giovedì 6 ottobre 2011

Remembering


Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano.


mercoledì 5 ottobre 2011

mercoledì 28 settembre 2011

Ed è sempre più Hollande


Se fino a un mese fa la partita per le primarie socialiste in Francia era apertissima tra François Hollande e Martine Aubry, ora il discorso è definitivamente chiuso. Nell'ultimo mese Hollande si è rafforzato tantissimo: secondo il sondaggio realizzato da Ipsos nella settimana appena conclusa, molto è dipeso dal fatto che, secondo i francesi, Hollande è il più sicuro di portare a casa la vittoria alle presidenziali.

Ma non è l'unico motivo: Hollande vince anche in tutte le percezioni del pubblico (è il più attento ai bisogno di francesi, incarna la presidenza, è il più capace di riunire i francesi, è quello più preparato nell'affrontare una crisi internazionale) e consolida il suo vantaggio mentre la Aubry viene progressivamente indebolita, non solo dal punto di vista numerico (rispettivamente +6% e -6% di intenzioni di voto) ma anche nella stabilità dell'elettorato: il 61% dei potenziali elettori di Hollande considera la sua scelta come definitiva, pmentre er la Aubry gli elettori decisi sono solo il 49%.

L'unica speranza della Aubry sta nei voti dei seguaci di Ségolène Royal, che al secondo turno voterebbero al 50% per lei e al 35% per Hollande. Ma Hollande ha dalla sua il 52% dei voti di Montebourg, ormai risalito nei sondaggi fino a insidiare il terzo posto della Royal. Una Royal sempre più stigmatizzata ed estremizzata dagli stessi socialisti (è la candidata con la percentuale più alta di opinioni negative e quella con il giudizio peggiore sulla campagna elettorale in corso).

L'ultimo elemento che vorrei sottolineare è invece la buona opinione dell'elettorato socialista francese sullo strumento delle primarie: il 76% degli intervistati pensa che le primarie siano una buona idea e che il partito e il candidato vincente ne usciranno rafforzati e l'83% è convinto che i candidati battuti sosterranno con lealtà il vincitore. Insomma, percentuali piuttosto bulgare che fanno capire l'importanza che i cittadini assegnano alle primarie come strumento di democrazia e coinvolgimento.

martedì 13 settembre 2011

Il bike sharing si allarga

via lastampa.it

Il bike sharing raddoppia e si trasferisce in periferia. Convinta che si debba a tutti i costi rompere l’isolamento - di infrastrutture, collegamenti, relazioni, opportunità - in cui si divincolano i quartieri di periferia, l’amministrazione ha deciso di cominciare dalla mobilità. Leggera, sostenibile, perché è chiaro a tutti che una delle città più inquinate d’Europa ha bisogno di una rivoluzione nel modo di spostarsi. A cominciare dalle biciclette, e da un sistema che, arrivato a quasi 60 stazioni, 13 mila abbonati e 3 mila prelievi giornalieri, è pronto a moltiplicarsi e uscire dalla cinta daziaria del centro.

Entro il prossimo anno verranno installate 57 stazioni: 24 sono in lavorazione, 27 da definire, le ultime 6 in attesa che si risolvano alcuni problemi tecnici. Una cosa è certa: i nuovi interventi coinvolgeranno tutti i quartieri finora esclusi, e disegneranno un progressivo avvicinamento alle zone più periferiche. Per pianificare a tavolino i prossimi interventi l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta ha incontrato i presidenti di circoscrizione. Ha comunicato il piano di espansione della rete. Ma ha anche chiesto collaborazione: le nuove postazioni da piazzare saranno individuate dall’amministrazione in tandem con i quartieri, secondo le necessità delle varie zone della città e i flussi di traffico in teoria più idonei.

Tenendo presente un criterio: «La rete, per funzionare, dev’essere a maglie strette», spiega Lavolta, «non più di 3-400 metri tra una stazione e l’altra». L’espansione, dunque, seguirà la logica dei cerchi concentrici, e sarà graduale. Ma non solo: il vertice con le circoscrizioni è servito anche per tracciare soluzioni inedite: «Immagineremo alcune arterie su cui sviluppare il servizio», spiega l’assessore, «direttrici che colleghino zone esterne con il centro». Un primo fronte su cui si lavorerà è l’asse di corso Francia. «Usare le grandi direttrici del trasporto pubblico può creare sinergie virtuose tra i mezzi e le biciclette», ragiona il presidente della quarta circoscrizione Claudio Cerrato.

Un altro tassello sarà la mobilità ciclabile universitaria. «È una delle ipotesi su cui sto lavorando con l’assessore alla Viabilità Lubatti», dice Lavolta. «Sarà uno dei cardini dell’elaborazione del prossimo bici plan». Un altro sarà la partnership con le imprese: le aziende con più di 300 dipendenti per legge sono tenute a prevedere la figura del mobility manager e ad adottare misure per la mobilità sostenibile dei loro dipendenti. Alcune grandi società si sono già fatte avanti, disposte a piazzare stazioni nei dintorni - accollandosi parte dei costi di installazione - e incentivare i lavoratori a spostarsi in bicicletta.

giovedì 1 settembre 2011

Save Piazza San Giovanni


Che sarebbe poi la Piazza del Duomo. Nemmeno io ne conoscevo il nome fino a ieri, quando ho letto sulla Stampa che la Soprintendenza aveva esteso la sua ala protettrice anche a quello conosciuto come "Palazzaccio", il brutto edificio (o quantomeno discutibile) di fronte al Duomo (qui una breve storia del palazzo, di seguito la foto di Palazzo Richelmy, il predecessore del Palazzaccio):


Oggi leggo su Repubblica un nuovo intervento della soprintendente ai beni culturali Luisa Papotti, un appello a non lamentarsi di quello che c'è sulla piazza (perché tanto ci rimarrà, per quanto discutibile possa essere) ma a provare a valorizzarla cambiando quello che si può cambiare.

In effetti la Papotti fa una riflessione molto giusta quando dice che "in genere la piazza della cattedrale è importante in una città, per Torino non è così". Quanti di noi sanno il nome della Piazza? Quanti la frequentano? Quanti di quelli che la conoscono e ci passano si fermano mai come in piazza Castello o in piazza San Carlo? Piazza del Duomo è effettivamente solo un luogo di passaggio (io la attraverso in genere arrivando da Piazzetta Reale per andare al Quadrilatero romano). La posizione defilata non aiuta: quando ne si descrive la posizione si dice solitamente che si trova "dietro" Piazza Castello, che poi è un "dietro" non solo in senso fisico ma anche di importanza.

E ancora dice la Papotti: "Questo Duomo non ha un sagrato, esci dalla chiesa e ti passa davanti a piena velocità un tram". Tram che, secondo la soprintendente, potrebbe facilmente essere spostato su piazza Castello e sui Giardini Reali.

