martedì 17 maggio 2011

Rassegna Stampa delle 6.15

Ma se anche Varese, con il suo supersindaco Attilio Fontana da sfondamento al 60% di gradimento, va al ballottaggio, allora vuol dire che il centrodestra ha davvero perso alla grande. E che alla Lega non ce l'hanno poi così duro come dicono.

lunedì 16 maggio 2011

Oggi è davvero una bella giornata

Stamattina ho votato per la prima volta in circoscrizione 7, ho votato Ilda Curti che al momento è in zona Champions di preferenze.
Che bello vedere la buona politica, la passione e l'impegno essere premiati e vincenti. Che bello vedere che succede generalmente in tutta Italia.
Oggi è davvero una bella giornata.

martedì 10 maggio 2011

Maglia rosa a Torino per il Giretto d'Italia 2011

A Ferrara e Udine il 40% del traffico è a pedali, in 11 centri urbani almeno 3 abitanti su 10 hanno scelto le due ruote per andare a scuola o al lavoro, e in grandi città come Torino, Milano e Firenze tra il 13 e il 19% degli spostamenti cittadini è stato effettuato con veicoli a trazione muscolare. Questi i risultati del primo Campionato nazionale della Ciclabilità Urbana organizzato da Legambiente, Fiab e Cittainbici che si è disputato nei giorni scorsi in tutta Italia.

La gara - La sfida si è svolta monitorando la mattina di un normale giorno lavorativo tutti i veicoli, auto, moto, scooter, camion, bus, taxi, pedoni, che hanno varcato i check point allestiti per l’occasione in vari punti del territorio comunale. Il conteggio ha permesso di assegnare il ruolo di leader delle tre diverse categorie (città grandi, medie e piccole) al centro urbano con la percentuale più alta di utilizzo della bicicletta sul totale degli spostamenti.

I vincitori - La maglietta rosa del girone delle città piccole se l’è aggiudicata Udine con il 39,8% degli spostamenti in bicicletta, mentre il girone delle città medie è andato a Ferrara (38,2%). Ma in questa categoria ci sono state altre grandi performance: Parma ha ottenuto il 35,6%, Vicenza il 31,3%, Ravenna il 31%, Reggio Emilia il 30,9%, Modena il 28,8%, Padova il 25%, Bolzano il 24,8%. Tra le grandi città primeggia Torino (19%) seguita da Milano (18,7%) da Verona (16,9%) e Firenze (13,6%).Nella classifica a punti trionfano invece Bolzano, Padova e Trento. In questo caso il Giretto d’Italia ha premiato quei centri urbani con la quota di mobilità sostenibile più alta, confrontando le cifre dell’insieme di pedoni, utenti di bus e ciclisti con la somma dei mezzi a motore in circolazione. Bene anche le prestazioni di Bari, Roma e Genova. Il capoluogo pugliese (5,4%) conferma di essere uno dei pochi grandi centri urbani del Mezzogiorno che sta investendo su una mobilità più sostenibile; il 5% della Capitale dimostra che finalmente anche a Roma c’è un discreto numero di frequent biker che ha rinunciato ai mezzi a motore e che per crescere ancora ha bisogno di più spazio e più sicurezza. Mentre il 2,7% di Genova va elogiato perché il Comune ligure s’è messo in gioco col Giretto e forse potrà approfittare dell’occasione per capire che un maggior investimento politico e strategico su ciclabilità e intermodalità potrebbe far salire le due ruote in circolazione.

Maglia a pois - All’Emilia Romagna e dunque a Carpi, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia va la maglia a pois della classifica a squadre dal momento che tutti insieme questi Comuni hanno abbondantemente superato la media del 30% di spostamenti in bici.

Maglia azzurra - La maglia azzurra va a tutti i Comuni che hanno superato il 30% di spostamenti a pedali: Carpi, Ferrara, Parma, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Schio, Senigallia, Trento, Udine e Vicenza.

Maglia ciclamino - La maglia ciclamino della classifica a punti della mobilità sostenibile la indossano invece Bolzano, Trento e Padova, i centri urbani dove l’insieme di ciclisti, utenti del trasporto pubblico e pedoni ha prevalso con numeri schiaccianti su auto e scooter: 90% a 10%.

Maglia blu - Bolzano, Reggio Emilia, Padova e Venezia condividono la maglia blu ciclabilità, poiché negli ultimi anni sono le quattro città che probabilmente hanno riorganizzato al meglio la propria viabilità, separando i flussi auto/bici o limitando il traffico motorizzato a vantaggio degli altri mezzi di trasporto.

