giovedì 5 maggio 2011
lunedì 2 maggio 2011
Un'altra Italia è possibile. E si trova a Torino.
Riporto le parole di un blogger che seguo da tempo, che descrivono Torino.
Tra l'altro, lui, romano, si è appena trasferito a Milano. E, un giorno di festa, lui e il suo ragazzo prendono e vengono a Torino - e, devo dire, sono piacevolmente stupito che qualcuno da Milano si sposti verso ovest per venire da noi: segno che le cose sono cambiate più di quanto noi torinesi percepiamo da qui dentro:
Tra l'altro, lui, romano, si è appena trasferito a Milano. E, un giorno di festa, lui e il suo ragazzo prendono e vengono a Torino - e, devo dire, sono piacevolmente stupito che qualcuno da Milano si sposti verso ovest per venire da noi: segno che le cose sono cambiate più di quanto noi torinesi percepiamo da qui dentro:
[...] Un gioiello come la nostra meta finale nella giornata di ieri, Torino, che sembra sinceramente appartenere ad un altro paese. E’ l’Italia, lo so, ma un’altra Italia. Distante anni luci dal resto della penisola. La giornata è splendida, i palazzi sono ‘affrescati’ con tricolori in ogni dove, e in centro ci sono varie manifestazioni ad hoc, per festeggiare come si deve il Primo Maggio. Centinaia di coccarde e di bandiere ROSSE annunciano la pesante presenza in piazza dei ‘Comunisti Italiani’, la cui esistenza pensavo appartenesse ormai al passato, con i centri sociali che animano cortei e piazza a suon di musica.
Dietro la magnifica Mole Antonelliana da pochi giorni è iniziato il Festival Internazionale del Cinema Gay, pubblicizzato OVUNQUE in tutta la città. Davanti al cinema troneggia un banchetto EuroPride 2011, con gadget, pacchetti ‘vacanze’ per partire per Roma, con annesso pernottamento. Nel vederlo resto quasi di sasso. In pieno centro e con tanta visibilità. Per me, romano, pura fantascienza. Eppure qui nessuno inveisce contro nessuno, non ci sono slogan fascisti o urla contro il Festival GLBTQ che ‘colora’ la città. La tranquillità, la gentilezza, l’educazione e l’accettazione dominano tutto e tutti. Se nella ‘gay-friendly’ Milano passeggiare abbracciato al mio lui comporta occhiatacce di sdegno, anche nella parte più finocchia del quadrilatero modaiolo, qui la cosa passa ‘quasi’ inosservata.
La città, che da quel poco che ho potuto vedere perfetta NON è soprattutto nella parte periferica, trasuda comunque cultura e impegno politico, colpendo nel segno. Perché un’altra Italia è forse possibile. Perché un’altra Italia forse già esiste. E si trova a Torino.
giovedì 28 aprile 2011
Noi dentro IKEA, Giovanardi fuori dal mondo
Bellissima iniziativa che gira su Facebook in questi giorni. Sabato 30 aprile anche all'IKEA di Torino Collegno ci sarà un Flash mob di persone che per un minuto alle 15 in punto si baceranno alla facciazza di quel vecchio rimba di Giovanardi. E dopo si entrerà tutti insieme all'IKEA, rigorosamente mano nella mano.
Dato che noi siamo dentro IKEA, una delle aziende più all'avanguardia nella sostenibilità e nell'etica, non discriminiamo: all'evento sono invitati gay, etero, trans, sposati, conviventi, civilmente uniti, single, genitori, figli, nonni e anche cani, gatti e puledri, se riuscite a farli entrare in macchina.
Dato che noi siamo dentro IKEA, una delle aziende più all'avanguardia nella sostenibilità e nell'etica, non discriminiamo: all'evento sono invitati gay, etero, trans, sposati, conviventi, civilmente uniti, single, genitori, figli, nonni e anche cani, gatti e puledri, se riuscite a farli entrare in macchina.
martedì 26 aprile 2011
Caselle flop
Bene. Visto che l'AD di Sagat dice che Caselle ha avuto un anno record, voglio solo dire che sto organizzando una reunion con i miei amici europei e portarli a Torino è un gran bel casino e se mi va bene riesco a farli arrivare a Malpensa e se mi va male mi tocca andarli a prendere uno a uno a Orio al Serio CRIBBIO.
In quanto a collegamenti aerei e accessibilità aerea Torino fa schifo, ha un bacino di 2 milioni di potenziali utenti e un aeroporto che non è assolutamente all'altezza di servire una città così grossa, questo per colpa di un'amministrazione aeroportuale che guarda ai propri interessi ancora prima che agli interessi della città che l'hub dovrebbe servire.
In quanto a collegamenti aerei e accessibilità aerea Torino fa schifo, ha un bacino di 2 milioni di potenziali utenti e un aeroporto che non è assolutamente all'altezza di servire una città così grossa, questo per colpa di un'amministrazione aeroportuale che guarda ai propri interessi ancora prima che agli interessi della città che l'hub dovrebbe servire.
Prossima fermata Magagna
Spiace constatare i problemi delle nuove fermate di metropolitana inaugurate solo poco più di un mese fa. Certo, un periodo di rodaggio è inevitabile, ma si sperava almeno che le stesse magagne che si erano presentate alle fermate precedenti fossero state corrette anche per le nuove.
Sono perplesso all'idea di togliere gli addetti alla clientela dalle stazioni, danno così un senso di sicurezza. Certo, tenerne uno per fermata non è pensabile, ma forse si può prendere ispirazione da cosa fanno altre città europee, in cui gli addetti lungo l'orario di lavoro passano di stazione in stazione.