Senza contare poi che quella piazza costituisce anche l'accesso alla zona dei Fori Romani di Torino che, anch'essi, passano decisamente inosservati o meno osservati di quanto potrebbero essere.

Chiudere quel tratto di via XX Settembre riuscirebbe a creare un senso di staticità che è più proprio di una Piazza. Ma non è il solo intervento che si potrebbe fare: ci vorrebbero più panchine per permettere alla gente di sostare e "creare" un senso di piazza - piazza come luogo d'incontro, piazza come luogo vivo e vissuto. L'ultimo tratto di via XX Settembre, quello che passa tra il parco della Porta Palatina e il Museo di Archeologia, potrebbe diventare un ben viale alberato incorporato nel parco (pensate da via Garibaldi e persino da via Pietro Micca che bell'effetto visivo!) e terminare su Corso Regina. E ovviamente Wi-Fi libero per tutti.

lunedì 29 agosto 2011

Porta Nuova pronta ad andare in pensione

Con il passante ferroviario, le stazioni principali di Torino saranno Porta Susa e Lingotto, con Zappata, Rebaudengo e Stura a fare da seconde.
E quindi si apre (anzi,c ontinua) il dibattito su cosa fare non tanto di Porta Nuova, che è appena stata ristrutturata da Trenitalia e quindi continuerà a fare il centro commerciale, quanto piuttosto dell'aria dei binari che saranno dismessi.
Nuovo investimento edilizio per unire San Salvario e San Secondo?
Mah.
Forse si può pensare ad altro.
(NO, non intendo il mare)

Torino Daily Photo: Chiusa la LIS

da Torino Daily Photo

Si è chiusa ieri la LIS - Libreria Internazionale de La Stampa (oggi Libreria Mondadori) in via Roma 80 a Torino. Per i torinesi tuttavia è sempre stata la Libreria de La Stampa. Da ragazzo andavo a sfogliare di straforo i giornali stranieri provando l'ebbrezza di essere un po' all'estero. So che oggi ciò muove quasi un sorriso di commiserazione ma per noi ragazzi cresciuti senza Internet, era già molto. Gli ultimi anni ha fatto bella mostra -al numero 82- il manifesto che QUI si vede in grandezza tale da poter essere letto. Raffigura Norberto Bobbio e la citazione è tratta da "Politica e Cultura" (1955): ""Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze""... Io sono un estimatore di Apple ma che al posto della Libreria de La Stampa e del manifesto di Bobbio venga aperto un Apple Store, no, non provoca in me alcun entusiasmo. Anzi.

domenica 28 agosto 2011

Via Carlo Alberto: plebiscito pedonalizzazione completa

L'Assessore Lubatti ha chiesto ieri ai torinesi di esprimere la loro preferenza rispetto alla pedonalizzazione completa o parziale di via Carlo Alberto e i torinesi hanno risposto in maniera inequivocabile: al momento, su 1000 voti, il 77% vuole la pedonalizzazione completa della via, al di là del problema della raggiungibilità del parcheggio di piazza Bodoni.



La seconda opzione, con un misero 11%, è favorevole alla circolazione delle auto nel tratto da Corso Vittorio a via Mazzini: tra le tre opzioni presentate che prevedevano la circolazione delle auto, quella fino a via Mazzini è quella che vede la circolazione minima indispensabile per raggiungere il parcheggio sotto il Conservatorio.

Le altre opzioni prevedevano la circolazione delle auto fino a via Andrea Doria (e quindi alla bellissima Piazzetta Due Lampioni, appena venuta alla luce grazie alla pedonalizzazione dell'area) o fino a via Maria Vittoria.
Nelle foto, prima e dopo - piazzetta Due Lampioni com'era prima e com'è adesso:




Come raggiungere quindi, in caso di completa pedonalizzazione della via, il parcheggio di Piazza Bodoni? Il problema c'è, e non è cosa da poco. La struttura contiene 454 posti e vi si accede scendendo su via Carlo Alberto e svoltando a destra in piazzetta Due Lampioni su via Bodoni. La soluzione ottimale per mantenere questa viabilità sarebbe autorizzare la circolazione delle auto fino a via Andrea Doria, ma così si perderebbe la pedonalizzazione della piccola piazzetta della banca Passadore: soluzione che consiglio vivamente di evitare. Piuttosto, si renda via Bodoni percorribile su entrambi i sensi, eliminando i parcheggi in superficie: così darà possibile accedere al parcheggio da via San Francesco da Paola.

Giardini Reali alti: ancora due anni per l'apertura

Botta e risposta su Specchio dei Tempi in merito alla chiusura della parte alta dei Giardini Reali (ma da quanti anni ormai?)

14/8/2011

Un lettore:

«Si è cercato, in occasione delle manifestazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, di abbellire Torino e di mettere in mostra le sue innumerevoli bellezze, ma i giardini di Palazzo Reale sono chiusi, perché?
«Sono passato, pochi giorni fa, sotto il porticato del cortile del Palazzo ed ho visto l’entrata ai giardini chiusa da uno sgangherato portone, con buchi che lasciavano vedere l’interno, tutto incolto e pieno di sterpaglie.
«Chiedo, a chi di dovere, come mai codesti giardini, con le loro bellissime piante secolari (una in particolare ricordo, con tutti i rami che scendevano a terra, formava al suo interno una specie di antro buio suggestivo), la grande fontana, le statue, i sentieri: un luogo fresco e tranquillo nel pieno centro della città, che sarebbe tanto gradito agli innumerevoli visitatori del Palazzo Reale, è colpevolmente chiuso e inagibile?
«Ricordo che, anni addietro - d’estate - vi si tenevano spettacoli interessanti, feste, era un luogo frequentatissimo e d’intrattenimento, come mai è finito così miseramente?
«Si sono spesi (e si continuano a spendere) tanti soldi per creare ex novo giardini in altra reggia alle porte di Torino, mentre ciò che c’era, da decenni e decenni, viene lasciato in abbandono?
«Chissà se qualcuno può dare risposta alla mia amarezza per tanta incuria?».
GIUSEPPE M.


27/8/2011

Il direttore di Palazzo Reale scrive:

«Gentile lettore, rispondo alle sue osservazioni del 14 agosto sul tema dei Giardini Reali e della loro attuale chiusura. «Il discorso parte da lontano, dal 1997 e dall'incendio della Cappella della Sindone, il cui immenso e problematico cantiere ha imposto il collocamento della gru e di tutti gli apparati di servizio appunto nei Giardini, dietro il Cortile d'Onore di Palazzo Reale e in adiacenza della Manica Nuova.


