mercoledì 6 ottobre 2010

E il gap è più largo che mai

La prima riga mostra l'effettiva suddivisione della ricchezza in America. Il 20% più ricco, rappresentato dalla linea blu, detiene circa l'85% della ricchezza. Il secondo 20% della popolazione, la linea rossa, ha il 10% della ricchezza del paese. E i rimanenti tre quinti dell'America condividono un sottilissimo strato della ricchezza.

Sotto sono invece rappresentate le percezioni di come la ricchezza sia suddivisa nel paese. Come potete vedere, nelle teste poco informate delle persone, le divisioni sono molto più eque.

Ciò che è particolarmente interessante è quanto il pubblico sovrastimi la ricchezza delle fasce di popolazione meno abbienti. L'opinione pubblica infatti pensa che la quarta fascia di popolazione abbia più soldi di quanti ne abbia la fascia di mezzo, e che l'ultima fascia ne abbia molti più di quelli che in realtà possiede.

Scommetto che lo studio darebbe gli stessi risultati anche da noi in Italia.

(via good.is)

martedì 28 settembre 2010

Sono Padani Questi Ratti

Non lo dico io ma i ticinesi. Pare che gli svizzeri del canton Ticino abbiano indetto una sorta di guerra santa contro gli immigrati italiani che loro, con il loro aplomb elvetico, chiamano "transfrontalieri": gente becera che varca il confine solo dalle 9 alle 5 e arraffa i lauti stipendi svizzeri rubando il lavoro ai ticinesi. E gli immigrati di cui si lamentano altri non sono che i milanesi, i varesini, i comaschi. Ossia i più leghisti dei padani. Bossi che dice, ora che è meridionale anche lui?

lunedì 27 settembre 2010

Manifestatio praecox

A quanto pare, nonostante commenti titubanti, la nuova campagna di manifesti del PD "la pazienza è finita" (o "rimbocchiamoci le maniche") con Bersani in bianco e nero piace alla maggioranza degli elettori di centro e di sinistra.

giovedì 23 settembre 2010

Un restyling in Corso Verona/2


Puntualizzando che non è una tipografia ma uno stabilimento di produzione e magazzino, questo è quello che si trova in rete a proposito del restyling dell'edificio di Corso Verona:

Con la ripresa delle attività consiliari, è tornata a riunirsi anche la commissione Urbanistica, presieduta da Piera Levi-Montalcini. Tra le prime questioni esaminate, il progetto relativo alla parte di proprietà della società Bolaffi dell’isolato compreso tra corso Verona e le vie Catania, Mantova e Cagliari, a poca distanza dalla sponda sinistra della Dora. Il progetto prevede che la proprietà Bolaffi, situata sul lato di corso Verona ed attualmente è adibita a tipografia e deposito, venga riconvertita ad uso abitativo nei due piani superiori, conservando al piano terra uno spazio unitario che potrebbe essere adibito a spazio espositivo polivalente di circa 1000 metri quadrati, con accessi da corso Verona e via Cagliari. Al primo piano sono previsti appartamenti tipo loft su due livelli (data la grande altezza dei soffitti), al secondo unità abitative più piccole. Il tutto, ha spiegato l’architetto Armando Baietto, rispettando sostanzialmente l’attuale assetto della facciata, soprattutto nella scansione degli spazi determinata attualmente dalla presenza di grandi vetrate tipiche degli edifici industriali. Sul tetto, verrà eliminata la copertura a falde, con la realizzazione di quattro unità abitative - definite “ville sul tetto” – con copertura piana. Già approvato dalla Giunta comunale, il progetto dovrà essere ratificato dalla Sala Rossa nei prossimi giorni.


(via perotorino.it)

Un restyling in Corso Verona

Pare che la Bolaffi, nota ditta torinese nonché proprietaria dello stabile tra Corso Verona e via Catania, abbia presentato un progetto di restyling che prevede un loft, uno spazio espositivo polivalente e delle suggestive quanto misteriose "ville sul tetto".
Sarà vero? Tutte le risposte prossimamente su questo canale.

sabato 18 settembre 2010

E Torino Capitale?

Tutto il trambusto di Roma Capitale non mi fa molto effetto. Fare di Roma un distretto singolo non rappresenta niente di nuovo: nei paesi germanici infatti tutte le grandi città formano regioni a sé stanti. Più che altro mi sembra una sorta di controsenso rispetto a due grandi filoni su cui si dibatte da anni, le aree metropolitane e il federalismo a livello nazionale.

Se si attiva l'area metropolitana di Roma non vedo perché allora non si debba fare anche per le altre 8 città prescelte. E, allo stesso modo, non vedo perché non aspettare di avere ben chiaro il progetto del federalismo per tutta la nazione prima di procedere con questa eccezione romana.

Ripeto, non ci vedo niente di male né di sconvolgente: mi pare solo che qui si proceda nella confusione più totale anziché andare in ordine.
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