venerdì 5 giugno 2009

Intervista a Mercedes Bresso

E' fatta da GayTV ed è qui.
Da una parte credo si tratti di mera campagna elettorale, ma dall'altra mi piace l'autocritica che è capace di fare a sé stessa, al PD piemontese e alla sinistra nazionale. Finalmente un politico che non cerca di nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti, evvai.

 


giovedì 4 giugno 2009

Una base Ryanair a Torino?

Ryanair


 Urka!


Vi segnalo questo articolo e vi invito a sperare in bene.


Con il declino inesorabile di Malpensa, se non si realizza questa possibilità ci vedo tutti migrare verso Bergamo per prendere l'aereo.


Incrociamo le dita. 



mercoledì 3 giugno 2009

Intervista de La Stampa a Saitta, Porchietto e Vietti

Circondari Il vostro buon Dario non aveva nulla da fare e ha ascoltato tutta la videochat integrale dell'intervista ai tre candidati alla Provincia esponenti dei tre maggiori partiti (e gli altri perché non li abbiamo chiamati?) e ne ha tracciato il quadro generale di ogni risposta. (Che voglia)

Punti principali del programma?

Saitta: lavoro e sicurezza
Porchietto: sicurezza e formazione
Vietti: tagli amministrativi e lavoro

La provincia serve?

Saitta: una provincia deve essere un ente vasto per poter realizzare politiche efficaci.La provincia è un ente amministrativo e come tale è molto attaccata al territorio, più della regione che invece è un ente legislativo. Le deleghe affidate alla Provincia, come la viabilità, la gestione dei rifiuti, i trasporti, come potrebbero essere attuate dai singoli comuni? Quale comune potrebbe decidere dove mettere un inceneritore? Come potrebbero i comuni pianificare i collegamenti della provincia con la città e quelli interni alla provincia?

Porchietto: la provincia è un ente amministrativo e non legislativo, se la domanda arriva da un cittadino torinese è perché questi non sente l'efficacia della provincia probabilmente perché questa non è stata amministrata efficacemente. Bisogna concentrarsi sulle deleghe specifiche ed evitare sprechi inutili, come tutte le forme participative della provincia di Torino.

Vietti: strano come nelle elezioni del 2008 sia PD sia PDL abbiano messo nei loro programmi l'abolizione delle provincie. Ora non si vogliono più abolire ma anzi si pensa ad aggiungere ancora città metropolitane. Questo è un costo, crea un disservizio e un incrocio di competenze. 

Riduzione assessori a 4 o 5 quante le competenze?

Vietti: assolutamente sì

Porchietto: la provincia ha lo stesso numero di assessori della regione. Su 4 o 5 non so, 8 sicuramente sì.

Saitta: partecipazioni in società autostradali come l'Ativa, e rendono. E investiamo le rendite su altri servizi viari metropolitani. I privati farebbero di tutto per avere quelle quote. Poi partecipazioni in bioindustrie e in società di ricerca sulle nuove energie e tecnologie. Poi altre presenze che stiamo dismettendo. Sugli assessori: le competenze della provincia non sono 4. Formazione professionale (la partita più grande), trasporto pubblico, assistenza e solidarietà sociale, politiche per il lavoro, sviluppo economico, ambiente, cultura-tempo libero-sport. Sono disponibile a impegnarmi ad accorpare assessorati. Ma bisogna ridurre e contenere il numero dei dirigenti anche.

Domanda sul patto di stabilità, ma in tutta verità mi sono perso perché è iniziato una sorta di dibattito e mi sono messo a valutare lo stile di comunicazione, al di là del significato di quanto i candidati dicevano. 

Riduzione competenze e città metropolitana:

Saitta: città metropolitana non è ancora ben definita. Bisogna decidere come strutturare la città metropolitana in base a calcoli di benefici economici ed economie di scala. E' inutile gestire la raccolta dei rifiuti, per esempio, a livello metropolitano perché attualmente è gestita a livello più ampio.

Porchietto: la provincia deve rimanere comunque l'ente che rappresenta la seconda cintura e le competenze non possono che rimanere tali. 

Vietti: se si crea la città metropolitana, questa toglie un milione e mezzo di abitanti alla provincia, che quindi logicamente non potrà più pensare di mantenere le stesse competenze. A quel punto per la seconda cintura si potrebbe pensare ad una struttura come un consorzio che avrà meno competenze e costerà meno. 

