mercoledì 9 dicembre 2009

Cristo si è fermato a Trino


Spunta un altro elenco dei siti per costruire le centrali nucleari. Stavolta l’hanno diffuso i Verdi, dicendo che è stato consegnato al Governo dall’Enel. La quale smentisce.

Curioso che i siti per le future centrali nucleari italiane siano sempre e solo ufficiosi. Sarà mica che hanno paura delle reazioni?

Il ministro per lo Sviluppo Economico Scajola, a quanto mi risulta, è l’unico che vorrebbe una centrale nucleare nel suo giardino: e vista la tempesta che si addensa sopra i siti, secondo me ci sono discrete probabilità che possa essere accontentato.

Secondo i Verdi, i siti prescelti per le centrali nucleari sono Montalto di Castro (Viterbo), Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli ), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento ) e Monfalcone (Gorizia).

In parte l’elenco coincide con le centrali nucleari della stagione chiusa con il referendum del 1987: Moltalto di Castro (solo decisa, ma diventata centrale termoelettrica), Caorso, Latina, Trino Vercellese (che ha un’eredità costituita da scorie e perdite radioattive), Garigliano, alias di Aversa (in funzione fino al 1982), a proposito della quale il Wwf si batte per fare luce su scorie, incidenti dimenticati, tumori e malformazioni.

Si potrebbe osservare che trovare i siti idonei alle centrali non spetta all’Enel (semmai, solo studi preliminari) ma all’Agenzia per la sicurezza nucleare.

Però non si scappa. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tanta acqua di fiume o di mare e, possibilmente, un territorio non sismico e scarsamente popolato, onde minimizzare le conseguenze di arrabbiature presenti e incidenti futuri. L’Italia non è sterminata: gira e rigira, si torna sempre negli stessi luoghi.

Nella lista diffusa dai Verdi non ci sono solo i siti delle vecchie centrali. A cominciare da Cirras (Oristano). La Regione Sardegna, di centro destra come il Governo, srotola il tappeto rosso davanti alle centrali nucleari, ma, udite udite: a quelle di terza generazione.

Sanno benissimo che le centrali di terza generazione devono ancora inventarsele. Le future centrali italiane saranno di seconda.

Il sindaco di Palma di Montechiaro mette le mani avanti: centrale nucleare da noi? Che idea balzana, il territorio è a rischio sismico.

La Provincia di Gorizia ha pubblicato sul suo sito internet, qualche tempo fa, un sondaggio a proposito dell’eventuale centrale nucleare a Monfalcone. Vittoria stra-schiacciante dei: no, grazie

Sì, mi sa proprio che o mandano l’esercito (cosa per cui peraltro si sono già attrezzati) o la centrale nucleare la fanno davvero nel giardino di Scajola…

Da Repubblica i Verdi diffondono l’elenco dei siti candidati ad ospitare le centrali nucleari

Dal Wwf la centrale nucleare di Garigliano-Aversa

La Regione Sardegna e la centrale nucleare di Cirras (Oristano)

Da Adn Kronos il ministro Scajola metterebbe una centrale nucleare nel giardino di casa

Il sindaco di Palma di Montechiaro e la centrale nucleare

Il sondaggio della Provincia di Gorizia sulla centrale nucleare a Monfalcone

(via Blogeko)

L'avete visto


il video di presentazione del grattacielo della Regione Piemonte?

http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=14&IDalbum=22303&tipo=VIDEO

lunedì 7 dicembre 2009

Quod erat demonstrandum

Bresso_g_01 Bresso, Vietti e il miracolo di Sant'Agnese.

Come ho già scritto in risposta ad un post qui, l'UDC non vede l'ora di allearsi al centrosinistra per dimostrare di essere l'ago della bilancia determinante per ribaltare il risultato in una regione a chiara maggioranza di centrodestra.

Alla fine PD e UDC si alleeranno, ma ci vorranno ancora un mese e mezzo di negoziati: a fine gennaio avremo l'ufficializzazione dell'alleanza. La Bresso sarà costretta a scaricare sinistra radicale e Rifondazione, ma sarà votata da molti elettori di questi partiti. Vincerà, di uno o due punti percentuali, continuerà ad essere Governatrice della Regione, ma passerà 5 anni d'inferno a combattere contro l'UDC in giunta.

Per la serie: quanti compromessi siamo disposti a fare pur di vincere?

Nel frattempo, in casa centrodestra, Berlu investe Cota in maniera informale, com'è suo stile, ma manca ancora la consacrazione ufficiale (e Ghigo attende).

