martedì 17 agosto 2010
domenica 15 agosto 2010
Dilemma Facebook-esistenziale
giovedì 12 agosto 2010
Emmessettì
martedì 27 luglio 2010
Re: Coppie Gay e confusione
in risposta alla sua lettera a Torino CronacaQui, mi vengono in mente tre piccoli pensieri.
Il primo, che il Sindaco amministra la città e i cittadini (tutti i cittadini, senza tralasciare nessuno), non la salute spirituale dei cattolici.
Il secondo, che le parole di San Paolo che lei cita sono contenute in una raccolta evangelica, non nella Costituzione, e quindi non sono legge civile né morale dello Stato Italiano di cui io e lei facciamo parte.
Il terzo, è che favorire gay e islamici non vuol dire automaticamente penalizzare i cattolici. Vuol dire prendersi la responsabilità di integrare le minoranze con la maggioranza, al fine di creare una società più sicura e più giusta per tutti. E per i figli di tutti, anche dei cattolici.
giovedì 22 luglio 2010
Re: Attestato di stima
from Segreteria Assessore Ferraris
to Dario Cracco
date Thu, Jul 22, 2010 at 10:13 AM
subject Re: Attestato di stima
Gentile Signor Cracco,
nel ringraziarLa sentitamente per le Sue parole di apprezzamento, tengo a precisarLe che io vivo in modo profondo il senso del servizio e dell’impegno per l’istituzione che rappresento, prima ancora dei miei personali convincimenti di natura politica, cosa che porto avanti da oltre vent’anni.
Inoltre, mi pare fondamentale tutelare il principio democratico della sovranità del Consiglio Comunale, che nel caso in questione mi imponeva l’esercizio delle mie funzioni per l’applicazione della volontà espressa con il voto di quella particolare delibera, benchè non mi vedesse concorde sull’argomento.
Nel rinnovarLe il ringraziamento, rimango a Sua disposizione in caso di future necessità.
Cordiali saluti.
Dott. Ing. Giovanni Maria Ferraris
cell. 3456511189
mercoledì 21 luglio 2010
Debora e Antonella all'anagrafe per la prima unione civile omosessuale
Un altro tassello. Magari simbolico, ma per noi importante. A chi non capisce provo a spiegare: l’altra sera abbiamo telefonato alla mamma di Debora che saremmo venute a prendere questo certificato dove si attesta che siamo “una famiglia anagrafica in ragione dell’esistenza di vincoli affettivi” e lei si è messa a piangere. Ha detto: “Ma è una cosa molto importante”. In quel momento abbiamo compreso cosa sia la sofferenza di un genitore per la discriminazione di un figlio. Noi conviviamo con la mancanza di diritti. È una condizione sotto pelle a cui ci siamo, purtroppo, abituate. Una mamma non si abitua.
(via lastampa)
martedì 20 luglio 2010
Benvenuti in Italia, dove «camorrista» è meglio di «culattone»
Saviano e il caso Cosentino-Caldoro: un linguaggio che mette i brividi
La ricostruzione di Roberto Saviano uscita sabato 17 luglio su Repubblica a proposito del dossier di Cosentino contro Caldoro è una bomba. Se non l’avete letta correte a farlo, la trovate in Rete, ma preparatevi: vi verrà la nausea. È nauseante quello che si legge dei colloqui tra Nicola Cosentino, coordinatore del Popolo della libertà in Campania, e Arcangelo Marino, un ex assessore socialista incaricato di preparare un falso dossier sull’allora candidato alle elezioni regionali Stefano Caldoro. Gli era piaciuto il caso Marrazzo, a Cosentino e ai suoi, e avevano deciso che quella sceneggiatura poteva funzionare per togliersi dai piedi un rivale. Cosentino, già accusato di connivenze con la camorra, voleva diventare presidente della Regione Campania a ogni costo: il suo gruppo, cosca, cricca, scegliete il termine voi, pensò che per delegittimare Caldoro, scelto dal Pdl per sostituirlo, non ci fosse niente di meglio che dare qualche imbeccata ai giornali per costruire il caso «Caldoro e il transessuale».
Non so che cosa faccia stare peggio in questa storia: vedere come certi politici trovino normale pensare di usare l’informazione per screditare gli avversari o l’idea – dalle intercettazioni sembra largamente condivisa – che frocio sia peggio che camorrista. Anzi, culattone: apprendiamo infatti dalla ricostruzione di Saviano che i gay ricchi, in quell’ambiente, vengono definiti «culattoni», e quelli poveri «ricchioni». Cosentino e il suo gruppo pensano, probabilmente a ragione, che il sospetto di essere gay pesi più che essere indagati per camorra. Mette i brividi il linguaggio che esce dalle intercettazioni e dal dossier: i giornalisti sono «guaglioni ’e barbiere», «garzoni del barbiere» che lavorano per la cricca, i testimoni sono chiamati «cantatori». È un linguaggio che racconta una mentalità profondamente corrotta, arrogante, che ha in spregio assoluto le leggi, lo Stato, le regole della democrazia e della civiltà.
Altro che Gomorra: è stato fin troppo prudente Saviano in Gomorra. Qui esce che la realtà è ancora peggio di come sospettiamo. E soprattutto che poggia e conta sulla mentalità più bieca e arretrata per perpetrare i propri affari: un mondo vecchio, corrotto e maschio. Neanche una donna compare in questa melma. Intanto, in Versilia, un bagnino cacciava due gay che si baciavano in spiaggia, perché non tutte le mamme sono «madri snaturate che accettano di far vedere queste cose ai loro bambini».
Mentre noi navighiamo in quest’arretratezza e in questo fango, la settimana scorsa persino l’Argentina legalizzava il matrimonio tra omosessuali.