Le diverse posizioni dei candidati alle elezioni regionali 2010 sul nucleare in Piemonte:
Mercedes Bresso: "No al nucleare a Trino"
Roberto Cota: "Sì a Trino se la centrale è necessaria"
mercoledì 3 febbraio 2010
domenica 31 gennaio 2010
Su Casini e sul bipolarismo
Pur essendo antitetico a molte delle posizioni di Casini, io vedo con favore questo suo smarcamento dai due poli e questa sua ricerca di indipendenza. Lo scrissi già in occasione del referendum, l'Italia (e più in generale l'Europa) hanno i mezzi, la storia e la cultura per non ridursi ad uno sterile bipartitismo come negli Stati Uniti.
Risparmio ogni digressione su leggi elettorali varie; è ovvio che bisogna cambiare quella esistente con un'ampia maggioranza (in modo da non dover discutere lo stesso argomento alla prossima legislatura di colore opposto), ma credo che ve ne siano diverse che hanno i propri pro e i propri contro. Se ne discuta nelle sedi più indicate insomma.
Il mio modello di riferimento, devo ammetterlo anche questa volta, è la Norvegia. Nel sistema partitico norvegese (e in Scandinavia in generale) esistono otto, nove, dieci partiti che in occasione delle elezioni politiche si raggruppano in due principali schieramenti che difficilmente raggiungono la maggioranza in Parlamento e vanno a formare i cosiddetti governi di minoranza. Questi governi sono costretti a cercare una maggioranza trasversale a seconda della materia dibattuta in Parlamento. E sapete qual è la cosa più eclatante? Che funzionano. Che legiferano. Che trovano un'intesa sempre diversa, che alla fine corrisponde al sentire/volere della popolazione molto più delle azioni di governo decise dal Premier e approvate da un decreto legge.
Se il Partito Laburista vuole far passare una legge che aumenti gli aiuti sociali sul lavoro, cercherà un'intesa con i partner della coalizione e con i cristiano-democratici, anch'essi favorevoli ad una tale azione di legge. Magari con qualche modifica, ma la legge viene approvata in tempi ragionevoli. Se lo stesso Partito Laburista volesse approvare una legge sulla ricerca sulle cellule staminali, cercherebbe il consenso mancante nel Partito Liberale di Destra (che, curiosamente, si chiama "Sinistra", come in Danimarca... perché originariamente era il partito di sinistra, e con gli anni le sue posizioni sono state scavalcate da posizioni ancora più di sinistra tanto che si è ritrovato ad essere a destra). Questa è democrazia, questo è un Parlamento sano.
Risparmio ogni digressione su leggi elettorali varie; è ovvio che bisogna cambiare quella esistente con un'ampia maggioranza (in modo da non dover discutere lo stesso argomento alla prossima legislatura di colore opposto), ma credo che ve ne siano diverse che hanno i propri pro e i propri contro. Se ne discuta nelle sedi più indicate insomma.
Il mio modello di riferimento, devo ammetterlo anche questa volta, è la Norvegia. Nel sistema partitico norvegese (e in Scandinavia in generale) esistono otto, nove, dieci partiti che in occasione delle elezioni politiche si raggruppano in due principali schieramenti che difficilmente raggiungono la maggioranza in Parlamento e vanno a formare i cosiddetti governi di minoranza. Questi governi sono costretti a cercare una maggioranza trasversale a seconda della materia dibattuta in Parlamento. E sapete qual è la cosa più eclatante? Che funzionano. Che legiferano. Che trovano un'intesa sempre diversa, che alla fine corrisponde al sentire/volere della popolazione molto più delle azioni di governo decise dal Premier e approvate da un decreto legge.
