lunedì 20 ottobre 2008

Torino sul New York Times

Ppalat
Una splendida review per la città di Torino è apparsa ieri sull'inserto domenicale sui viaggi del New York Times. Gisela Williams spende buonissime parole sulla ritrovata energia della città completamente rinnovata che ha saputo stupire il mondo come host city delle Olimpiadi 2006 e che da allora non ha ancora perso il proprio fulgore.



"The days when Turin was known exclusively as the home of automakers and
a certain bloody shroud are over. Since hosting the 2006 Winter Olympic
Games, Turin, a northern Italian city along the Po River, has been
transformed from a nondescript industrial city into a cosmopolitan center of artisanal food and modern design."



La Williams continua poi a parlare di Eataly, del Lingotto, del Quadrilatero, dei Docks Dora e dei Murazzi. Davvero una vetrina d'eccezione oltreoceano per la nostra città.



Trovate la versione online dell'articolo qui:
Next Stop - In Turin, the Olympic glow hasn't yet faded



martedì 14 ottobre 2008

Ecosistema Urbano: Legambiente mette Torino al 72° posto

Torino
Leggo che è uscito lo studio annuale di Legambiente Ecosistema Urbano. L'edizione 2009 riserva una serie di maglie nere per la città di Torino, ma anche alcune maglie rosa (ciclisticamente parlando... in tutti i sensi).



Ma andiamo per ordine.



Torino si classifica al 72° posto sui 103 capoluoghi di provincia. Un piazzamento verso il fondo della classifica e decisamente ignobile, ma frutto di una rimonta di 2 posizioni rispetto al rilevamento precedente del 2008.



Maglia nera per l'inquinamento. A Torino, così come a Siracusa, i livelli di biossido di azoto e di polveri sottili superano i limiti per circa 200 giorni all'anno. L'inquinamento si rivela la croce di Torino, ed anche il suo problema principale.



Notizie contrastanti arrivano dalla mobilità urbana. Il trasporto pubblico è poco diffuso con meno di 200 viaggi pro-capite annui rispetto ai 400 di Milano e i 600 di Venezia. Tuttavia, Torino è l'unica città italiana di dimensioni medio-grandi ad avere una discreta dotazione di linee di trasporto pubblico su ferro grazie soprattutto ai 100km di tranvie e agli 8 di metropolitana, con una media di 12 metri ogni 100 abitanti. Seconda in Italia dietro Milano, Torino però collassa nel paragone con il doppio valore di Stoccolma e Oslo. E poi rimane il fatto che il 72% dei passeggeri viaggiano comunque su gomma.
A Torino poi gli utenti si ritengono pressoché soddisfatti del servizio pubblico, così come a Bologna, a differenza di tutto il resto d'Italia.



Dalle stelle alle stalle. Collegata all'inquinamento disastroso di Torino, la densità automobilistica spicca tra i risultati italiani equiparandosi a quella di Roma: 65 auto ogni 100 abitanti (70 per la capitale), il doppio rispetto a quella di Berlino, Londra e Parigi. 



Un risultato confortante è invece quello relativo alle piste ciclabili: confermando uno dei miei post scritti il mese scorso, Torino è fra le 10 città italiane con una maggiore estensione di percorsi ciclabili: ben 114km. Seconda dopo Roma (123km), Torino non regge però (di nuovo) il confronto con la media europea: Copenaghen ha un numero di km di poste ciclabili quasi sette volte maggiore. Ma in fondo si tratta di Copenaghen, la città delle bici per eccellenza - parola di uno che ci ha vissuto per un anno.



Buone news dalle energie rinnovabili: Torino è una delle tre città italiane che produce energia con tutte le fonti di energia rinnovabili: teleriscaldamento, pannelli solari termici, pannelli solari fotovoltaici e biomasse. Il teleriscaldamento serve più del 25% della popolazione allacciata, il cui dato costituisce con Verona il top del paese. E anche in fatto di pannelli solari fotovoltaici Torino figura tra le migliori città italiane. Ma con un ritardo pesante sulle città tedesche.



