mercoledì 23 settembre 2009

Metro 1, Caterina arriva al Lingotto


Stazione Lingotto




23 settembre 2009: la talpa Caterina arriva alla stazione Lingotto, l'ultima prevista per il tratto di metropolitana attualmente in costruzione, Porta Nuova - Lingotto Expo.


Sabato 26 settembre dalle 15 alle 18.30 l'azienda mobilità metropolitana torinese organizza un pomeriggio a porte aperte in cui sarà possibilie visitare il cantiere della stazione.


La data di inizio del funzionamento della tratta meridionale della M1 è prevista per fine 2010.



Per far tornare più capitali, si condona il falso in bilancio.

Tremonti6751 Logico no?



lunedì 21 settembre 2009

Quello che Cota non dice

Oggi un trafiletto su La Stampa di Roberto Cota della Lega Nord spiega che il Piemonte deve sviluppare più i rapporti con Lombardia e Veneto piuttosto che con la Liguria, verso cui la Presidente Bresso è più incline forse per convenienze politiche. Cota dimentica che, proprio in tema di energie naturali, la Lombardia è a sostegno del nucleare, mentre il Piemonte è la prima regione in Italia per sostegno alle energie naturali, insieme con la Puglia.



Piemonte perno dell'energia solare

Entro la fine dell’anno il Piemonte diventerà la prima regione d’Italia per potenza installata (30Mwp) per centrali nucleari. La multinazionale spagnola Opde firmerà con la Regione un protocollo d’intesa che prevede la costruzione di 17 centrali solari e l’installazione di una fabbrica per la produzione dei pannelli inseguitori e di un polo logistica e di ricerca. Sette centrali saranno pronte entro la fine dell’anno e produrranno un’energia pulita pari a 50 milioni di kWh l’anno. I «girasoli» verranno costruiti nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria. La fabbrica, invece, sorgerà in provincia di Torino, forse nell’area industriale di None.

Il via libera della Regione è arrivato ai primi di settembre quando la giunta ha approvato il protocollo d’intesa predisposto dall’assessore all’Innovazione Andrea Bairati. L’esecutivo regionale si impegna ad assicurare la velocizzazione dell’iter burocratico e mette sul tavolo un contributo massimo di 10 milioni per l’insediamento dell’azienda. Il progetto avrà delle ricadute immediate, sia dal punto di vista economico che occupazionale: nei primi due anni è possibile valutare in 120 milioni di euro i benefici finanziari. I nuovi occupati saranno 375, 125 assunti direttamente dagli spagnoli. «L’azienda - spiega Bairati - si è impegnata a realizzare la totalità delle opere con manodopera locale e ad utilizzare le banche del territorio per finanziare le costruzioni». 

Fabrizio Rostagno, amministratore delegato di Opde Italia, spiega che l’azienda spagnola ha presentato un progetto da realizzare in tre fasi. La prima è a buon punto: le aree dove installare le centrali sono già state acquistate, i piani finanziari sono pronti e «bancabili», le autorizzazioni all’Enel sono già state richieste. Entro la fine dell’anno l’azienda vorrebbe anche installare la fabbrica per la produzione degli inseguitori abbinata al polo logistico per la distribuzione del materiale dell’Opde. Prevista l’assunzione di una settantina di persone. 

La seconda fase prevede entro la fine del 2010 la costruzione di altre 10 centrali (per una potenza installata di 45 Mw) e la pianificazione della presenza dell’azienda in Piemonte per altri 25 anni. La terza fase prevede il monitoraggio della produzione e lo sviluppo di specifici accordi di collaborazione con Atenei e centri di ricerca. «Il nostro obiettivo - spiega Rostagno - è quello di trasformare la fabbrica e il polo logistico nel quartier generale italiano per la manutenzione degli impianti». 

Il Piemonte potrebbe così diventare la piattaforma per l’espansione verso i Paesi dell’Est e la Grecia. Adalberto Rios, il presidente spagnolo della holding, nei suoi contatti con la Regione ha spiegato che la scelta è caduta sul Piemonte perché «il gruppo ritiene che abbia grandi potenzialità per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per le sue condizioni morfologiche e produttive e grazie alla politiche di investimento regionali». 