Se il Partito Laburista vuole far passare una legge che aumenti gli aiuti sociali sul lavoro, cercherà un'intesa con i partner della coalizione e con i cristiano-democratici, anch'essi favorevoli ad una tale azione di legge. Magari con qualche modifica, ma la legge viene approvata in tempi ragionevoli. Se lo stesso Partito Laburista volesse approvare una legge sulla ricerca sulle cellule staminali, cercherebbe il consenso mancante nel Partito Liberale di Destra (che, curiosamente, si chiama "Sinistra", come in Danimarca... perché originariamente era il partito di sinistra, e con gli anni le sue posizioni sono state scavalcate da posizioni ancora più di sinistra tanto che si è ritrovato ad essere a destra). Questa è democrazia, questo è un Parlamento sano.
Ricapitolando... tutti i sondaggi delle elezioni regionali 2010 in Piemonte
Cliccate sulla tabella e ingranditela così da vederla tutta (diventa sempre più larga).
Ormai il confronto a tre è inutile, dato che l'UDC ha firmato il patto con la Bresso.
Nella corsa a due, Cota precipita perché le rilevazioni cominciano più costantemente a dare la Bresso in vantaggio. In vantaggio di una bazzeccola s'intende; per come stanno ora le cose, la corsa si preannuncia all'ultimo voto.
Crescono il PD e il PDL, scendono di un soffio Lega, IDV e UDC; quest'ultima in particolare comincia a soffrire il calo di voti dovuto all'ingresso nella coalizione del csx (come già ribadito più volte, Casini è tanto più forte quanto più si equidistanzia dai due poli, e questo vale anche a livello regionale dove l'UDC era dato persino ad un 9%).
Sarebbe interessante dividere le percentuali degli "altri" partiti in partiti di csx e partiti di cdx, ma qui le rilevazioni sono tutte discordanti tra loro e non considerano mai lo stesso scenario di partitini. Man mano che le liste si vanno definendo, forse sarà possibile.
Elezioni regionali Piemonte 2010,
L'ennesima rilevazione di GPG del 23 gennaio 2010 presenta nuovamente due scenari. Dato per assodato l'accordo con l'UDC, ora si indaga i possibili risvolti di un accordo che comprenda anche Radicali e Comunisti in coalizione con Bresso.
In realtà l'accordo con i Radicali è già stato firmato, mentre con la Federazione della Sinistra si sta discutendo di un accordo tecnico che prevederebbe un posto nel listino del Presidente per un candidato comunista in cambio della non presentazione di un loro candidato sulla scheda elettorale.
CENTRO DESTRA: 48,5% (-1,0%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 27,5% (+1,0%)
- LEGA NORD: 18,5% (-1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (INV)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)
CENTRO SINISTRA + UDC: 44,5% (+1,0%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0% (+1,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,5% (INV)
- Lista UNIONE DI CENTRO-API: 6,0% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1,5% (INV)
- VERDI: 1,5% (INV)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)
COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (INV)
RADICALI: 2,0% (-0,5%)
MOV. 5 STELLE : 1,0% (-0,5%)
LEGA PADANA PIEMONTE - NO EURO: 1,0% (+1,0%)
ALTRI: 0,5% (INV)
Candidati Presidente:
Cota (CDX) 47,5% (-1,5%)
Bresso (CSX+UDC): 46,0% (+1,5%)
Cand. Comunista (COM): 2,0% (-0,5%)
Cand. Radicali (RAD): 2,0% (-0,5%)
Bono (M5S): 1,0% (-0,5%)
Rabellino (LPP-NE): 1,0% (+1,0%)
Altri: 0,5% (+0,5%)
Leggero vantaggio per Cota con questa configurazione che esclude Radicali e Comunisti dalla coalizione Bresso.