Nella stessa area è stato allestito anche il cantiere di restauro di Palazzo Reale (anch'esso danneggiato dall'incendio), durati cinque anni. «In alternativa, i cantieri avrebbero potuto essere posizionati in Piazzetta Reale o presso il Duomo: ma che ne sarebbe stato dell'immagine della città durante gli anni meravigliosi che hanno preceduto e seguito le Olimpiadi invernali, il Congresso mondiale degli architetti, le stesse Celebrazioni del centocinquantenario? «La chiusura dei Giardini è parsa il male minore. E tale è sembrata anche nei confronti dei restauri a seguire: la Manica Nuova di Palazzo Reale destinata ad ospitare la Galleria Sabauda, il cui cantiere è attivo da tempo senza alcuna invasione della città insieme a quello delle centrali tecnologiche di servizio per l'intero Polo Reale.


«Non solo: a breve gli stessi Giardini saranno oggetto di un restauro imponente, sia sotto il profilo impiantistico che formale, ritrovando entro due anni gli antichi tracciati sei e settecenteschi, rinnovando le alberate ormai esauste per vetustà. Contiamo di poter offrire ai torinesi e ai visitatori sempre più numerosi uno spazio verde più sicuro, accogliente e suggestivo».
DANIELA BIANCOLINI

venerdì 26 agosto 2011

Un Po di spazzatura


In effetti sono stato ai Murazzi e sull'altra sponda ieri sera e devo dire di non avere mai visto un fiume così sporco. Sarà che non ci ho mai fatto troppo caso?

Piazza Castello, ore 8.10

Le bici non ci sono, ma non so se avete notato l'effetto tricolore delle paline...


giovedì 25 agosto 2011

Apertura straordinaria piscina Colletta

APERTURA STRAORDINARIA PISCINA COLLETTA

Per contrastare il grande caldo ed offrire ai cittadini un' opportunità di refrigerio, il Presidente della Circoscrizione 7 ha concesso l'apertura straordinaria della piscina Colletta il giorno venerdì 26.08.2011 (normalmente giorno di chiusura settimanale).

Per Informazioni: Piscina Colletta
Piscina Colletta Via E. Ragazzoni 5/7
tel. 011.28.46.26


Circoscrizione 7.0

Bel progetto quello della circoscrizione 7 di creare un filo diretto con i cittadini tramite la rete:

L'obiettivo, neanche a dirlo, è di avvicinare la circoscrizione, il primo anello della catena amministrativa della Città, ai propri cittadini. E in un'epoca dove il web, i social network e le applicazioni per computer e smartphone stanno sempre più condizionando il nostro quotidiano, il presidente della Sette Emanuele Durante si prepara a lanciare la sua sfida tecnologica in materia di decentramento. Creando proprio su Internet un filo diretto con i cittadini. 

E nell'attesa che qualcuno magari si inventi l'applicazione interamente dedicata a Vanchiglietta o a Porta Palazzo, il punto di partenza individuato dal presidente Durante è MappaTo, il portale della Città di Torino che permette a chiunque di disegnare la propria mappa arricchiendola dei contenuti più disparati. «Un'esperienza - sottolinea Durante - che potrebbe essere facilmente calata sul territorio, consentendo ai cittadini di segnalare direttamente su una pagina web quello che non va o magari estendendo agli altri utenti della rete la propria conoscenza del territorio. Ad esempio inserendo la fotografia, accompagnata da una breve descrizione, di un punto di particolare interesse o legato a una vicenda curiosa». 

Una grande comunità digitale che andrebbe così ad affiancarsi al confronto che proprio la circoscrizione Sette ha iniziato nella passata legislatura con le assemblee di borgata volute dell'allora presidente Piero Ramasso. «Questa svolta "2.0" della nostra amministrazione - aggiunge Durante - non vuole affatto sostituirsi agli strumenti tradizionali che abbiamo fin qui utilizzato per confrontarci con il territorio. Piuttosto, vogliamo fare in modo che i cittadini abbiano un legame con noi in tempo reale, senza che per renderci partecipi di una loro segnalazione debbano per forza venire nei nostri uffici. Un semplice click e il gioco è fatto».

mercoledì 24 agosto 2011

Il mio pezzo di Danimarca a Torino

Dio benedica quella santa (e molto intelligente) che ha avuto l'idea di esportare Tiger store a Torino.  Grazie.


martedì 23 agosto 2011

Un toro a Torino (e non stiamo parlando di un Toret)

E' accaduto ieri sera nella periferia Nord della città.
Per il conducente del veicolo grande spavento ma nessuna lesione. L'animale è poi fuggito tra i campi. In corso le ricerche

Un torello ha incornato una Peugeot 206: per l’automobilista tanto spavento, ma nessun danno, meno bene per l’automobile. Non è accaduto tra le strade di Pamplona, ma ieri sera a Torino. Dopo lo scontro, del piccolo toro si sono, al momento, perse le tracce.

Il conducente della Peugeot si è trovato faccia a faccia con l’animale in corso Ferrara all’altezza del numero civico 47. Dopo l’improvvisata corrida, non ha avuto neppure il tempo di rendersi conto di quel che era successo che il toro si è allontanato attraverso i prati in direzione Savonera/Druento, all’estrema periferia della città.

Senza risultato le ricerche condotte dagli agenti di Polizia municipale che hanno rilevato l’incidente. L’unica cosa che pare certa è non sia fuggito dal vicino mattatoio civico.

Torino bollino verde per i diritti

Una proposta della Concia per la creazione di un sistema che assegni un bollino verde alle aziende o associazioni che dimostrino di considerare le diversità un patrimonio da valorizzare. Con Torino come città apripista.
Funzionerà?


giovedì 28 luglio 2011

Ikea, una posizione pro Saitta

Ieri era il solo, oggi no: un lettore ha scritto a Specchio dei Tempi plaudendo la risoluta presa di posizione di Saitta.


Un lettore scrive: 
«Finalmente si è riusciti a dire un "no" ad un nuovo insediamento commerciale che avrebbe distrutto migliaia di mq. di terreno agricolo. Era ora che si incominciasse ad imboccare questa strada. L'Ikea ha già aperto un mega centro a Collegno, con relativa scomparsa di verde e campi, il secondo lo possiamo tranquillamente evitare. Se proprio vogliono insediarsi in provincia, si cerchi una zona industriale abbandonata, una zona dove sono stati costruiti capannoni in cemento, adducendo la solita scusa dei posti di lavoro e poi lasciati li, ad invecchiare. Nell'articolo su La Stampa, si dice che negli Stati Uniti i terreni quasi li regalano, ma si dimentica che a fronte di un quintuplo della nostra popolazione, gli Usa hanno 31volte il nostro territorio e in Slovenia a fronte di un quindicesimo del nostro territorio, la popolazione slovena è un trentesimo di quella italiana. Pertanto di terreno agricolo, noi, non possiamo più sprecarne. Tra l'altro parliamo di alcuni tra i terreni più fertili d'Italia, e questi terreni sono quelli che permetteno, oltre al nostro sostentamento, di coltivare quei prodotti che tanto sponsorizziamo con il Salone del Gusto». ALESSANDROSORRENTINO

mercoledì 27 luglio 2011

NoTAV, NoTangEst, NoGrat, NoIKEA


Il patatrac è fatto. Ormai la decisione della Provincia di Torino di negare il permesso alla costruzione del nuovo centro commerciale IKEA è sulle pagine di tutti i giornali e ha provocato solo polemiche e contestazioni - da parte dell'azienda stessa, dell'opposizione in Provincia, ma anche del parroco di la Loggia, del Sindaco e dei residenti. Non c'è nessuno, se non Saitta, che difenda la scelta della Provincia.