Maglia verde - Infine la maglia verde dei grimpeur è per Genova, e quella bianca delle giovani promesse va a Bari: anche se in entrambi i casi non è un premio vero e proprio, ma l’auspicio che in futuro le amministrazioni locali possano rendere il proprio territorio sempre più a misura di bici.

via http://www.agenziaimpress.it/ingr_news.php?id_news=7883

lunedì 2 maggio 2011

Un'altra Italia è possibile. E si trova a Torino.

Riporto le parole di un blogger che seguo da tempo, che descrivono Torino.
Tra l'altro, lui, romano, si è appena trasferito a Milano. E, un giorno di festa, lui e il suo ragazzo prendono e vengono a Torino - e, devo dire, sono piacevolmente stupito che qualcuno da Milano si sposti verso ovest per venire da noi: segno che le cose sono cambiate più di quanto noi torinesi percepiamo da qui dentro:

[...] Un gioiello come la nostra meta finale nella giornata di ieri, Torino, che sembra sinceramente appartenere ad un altro paese. E’ l’Italia, lo so, ma un’altra Italia. Distante anni luci dal resto della penisola. La giornata è splendida, i palazzi sono ‘affrescati’ con tricolori in ogni dove, e in centro ci sono varie manifestazioni ad hoc, per festeggiare come si deve il Primo Maggio. Centinaia di coccarde e di bandiere ROSSE annunciano la pesante presenza in piazza dei ‘Comunisti Italiani’, la cui esistenza pensavo appartenesse ormai al passato, con i centri sociali che animano cortei e piazza a suon di musica.

Dietro la magnifica Mole Antonelliana da pochi giorni è iniziato il Festival Internazionale del Cinema Gay, pubblicizzato OVUNQUE in tutta la città. Davanti al cinema troneggia un banchetto EuroPride 2011, con gadget, pacchetti ‘vacanze’ per partire per Roma, con annesso pernottamento. Nel vederlo resto quasi di sasso. In pieno centro e con tanta visibilità. Per me, romano, pura fantascienza. Eppure qui nessuno inveisce contro nessuno, non ci sono slogan fascisti o urla contro il Festival GLBTQ che ‘colora’ la città. La tranquillità, la gentilezza, l’educazione e l’accettazione dominano tutto e tutti. Se nella ‘gay-friendly’ Milano passeggiare abbracciato al mio lui comporta occhiatacce di sdegno, anche nella parte più finocchia del quadrilatero modaiolo, qui la cosa passa ‘quasi’ inosservata.

La città, che da quel poco che ho potuto vedere perfetta NON è soprattutto nella parte periferica, trasuda comunque cultura e impegno politico, colpendo nel segno. Perché un’altra Italia è forse possibile. Perché un’altra Italia forse già esiste. E si trova a Torino.

giovedì 28 aprile 2011

Noi dentro IKEA, Giovanardi fuori dal mondo

Bellissima iniziativa che gira su Facebook in questi giorni. Sabato 30 aprile anche all'IKEA di Torino Collegno ci sarà un Flash mob di persone che per un minuto alle 15 in punto si baceranno alla facciazza di quel vecchio rimba di Giovanardi. E dopo si entrerà tutti insieme all'IKEA, rigorosamente mano nella mano.

Dato che noi siamo dentro IKEA, una delle aziende più all'avanguardia nella sostenibilità e nell'etica, non discriminiamo: all'evento sono invitati gay, etero, trans, sposati, conviventi, civilmente uniti, single, genitori, figli, nonni e anche cani, gatti e puledri, se riuscite a farli entrare in macchina.

martedì 26 aprile 2011

Caselle flop

Bene. Visto che l'AD di Sagat dice che Caselle ha avuto un anno record, voglio solo dire che sto organizzando una reunion con i miei amici europei e portarli a Torino è un gran bel casino e se mi va bene riesco a farli arrivare a Malpensa e se mi va male mi tocca andarli a prendere uno a uno a Orio al Serio CRIBBIO.

In quanto a collegamenti aerei e accessibilità aerea Torino fa schifo, ha un bacino di 2 milioni di potenziali utenti e un aeroporto che non è assolutamente all'altezza di servire una città così grossa, questo per colpa di un'amministrazione aeroportuale che guarda ai propri interessi ancora prima che agli interessi della città che l'hub dovrebbe servire.

Prossima fermata Magagna

Spiace constatare i problemi delle nuove fermate di metropolitana inaugurate solo poco più di un mese fa. Certo, un periodo di rodaggio è inevitabile, ma si sperava almeno che le stesse magagne che si erano presentate alle fermate precedenti fossero state corrette anche per le nuove.