Sono perplesso all'idea di togliere gli addetti alla clientela dalle stazioni, danno così un senso di sicurezza. Certo, tenerne uno per fermata non è pensabile, ma forse si può prendere ispirazione da cosa fanno altre città europee, in cui gli addetti lungo l'orario di lavoro passano di stazione in stazione.
Sondaggio Termometro Politico: a Torino non è da escludere il ballottaggio
Leggo di buon mattino i risultati del sondaggio che i ragazzi di Termometro Politico hanno proposto nei giorni scorsi su lastampa.it, con numeri che paiono confermare non solo le tendenze ma anche le cifre misurate da altri istituti di ricerca.
Fassino è dato al 51%, Coppola al 32%, Musy al 7%, Bertola al 3,5%. Quello di Fassino è forse il dato che più si scosta dalla linea tracciata finora perché il 51% è sì un risultato da vittoria al primo turno ma non è molto lontano da quel 50,1% che rappresenta la soglia al di sotto della quale si andrebbe al ballottaggio. O comunque non è così lontano come quel 57% a cui veniva dato qui.
Un ballottaggio che, per il centrodestra, sarebbe quasi una vittoria - dice l'articolo. Io non mi azzarderei a scrivere queste belle parole: il cdx torinese ha dato di sé un'immagine scadente di partito rissoso condizionato da beghe interne che, lo ripeto, all'esterno non interessano minimamente. In quanto a candidature condivise sono riusciti a fare peggio del PD locale, che anche lì ce ne vuole. Per poi ottenere quale risultato? Non raccogliere nemmeno un 40% e, anche se riuscissero ad arrivare al ballottaggio, la sfida Fassino-Coppola finirebbe 64 a 36. Un disastro completo insomma. Ed è un peccato perché Coppola mi sembra una persona più o meno intelligente e comunque un candidato - in condizioni normali - presentabilissimo, lontano anni luce dal Berlusconismo che provoca orticarie a tutti i torinesi.
Anche Musy è sotto tono. Un 10% poteva essere alla sua portata, ma l'UDC a Torino non ha mai sfondato e, quanto a FLI, i nuovi partiti non hanno mai fatto breccia nell'opinione pubblica. Vedi SEL, che non è mai andata oltre il 3%, e che il sondaggio dà quest'anno al 5,5% quando nazionalmente è sopra l'8%.
Un'altra sorpresa che riserva il sondaggio è il risultato dei Grillini, con Bertola al 3,5% a un passo dall'ingresso in Sala Rossa.
Per quanto riguarda le coalizioni, il csx arriva al 49%, il cdx al 33% e il terzo polo al 7,5%. Anche da questi numeri si vede che Fassino è capace di intercettare il 2% di voti in più della sua coalizione, mentre gli altri due candidati ottengono una percentuale inferiore rispetto ai partiti che rappresentano.
Fassino è dato al 51%, Coppola al 32%, Musy al 7%, Bertola al 3,5%. Quello di Fassino è forse il dato che più si scosta dalla linea tracciata finora perché il 51% è sì un risultato da vittoria al primo turno ma non è molto lontano da quel 50,1% che rappresenta la soglia al di sotto della quale si andrebbe al ballottaggio. O comunque non è così lontano come quel 57% a cui veniva dato qui.
Un ballottaggio che, per il centrodestra, sarebbe quasi una vittoria - dice l'articolo. Io non mi azzarderei a scrivere queste belle parole: il cdx torinese ha dato di sé un'immagine scadente di partito rissoso condizionato da beghe interne che, lo ripeto, all'esterno non interessano minimamente. In quanto a candidature condivise sono riusciti a fare peggio del PD locale, che anche lì ce ne vuole. Per poi ottenere quale risultato? Non raccogliere nemmeno un 40% e, anche se riuscissero ad arrivare al ballottaggio, la sfida Fassino-Coppola finirebbe 64 a 36. Un disastro completo insomma. Ed è un peccato perché Coppola mi sembra una persona più o meno intelligente e comunque un candidato - in condizioni normali - presentabilissimo, lontano anni luce dal Berlusconismo che provoca orticarie a tutti i torinesi.
Anche Musy è sotto tono. Un 10% poteva essere alla sua portata, ma l'UDC a Torino non ha mai sfondato e, quanto a FLI, i nuovi partiti non hanno mai fatto breccia nell'opinione pubblica. Vedi SEL, che non è mai andata oltre il 3%, e che il sondaggio dà quest'anno al 5,5% quando nazionalmente è sopra l'8%.
Un'altra sorpresa che riserva il sondaggio è il risultato dei Grillini, con Bertola al 3,5% a un passo dall'ingresso in Sala Rossa.
Per quanto riguarda le coalizioni, il csx arriva al 49%, il cdx al 33% e il terzo polo al 7,5%. Anche da questi numeri si vede che Fassino è capace di intercettare il 2% di voti in più della sua coalizione, mentre gli altri due candidati ottengono una percentuale inferiore rispetto ai partiti che rappresentano.
giovedì 21 aprile 2011
Sondaggio Euromedia Torino, Fassino al 53%
Se anche il sondaggio dell'istituto di Berlusconi, che quindi pende sempre verso destra, dà vincitore Fassino al primo turno con il 53%, mi chiedo quale percentuale possa realmente prendere... quota 60?
Coppola viene dato ad un misero 34% : praticamente niente, se pensiamo che è un dato persino gonfiato dalla tendenza a destra della casa di rilevazioni.
Iscriviti a:
Post (Atom)