E dire che in tutti questi anni non si è mai creato nessun movimento popolare "No IKEA" - il che merita attenzione, visto il proliferare di questi NO-movimenti negli ultimi anni. Forse non avere un movimento contro cui lottare rendeva il tutto troppo semplice e troppo "giusto".

martedì 26 luglio 2011

Bye bye Ikea

E così IKEA ha deciso: niente più secondo centro commerciale nell'area torinese. Dopo l'ennesimo no della Provincia, l'azienda svedese alza i tacchi e va in cerca di nuovi lidi.
Avevo già discusso il caso mesi orsono, quando era scoppiato: lodevoli le intenzioni di Saitta, ma in questo momento, tra il lavoro e la conservazione del suolo agricolo torinese, in caso di mancato compromesso, il primo dovrebbe avere sicuramente la priorità.

Il compromesso a quanto pare non è stato trovato, e così ci abbiamo perso tutti.


La Provincia lamenta il metodo ultimatum a cui è ricorsa IKEA - "o La Loggia o niente"; IKEA, dal canto suo, contesta che il piano del nuovo centro era stato già preventivamente approvato dalla Provincia numerose volte - e solo in seguito è giunto il no di Saitta.

Direi che entrambi hanno la propria bella fetta di torto. La Provincia avrebbe potuto far saltare subito il piano a La Loggia in favore di un altro, IKEA potrebbe lavorare a un altro studio di fattibilità da qualche altra parte: certo, bisogna ripartire da capo per un lavoro lungo, ma non credo che le manchino le risorse per farlo.

In questi casi comunque credo fortemente che la verità stia nel mezzo, e che se c'è davvero la sincera volontà di trovare un accordo da entrambe le parti, l'accordo si trova. Evidentemente questa volontà non c'è stata. Spero che quello di IKEA sia un bluff e che le trattative continuino; altrimenti, che dire? Gioiremo per il verde salvato: da disoccupati avremo tanto tempo libero per farlo.

Update: lo Spiffero si chiede se il discorso sui terreni agricoli valga anche per la Tangenziale Est, progetto, questo, invece fortemente voluto da Saitta. Eggià.

Linea 7 storica, i perché di uno stop

Spiegati su Torinoclick (e ripresi da un amico di skyscrapercity) i motivi dello stop alla circolazione per i tram della linea storica 7 nei giorni feriali (cliccare sull'immagine per ingrandire):

lunedì 25 luglio 2011

Sospensione estiva ZTL e zone blu

Come negli anni scorsi la Giunta Comunale ha disposto la sospensione estiva del pagamento della sosta nelle “zone blu” e delle limitazioni previste dalla ZTL ordinaria: la sospensione riguarderà il periodo tra l’8 ed il 20 agosto compresi.

Nei parcheggi a barriera ed in quelli “in struttura” affidati a GTT resterà in vigore la sosta a pagamento, mentre per quanto riguarda quelli in gestione ad altri l’eventuale sospensione verrà definita con apposite ordinanze.
Gli abbonamenti ai parcheggi GTT acquistati per il mese di settembre potranno essere utilizzati a partire dal 22 agosto, mentre con quelli validi per il mese di luglio si potrà sostare fino al 6 agosto.

Resteranno invece in vigore anche durante l’estate i divieti alla circolazione nella ZTL Area Romana tra le 21 e le 7,30 (dalle 19,30 in piazza Emanuele Filiberto), nelle vie e corsie riservate ai mezzi pubblici (tra 7 e le 21), nelle aree pedonali e nella ZTL Valentino (in entrambi i casi dalle 0 alle 24 di tutti i giorni, festivi compresi). (e.v.)

(via MarcoAddonisio)

martedì 5 luglio 2011

At last

via http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/07/05/fassino-le-dimissioni-lo-stipendio/


Ieri pomeriggio, verso le quattro, mi ha telefonato il sindaco Fassino. Lo scopo era preavvertirmi del fatto che domani, mercoledì, presenterà a Fini le dimissioni da deputato. Suppongo che la telefonata sia dovuta a questo post che gli deve essere stato molto vagamente segnalato da qualcuno.




Fassino ha aggiunto, a mia domanda, che da sindaco guadagnerà «cinquemila euro netti al mese, cioè meno della metà di quello che prendevo da deputato».


Gli ho chiesto se gli sembrava tanto o poco ma su questo ha preferito non rispondere, facendomi tuttavia notare che governa «una città da un milione di abitanti».


I cinquemila euro, ha aggiunto, sono per 12 mensilità e non producono pensione. La pensione da parlamentare (suppongo abbondante, viste le cinque legislature) gli scatterà quando avrà finito di fare il sindaco, dice.


Gli ho chiesto quando di fatto smetterà di essere parlamentare, ma mi ha risposto che con precisione non lo sa e che non dipende più da lui, perché una volta mandate le dimissioni a Fini (domani, appunto) è la Camera che deve approvarle; comunque pensa che sia una questione di una o due settimane al massimo.


Ps. Ho scritto ‘molto vagamente segnalato da qualcuno’ perché per tutta la telefonata Fassino è stato convinto che io stessi scrivendo un articolo sul suo doppio incarico per il settimanale cartaceo: quindi si è mostrato decisamente stupito nell’apprendere che L’Espresso ha anche un sito e dei blog, e quando l’ha saputo era preoccupatissimo del fatto che io potessi scrivere delle sue dimissioni prima che le annunciasse in consiglio (ieri sera), dato che lui mi aveva telefonato in previsione dell’Espresso cartaceo in uscita venerdì. Sicché più volte ho dovuto rassicurarlo sul fatto che non avrei approfittato della sua un po’ goffa anticipazione facendo uno sgarbo a un’istituzione elettiva.

sabato 2 luglio 2011

Buonsenso

http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/30/domande-lecite/

Stipendio a 5 stelle

Una cosa che ai Grillini ho sempre riconosciuto è la trasparenza: condividere dati, numeri, comportamenti legati agli incarichi pubblici di cui altrimenti non si parla mai.
Riporto qui di seguito un post molto interessante del neoeletto in consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle Vittorio Bertola. Parla di quanto gli spetta come remunerazione, benefit e allocazione spazi in quanto neoconsigliere comunale.

http://bertola.eu/nearatree/?p=2177

C’è voluto più di un mese, ma abbiamo quasi interamente chiarito il nostro trattamento da consiglieri in Comune; e dunque vorrei fare un riassunto, per trasparenza, e chiedere il vostro parere su alcuni dubbi.


