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venerdì 21 settembre 2012

L'aeroporto senza aerei

Mi chiedo se anche Caselle farà la stessa fine di Aosta.

mercoledì 1 agosto 2012

L'aeroporto di Torino esiste ancora?

Analisi puntuale delle ragioni per cui Caselle retrocede inesorabile nella classifica degli scali italiani, superata persino da Bari e Verona (sigh).

La crisi economica ha sicuramente inciso su questi risultati ma il vero problema della perdita di traffico dell’aeroporto è riconducibile, come più volte abbiamo scritto su Lo Spiffero, all’incapacità di Sagat di produrre nell’ultimo decennio una politica di sviluppo dello scalo e dotare l’aeroporto dei collegamenti di cui la città e la Regione abbisognano per crescere e svilupparsi, il turismo di cui tanto si parla in primis [...] La Sagat però non è l’unica colpevole, parimenti sul banco degli imputati devono salire il Comune di Torino e la Regione Piemonte, se vogliamo ancora più responsabili in quanto non hanno mai elaborato e tanto meno richiesto alla società di gestione una strategia ed hanno fatto abortire la possibilità di avere a Caselle una base di Ryanair, che avrebbe sicuramente avuto un impatto positivo.

In questa situazione di dati di traffico negativi e di collegamenti scarsi non possiamo dimenticarci dell’insuccesso della gara per la vendita delle quote detenute nella Sagat dal Comune e dalla Provincia. Si procederà quindi con una trattativa privata con le eventuali controparti interessate o meglio con il fondo F2i di Vito Gamberale perché non sembrano esservi altri interessati. La speranza è che la trattativa si concluda in fretta e che il nuovo proprietario gestisca l’aeroporto non solo in funzione di un ritorno economico di breve periodo ma anche dello sviluppo del territorio di riferimento, circostanza che negli ultimi dieci anni è stata dimenticata sia dagli azionisti pubblici sia dal Gruppo Benetton, il partner privato al quale agli inizi degli anni 2000 era stata affidata la gestione della società e che ha portato al declino lo scalo. Insomma che qualcuno torni a occuparsi di T-Shirt e qualcun altro di sola politica, possibilmente ricordandosi che il futuro, la crescita di Torino e del Piemonte non possono non passare dalla crescita del suo aeroporto.

sabato 26 maggio 2012

Il pubblico molla Caselle: 3 ragioni per esserne felici

Comune, Provincia e ora anche Regione vendono le loro quote di azioni in Sagat, la società che gestisce l'aeroporto di Torino.

Normalmente una simile notizia mi farebbe rizzare le orecchie e mi metterebbe sull'attenti, dato che la maggioranza delle azioni in mano pubblica dovrebbe garantire che tutti gli interventi vengano fatti in modo da favorire il territorio e la comunità che in quel territorio risiede.
Ma vista la maniera insulsa con cui è stato gestito l'aeroporto in questo decennio, direi che è una buona notizia.

L'aeroporto di Torino ha un potenziale enorme per gli investitori: un bacino di oltre 2 milioni di persone, vale a dire 2 milioni di potenziali clienti, gravita intorno al Sandro Pertini. Tutta la provincia di Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Aosta, senza contare il Monginevro e le zone di confine della Francia che a Torino già fanno riferimento per altri servizi.

Eppure sempre più torinesi utilizzano lo scalo di Malpensa come base di partenza per le loro destinazioni. E come mai? Non certo di loro spontanea volontà. L'offerta dell'aeroporto di Torino è scandalosamente ridicola, sia come destinazioni sia come orari.

In tutti questi anni, nonostante le manifestazioni di interesse di Ryanair (che è logicamente interessata a Torino per far concorrenza sul Nord Ovest a Easy Jet che ha la base a Malpensa), i vertici della Sagat non sono riusciti a concludere uno straccio di accordo. Un accordo che avrebbe fatto decollare davvero l'aeroporto, che invece latita oltre la decima posizione in Italia per numero di passeggeri, scavalcato da Catania e Bologna e fino a qualche mese fa anche da Pisa e Cagliari. Francamente, che l'aeroporto sia da due anni consecutivi il vincitore del "Best Airport Award" non ci interessa perché non ha senso che l'aeroporto sia il migliore d'Europa se poi nessuno lo usa per volare.

Che dire quindi? Peggio di così è difficile si possa fare. Ben vengano gli investitori privati.

martedì 26 aprile 2011

Caselle flop

Bene. Visto che l'AD di Sagat dice che Caselle ha avuto un anno record, voglio solo dire che sto organizzando una reunion con i miei amici europei e portarli a Torino è un gran bel casino e se mi va bene riesco a farli arrivare a Malpensa e se mi va male mi tocca andarli a prendere uno a uno a Orio al Serio CRIBBIO.

