarno e di via Padova, finalmente il tema dell' immigrazione è tornato alla ribalta. E non è tutto rosa e fiori come ci dicevano.
Oggi leggevo, allibito, il commento di Susanna Droghetti, consigliere circoscrizionale del Pdl, sulla vicenda del ragazzo maghrebino morto di freddo a Ferrara: "Non mi sarei fermata nemmeno se avessi visto che era italiano. Io non sono razzista, ma gli extracomunitari fanno più paura. Spacciano, rapinano, uccidono." Eh si, questi extracomunitari sembrano demoni, mentre chi affitta una mansarda a 10 persone, chi sfrutta il lavoro in nero, chi manipola i media, chi inneggia all' odio, chi ruba a destra e manca, chi pesta consiglieri comunali, loro no. Restano sempre italiani, brava gente.

Masoero si dimette: "tutto per colpa della mia candidatura alle regionali"

Il Presidente della provincia di Vercelli, arrestato per concussione, si dimette.

Ma la frase "se non mi fossi candidato in Regione sarei ancora Presidente della Provincia e Sindaco di Livorno Ferraris" doveva proprio dirla?

Che cosa sgradevole.

giovedì 25 febbraio 2010

Ma tanto la geografia non conta

In questa campagna elettorale mancavano i richiami populistici di Roberto Cota.

"Se diventerò governatore non ci saranno matrimoni gay o altre iniziative del genere. La famiglia è monogama, eterosessuale, composta da un uomo e una donna".

Grazie Onorevole, per questa ventata di aria nuova. Lei sì che è un uomo.

Vista la ferratezza sui temi etici, forse sarebbe il caso di concentrarsi su altro, come per esempio ripassare i punti cardinali.

P.S.
Che poi tra l'altro ci si indigna perché qualcuno dà a Cota dell'intollerante. Ma quando mai, è uno dalla mentalità così aperta.

mercoledì 24 febbraio 2010

Le risposte di Mercedes Bresso a Concita de Gregorio de L'Unità

[...]
Ed è proprio con Mercedes Bresso che si tiene il forum de l'Unità. Ad intervistarla il direttore Concita De Gregorio e la redazione. Ma ci siete anche voi con le vostre domande.


ECCO LA DIRETTA:

12,09 – Fiat: «Non spaventiamoci della mondializzazione della Fiat, ma cerchiamo di incentivarla ad investire per sviluppare, ad esempio, in Italia le macchine del futuro, quelle a impatto zero. Se non lo facciamo noi lo farà Obama negli Usa. Ma il governo sulla ricerca non fa nulla, dà gli incentivi alla Fiat ma non sviluppa la ricerca. Ora, noi abbiamo deciso di parlare direttamente con la Fiat come Regione. Serve un patto, ma che guardi al futuro dello sviluppo...».

12,05 –
Lavoro: «Siamo intervenuti sui lavoratori atipici e in assenza di interventi del governo abbiamo studiato formule innovative come per i dipendenti Eutelia che verranno pagati da un fondo regionale. Ma serve più attenzione per i lavoratori atipici, anche per quelli “fantasma” come le false partite iva: serve una tutela per i loro redditi. Un punto fondamentale, inoltre, per il nostro programma è sviluppare i “talenti” dei piemontesi».

12,01 –
Il lavoro: «La questione Fiat. Perché la Regione Piemonte non ha contrastato la legge sulle delocalizzazioni? È una questione non legiferabile. Alle imprese non si può dire 'tu non te ne vai'. Si trattava di farsi 'ridare' i fondi pubblici alle imprese ma non vengono dati, se non per la ricerca. Esistono delle politiche per convincere le imprese a restare. Con la Fiat Power-Train abbiamo fatto un accordo, basato proprio sulla ricerca, che ha sventato il loro trasferimento e anzi farà costruire loro un nuovo stabilimento che raddoppierà i posti di lavoro. Così con Bertone, Pininfarina, ecc...».

11,58 –
La convivenza Udc-Idv: «Sui fatti e non sulle parole, sulle scelte concrete di una regione, siamo perfettamente d'accordo. Le polemiche nazional-giornalistiche-televisive non vanno applicate al governo concreto di tutti i giorni di una regione. Le tensioni mi sembrano essere più nelle regioni governate dal centrodestra».

11,51
– Sempre sulle alleanze: «Troppo largo uno schieramento che va dall'Udc ai Radicali? Su molte cose questi due partiti possono andare d'accordo. Faccio l'esempio della proposta sulla trasparenza nella pubblica amministrazione. Se ci fosse una altro caso Englaro? Il tema del fine vita va gestito con norme nazionali che garantisca medici e famiglie e troppo spesso manca un supporto di sostegno alle famiglie, anche un supporto psicologico».

11,50 – L'alleanza con l'Udc: «Di fronte alla politica della paura, come quella che fa la Lega, penso sia fondamentale trovare alleanze in grado di sconfiggere queste derive. Con l'Udc abbiamo fatto questo patto. Poi io sono della sinistra liberale e penso che con certi cattolici si possono fare percorsi comuni come si è fatto in passato su tante riforme civili e sociali. Le questioni etiche, che potrebbero dividerci, sono questioni che riguardano i governi nazionali e non le politiche regionali».