Per quanto riguarda la raccolta differenziata, Milano, Verona e Torino sono le uniche città che riescono a contenere la produzione di rifiuto differenziato al di sotto dei 400 kg per abitante (a livello europeo il 70% è al di sotto di questo valore). Torino è la migliore città italiana per la raccolta differenziata con il 38% (seguito dalla solita Verona), mentre in Europa quattro amministrazioni superano il 50%.



Torino maglia nera per il consumo di acqua. Con i suoi 240 l per abitante è la città più sprecona d'Italia e una delle più sprecone d'Europa. In fatto di depurazione delle acque reflue invece Torino come Milano, Genova e Bologna, è servita in maniera totale da un impianto di depurazione.

La ricerca di Legambiente conferma che Torino è all'avanguardia in molti campi ed è proiettata verso una dimensione europea. Ciò non toglie che i miglioramenti necessari sono moltissimi, in particolar modo nel campo dell'inquinamento, i cui disastrosi risultati sono quelli che trascinano la città così indietro nella classifica dei capoluoghi italiani.



Perciò rimbocchiamoci le maniche assessori.



sabato 11 ottobre 2008

Ma si vergogni.

Hh Leggo ora l'intervista di Grazia Longo pubblicata oggi da lastampa.it a Maria Paola Cavallo, questa 57enne che vanta delle fantomatiche origini celtico-austriache e che proprio per questo si sente in diritto di insultare una marocchina 38enne in un supermercato di piazza Savoia.



E che non se ne vergogna.



Chiama in causa suo figlio che è "10 volte più fascista" di lei dicendo che sarà lui, se non la legge, a cacciare via tutti gli stranieri dall'Italia.



Il 17 ottobre sarà al processo dove è accusata peringiurie e minacce con l'aggravante dell'istigazione all'odio razziale e, a detta sua, "tanto già lo so che mi condannano".



E brava.



Ecco Maria Paola, facci un favore e tornatene in Austria a scontare la condanna.



venerdì 3 ottobre 2008

Palin vs Biden

Usa_vote_2
Sono molto contento di leggere nell'articolo di Maurizio Molinari su Lastampa.it che Biden ha confermato le aspettative che i Democrats avevano su di lui nel dibattito tra i due potenziali vicepresidenti. Esercitando la sua calma ha dimostrato di avere esperienza, di saper difendersi quando attaccato, ma allo stesso tempo di non dover essere costretto a farlo a sua volta: sono i Repubblicani che inseguono, non lui.



E sono anche contento che la piccola Palin abbia 'perso' il dibattito ma abbia fatto una figura decisamente migliore rispetto a quanto ci si aspettava da lei al primo dibattito su scala nazionale. Mi è piaciuto il fatto che abbia detto «Sono proprio una outsider a Washington - non
riesco a capire come questi politici riescano a cambiare idea così
velocemente». Questo a mio parere è un altro dei grandi punti a suo favore, quello di essere estranea ai giochi della politica di Washington (che Dio solo sa quanto possano essere intrecciati, annodati e complicati). Meno mi è piaciuto il ricorso a espressioni che volevano rappresentare la middle class americana, come se i Repubblicani fossero la manna per la classe media. Bah. E comunque rimane sempre il fatto che, per quanto McCain e Palin possano parlare di cambiamento, la politica dei repubblicani è sempre il continuamento della politica di Bush - che, ricordiamo, ha gradimento nazionale pari al 10%.

Entrambi i vice provenienti da una situazione famigliare difficile, o quantomeno challenging. Che poi uno degli aspetti della politica statunitense (e anglosassone e protestante in generale) che non mi piace proprio è sempre questo valutare i candidati anche per la loro vita privata. Ma queste sono differenze culturali in fondo.

Mi confortano i sondaggi che danno Obama avanti di 9 punti percentuali. Certo, poi bisognerà fare il computo dei voti stato per stato, ma sono fiducioso che tra un mese porteremo a casa il primo Presidente nero della storia statunitense.