Vi sottolineo poi la frase di Cota che recita più o meno così: "Sono onorato dell'investitura ma io non dico niente, sto sull'attenti, è Bossi che parla". Servilismo acuto o sindrome da caserma anche nella Lega?



mercoledì 2 dicembre 2009

domenica 29 novembre 2009

La guerra per la Regione continua

Regione-Piemonte-Stemma_svg


Botta, risposta e controrisposta tra Bresso, Ghigo e Vietti un giorno dopo l'altro.

Venerdì Mercedes Bresso, in un'intervista al Mondo, ha difeso le ragioni d'essere della sua coalizione con la sinistra radicale. E perché non avrebbe dovuto? E' una giunta che ha lavorato bene, dove non ci sono state magagne come in Provincia e in Comune con Rifondazione Comunista. Il punto della Bresso è: se su un programma di 100 cose non siamo concordi su una, perché dovrei smembrare la mia coalizione? Certo, quest'unica cosa è la TAV, che non è un argomento da poco.

Ghigo, sabato, a CronacaQui, ha raccontato che la Bresso fa la cattolica ma in realtà è figlia della sinistra radicale. Embé? Alla fine dell'intervista dice anche chiaramente che la Bresso riuscirebbe a far approvare la TAV anche alla sinistra radicale senza nominare la parola TAV. Embé? A me non suona come un lato negativo. Ghigo invece dice che è un'opera fondamentale e bisogna avere il coraggio di dirlo. Ghigo caro, ascolta a me: l'importante è farla. Del processo con cu viene fatta, non ce ne importa nulla.

Domenica è il turno di Vietti, in duplice copia (caso mai qualcuno possa non notarlo) sia su Repubblica sia su La Stampa, che fa i dispetti alla Bresso perché la Bresso li fa all'UDC (comunicazione tra adulti) e la avverte: se lei crede che l'UDC corra da sola togliendo quindi voti all'ala destra moderata, si sbaglia. Insomma, l'UDC andrà con la destra pur di non far vincere la Bresso. A me l'UDC sa di molto risentito perché avrebbe voluto essere molto più corteggiato di quanto non lo sia nella realtà dei fatti.

Questo "tutti contro Bresso" mi dice che la zarina è considerata una rivale minacciosa, e di ciò mi rallegro.

Pensate che beffa se alla fine sarà Cota, l'unico zitto in questi giorni, a spuntarla - senza UDC?



domenica 22 novembre 2009

Settimana europea per la riduzione dei rifiuti

Grocery La Città di Torino, in collaborazione con AMIAT, i volontari di
“Giovani per Torino” e le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia
di Torino, aderisce all’edizione italiana della “Settimana Europea per
la riduzione dei rifiuti” con un’iniziativa denominata “Oggi conviene investire in … borsa!”, che prevede la distribuzione di 5.000 borse riutilizzabili in alcuni mercati cittadini. 


L’intervento è finalizzato alla sensibilizzazione della cittadinanza
sulla tematica della sostenibilità ambientale, promuovendo in
particolare l’uso di borse riutilizzabili per la spesa in alternativa
ai sacchetti monouso in polietilene. Durante l’edizione italiana della
Settimana Europea, precisamente dal 25 al 28 novembre 2009, si
procederà ad una distribuzione gratuita di 5.000 borse in materiale
cartaceo presso alcuni mercati rionali della Città, secondo il seguente
calendario:



  • Mercato TARANTO (corso Taranto)

    mercoledì 25 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30

  • Mercato SANTA RITA/SEBASTOPOLI  (corso Sebastopoli, tra corso Orbassano e corso Agnelli)

    giovedì 26 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30

  • Mercato DELLA CROCETTA (corso De Gasperi, Largo Cassini, via M. Polo)

    venerdì 27 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30

  • Mercato SAN PAOLO (corso Racconigi):

    sabato 28 novembre dalle ore 9 alle ore 12,30


Grazie alla collaborazione di AMIAT, dei volontari di “Giovani per
Torino” e delle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di
Torino, l’iniziativa sarà un’occasione di incontro con i cittadini ma
anche un’opportunità per sottolineare la valenza sociale dell’evento,
in quanto le borse sono state realizzate dalle detenute della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in seguito ad un protocollo di intesa tra la Direzione dell’Istituto e la onlus Papili Factory che opera all’interno del carcere.

(via comune di Torino)



Brenda

Flash_Candle


Una manifestazione a Roma ieri sera per chiedere verità e giustizia.



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