11,49 – Nucleare: «Siamo contrari alle centrali che vuole costruire il governo. Detto questo siamo a favore della ricerca e il Piemonte ha da sempre finanziato ricerche, come quelle sulle piccole fusioni, e se dalla ricerca arriveranno delle tecnologie nucleari pulite che non producono scorie allora potremmo essere interessati, ma al momento siamo nettamente contrari».

11,48 – Rifiuti e inceneritori: «Anche qui ci sono regole europee. Noi in Piemonte siamo la seconda regione italiana per percentuali di differenziata. Poi bisogna anche ridurre i rifiuti, ma alcuni inceneritori servono e i dati sulle emissioni sono disponibili per tutti on line».


11,47
– Asili Nido: «Andrebbe introdotto con legge nazionale il diritto ai nidi. Come paese Ue siamo molto indietro. Noi in Piemonte in questi 5 anni abbiamo aumentato fino a raddoppiare il numero di posti. Ora siamo intorno al 20% e vogliamo arrivare al 33% come prevede l'Ue. Se ci fosse una legge ci garantirebbe anche come risorse. Sulla presenza dei figli dei migranti, non credo che siano la maggioranza. Solo in alcuni quartieri, così come le case popolari, se c'è una alta percentuale di stranieri l'unica soluzione è aumentare i posti per tutti».

11,46 – Acqua: «Non si tratta di privatizzare, che sarebbe incostituzionale, ma di dare in concessione i servizi pretendendo una qualità dei servizi».

11.45 – Pendolari: «Mandare a gara le ferrovie è un procedimento europeo. Detto questo: intorno a noi, in altri paesi europei i sistemi ferroviari locali funzionano bene. L'unica arma che abbiamo è fare una gara che stabilisca delle regole precise sulla qualità dei servizi. Abbiamo imposto una clausola sociale per garantire i posti di lavoro».

11,44 – Le domande dei lettori web: «Questione Tav: è una decisione che riguarda l'Europa e noi la vogliamo. Quello che possiamo fare è rendere l'attraversamento della Val Susa il meno traumatico possibile e anzi farne una questione di sviluppo. Se Bossi fa credere ai suoi elettori che non c'è bisogno della Tav li sta ingannando».

11,43 - «Sicurezza: è competenza esclusiva dello Stato e in questi ultimi 15 anni ha governato soprattutto il centrodestra e a Lega con i risultati che si vedono. Ora noi sfidiamo Lega e governo dimostrando che si può fare integrazione dell'immigrazione e sicurezza nello stesso tempo».

11,41 - «La questione Lega. Le politiche della Lega dovrebbero preoccupare chiunque. Si rivolge ai più bassi istinti. La grande potenza mediatica di Berlusconi fa credere che le tasse vengano trasferite alle regioni. Ma in realtà il governo sta accentrando le addizionali regionali».

11,40 - «Sull'Abruzzo è passata una nuova norma che vorrebbe far passare tutta la “difesa del suolo” alle procedure d'emergenza. É assurdo, perché quella è una attività che ha bisogno di ordinarietà e non di straordinarietà. Così invece si espropriano le Regioni e si apre la porta a possibili corruzioni».

11,30 - Caso Protezione Civile: «Noi non abbiamo fatto ricorso alla P.c. Di Bertolaso. Vorrei ricordare che per organizzare le Olimpiadi di Torino noi non abbiamo fatto ricorso a nessuna procedura speciale. E tutto è stato organizzato in modo eccellente...».

11,25 - «Nelle nostre amministrazioni non ci sono casi di questo tipo, né in Regione, né in provincia, né in Comune. E soprattutto, se ci fossero indagati non sarebbero in lista».

11,20 - «Un assessorato ai furbetti? Beh, ci sono diversi indagati nelle liste della destra. Se invece di parlarne soltanto di moralità e liste pulite facessero seguire i fatti non candiderebbero tutte queste persone. Ricordo il capogruppo di Fi in Piemonte, poi ci sono i casi di Vercelli, Alessandria, ecc...».


La domanda che avevo posto io nel forum era:

Buongiorno Presidente, Quando si parlerà di coppie di fatto e unioni civili, cosa si propone di fare per tenere insieme le opinioni discordanti in materia delle diverse componenti della sua coalizione? E se si ripresentasse un nuovo caso Englaro? Grazie per la risposta e in bocca al lupo per la campagna.

Ma forse avrei dovuto chiedere qualcosa di molto più banale, come: "quando si ripresenterà l'occasione di dare il patrocinio al gay pride regionale, come farà con l'UDC nella sua giunta?"