Rifiuti

Saitta: la raccolta differenziata nel 2004 era 25% ora è 50% con un anno di anticipo. Nel 2004 zero discariche ora discariche sufficienti per arrivare all'avvio del termovalorizzatore. 

Porchietto: i consorzi non funzionano e solo quello del Chierese finisce in pareggio. I consorzi devono essere al massimo in 3 per razionalizzare i costi e ridurre le tariffe. I dati ufficiali della raccolta differenziata danno il 40,9% e non il 50%. I lavori del termovalorizzatore non sono partiti e la discarica di Basse di Stura chiuderà a fine anno, pericolo pericolo.

Vietti: bisognerebbe pensare a qualcosa di innovativo, come a degli incentivi e agevolazioni tariffarie alla raccolta differenziata per singoli cittadini, come si fa già negli Stati Uniti.

Domande random

Al posto di Chiamparino aprirebbe all'UDC?

Saitta: non conosco approfonditamente i problemi che ha Chiamparino, ma in linea di massima sì.

Cosa pensa dell'affare Noemi?

Porchietto: mi dà fastidio l'accanimento giornalistico, credo che una persona vada valutata per le proprie competenze non per la vita privata.

Pensa di aver intercettato il voto della Chiesa torinese?

Vietti: della Chiesa non so, il voto cattolico spero di sì.

Opere

Saitta: condivisione aperta con tutti su tutti i progetti, anticipo dei conflitti e mantenimento dell'apertura dei canali aperti anche con chi si oppone qualora fosse un opposizione di merito e non puramente ideologica

Porchietto: bisogna avere una linea definita. Sì al confronto di opinioni e progetti, ma se si cambia idea a seconda dell'interlocutore che si ha di fronte allora non si va più da nessuna parte.

Vietti: la maggioranza di Saitta ha avuto all'interno elementi della sinistra radicale che hanno sempre remato contro per quanto riguarda la TAV e questo non deve ripetersi.

Seguono altre domande sparse ai singoli candidati che però non segno perché per nulla interessanti. 

Non avevo mai sentito parlare nessuno dei tre, neanche Saitta, e devo confessare che come stile di comunicazione mi sono piaciuti tutti quanti. Saitta appare competente e ha l'aria da vecchio saggio, di quello che non ha bisogno di mettersi in mostra per far vedere le proprie qualità e il proprio sapere. Di certo beneficia di una lunga carriera politica al servizio del territorio, ma la sua immagine competente è stata un po' opacizzata da questa aria "spenta" e poco attiva.  
Al contrario della Porchietto, che beneficia di un'immagine molto positiva di donna proveniente dal mondo delle imprese che le conferisce (almeno in apparenza) quell'aria da persona molto attiva e quella dote del "saper fare", è pratica e concreta e maneggia con cura quei dati che conosce. E' palese però che la sua è una campagna di ricerca di visibilità, e quindi forza il tono un po' più di quanto farebbe fosse lei la Presidente uscente. Tuttavia è parsa per nulla stanca, lucida e positiva.
Vietti ha tenuto un tono a tratti accondiscendente verso l'amministrazione Saitta, senza colpevolizzarla per pure questioni ideologiche ma solo in risposta a problemi concreti o evidenti, e tuttavia senza mai usare parole pesanti o aggressive. Non ha risposto in maniera precisa come gli altri due candidati alle domande relative al programma, ma ha avuto la brillantezza di suggerire accorgimenti particolari e possibili vie d'uscita alle questioni aperte. Brillante sì, ma già rassegnato a ruolo di oppositore forse. 

Ovviamente sapete già come la penso, e questa videochat non ha fatto che rafforzare la mia convinzione di votare Saitta.

E, tanto per la cronaca, da me, in provincia, la raccolta differenziata funziona benissimo.



lunedì 1 giugno 2009

L'altra faccia dell'immigrazione

Immigrazione Vado fuori Italia tre giorni e succede questo e anche questo.

Francamente credo sia fisiologico che gli anziani, alla loro età, preferiscano cambiare coda alla cassa piuttosto che cambiare un'opinione mantenuta per decenni. Questo è valido sia per il velo, sia per i tatuaggi sul collo, sia per i piercing sul volto, e per molte altre cose. Non ci vedo razzismo, vedo un attaccamento a principi di una vita che non si ha voglia di mettere in discussione. Non lo condivido, ma lo capisco.

