domenica 23 gennaio 2011

Plebiscito torinese

Toret batte fontanella 96 a 4, non ce n'è.

mercoledì 19 gennaio 2011

Primarie Torino, un nuovo sondaggio

In rete circolano i numeri di un sondaggio commissionato dal PDL, che vedrebbe Piero Fassino portare a casa la fascia tricolore di Sindaco già al primo turno con il 52% dei voti. 

Voti candidati:
FASSINO 52%
GHIGO/GHIGLIA 31-33%
FERRERO 6%
CALGARO 3%

martedì 18 gennaio 2011

Primarie Torino: si vota il 27 febbraio 2011

Save the date: 27 febbraio 2011.
Per scegliere il candidato del centrosinistra per le elezioni comunali di Torino, in cui verrà eletto il successore di Chiamparino come Sindaco della città.


Dal sito pdtorino.it:

I moduli di raccolta firme, per sottoscrivere le candidature alle Primarie per l’elezione del candidato Sindaco della Città di Torino, saranno disponibili a partire da venerdì 7 gennaio 2011, presso la sede del Partito Democratico di Torino, in Via San Francesco d’Assisi 35 a Torino. Per sottoscrivere le candidature dei candidati del PD è necessario essere iscritti al Partito di Torino entro e non oltre il 30 novembre 2010, in caso contrario non è consentita la sottoscrizione. Gli orari della sede sono i seguenti:lun-ven: 9.30-13.00 14.00-18.30sabato e domenica chiuso. Per info: Partito Democratico di Torino 011-4407687 011-4546053e-mail: partitodemocratico.to@gmail.com

Infine, le istruzioni per l'uso contenute nella lettera di Paola Bragantini, segretaria provinciale del PD, inviata a tutti gli iscritti torinesi:

Caro Amico, cara Amica
desidero informarti che – in ossequio allo Statuto Nazionale del nostro Partito – domenica 27 febbraio 2011 si terranno le Primarie per la selezione della candidatura alla carica di Sindaco del Comune di Torino in occasione delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Ad oggi la Segreteria del Partito Democratico di Torino ha ricevuto la disponibilità a candidarsi di Giorgio Ardito, Piero Fassino, Davide Gariglio e Roberto Placido.
La nostra Assemblea Provinciale - riunitasi mercoledì 15 e sabato 18 dicembre - ha stabilito che lesottoscrizioni a sostegno di una proposta di candidatura possano essere raccolte dal 7 al 27 gennaio e che ciascuna di esse debba essere corredata da un numero di firme pari al 20% degli iscritti nei circoli del comune di riferimento, in questo caso Torino. A tal fine sono valide le firme di coloro che hanno rinnovato la tessera entro il 30 novembre 2010; non sono valide le sottoscrizioni dei nuovi tesserati della campagna 2011, in partenza da martedì 4 gennaio. Ogni iscritto può sottoscrivere una sola candidatura.
Qualora tu intenda sottoscrivere una candidatura, dal 7 al 27 gennaio puoi recarti nella sede del Partito Democratico di Torino, in via San Francesco d’Assisi n. 35, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 18.30, oppure puoi telefonare ai numeri sotto riportati per avere informazioni rispetto agli orari di apertura del tuo circolo.

(Ancora) qualche parola su Mirafiori

Sono stati già spesi fiumi di inchiostro, però se c'è ancora spazio vorrei dire la mia.
Sono stato in silenzio durante tutti questi giorni, perché avevo la sensazione che ci fosse qualcosa che non quadrava. Qualcosa che era sbagliato a prescindere dall'accordo, dalle posizioni, e da tutte le opinioni che sono state sviscerate in merito.
Finché, l'altro giorno, in seguito all'esito del referendum, ho sentito TUTTI esprimersi come dopo una partita di calcio: Marchionne ha vinto, Marchionne ha perso. Ma la vicenda Fiat non era una partita di calcio, in cui Marchionne impersonava il capitano della squadra A e Landini il centravanti della squadra B.