E dopo di lui ci sarà da eleggere una donna - e poi un gay. Direi che se proseguiamo di questo passo entro il 2050 ce la faremo ad avere la piena libertà dell'individuo rappresentata da una figura che per visibilità nel mondo attuale non ha rivali.
.



giovedì 2 ottobre 2008

Lungo i corsi non si gira a sinistra!

Svolta_a_sinistra Oggi un post da torinese inferocito.



Ma è possibile che lungo i corsi le automobili svoltino a sinistra anche quando la svolta non è consentita??



Ma dico io che ci stanno a fare i corsi a tre corsie per lo scorrimento veloce se poi una corsia viene automaticamente immobilizzata dalle due o tre macchine che devono svoltare a sinistra?



Il punto è che per fare la svolta queste auto devono aspettare il rosso del semaforo del corso perché nell'altro senso di marcia le auto sfrecciano di continuo.



Ma allora? Ma alloraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?



Oggi ore 18.45 in Corso Potenza ai 35 km/h per venti minuti. Una fila incredibile di macchine sulla corsia centrale, la corsia sinistra vuota. E grazie, se mi becco davanti due auto che svoltano mi tocca saltare un verde del semaforo e aspettare il prossimo.



Ma voi ditemi se è possibile una cosa del genere. Ditemi se è CIVILE una cosa del genere.



E state nel controviale.



martedì 30 settembre 2008

Perfetto, non ci mancava altro che l'invecchiamento precoce da computer

Occh Da un articolo de Lastampa.it di oggi



Cattive notizie per chi passa ore ed ore davanti al pc. «Il computer, se usato tutti i giorni e per molte ore, invecchia il viso. Fa venire le borse sotto gli occhi, spegne il colorito della pelle e i segni dell’invecchiamento sono più visibili». Insomma, oltre alla fatica, la beffa. Parola di Giulio Basoccu, chirurgo estetico e docente all’Università La Sapienza di Roma.

Secondo lo specialista, a lasciare il segno sul viso di una donna non è solo un lavoro particolarmente stressante, «con un capo poco carino sempre sul collo, il pensiero delle responsabilità e delle scadenze. A dare una aspetto stanco, occhiaie e colorito giallastro - spiega Basoccu - contribuisce anche l’effetto-computer».

«Dall’osservazione di un campione di 300 donne tra i 30 e i 40 anni che si sono rivolte al nostro studio - dice infatti l’esperto - abbiamo notato che due su tre passavano ogni giorno dalle cinque alle otto ore fisse davanti a un pc. E tutte lamentavano gli stessi problemi. Profonde occhiaie, rughe più accentuate intorno e tra gli occhi, pelle disidratata, colorito giallastro. Il desiderio comune - prosegue Basoccu - era quello di dare nuova luce a un viso stanco e opacizzato».



«Trascorrere molte ore davanti a un computer -afferma Basoccu- rappresenta comunque uno stress fisico, anche se si sta seduti. Gli occhi si stancano, c’è bisogno di concentrazione e quindi si assumono involontariamente posizioni di alcune parti del viso che contribuiscono a segnare la pelle. Quando ci concentriamo aggrottiamo la fronte e, senza volerlo, forziamo le rughe tra gli occhi e quelle della fronte stessa. Il fatto di stare a lungo in un luogo chiuso, d’estate con aria condizionata e d’inverno con il riscaldamento, aumenta la disidratazione della pelle». Tutti fattori che contribuiscono ad appesantire il viso. «Le nostre pazienti, forzate del computer -continua il chirurgo- sono prevalentemente segretarie e impiegate, che alzano la testa dallo schermo solo per la pausa pranzo. Per loro usiamo un mix di sostanze che contribuiscono a ridonare luminosità e freschezza».