Stipendio. Un consigliere comunale di Torino non ha un compenso fisso, ma prende un gettone di circa 120 euro lordi a seduta; dunque, ha degli introiti solo quando partecipa alle sedute, mentre nei mesi di ferie (es. agosto), se si ammala o se si assenta per qualsiasi motivo non percepisce nulla. Vengono retribuite sia le sedute del consiglio che quelle delle commissioni, con un tetto massimo di 3 sedute retribuite in un giorno e di 19 sedute retribuite in un mese, oltre le quali non si percepisce più niente. Il tetto mensile - che i consiglieri di gruppi piccoli come il nostro, nei mesi “pieni”, tendenzialmente raggiungono sempre o quasi - è dunque di circa 2200 euro lordi. In pratica, facendo la media, è come avere uno stipendio di circa 1300 euro netti al mese per 13 mensilità, ma lo sapremo meglio quando avremo le prime buste paga.


Staff. Il Comune trasferirà al nostro gruppo consiliare due dipendenti, che avranno funzione di segreteria e supporto; non possiamo assumere esterni, ma solo suggerire chi preferiamo tra persone che già lavorino in Comune ad un certo livello. Noi abbiamo indicato due nostri militanti di lunga data e attendiamo di sapere se saranno accettati.


Ufficio. Martedì scorso sono stati assegnati gli uffici: noi abbiamo ricevuto tre stanzette affacciate su via Garibaldi, e saremo in quattro in 40 mq. Siamo quelli sistemati peggio: per fare qualche esempio, la Lega ha avuto 71 mq per 5 persone, l’UDC 52 mq per 2 persone, SEL addirittura 126 mq per 4 persone; persino la lista Domenico Coppola ha avuto tre stanze e 35 mq per 2 persone. Queste discrepanze si spiegano con motivi storici, con vincoli tecnici e con la difficoltà di suddividere in modo efficiente uno stabile storico del Seicento, ma ovviamente noi paghiamo lo scotto degli ultimi arrivati.


In più, mentre gli altri (tranne fintocoppola) esistevano già e dunque sono già operativi e installati, noi dovremo ancora attendere che ci sistemino gli uffici, perché le tre stanze non sono nemmeno comunicanti e devono aprire una porta e murarne un’altra; dunque c’è il rischio di dover aspettare settembre, anche se noi cercheremo di accamparci subito in qualche modo. Nel frattempo noi finiamo per perderci convocazioni e materiali, che tutti gli altri ricevono in ufficio; le segretarie devono inseguirci alle riunioni per lasciarci i documenti; dobbiamo scrivere e stampare gli atti a casa e poi portarli; insomma, siamo svantaggiati rispetto a tutti gli altri. Non abbiamo nemmeno ancora l’accesso al sistema informatico, per presentare gli atti ricorriamo alla gentilezza di alcune segretarie che li caricano per noi…


Attrezzature. Gli uffici saranno attrezzati con mobili, scrivanie e computer; io e Chiara riceveremo un netbook con chiavetta, e io avrò anche un cellulare (senza la SIM se ho ben capito). Inoltre avremo a disposizione un budget di circa 1000 euro al mese per pagare le bollette del telefono, le piccole spese, piccole attrezzature extra (che poi resteranno al Comune) ed eventualmente l’organizzazione di eventi legati all’attività consiliare (non all’attività del Movimento).


Benefit. I consiglieri comunali sono esentati dal pagare il biglietto dei mezzi pubblici (basta mostrare il tesserino del Consiglio); inoltre, il Comune ci dà un posto auto sotto forma di una tessera che concede libero accesso al parcheggio sotterraneo comunale Santo Stefano (quello dietro il Duomo), e di un “permesso viola” per la ZTL.


Ora, noi istintivamente ci siamo chiesti se non fosse il caso di rifiutare questi benefit. I primi due sono un “extra stipendio” sotto forma di prestazioni in natura, che al Comune sostanzialmente non costano; in più, l’accesso libero ai mezzi pubblici ci dovrebbe servire anche per poter regolarmente andare a vedere come funzionano. Io spesso uso la bici o i mezzi, e sono culturalmente contrario ai datori di lavoro che offrono posti auto in centro ai propri dipendenti, perché incentivano l’uso dell’auto privata; devo però dire che ci sono effettivamente situazioni in cui è difficile fare a meno dell’auto, o perché devo trasportare del materiale, o perché sono di corsa; perdermi l’inizio della riunione pur di spostarmi in bus mi sembra comunque un peggior servizio ai miei elettori che prendere l’auto, e a quel punto ovviamente non pagare la sosta è un beneficio gradito. Trattandosi dunque di vantaggi economici, da sommare a uno stipendio che è decisamente inferiore al tetto già stabilito, mi sembra di poterli accettare.


Avrei invece voluto rifiutare il permesso ZTL, che è l’unico vero privilegio (un cittadino qualunque non può averlo, nemmeno pagando) e che tra l’altro è del tipo che permette assurdità come percorrere via Garibaldi o entrare nei parchi cittadini. Ci ho provato, ma mi hanno fatto notare che senza il permesso non potrei raggiungere il parcheggio per le riunioni del mattino; infatti agli abbonati al parcheggio viene concesso di entrare nella ZTL per arrivarci, ma il tesserino che mi danno non è un abbonamento pagato ma solo un “aprisbarra gratuito”, e dunque non include l’esenzione. A questo punto l’unica strada sensata mi sembra di accettare il permesso ma di usarlo solo per arrivare al parcheggio e magari per portare le attrezzature in piazza Castello quando facciamo i gazebo (ho portato un po’ di volte a braccia le sedie da giardino da piazza Castello a via IV Marzo e non è un bel lavoro).


Questo mi sembra un buon punto medio tra il rifiutare privilegi indebiti (l’idea di imporre ai torinesi il sacrificio della ZTL e poi autoesentarsi mi sembra immorale) e il mantenere la massima efficienza nel lavoro per cui mi pagate, che non è quello di prendere il pullman ma è quello di partecipare alle riunioni in Comune. Tuttavia, per evitare polemiche, mi sono riservato di dare una risposta definitiva domani mattina e dunque ho fatto un post per chiedere un vostro parere.

giovedì 16 giugno 2011

Fuggi fuggi

Oh, ci fa piacere sapere che tutti i neo consiglieri comunali delusi dallo stipendio o dalla mancata gloria di un assessorato o di una presidenza stanno cercando di partire per altri lidi. Dopo averci rotto gli innominabili per due mesi di campagna elettorale con i loro slogan e le loro facce sui manifesti, è bello sapere che è stata tutta una rottura perfettamente inutile, che tutte le promesse erano praticamente fuffa e le belle parole erano una sviolinata che neanche Paganini.