Corsa con accordo CSX-UDC-COM-RAD
CENTRO DESTRA: 49,0% (-0,5%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 28,0% (+1,5%)
- LEGA NORD: 18,5% (-1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (INV)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)
CENTRO SINISTRA + UDC: 48,0% (+0,5%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0% (+1,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,0% (-0,5%)
- Lista UNIONE DI CENTRO-API: 6,0% (INV)
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (INV)
- RADICALI: 2,0% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1,5% (INV)
- VERDI: 1,5% (INV)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)
MOV. 5 STELLE : 1,5% (INV)
LEGA PADANA PIEMONTE - NO EURO: 1,0% (+1,0%)
ALTRI: 0,5% (INV)
Candidati Presidente:
Cota (CDX) 48,5% (-0,5%)
Bresso (CSX+UDC): 48,5% (+4,0%)
Bono (M5S): 1,5% (+1,5%)
Rabellino (LPP-NE): 1,0% (+1,0%)
Pur essendo il centrodestra in vantaggio di un punto percentuale sul voto di lista, l'effetto Bresso praticamente lo annullerebbe e si presenterebbe uno scenario di totale parità.
Al prossimo post per il medione totale di aggiornamento.
In realtà l'accordo con i Radicali è già stato firmato, mentre con la Federazione della Sinistra si sta discutendo di un accordo tecnico che prevederebbe un posto nel listino del Presidente per un candidato comunista in cambio della non presentazione di un loro candidato sulla scheda elettorale.
CENTRO DESTRA: 48,5% (-1,0%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 27,5% (+1,0%)
- LEGA NORD: 18,5% (-1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (INV)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)
CENTRO SINISTRA + UDC: 44,5% (+1,0%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0% (+1,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,5% (INV)
- Lista UNIONE DI CENTRO-API: 6,0% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1,5% (INV)
- VERDI: 1,5% (INV)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)
COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (INV)
RADICALI: 2,0% (-0,5%)
MOV. 5 STELLE : 1,0% (-0,5%)
LEGA PADANA PIEMONTE - NO EURO: 1,0% (+1,0%)
ALTRI: 0,5% (INV)
Candidati Presidente:
Cota (CDX) 47,5% (-1,5%)
Bresso (CSX+UDC): 46,0% (+1,5%)
Cand. Comunista (COM): 2,0% (-0,5%)
Cand. Radicali (RAD): 2,0% (-0,5%)
Bono (M5S): 1,0% (-0,5%)
Rabellino (LPP-NE): 1,0% (+1,0%)
Altri: 0,5% (+0,5%)
Leggero vantaggio per Cota con questa configurazione che esclude Radicali e Comunisti dalla coalizione Bresso.
Corsa con accordo CSX-UDC-COM-RAD
CENTRO DESTRA: 49,0% (-0,5%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 28,0% (+1,5%)
- LEGA NORD: 18,5% (-1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (INV)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)
CENTRO SINISTRA + UDC: 48,0% (+0,5%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0% (+1,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,0% (-0,5%)
- Lista UNIONE DI CENTRO-API: 6,0% (INV)
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (INV)
- RADICALI: 2,0% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA': 1,5% (INV)
- VERDI: 1,5% (INV)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)
MOV. 5 STELLE : 1,5% (INV)
LEGA PADANA PIEMONTE - NO EURO: 1,0% (+1,0%)
ALTRI: 0,5% (INV)
Candidati Presidente:
Cota (CDX) 48,5% (-0,5%)
Bresso (CSX+UDC): 48,5% (+4,0%)
Bono (M5S): 1,5% (+1,5%)
Rabellino (LPP-NE): 1,0% (+1,0%)
Pur essendo il centrodestra in vantaggio di un punto percentuale sul voto di lista, l'effetto Bresso praticamente lo annullerebbe e si presenterebbe uno scenario di totale parità.
Al prossimo post per il medione totale di aggiornamento.
Wurstel vegetali
Questo devo dirlo: è da quando sono tornato da Copenaghen che non trovavo più wurstel di tofu.
Ieri li ho trovati da Bottega e Natura in via Colombo 33, in Crocetta, e non vedo l'ora di assaggiarli oggi a pranzo.
Vi terrò aggiornati.
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