Si tratta di «infiltrazioni di acido ialuronico non cross-lincato, più liquido -descrive l’esperto- che servono a richiamare acqua nei tessuti e quindi a dare maggiore idratazione; micropunture a base di agenti ricostituenti ed antiossidanti, vitamina A, E, C e coenzimi che aumentano il tono e l’elasticità della pelle, e microiniezioni di botulino per appiattire le rughe della glabella (prominenza dell’osso frontale, al di sopra della sutura naso-frontale, tra le arcate sopracciliari), quelle che spuntano tra gli occhi. Ma anche per quelle sulla fronte». «Il tutto -conclude- accompagnato da massaggi linfodrenanti profondi sempre sul viso».


domenica 28 settembre 2008

Controlli sulle strade e (im)mobilità pubblica torinese

Inea1 E' sabato sera e ho deciso di non uscire. La febbre dei controlli a tappeto che stanno facendo sulla strada ha colpito anche me togliendomi quasi completamente la voglia di andare fuori, specialmente la sera e ancor di più di sera nei weekend. 



Io sono di solito molto contento riguardo ai progressi fatti dalla mobilità pubblica GTT nella città di Torino. Ho anche appena letto un articolo in cui si gioisce delle 6000 auto in meno sulle strade e dei 12000 passeggeri in più sui pullman. Me ne compiaccio. Sono anche stato uno strenuo sostenitore dei bus notturni, che dall'estate la città ha finalmente inaugurato, anche se solo in via sperimentale e non definitiva (vedi la pagina della GTT).



Però qualcosa ancora non va. C'è qualcosa che si può migliorare.
E parto dal mio caso personale. I problemi della mobilità torinese che mi riguardano sono 2: il trasporto notturno settimanale e il trasporto nella prima cintura di Torino - in particolare, riferendomi al mio caso, alla città di Settimo Torinese.



Io lavoro solitamente fino all'una di notte al Lingotto in settimana e nei weekend. In settimana, che alternative ho per tornare a casa senza usare l'automobile? Nessuna. Il 18 e le altre linee che passano dal Lingotto terminano le loro corse a mezzanotte. L'unica linea ancora in funzione è l'1, che però arriva solo fino a Porta Nuova. E l'ultimo treno per Settimo parte alle 00.27. E io da Porta Nuova a casa come ci arrivo?



E' un peccato, perché se avessi la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici per tornare di notte, sarei più che felice di lasciare l'automobile a casa anche all'andata ed evitare di guidare nel traffico per quasi un'ora per attraversare la città. Che, anche passando per i non trafficati Corso Sella e Corso Lanza, proprio una passeggiata non è.



Secondo problema, quello attuale di stasera: usciamo la sera, nel weekend. Perfetto, i mezzi pubblici notturni ci sono - purtroppo però arrivano (giustamente, forse) fino ai limiti della città, in piazza Derna e in piazza Sofia. E il tratto di strada dopo come lo percorro? Ho pensato alla bici - ma non ci sono piste ciclabili continue che portino fino a Settimo. L'unica pista ciclabile continua è lungo la Dora e il Po, ma per molti tratti non è illuminata e percorrerla di notte non credo sia molto indicato. Altre possibilità? Un taxi. Ma francamente mi verrebbe a costare quasi quanto la serata stessa, e io rientro nella categoria dei precari sottopagati e una corsa in taxi non me la posso proprio permettere. Andare a piedi purtroppo non è un'opzione: se anche sopravvivessi ai manigoldi lungo la strada, la traversata mi prenderebbe più di un'ora. Non ho possibilità di tornare a casa senza l'automobile.



E prendere l'automobile, per quanto solo da piazza Derna o piazza Sofia fino a Settimo, non è più un'opzione valida. Guidare da ubriachi proprio non esiste; a volte però sei piuttosto lucido, e credi di riuscire a tornare a casa sano e salvo. Per fortuna/purtroppo però, le due vie di collegamento con Settimo sono spesso pattugliate dai carabinieri che effettuano giustamente i controlli di sicurezza. E, per quanto lucido tu possa sentirti, i drink che hai bevuto non si cancellano. E a questo punto che fai? Rischi una multona, rischi il sequestro della macchina o, ancor peggio, rischi un incidente per una notte di divertimento?



No, rimani a casa.



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