Ora, a parte che fa sempre piacere constatare che chi si candida a un incarico pubblico fa politica per passione e impegno civile e assolutamente non per vil denaro, una domanda mi sconfiffera le budella: uno stipendio da consigliere comunale semplice a quanto ammonta? No perché se sono meno di 1000 euro lordi al mese posso capire questi poverini precari che devono ripagarsi i miliardi spesi in campagna elettorale.

mercoledì 15 giugno 2011

Chi ben comincia è a metà dell'opera

Ma chi comincia male?
Le cose per Fassino non sono in effetti iniziate nel migliore dei modi: a guardare il suo caso, chi dice che la fase difficile sono le elezioni e dopo viene il bello, si sbaglia - a meno che non intenda fare un commento sarcastico.

Eletto con il 56% dei voti, una maggioranza dai numeri solidi nel nuovo Consiglio comunale di 40 unità, per Fassino sembrava tutto rose e fiori. In realtà la composizione della giunta gli ha da subito creato non pochi problemi - ma glielo si concede, si sa che è un'operazione ardua, che puoi provare cento soluzioni diverse ma finirai comunque per scontentare qualcuno e via discorrendo.

Poi c'è stata (anzi, c'è) la questione del capogruppo PD in Consiglio: match Lo Russo - Tricarico, finisce 7-7 il primo tempo, ora pare si sia deciso per Lo Russo. Ma questa magagna, al contrario della formazione della giunta, si poteva - si doveva - evitare. Perché è davvero lo schifo fatto politica.

Non ultima, la questione delle dimissioni dal Parlamento, a cui Gramellini dedica oggi il suo Buongiorno. Non mi venga Fassino a parlare di procedure, di scadenze, di 20 giorni dall'inizio dell'attività comunale. Sei Sindaco da 15 giorni e non hai ancora dato le dimissioni, al meglio mi viene da pensare che vuoi tenere il piede in due scarpe, al peggio che tu voglia un altro mese di stipendio da Parlamentare. Non c'entrano le procedure, è semplicemente questione di lanciare un segnale di buon senso. Chi mal comincia...

giovedì 9 giugno 2011

Google Live Transit ha scelto Torino

Google Live Transit ha scelto Torino
Solo 6 città al mondo hanno il sistema di Google Maps con le informazioni sui mezzi pubblici in tempo reale. Torino è in compagnia di San Francisco, San Diego, Portland, Boston e Madrid.

martedì 7 giugno 2011

All is full of LOV - Notte bianca a Vanchiglia



LOV night#3 è la terza edizione della notte-a-studi-aperti di Borgo Vanchiglia, che torna ad aprire al pubblico le porte di studi, laboratori, case e cortili, proponendo un percorso di mostre, concerti, proiezioni, performance teatrali, dj-set, installazioni, dall'aperitivo fino all'alba.

18 giugno 2011, save the date. Tutti a Vanchiglia. Let's come together.

Tanto per cambiare

Il Buongiorno di oggi:

E’ ufficialmente iniziata la campagna del centrosinistra per perdere le prossime elezioni. Stavolta non sarà facile: il vento ha cambiato direzione, la crisi punisce i governi in ogni angolo d’Europa e a molti elettori dell’altra parrocchia Berlusconi è venuto a nausea, perché non è riuscito a realizzare le riforme liberali che aveva promesso. La situazione del Pd e dei suoi alleati è dunque disperata: tutto congiura a favore di una loro vittoria. Per evitarla occorrerà raddoppiare gli sforzi.


I ragazzi, bisogna riconoscerlo, ci stanno dando dentro. Ha dettato la linea Grillo, salutando il successo di Pisapia come una disgrazia. Ha continuato Vendola, scambiando piazza del Duomo per plaza de la Revolucion a L’Avana. Ingelosito, il comunista Ferrero ha inneggiato agli espropri proletari. Finché ieri Bersani e Vendola si sono scambiati qualche parola: la più carina è stata «meschino». E devono ancora cominciare i mal di pancia fra gli aspiranti premier del Pd, una mezza dozzina. Tanto per cambiare, la vittoria non ha insegnato niente. Neanche la cosa principale: che stavolta a vincere non sono stati i partiti, ma gli elettori. E che gli elettori hanno premiato i candidati sgraditi alla nomenclatura, con l’unica eccezione di Torino, dove però Fassino ha raccolto la semina del suo predecessore, che non veniva certo percepito come un notabile. Accecati da un successo che non è il loro, i partiti già si azzuffano per dividersi i bocconi migliori della giunta Pisapia. Altro che zingari, a Milano (e altrove) il vero rischio è l’ennesima invasione dei portaborse.

sabato 4 giugno 2011

BruiseSharing

Ahimé non sono il solo ad aver sperimentato parecchi disservizi con le bici condivise di TObike.
Peccato, perché il servizio è potenzialmente ottimo: bisogna però aumentare la manutenzione e le riparazioni delle bici perché da qualche mese a questa parte fanno (purtroppo) davvero pena.

venerdì 3 giugno 2011

Capitale della cultura

Sono convinto che la sequenza di grandi eventi che Torino ha ospitato in questi ultimi anni sia da proseguire. Certo, la politica dei grandi eventi non è più sostenibile per i grandi costi che comporta e sicuramente andrà ridimensionata, ma non sottovaluterei il suo impatto sulla "reputazione" e sull'internazionalizzazione della città, e le conseguenti ricadute economiche.

E' innegabile che le Olimpiadi abbiano dato alla città un lustro che Torino forse non aveva mai avuto, e che le celebrazioni di Italia150 abbiano acuito ancora di più quel nuovo, ritrovato entusiasmo dei Torinesi per la loro città. Senza contare tutti gli eventi mondiali sebbene di minor risonanza, dal mondiale di scacchi, ai tuffi, al nuoto, all'atletica... Questo tornare ad essere sulla scena mondiale da protagonisti ha fatto sentire i Torinesi nuovamente orgogliosi della propria città, ed è questo orgoglio, a mio parere, la chiave del successo dei 10 anni di amministrazione Chiamparino.
Fossi in Fassino, cercherei di non perderlo.

martedì 17 maggio 2011

Rassegna Stampa delle 6.15

Ma se anche Varese, con il suo supersindaco Attilio Fontana da sfondamento al 60% di gradimento, va al ballottaggio, allora vuol dire che il centrodestra ha davvero perso alla grande. E che alla Lega non ce l'hanno poi così duro come dicono.

lunedì 16 maggio 2011

Oggi è davvero una bella giornata

Stamattina ho votato per la prima volta in circoscrizione 7, ho votato Ilda Curti che al momento è in zona Champions di preferenze.
Che bello vedere la buona politica, la passione e l'impegno essere premiati e vincenti. Che bello vedere che succede generalmente in tutta Italia.
Oggi è davvero una bella giornata.

martedì 10 maggio 2011

Maglia rosa a Torino per il Giretto d'Italia 2011

A Ferrara e Udine il 40% del traffico è a pedali, in 11 centri urbani almeno 3 abitanti su 10 hanno scelto le due ruote per andare a scuola o al lavoro, e in grandi città come Torino, Milano e Firenze tra il 13 e il 19% degli spostamenti cittadini è stato effettuato con veicoli a trazione muscolare. Questi i risultati del primo Campionato nazionale della Ciclabilità Urbana organizzato da Legambiente, Fiab e Cittainbici che si è disputato nei giorni scorsi in tutta Italia.

