giovedì 5 novembre 2009

Meglio soli che martellati ogni cinque minuti

Martello


In seguito a questo articolo de La Stampa, dico: andiamo avanti senza UDC. Un partito del 6% non può permettersi di mettere continuamente in discussione il nome della candidatura benedetta dal partito che ha il 30%, da tutta la maggioranza attuale, e soprattutto che ha ancora il 53% di approvazione dei cittadini piemontesi.

A questo punto meglio soli che rognati ogni cinque minuti.

Andale.





mercoledì 4 novembre 2009

Tra politica, crocifissi e pubblicità

Il termine tecnico è campagna di posizionamento: messaggi per far
conoscere o consolidare la notorietà di un personaggio politico.
Mercedes Bresso ha deciso di giocare d’anticipo e, forte
dell’investitura del Pd regionale che all’unanimità l’ha ricandidata
alla guida del Piemonte, è partita. Da ieri, il viso sorridente della
«zarina» sta macinando chilometri su e giù per Torino sui mezzi
pubblici di Gtt. I manifesti giocano su due slogan: «Passione Piemonte»
e «Avanti Piemonte». E poi un secondo messaggio: «Uniti si vince» e/o
«uniti si cresce». Una comunicazione che dovrebbe servire per
sottolineare come, per uscire dalla crisi, non basta «un uomo solo al
comando» ma serve «un gioco di squadra».

La campagna è
finanziata dall’Associazione Passione Piemonte che ha acquistato spazi
pubblicitari anche sugli autobus in servizio in tutta la provincia.
Qualcuno, però, non ha gradito. Alberto Goffi, segretario regionale
dell’Udc, ha un diavolo per capello e non nasconde la sua irritazione
soprattutto per la dicitura dei due poster: «Presidente della Regione,
candidata 2010». E così va all’attacco: «Prima Casini nella sua visita
a Torino e poi noi in Piemonte abbiamo cercato in tutti i modi di
spiegare in caso di alleanza con il centrosinistra le scelte dei
candidati e dei programmi dovrebbero essere condivise senza dare nulla
per scontato». Di più: Casini ha posto un veto sulla ricandidatura
della laica Bresso. Ancora Goffi: «È evidente che qui siamo stati messi
di fronte al fatto compiuto e faremo le scelte conseguenti».

Parole
che annunciano un nuovo affondo centrista contro la presidente. E
adesso, visto che Torino tace, si va direttamente a Roma dove oggi
svolgerà il vertice tra il leader dell’Udc e Pierluigi Bersani,
segretario Pd. Il sito «Affariitaliani.it» dà per fatta l’operazione
«siluramento» e la sostituzione della Bresso con il sindaco di Torino.
Secondo questa interpretazione la «zarina», grande elettrice di
Bersani, sarebbe sacrificata sull’altare dell’accordo nazionale
anti-Berlusconi.

Fantapolitica, si dirà. Ma forse non è un
caso che Goffi, annunciando la mobilitazione del partito per
raccogliere le firme davanti alle chiese cattoliche per protestare
contro la sentenza Ue che condanna l’Italia, aggiunga: «Nelle nostre
valutazioni sulle future alleanze non sarà certo secondario capire le
posizioni delle varie personalità politiche del centrosinistra nei
confronti della vicenda del crocifisso nelle scuole»

Come
dire: scommettiamo su una presa di posizione laicista della Bresso in
modo da scavare un solco sempre più profondo con l’Udc e il voto
cattolico. Una posizione a cui poter contrapporre a livello nazionale
il punto di vista del sindaco, sicuramente più moderato e
gradito/sponsorizzato da Casini e sicuramente anche da Francesco
Rutelli. Interpellato a margine dell’accensione delle luci di Natale,
Chiamparino spiega: «In Italia il crocifisso appartiene ad una storia
che lo fa essere parte integrante dei fondamenti della nostra cultura e
delle nostre tradizioni, al di là della fede».

Il gioco sembra
fatto. Bresso, però, con un comunicato stampa degno della miglior
tradizione democristiana della prima Repubblica, spariglia il tavolo:
«Francamente vorrei capire meglio e leggere le motivazioni della
sentenza. A me, che sono laica, la presenza del crocifisso in classe
non ha mai creato particolari problemi. Non mi sono sentita violata nel
diritto di scegliere». E spiega: «Credo, piuttosto, si tratti di una
tradizione culturale consolidata e non offensiva». Poi la
sollecitazione: «E’ molto più importante essere attenti ai diritti
delle persone in concreto, nella quotidianità, nelle scelte più
difficili e sensibili, che non accanirsi in discussioni infinite e
laceranti sui simboli».