Questo clima da stadio ha favorito l'interpretazione secondo cui il colpevole delle angherie che subiranno gli operai è Marchionne. Ma non è così. Qui il colpevole, se si può parlare di colpa (anche se io preferisco parlare di responsabilità), è quel processo chiamato globalizzazione, che se da un lato consente di avere una concorrenza agguerita che tende alla diminuzione dei prezzi al consumatore, dall'altro (il lato oscuro della forza) mira al ribasso anche per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori.

Credo che il problema del nuovo contratto sia stato dal punto di vista della comunicazione, e che sia stato mal posto fin dall'inizio. La "guerra" è stata soprattutto comunicativa. Non è che se avesse vinto il NO, gli operai avrebbero trionfato contro il padrone capitalista: ci avrebbero rimesso tutti, quegli operai in primis. Marchionne, fin dal principio, avrebbe dovuto sedersi al tavolo dicendo "signori, qui ci mangiano vivi e se non facciamo qualcosa ci rimettiamo tutti quanti". Tutti quanti. Perché siamo tutti sulla stessa barca. Marchionne avrebbe dovuto continuare dicendo "rimettiamoci tutti quanti qualcosa di nostro, ma salvaguardiamo l'occupazione, i profitti, il futuro e il territorio". Si trattava di guardare al futuro con collaborazione, perché il futuro fosse buono per entrambi. E invece, ahilui, ha preferito assumere toni minacciosi e usare ultimatum, esasperando così la divisione già in atto.

mercoledì 12 gennaio 2011

Primarie Torino, primo sondaggio candidati

PRIMARIE DI TORINO PD SONDAGGIO: 27 FEBBRAIO
P.FASSINO(pd): 47 %
(R.TRICARICO pd): 28 %
D.GARIGLIO(MODERATI ,EX MARGHERITA) : 15 %
R.PLACIDO: 6 %
G.ARDITO(SX ESTREMA) : 4 %

Dopo un'autentica bufera sulle firme per presentarsi,e con ancora l'incognita Tricarico sulla gara,il Pd sembra avvicinarsi a questa sfida che vede l'ex segretario dei Ds molto avvantaggiato. La destra, pur se in ritardo sembra candidare la nuova leva Coppola, molto giovane, ma che soffrirà moltissimo la
candidatura di un uomo del terzo polo e il passaggio del popolare Rosso a Fli.

Primarie Torino: 40 domande per 4 candidati

L'altra sera sono andato all'incontro organizzato da Sinistra in Rete con i 4 candidati ufficiali delle primarie del PD e volevo esprimere qualche pensiero sparso.

Penso sia triste che, dopo aver avuto una giunta comunale molto buona e con un approval rating molto alto per tutti gli anni di mandato, non ci sia alcun rappresentante candidato a raccogliere il testimone di Chiamparino. Questo mi dispiace molto. E lo trovo anche insensato.

Lo staff di Sinistra in Rete si è sbattuto tanto per organizzare l'evento (e si vedeva: dalla grafica interattiva molto originale, ai segnaposti dei candidati molto curati...) e per questo hanno il mio plauso.

Le introduzioni a questi incontri sono terribilmente odiose e dovrebbero essere limitate a fare gli onori di casa per massimo 3 minuti. Ogni secondo in più è un'agonia.

I temi erano 8, e ogni tema prevedeva 5 domande contrassegnate da un numero: i candidati erano stati messi a conoscenza delle 40 domande totali, ma in realtà era Tropeano a scegliere un tema e i 4 garibaldini dovevano scegliere un numero, che celava la domanda a cui avrebbero dovuto rispondere. Un ottimo modo per estrarre a sorte.

Peccato che Tropeano di questi 8 temi (che in teoria avrebbero dovuto essere coperti tutti) ne abbia scelti solo 5 lasciando fuori alcuni per me di grande interesse, vale a dire "area metropolitana" e "giovani".

Ora qualche parola sui candidati.