La gara - La sfida si è svolta monitorando la mattina di un normale giorno lavorativo tutti i veicoli, auto, moto, scooter, camion, bus, taxi, pedoni, che hanno varcato i check point allestiti per l’occasione in vari punti del territorio comunale. Il conteggio ha permesso di assegnare il ruolo di leader delle tre diverse categorie (città grandi, medie e piccole) al centro urbano con la percentuale più alta di utilizzo della bicicletta sul totale degli spostamenti.

I vincitori - La maglietta rosa del girone delle città piccole se l’è aggiudicata Udine con il 39,8% degli spostamenti in bicicletta, mentre il girone delle città medie è andato a Ferrara (38,2%). Ma in questa categoria ci sono state altre grandi performance: Parma ha ottenuto il 35,6%, Vicenza il 31,3%, Ravenna il 31%, Reggio Emilia il 30,9%, Modena il 28,8%, Padova il 25%, Bolzano il 24,8%. Tra le grandi città primeggia Torino (19%) seguita da Milano (18,7%) da Verona (16,9%) e Firenze (13,6%).Nella classifica a punti trionfano invece Bolzano, Padova e Trento. In questo caso il Giretto d’Italia ha premiato quei centri urbani con la quota di mobilità sostenibile più alta, confrontando le cifre dell’insieme di pedoni, utenti di bus e ciclisti con la somma dei mezzi a motore in circolazione. Bene anche le prestazioni di Bari, Roma e Genova. Il capoluogo pugliese (5,4%) conferma di essere uno dei pochi grandi centri urbani del Mezzogiorno che sta investendo su una mobilità più sostenibile; il 5% della Capitale dimostra che finalmente anche a Roma c’è un discreto numero di frequent biker che ha rinunciato ai mezzi a motore e che per crescere ancora ha bisogno di più spazio e più sicurezza. Mentre il 2,7% di Genova va elogiato perché il Comune ligure s’è messo in gioco col Giretto e forse potrà approfittare dell’occasione per capire che un maggior investimento politico e strategico su ciclabilità e intermodalità potrebbe far salire le due ruote in circolazione.

Maglia a pois - All’Emilia Romagna e dunque a Carpi, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia va la maglia a pois della classifica a squadre dal momento che tutti insieme questi Comuni hanno abbondantemente superato la media del 30% di spostamenti in bici.

Maglia azzurra - La maglia azzurra va a tutti i Comuni che hanno superato il 30% di spostamenti a pedali: Carpi, Ferrara, Parma, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Schio, Senigallia, Trento, Udine e Vicenza.

Maglia ciclamino - La maglia ciclamino della classifica a punti della mobilità sostenibile la indossano invece Bolzano, Trento e Padova, i centri urbani dove l’insieme di ciclisti, utenti del trasporto pubblico e pedoni ha prevalso con numeri schiaccianti su auto e scooter: 90% a 10%.

Maglia blu - Bolzano, Reggio Emilia, Padova e Venezia condividono la maglia blu ciclabilità, poiché negli ultimi anni sono le quattro città che probabilmente hanno riorganizzato al meglio la propria viabilità, separando i flussi auto/bici o limitando il traffico motorizzato a vantaggio degli altri mezzi di trasporto.

Maglia verde - Infine la maglia verde dei grimpeur è per Genova, e quella bianca delle giovani promesse va a Bari: anche se in entrambi i casi non è un premio vero e proprio, ma l’auspicio che in futuro le amministrazioni locali possano rendere il proprio territorio sempre più a misura di bici.

via http://www.agenziaimpress.it/ingr_news.php?id_news=7883

lunedì 2 maggio 2011

Un'altra Italia è possibile. E si trova a Torino.

Riporto le parole di un blogger che seguo da tempo, che descrivono Torino.
Tra l'altro, lui, romano, si è appena trasferito a Milano. E, un giorno di festa, lui e il suo ragazzo prendono e vengono a Torino - e, devo dire, sono piacevolmente stupito che qualcuno da Milano si sposti verso ovest per venire da noi: segno che le cose sono cambiate più di quanto noi torinesi percepiamo da qui dentro:

[...] Un gioiello come la nostra meta finale nella giornata di ieri, Torino, che sembra sinceramente appartenere ad un altro paese. E’ l’Italia, lo so, ma un’altra Italia. Distante anni luci dal resto della penisola. La giornata è splendida, i palazzi sono ‘affrescati’ con tricolori in ogni dove, e in centro ci sono varie manifestazioni ad hoc, per festeggiare come si deve il Primo Maggio. Centinaia di coccarde e di bandiere ROSSE annunciano la pesante presenza in piazza dei ‘Comunisti Italiani’, la cui esistenza pensavo appartenesse ormai al passato, con i centri sociali che animano cortei e piazza a suon di musica.

Dietro la magnifica Mole Antonelliana da pochi giorni è iniziato il Festival Internazionale del Cinema Gay, pubblicizzato OVUNQUE in tutta la città. Davanti al cinema troneggia un banchetto EuroPride 2011, con gadget, pacchetti ‘vacanze’ per partire per Roma, con annesso pernottamento. Nel vederlo resto quasi di sasso. In pieno centro e con tanta visibilità. Per me, romano, pura fantascienza. Eppure qui nessuno inveisce contro nessuno, non ci sono slogan fascisti o urla contro il Festival GLBTQ che ‘colora’ la città. La tranquillità, la gentilezza, l’educazione e l’accettazione dominano tutto e tutti. Se nella ‘gay-friendly’ Milano passeggiare abbracciato al mio lui comporta occhiatacce di sdegno, anche nella parte più finocchia del quadrilatero modaiolo, qui la cosa passa ‘quasi’ inosservata.

La città, che da quel poco che ho potuto vedere perfetta NON è soprattutto nella parte periferica, trasuda comunque cultura e impegno politico, colpendo nel segno. Perché un’altra Italia è forse possibile. Perché un’altra Italia forse già esiste. E si trova a Torino.

giovedì 28 aprile 2011

Noi dentro IKEA, Giovanardi fuori dal mondo

Bellissima iniziativa che gira su Facebook in questi giorni. Sabato 30 aprile anche all'IKEA di Torino Collegno ci sarà un Flash mob di persone che per un minuto alle 15 in punto si baceranno alla facciazza di quel vecchio rimba di Giovanardi. E dopo si entrerà tutti insieme all'IKEA, rigorosamente mano nella mano.