In quanto a collegamenti aerei e accessibilità aerea Torino fa schifo, ha un bacino di 2 milioni di potenziali utenti e un aeroporto che non è assolutamente all'altezza di servire una città così grossa, questo per colpa di un'amministrazione aeroportuale che guarda ai propri interessi ancora prima che agli interessi della città che l'hub dovrebbe servire.

martedì 18 gennaio 2011

(Ancora) qualche parola su Mirafiori

Sono stati già spesi fiumi di inchiostro, però se c'è ancora spazio vorrei dire la mia.
Sono stato in silenzio durante tutti questi giorni, perché avevo la sensazione che ci fosse qualcosa che non quadrava. Qualcosa che era sbagliato a prescindere dall'accordo, dalle posizioni, e da tutte le opinioni che sono state sviscerate in merito.
Finché, l'altro giorno, in seguito all'esito del referendum, ho sentito TUTTI esprimersi come dopo una partita di calcio: Marchionne ha vinto, Marchionne ha perso. Ma la vicenda Fiat non era una partita di calcio, in cui Marchionne impersonava il capitano della squadra A e Landini il centravanti della squadra B.

Questo clima da stadio ha favorito l'interpretazione secondo cui il colpevole delle angherie che subiranno gli operai è Marchionne. Ma non è così. Qui il colpevole, se si può parlare di colpa (anche se io preferisco parlare di responsabilità), è quel processo chiamato globalizzazione, che se da un lato consente di avere una concorrenza agguerita che tende alla diminuzione dei prezzi al consumatore, dall'altro (il lato oscuro della forza) mira al ribasso anche per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori.

Credo che il problema del nuovo contratto sia stato dal punto di vista della comunicazione, e che sia stato mal posto fin dall'inizio. La "guerra" è stata soprattutto comunicativa. Non è che se avesse vinto il NO, gli operai avrebbero trionfato contro il padrone capitalista: ci avrebbero rimesso tutti, quegli operai in primis. Marchionne, fin dal principio, avrebbe dovuto sedersi al tavolo dicendo "signori, qui ci mangiano vivi e se non facciamo qualcosa ci rimettiamo tutti quanti". Tutti quanti. Perché siamo tutti sulla stessa barca. Marchionne avrebbe dovuto continuare dicendo "rimettiamoci tutti quanti qualcosa di nostro, ma salvaguardiamo l'occupazione, i profitti, il futuro e il territorio". Si trattava di guardare al futuro con collaborazione, perché il futuro fosse buono per entrambi. E invece, ahilui, ha preferito assumere toni minacciosi e usare ultimatum, esasperando così la divisione già in atto.

mercoledì 16 dicembre 2009

ToBike


E' finalmente arrivato anche a Torino il tanto agognato servizio di Bike Sharing. O almeno il sito, perché il servizio partirà il 5 giugno, giornata mondiale dell'ambiente. Sul sito tuttavia è già possibile acquistare gli abbonamenti.

Esiste l’abbonamento annuale (20 Euro) , il settimanale (5 Euro) e l’abbonamento giornaliero (2 Euro). Gli euro sono tuttavia da intendersi come credito. In che senso? Il servizio funziona così: per tutti gli abbonati la prima mezz'ora di tutte le corse è gratuita (quindi anche più volte al giorno). Se la corsa supera la durata di trenta minuti, verrà applicata la seguente tariffa:

Abbonamento Annuale
Prima mezz’ora: gratuita
Seconda mezz’ora: Euro 0,80
Terza mezz’ora: Euro 1,50
Quarta mezz’ora e successive: Euro 2,00

Altri abbonamenti
Prima mezz’ora: gratuita
Seconda mezz’ora: Euro 1,00
Terza mezz’ora: Euro 2,00
Quarta mezz’ora e successive: Euro 3,00

Tutte le informazioni si trovano su www.tobike.it.

giovedì 4 giugno 2009

Una base Ryanair a Torino?

Ryanair


 Urka!


Vi segnalo questo articolo e vi invito a sperare in bene.


Con il declino inesorabile di Malpensa, se non si realizza questa possibilità ci vedo tutti migrare verso Bergamo per prendere l'aereo.


Incrociamo le dita. 



martedì 21 aprile 2009

Da Porta Nuova a Caselle passando per Dora

Dora Nasce da oggi il nuovo servizio Dorafly, una navetta che collegherà le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa con stazione Dora, in concomitanza con i treni diretti e provenienti dall'Aeroporto di Caselle.


Per maggiori informazioni, voilà le flyer GTT.



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