Ardito. Personalmente non lo conoscevo prima, è sicuramente l'outsider e ha fatto l'impressione dell'outsider. Anche lo schema comunicativo era posto in attacco: la voce era sempre alta, aggressiva, cercava di fare "scandalo" e creare interesse per la sua figura. Voci di corridoio in sala dicevano comunque che probabilmente si ritirerà prima della fine della corsa, e che comunque non riuscirà a raccogliere le firme.
Schietto, dirompente, alla fine esce dall'incontro con un giudizio sicuramente più positivo dell'indifferenza che prima gli spettava. Le sue posizioni sono spesso estreme, è l'unico dei candidati che voterebbe NO al referendum della Fiat (se fosse operaio ma solo se senza famiglia e senza figli). Il suo exploit è arrivato alla terza domanda, quando gli è stato chiesto se fosse necessario costruire altri alloggi a Torino. Secca la sua risposta "No", punto. E poi silenzio. Tropeano gli chiede di argomentare, e lui ribatte: "Ma cosa c'è da argomentare? No, punto." E inizia a snocciolare per venti secondi numeri precisissimi sulla situazione degli appartamenti vuoti a Torino e su una politica della casa che dovrebbe agevolare il loro riempimento. Il pubblico applaude, è il suo momento di gloria. Ma era preparato.

Fassino. Tra i 4 è quello che fa una migliore impressione. Competente, serio, conosce la situazione della città, non evita le domande, propone soluzioni, sembra abbia chiaro quello che bisogna fare. Ho trovato poi piacevole la disponibilità a partecipare alle primarie e a partecipare a incontri di questo tipo, perché pensavo che un politico del suo calibro non si sarebbe mai "abbassato" a comparse del genere.
Ribatte che Chiamparino ha un anno più di lui, e che Profumo ne avrebbe avuti solo 5 in meno, quindi si chiede perché il discorso dell'età anagrafica valga per alcuni e per altri no. Strike 1 per Fassino. Dice comunque che la classe dirigente a Torino c'è (e che è ovvio che ci siano state le condizioni più favorevoli in assoluto per prepararla, visto che nei 5 anni precedenti si è governato la Regione, la Provincia e il Comune contemporaneamente) e che lui offre la sua carriera politica e internazionale al servizio della Città per far crescere questa classe dirigente. Una sorta di traghettatore tra l'era Chiamparino e l'era del futuro Sindaco, probabilmente più giovane e "diverso".
Un politico di lungo corso, e si vede. L'ho decisamente rivalutato dopo l'incontro.


Gariglio. Sicuramente è preparato, ma a pelle proprio non mi piace. Durante l'incontro cercava di portare a segno quanto più possibile i suoi interventi per meritare l'applauso del pubblico, e così alzava la voce, assumeva spesso un tono esasperato, e due volte ha ottenuto ciò che voleva. Ma in realtà il timbro della sua voce non è forte, e immaginatevi uno che grida cercando di darsi importanza con una voce "a metà". Non ci siamo.
Sembra intelligente, ma elude le domande. Risponde sempre a quello che vuole lui. Tropeano gli si lancia contro per due domande chidendogli del suo passato democristiano e provando a metterlo in difficoltà (e se la prima volta ci stava, la seconda aveva rotto): gli chiede cosa pensa dei diritti civili e del matrimonio lesbico officiato da Chiamparino, e Gariglio parla di sharia. Non ci siamo.
L'età gioca a suo favore, il curriculum è sicuramente buono, ma... non mi convince.

Placido. Dei 4 è il più popolare, "popolare" nel senso di "venuto dal popolo". Il suo modo di parlare è molto colloquiale, talvolta sgrammaticato, gesticola un sacco (e non mi piace), in sala pareva fosse il preferito tra il pubblico. Ha sicuramente delle idee sulla città, non ha mai alzato la voce ma ha fatto dei punti molto sensati. Il tono poi era molto sincero, e talvolta sembrava anche leggermente imbarazzato. A volte in difficoltà nel dare le risposte. Null'altro da segnalare.

Ho dimenticato in ufficio gli appunti delle risposte dei candidati, quindi probabilmente integrerò questo post in seguito con qualche contenuto più "succoso". Concludo aggiungendo che me ne sono andato dall'incontro, spossato e tediato, prima che i candidati facessero il discorsino finale da 5 minuti sulle ragioni della loro candidatura; per cui se qualcuno è a conoscenza di quale propaganda si siano fatti può comunicarmelo nei commenti, grazie.
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