Secondo punto, i deficienti ci sono dappertutto. E non c'è bisogno di dire altro.

Terzo, credo che la turista genovese abbia semplicemente espresso un'opinione legata al setting della reggia di Venaria (sarebbe in effetti carino avere agli sportelli persone vestite con costumi dell'epoca... ma è un'idea come un'altra che deve essere presa solo come tale, senza costruirci polemiche dietro), e che non sia al corrente dell'immagine multiculturale della città.

Per la mia esperienza, Torino è una città dove l'apertura mentale è molto diffusa, e i torinesi di questo vanno molto orgogliosi. Puntare su un'integrazione (e non un'assimilazione) delle nazionalità immigrate è un punto di forza della città e, va detto, sono in particolare le donne maghrebine che stanno riuscendo molto bene. Le donne arabe non hanno mai attratto l'attenzione dell'opinione pubblica (nel bene o nel male... e dato che si arriva al centro dell'opinione pubblica quasi sempre solo per ragioni negative, in questo caso è un bene), e non ho mai sentito che il velo abbia suscitato polemiche o polveroni in città.

A proposito di opinione pubblica e immigrazione, siamo bombardati da informazioni di casi di malavita e crimine legati agli immigrati. Ne siamo così oberati che abbiamo finito per associare automaticamente l'immigrazione alla criminalità. Ma non è così. Dietro un criminale immigrato ce ne sono altri trenta che criminali non sono, e questi sono numeri che non è possibile contraddire. I media ci massacrano talmente tanto con queste spiacevoli notizie che dimentichiamo di vedere che l'immigrazione è anche altro, come un uomo di colore che appoggiato al palo della fermata del 4 a Porta Nuova legge un quadernetto di illustrazioni di animali con sotto riportato il nome dell'animale in Italiano.

Io lavoro con una ragazza musulmana che in quanto ad apertura mentale è al pari di Emma Bonino. Vederla coniugare tradizioni mauretane e del marocco sahariano con i nostri usi occidentali è una delizia.

Forse è più facile vedere l'immigrazione con altri occhi quando si è stati a propria volta immigrati in un paese più avanzato. In fondo non abbiamo scelto noi di nascere in Italia, così come africani, rumeni, albanesi e iraniani non hanno scelto di nascere dove sono nati. Forse dovremmo ricordarci anche di questo.



lunedì 25 maggio 2009

La rivincita di Gran Torino e i 20 anni di Repubblica

Logo Confesso che ultimamente sto leggendo con più piacere la Repubblica rispetto al mio solito patriottico quotidiano che ospita il mio blog.

Un articolo di Ilvo Diamanti di oggi celebra i 20 anni di Repubblica Torino elogiando la città intera per il cammino compiuto negli ultimi anni. Anzi, è la città da sola che si elogia attraverso una ricerca compiuta dall'istituto Demos tra i torinesi.

Il 55 (sì sì ho scritto proprio CINQUANTACINQUE) percento dei torinesi pensa che il ruolo di Torino sia divenuto più importante negli ultimi anni (nel 2002 alla stessa domanda risposero allo stesso modo solo il 22% dei cittadini).

Il 65% crede che a Torino si viva meglio che a Milano, e il 54% anche meglio che a Roma.

Tra le persone che contano maggiormente in città, per il 58% dei torinesi il Sindaco Chiamparino è al top, seguito da Marchionne (40%), Montezemolo (26%) e la Bresso (22%).

Proprio oggi, sempre in occasione delle celebrazioni per i 20 anni di Repubblica Torino, Carlin Petrini di Slow Food ha lanciato la candidatura di Chiamparino per la Regione l'anno prossimo: "l'uomo giusto per la sua notorietà e per l'attività svolta in questi anni".

Ma non si era candidata già la Bresso per il suo secondo mandato?



lunedì 18 maggio 2009

Fiera del Libro

Torino_fiera_libro65_img E così trovate sulla colonna destra del mio blog tre nuovi titoli.

Ve li presento:

La grande storia del Medioevo, tra la spada e la fede

Politici ed elettori, psicologia delle scelte di voto

101 cose da fare a Torino almeno una volta nella vita


Non volevo comprare nulla, giuro.



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