A mettere in contatto l’Opde con la Regione è stato il Centro Estero del Piemonte che ha messo in campo gli incentivi del contratto di insediamento regionale. Spiega Bairati: «In modo autonomo l’azienda ha individuato le località più adatte dove costruire le centrali solari. Ora è disponibile a valutare insieme alla Regione il sito dove localizzare la produzione industriale e il polo logistico e della ricerca». 
Tra le ipotesi in campo c’è quella dell’area industriale di None dotata di un collegamento ferroviario e con facile accesso al sistema autostradale. Accanto alla fabbrica sorgerà il centro di ricerca e la Opde - che collabora anche con Università e Atenei della Navarra - è pronta a cercare sinergie con il sistema della formazione e della ricerca torinese e piemontese.



mercoledì 2 settembre 2009

Imbarazzo legale

Da lastampa.it, sulla denuncia del legale di Berlusconi all'Unità:


[...] Contestata pure la citazione di battute di Luciana Littizzetto a proposito dell’utilizzo, parte del premier, di speciali accorgimenti contro l’impotenza sessuale. «Affermazioni false e lesive dell’onore» del premier del quale, scrive il legale, «hanno leso anche la identità personale presentando l’on. Berlusconi come soggetto che di certo non è, ossia come una persona con problemi di erezione».



martedì 1 settembre 2009

Luciano Gallino

Leggere Gallino su La Repubblica Torino profetare che la crisi finirà con il favorire settori come quelli dell'energia e dell'ecologia in qualche modo fa sembrare il tutto più sostenibile.



domenica 30 agosto 2009

Autovelox e polemiche

Mi diletto a leggere i giornali di destra perché mi piace avere un riscontro e un punto di vista diverso rispetto alle diatribe politiche e amministrative che animano la città.

Il Giornale del Piemonte, in particolare, è quello che leggo con maggiore emozione. Le palpitazioni che mi dà il sarcasmo generale usato nelle pagine piemontesi spesso mi inducono a chiudere il pdf e a scuotere la testa ringraziando i Torinesi di non aver mai messo a capo della città un'amministrazione di destra.

Mi riferisco in particolare alla polemica sull'autovelox di Corso Moncalieri [ Scarica Giornale_autovelox.pdf ] e al sarcasmo con cui si commenta che le multe inflitte nei primi venti giorni di funzionamento del rilevatore sono ben 6000, vale a dire 300 al giorno (o, meglio, a notte, visto che l'autovelox è in funzione dalle 21 alle 7).

La colpa di chi è? Secondo il sarcastico giornalista del Giornale del Piemonte, dei pannelli per il rilevamento della velocità che sono spenti. L'intelligente cronista commenta poi che nonostante l'amministrazione comunale abbia ripetuto più e più volte che l'autovelox serve come deterrente e non per riempire le casse comunali, i pannelli rimangono spenti e le multe aumentano.

Ed è qui che rasentiamo il ridicolo: il Giornale colpevolizza il Comune per le infrazioni commesse dagli automobilisti torinesi. Come se fosse colpa della città se i torinesi sfrecciano a più di 50 km/h su quel tratto di Corso Moncalieri.

Invece di far commenti sarcastici, il Giornale del Piemonte potrebbe spronare Ghiglia e i suoi a proporre una modifica alla legge che vieta di innalzare per pochi cavilli legali [assenza di controviali e presenza di parcheggi a bordo strada, mi pare di ricordare] il limite di velocità di quel tratto di Corso Moncalieri da 50 a 70 km/h. Sulla proposta anche l'assessore Maria Grazia Sestero aveva dato il suo assenso ma non so perché poi la cosa sia morta lì.

E anche se in autunno si replica sull'altra sponda del Po, in Corso Unità d'Italia, perché preoccuparsi? Perché lamentarsi? Il rispetto dei limiti di velocità non rientra nel codice di comportamento dei politici di destra? Non so perché, ma ho l'impressione che le leggi e il rispetto delle stesse ai politici di destra vadano bene solo quando fanno comodo a loro. Chissà da chi avranno imparato.



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