Dato che noi siamo dentro IKEA, una delle aziende più all'avanguardia nella sostenibilità e nell'etica, non discriminiamo: all'evento sono invitati gay, etero, trans, sposati, conviventi, civilmente uniti, single, genitori, figli, nonni e anche cani, gatti e puledri, se riuscite a farli entrare in macchina.

martedì 26 aprile 2011

Caselle flop

Bene. Visto che l'AD di Sagat dice che Caselle ha avuto un anno record, voglio solo dire che sto organizzando una reunion con i miei amici europei e portarli a Torino è un gran bel casino e se mi va bene riesco a farli arrivare a Malpensa e se mi va male mi tocca andarli a prendere uno a uno a Orio al Serio CRIBBIO.

In quanto a collegamenti aerei e accessibilità aerea Torino fa schifo, ha un bacino di 2 milioni di potenziali utenti e un aeroporto che non è assolutamente all'altezza di servire una città così grossa, questo per colpa di un'amministrazione aeroportuale che guarda ai propri interessi ancora prima che agli interessi della città che l'hub dovrebbe servire.

Prossima fermata Magagna

Spiace constatare i problemi delle nuove fermate di metropolitana inaugurate solo poco più di un mese fa. Certo, un periodo di rodaggio è inevitabile, ma si sperava almeno che le stesse magagne che si erano presentate alle fermate precedenti fossero state corrette anche per le nuove.

Sono perplesso all'idea di togliere gli addetti alla clientela dalle stazioni, danno così un senso di sicurezza. Certo, tenerne uno per fermata non è pensabile, ma forse si può prendere ispirazione da cosa fanno altre città europee, in cui gli addetti lungo l'orario di lavoro passano di stazione in stazione.

Sondaggio Termometro Politico: a Torino non è da escludere il ballottaggio

Leggo di buon mattino i risultati del sondaggio che i ragazzi di Termometro Politico hanno proposto nei giorni scorsi su lastampa.it, con numeri che paiono confermare non solo le tendenze ma anche le cifre misurate da altri istituti di ricerca.

Fassino è dato al 51%, Coppola al 32%, Musy al 7%, Bertola al 3,5%. Quello di Fassino è forse il dato che più si scosta dalla linea tracciata finora perché il 51% è sì un risultato da vittoria al primo turno ma non è molto lontano da quel 50,1% che rappresenta la soglia al di sotto della quale si andrebbe al ballottaggio. O comunque non è così lontano come quel 57% a cui veniva dato qui.

Un ballottaggio che, per il centrodestra, sarebbe quasi una vittoria - dice l'articolo. Io non mi azzarderei a scrivere queste belle parole: il cdx torinese ha dato di sé un'immagine scadente di partito rissoso condizionato da beghe interne che, lo ripeto, all'esterno non interessano minimamente. In quanto a candidature condivise sono riusciti a fare peggio del PD locale, che anche lì ce ne vuole. Per poi ottenere quale risultato? Non raccogliere nemmeno un 40% e, anche se riuscissero ad arrivare al ballottaggio, la sfida Fassino-Coppola finirebbe 64 a 36. Un disastro completo insomma. Ed è un peccato perché Coppola mi sembra una persona più o meno intelligente e comunque un candidato - in condizioni normali - presentabilissimo, lontano anni luce dal Berlusconismo che provoca orticarie a tutti i torinesi.

Anche Musy è sotto tono. Un 10% poteva essere alla sua portata, ma l'UDC a Torino non ha mai sfondato e, quanto a FLI, i nuovi partiti non hanno mai fatto breccia nell'opinione pubblica. Vedi SEL, che non è mai andata oltre il 3%, e che il sondaggio dà quest'anno al 5,5% quando nazionalmente è sopra l'8%.

Un'altra sorpresa che riserva il sondaggio è il risultato dei Grillini, con Bertola al 3,5% a un passo dall'ingresso in Sala Rossa.

Per quanto riguarda le coalizioni, il csx arriva al 49%, il cdx al 33% e il terzo polo al 7,5%. Anche da questi numeri si vede che Fassino è capace di intercettare il 2% di voti in più della sua coalizione, mentre gli altri due candidati ottengono una percentuale inferiore rispetto ai partiti che rappresentano.

giovedì 21 aprile 2011

Sondaggio Euromedia Torino, Fassino al 53%

Se anche il sondaggio dell'istituto di Berlusconi, che quindi pende sempre verso destra, dà vincitore Fassino al primo turno con il 53%, mi chiedo quale percentuale possa realmente prendere... quota 60?

Coppola viene dato ad un misero 34% : praticamente niente, se pensiamo che è un dato persino gonfiato dalla tendenza a destra della casa di rilevazioni.

lunedì 18 aprile 2011

Arci1000

Quest'anno ho devoluto il mio 5x1000 all'Arcigay.
Ho visto su questa pagina che l'anno scorso solo 675 persone (secondo me poche, pochissime) avevano dato il proprio 5x1000 all'Arcigay e che i contributi di questi 675 cittadini sono stati utilizzati, fra le altre voci, per pagare le spese legali relative ai casi di violenza, omofobia e discriminazione. E ho pensato che, se succedesse a me di essere discriminato o pestato, vorrei anch'io qualcuno che si battesse al mio fianco e mi supportasse legalmente per contrastare i soprusi.

Così quest'anno ho devoluto il mio piccolissimo contributo a loro.
Perché il paese va sempre più allo sfascio per quanto riguarda i diritti civili, ma non per questo io intendo rassegnarmi.

mercoledì 13 aprile 2011

Fabio vs Luciana

Dopo aver fatto riflettere l'Italia ridendo (o dopo averla fatta ridere riflettendo) per 5 anni, la coppia che scoppia Fazio-Littizzetto pare stia per sciogliersi.

Personalmente, se così fosse, approverei la scelta. Uno show originale, divertente, attuale e "urfido" come sono stati i 10 minuti littizzetiani a Che tempo che fa ogni domenica sera di questi anni non può permettersi di divertare stantio, ripetitivo e monotòno come troppo di frequente ho l'impressione che stia accadendo negli ultimi tempi.

Luciana, se capiti da queste parti, dai un bacio con la lingua a Fazio e via, ognuno per conto suo, verso altre mille fantastiche avventure. Avete ancora tanto da dare alla TV italiana.

martedì 12 aprile 2011

Ancora Fassino al primo turno

Qui si dà Fassino vincente al primo turno con un risicatissimo 50,5% contro il 30,5% di Coppola e l'8,5% di Musy.

martedì 5 aprile 2011

Aggiungi una poltrona a tavola

Perché c'è Maria Grazia Siliquini.
Parlando di malapolitica.

Ilda Curti apre la sua campagna elettorale

E così la quasi-definitiva capolista del PD apre la sua campagna elettorale. "Torino, futuro prossimo" il claim della sua campagna, per un po' di (sana) politica.
Tenetela d'occhio, questa è brava.
La trovate su www.ildacurti.it 

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