Chiamatelo, se ricordate la parola, rispetto.
martedì 12 ottobre 2010
A volte ritornano
Chiamatelo, se ricordate la parola, rispetto.
Etichette:
Chiamparino,
politica,
Torino
venerdì 8 ottobre 2010
Torino, città ferroviaria (ieri, oggi e, perché no, anche domani)
Ebbene, come riporta l'edizione della Stampa di oggi, la petizione è stata accolta e ora il reperto troverà posto in un'aiuola o in una rotonda del futuro viale della Spina, che sostituirà, in superficie, la ferrovia.
Un grandissimo risultato per un'iniziativa nata dal basso, con internet come complice.
Etichette:
Torino
giovedì 7 ottobre 2010
Via le torri di Pomodoro
Spiace piuttosto constatare che la crisi costringe un comune a rifiutare l'opera di un artista per mancanza di fondi per una "semplice" ristrutturazione.
Etichette:
Millefonti,
Torino
20 anni di amministrazione leghista pesano
Interessanti i risultati dello studio condotto sulla città di Varese dal centro di ricerche CreaRes, dal titolo "Varese, come la vedi?" . Salta fuori che il 71% degli abitanti non si considera assolutamente varesino, che i giovani considerano i propri coetanei snob e viziati e che la città non raggiunge un voto sufficiente per il 54% della popolazione.
In particolare, questo blog è arrivato alla stessa conclusione a cui sono arrivato io:
Varese sta raccogliendo i frutti di 20 anni di governo Lega-Pdl.
Ne parlavo giusto qualche settimana fa con un mio nuovo amico che vive a Novara a lavora a Biella: ebbene, nonostante Novara superi i 100.000 abitanti, sia la seconda città del Piemonte e abbia quasi il doppio degli abitanti di Biella, la vita a Novara - mi diceva - è praticamente nulla. Novara sta scontando, come Varese, i 20 anni di amministrazione Leghista che, mentre apparentemente promuove i prodotti e i servizi locali, schiaccia completamente la vita cittadina, quella che rende una città vivace. I locali per "giovani" (e non solo) sono bannati, con conseguente mancanza di senso cittadino, inteso come senso di appartenenza alla città, negli stessi (vedi il 71% dei varesini). La vita cittadina non prosegue oltre le ore 22, le città diventano come paesi di 2.000 abitanti, diventano dormitori. Dormitori in cui i servizi possono anche essere eccellenti e la qualità della vita superiore alla media regionale, per carità: ma senza spunti culturali, di svago e di divertimento, le città muoiono. Lo dimostra il caso di Biella, con la sua frizzante vita culturale e anche (perché no) notturna, con molta probabilità dovuta a tutti gli anni di amministrazione di centro sinistra. E con una qualità della vita eccellente.
In particolare, questo blog è arrivato alla stessa conclusione a cui sono arrivato io:
Varese sta raccogliendo i frutti di 20 anni di governo Lega-Pdl.
Ne parlavo giusto qualche settimana fa con un mio nuovo amico che vive a Novara a lavora a Biella: ebbene, nonostante Novara superi i 100.000 abitanti, sia la seconda città del Piemonte e abbia quasi il doppio degli abitanti di Biella, la vita a Novara - mi diceva - è praticamente nulla. Novara sta scontando, come Varese, i 20 anni di amministrazione Leghista che, mentre apparentemente promuove i prodotti e i servizi locali, schiaccia completamente la vita cittadina, quella che rende una città vivace. I locali per "giovani" (e non solo) sono bannati, con conseguente mancanza di senso cittadino, inteso come senso di appartenenza alla città, negli stessi (vedi il 71% dei varesini). La vita cittadina non prosegue oltre le ore 22, le città diventano come paesi di 2.000 abitanti, diventano dormitori. Dormitori in cui i servizi possono anche essere eccellenti e la qualità della vita superiore alla media regionale, per carità: ma senza spunti culturali, di svago e di divertimento, le città muoiono. Lo dimostra il caso di Biella, con la sua frizzante vita culturale e anche (perché no) notturna, con molta probabilità dovuta a tutti gli anni di amministrazione di centro sinistra. E con una qualità della vita eccellente.
mercoledì 6 ottobre 2010
E il gap è più largo che mai
Sotto sono invece rappresentate le percezioni di come la ricchezza sia suddivisa nel paese. Come potete vedere, nelle teste poco informate delle persone, le divisioni sono molto più eque.
Ciò che è particolarmente interessante è quanto il pubblico sovrastimi la ricchezza delle fasce di popolazione meno abbienti. L'opinione pubblica infatti pensa che la quarta fascia di popolazione abbia più soldi di quanti ne abbia la fascia di mezzo, e che l'ultima fascia ne abbia molti più di quelli che in realtà possiede.
Scommetto che lo studio darebbe gli stessi risultati anche da noi in Italia.
(via good.is)
Etichette:
Economia
giovedì 30 settembre 2010
martedì 28 settembre 2010
Sono Padani Questi Ratti
Iscriviti a:
Post (Atom)