Bresso avanti per un pugno di voti - sondaggio Crespi


24 feb. - Si anima la battaglia in vista del voto di marzo per le regionali piemontesi. Un solo punto percentuale, del resto, separa gli sfidanti: da una parte il governatore uscente e candidato del centrosinistra, Mercedes Bresso, accreditata dall’ultimo sondaggio di Crespi Ricerche del 49,5 per cento, dall’altra lo sfidante del centrodestra, Roberto Cota al 48,8. Ma sul dato dei candidati (tolto il 2% incassato dai candidati minori), pesa ancora il partito degli indecisi con un 24,3% che rende ancora più che aperti i giochi per la corsa alla poltrona di governatore.
Da segnalare, guardando invece alle intenzioni di voto rilevate da Crespi Ricerche, la perfetta coincidenza del dato della Bresso con i voti della coalizione di centrosinistra (entrambi al 49,5%).
Nel dettaglio, il Pd si conferma primo partito dell’attuale maggioranza al Consiglio regionale piemontese con il 27,2%, seguito da Italia dei Valori (7%), Udc (6%), Prc e Pdci (3), Sinistra ecologia e libertà (3), Lista Pannella‐ Bonino (1,5), Verdi (1), Partito socialista (0,5) e Alleanza per l’Italia (0,3).
Leggermente al di sopra del dato del candidato, Roberto Cota, la coalizione di centrodestra (49% rispetto al 48,5)
Con il Popolo della libertà accreditato da Crespi Ricerche del 29,5% dei consensi nelle intenzioni di voto (sarebbe il primo partito in Piemonte), seguito dalla Lega Nord (18%), il partito del candidato sostenuto dall’alleanza, e da La Destra (1,5%).
Intanto la campagna elettorale sale di toni. E arriva l’affondo di Cota sui temi etici: «Non condivido la linea portata avanti dalla presidente Bresso sulla somministrazione della pillola Ru486. Somministrarla in day‐hospital significa banalizzare una scelta drammatica».
Poi una frecciata ai centristi che sostengono la candidatura della Bresso: «Cosa pensa in merito a tale questione l’Udc?» La risposta del governatore uscente arriva con l’anticipazione di 45 milioni destinati alla costruzione di nuovi alloggi discussa dalla Giunta regionale durante la riunione di ieri mattina. Le nuove risorse (20 milioni per l’edilizia sovvenzionata, 25 per l’agevolata e l’agevolata sperimentale) consentiranno di scorrere la graduatoria del secondo biennio.



domenica 21 febbraio 2010

Bresso vs Cota in mezz'ora: commenti e analisi


Dopo aver assistito alla doppia intervista di Lucia Annunziata a Mercedes Bresso e Roberto Cota (che troverete qui nei prossimi giorni), forse l'unico faccia a faccia che avremo occasione di vedere in questa campagna elettorale, vado con una serie di commenti sparsi.

Mercedes Bresso. Pettinata ad arte per l'occasione, complimenti alla stylist. Sempre in controllo, appare abbastanza tranquilla (a parte qualche grattino di troppo sotto il mento), parla con pacatezza e sorride con un misto di divertimento e spavalderia quando Cota cerca di metterla in difficoltà. Lucida, sul punto, non tergiversa (se non sulla domanda relativa al peso degli Agnelli a Torino), risponde a tono.

Roberto Cota. Mai in partita. Troppo garbato, per nulla incisivo, gobbo sulla sedia, ad un certo punto verso la fine si prende anche la testa tra le mani in un gesto di confusione/sconfitta. Prova a mettere in difficoltà la Bresso un paio di volte ma non è sul pezzo, non c'è elettricità in quel che dice, sembra non esserne convinto neanche lui. Disastroso sulla domanda relativa al nucleare in cui la sua unica preoccupazione sembra essere quella di non contraddirsi. Tempismo sbagliato, forse troppa pressione, un patatrak.

Cota fa però le due domande che possono davvero mettere in crisi la Bresso, la prima sul come mettere d'accordo le contraddizioni interne alla sua coalizione, la seconda sulla presenza di un esponente No-tav (Chieppa) nel suo listino, ma la Bresso usa un'intelligente strategia del non nascondere i punti critici della sua coalizione con bassa retorica, ma al contrario ne parla con trasparenza e fornisce prove sul fatto che ciò non provocherà disturbi (la sua maggioranza non è mai andata in crisi in questi 5 anni pur facendone parte Rifondazione e i Comunisti italiani). Cota avrebbe potuto infilare il coltello nella piaga ma non lo fa, è tanto garbato (e per questo ha la mia approvazione: in un'Italia dove in Parlamento ci si prende a pugni, il suo modo di fare merita plauso. Però non serve in campagna elettorale.)

Cota va in crisi con il nucleare (una débacle completa), cerca di attaccare la Bresso sul Grinzane, le domande poste dalla Annunziata sono poi di carattere generale e di competenza più nazionale che regionale e lui fa il meglio che può. Risponde bene a diverse domande (come quella sulle banche), ma non c'è emozione quando parla e quando tocca alla Bresso dare il suo parere tutto quanto detto da Cota sparisce nel dimenticatoio del cervello.

Insomma, Cota non convince e Bresso stravince. Concordate?
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