(via lastampa.it)



martedì 3 novembre 2009

Troppo avanti

19665 Questo blog si schiera nettamente a favore della rimozione di tutti i crocifissi dalle aule delle scuole italiane.

E a favore della Corte Europea sempre e comunque, che almeno ci ricorda che viviamo nel terzo millennio.

Poi mi si dovrà spiegare perché nessuno va mai a messa la domenica ma tutti si prodigano nel difendere con le unghie questo simbolo nelle aule.
(che poi nelle aule non lo vedono mai, semmai lo vedono i figli)



lunedì 2 novembre 2009

Regionali 2010 Piemonte, sondaggio fresco fresco

Un altro sondaggio di GPG, aggiornato al 31/10/2009:

CENTRO DESTRA: 49,0%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 29,5%
- LEGA NORD: 17,0%
- LA DESTRA, F.TRIC: 1,5%
- Altri CDX: 1,0%

CENTRO SINISTRA: 42,5%
- PARTITO DEMOCRATICO: 27,5%
- ITALIA DEI VALORI: 8,0%
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5%
- RADICALI: 2,0%
- SINISTRA E LIBERTA' (incl. Verdi): 2,0%
- Altri CSX: 0,5%

UNIONE DI CENTRO: 6,0%
MOV. 5 STELLE/PCL
: 2,0%

ALTRI: 0,5%

Scenario candidati:

Cota (CDX) 48,0% (-1,5%)
Bresso (CSX): 45,0% (+0,5%)
Vietti (UDC): 7,0% (+1,0%)

Il centrodestra paga la bagarre che non ha ancora definito un candidato, con la Bresso che progressivamente dall'altro campo si rafforza. Anche per il csx tuttavia le alleanze non sono ben definite, con la probabile alternativa UDC o Comunisti. Anche se l'UDC sulla carta vale 4,5 punti in più di Rifondazione, è più che certo che almeno metà degli elettori UDC non voterà per la Bresso, anche in caso di un accordo tra centro e csx. GPG poi non tiene conto dell'incognita Ghigo che, qualora si candidasse, sarebbe il candidato più adatto per un'alleanza con l'UDC.



venerdì 30 ottobre 2009

Regionali 2010 Piemonte, sondaggio Crespi

Riporto l'ultimo sondaggio di Crespi per Affari italiani, datato 29/10/2009:


PIEMONTE

CENTRO DESTRA: 48,6%

- POPOLO DELLA LIBERTA': 31,1%

- LEGA NORD: 16,0%

- LA DESTRA: 1,5%

CENTRO SINISTRA: 40,4%

- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0%

- ITALIA DEI VALORI: 9,0%

- COMUNISTI (RC, PDCI, PCL): 2,2%

- SINISTRA E LIBERTA': 2,5%

- RADICALI: 1,7%

UNIONE DI CENTRO: 7,0%

ALTRI: 4,0%



Simulazione Scenari:

Cota (CDX) 49,0% Bresso (CSX) 51,0%

Ghigo (CDX) 53,0% - Bresso (CSX) 47,0%


In quanto a notorietà e fiducia, la Bresso (notorietà 78%, fiducia 53%) vince su Cota (notorietà 54%, fiducia 50%) e Ghigo (notorietà 70%, fiducia 52%).

I risultati di Crespi sono più favorevoli al centro-sinistra e alla Bresso, che per la prima volta viene data vincente contro una possibile candidatura di Roberto Cota. Crespi prende anche in considerazione la candidatura di Ghigo, finora apparso più interessato alla poltrona di sindaco che a quella di governatore. Notevole (e determinante) il peso assegnato all'UDC: in caso di candidatura di Cota infatti, è possibile che gli elettori dell'UDC si astengano o votino per la Bresso, mentre in caso di candidatura di Ghigo è molto probabile che votino per lui.
Crespi invece non prevede la possibilità di corsa di Crosetto, che invece negli ambienti è dato per il più papabile tra i candidati del PDL piemontese.

Certo è che mancano cinque mesi alle elezioni, e il marasma che si è venuto a creare nel centrodestra per via della guerra fredda Lega-PDL per le candidature nel nord rallenta la preparazione del proprio schieramento in favore della Bresso, che non solo ha il supporto incondizionato di tutto il centrosinistra piemontese, ma che anche in quanto a campagna elettorale è sempre stata molto efficace.



Rigorosamente Illy o Lavazza

Caffe


Perché, voi come lo prendete il caffè?



domenica 25 ottobre 2009

L'Italia è salva

La-sindrome-di-arcore-1341890 Mentre a sinistra si cerca di movimentare quanta più gente possibile per votare alle primarie, a destra abbiamo un altrettanto grande esempio di democrazia: le riunioni ad Arcore.

Meno male che Silvio c'è.



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