Sono perplesso all'idea di togliere gli addetti alla clientela dalle stazioni, danno così un senso di sicurezza. Certo, tenerne uno per fermata non è pensabile, ma forse si può prendere ispirazione da cosa fanno altre città europee, in cui gli addetti lungo l'orario di lavoro passano di stazione in stazione.

Sondaggio Termometro Politico: a Torino non è da escludere il ballottaggio

Leggo di buon mattino i risultati del sondaggio che i ragazzi di Termometro Politico hanno proposto nei giorni scorsi su lastampa.it, con numeri che paiono confermare non solo le tendenze ma anche le cifre misurate da altri istituti di ricerca.

Fassino è dato al 51%, Coppola al 32%, Musy al 7%, Bertola al 3,5%. Quello di Fassino è forse il dato che più si scosta dalla linea tracciata finora perché il 51% è sì un risultato da vittoria al primo turno ma non è molto lontano da quel 50,1% che rappresenta la soglia al di sotto della quale si andrebbe al ballottaggio. O comunque non è così lontano come quel 57% a cui veniva dato qui.

Un ballottaggio che, per il centrodestra, sarebbe quasi una vittoria - dice l'articolo. Io non mi azzarderei a scrivere queste belle parole: il cdx torinese ha dato di sé un'immagine scadente di partito rissoso condizionato da beghe interne che, lo ripeto, all'esterno non interessano minimamente. In quanto a candidature condivise sono riusciti a fare peggio del PD locale, che anche lì ce ne vuole. Per poi ottenere quale risultato? Non raccogliere nemmeno un 40% e, anche se riuscissero ad arrivare al ballottaggio, la sfida Fassino-Coppola finirebbe 64 a 36. Un disastro completo insomma. Ed è un peccato perché Coppola mi sembra una persona più o meno intelligente e comunque un candidato - in condizioni normali - presentabilissimo, lontano anni luce dal Berlusconismo che provoca orticarie a tutti i torinesi.

Anche Musy è sotto tono. Un 10% poteva essere alla sua portata, ma l'UDC a Torino non ha mai sfondato e, quanto a FLI, i nuovi partiti non hanno mai fatto breccia nell'opinione pubblica. Vedi SEL, che non è mai andata oltre il 3%, e che il sondaggio dà quest'anno al 5,5% quando nazionalmente è sopra l'8%.

Un'altra sorpresa che riserva il sondaggio è il risultato dei Grillini, con Bertola al 3,5% a un passo dall'ingresso in Sala Rossa.

Per quanto riguarda le coalizioni, il csx arriva al 49%, il cdx al 33% e il terzo polo al 7,5%. Anche da questi numeri si vede che Fassino è capace di intercettare il 2% di voti in più della sua coalizione, mentre gli altri due candidati ottengono una percentuale inferiore rispetto ai partiti che rappresentano.

giovedì 21 aprile 2011

Sondaggio Euromedia Torino, Fassino al 53%

Se anche il sondaggio dell'istituto di Berlusconi, che quindi pende sempre verso destra, dà vincitore Fassino al primo turno con il 53%, mi chiedo quale percentuale possa realmente prendere... quota 60?

Coppola viene dato ad un misero 34% : praticamente niente, se pensiamo che è un dato persino gonfiato dalla tendenza a destra della casa di rilevazioni.

lunedì 18 aprile 2011

Arci1000

Quest'anno ho devoluto il mio 5x1000 all'Arcigay.
Ho visto su questa pagina che l'anno scorso solo 675 persone (secondo me poche, pochissime) avevano dato il proprio 5x1000 all'Arcigay e che i contributi di questi 675 cittadini sono stati utilizzati, fra le altre voci, per pagare le spese legali relative ai casi di violenza, omofobia e discriminazione. E ho pensato che, se succedesse a me di essere discriminato o pestato, vorrei anch'io qualcuno che si battesse al mio fianco e mi supportasse legalmente per contrastare i soprusi.

Così quest'anno ho devoluto il mio piccolissimo contributo a loro.
Perché il paese va sempre più allo sfascio per quanto riguarda i diritti civili, ma non per questo io intendo rassegnarmi.

mercoledì 13 aprile 2011

Fabio vs Luciana

Dopo aver fatto riflettere l'Italia ridendo (o dopo averla fatta ridere riflettendo) per 5 anni, la coppia che scoppia Fazio-Littizzetto pare stia per sciogliersi.

Personalmente, se così fosse, approverei la scelta. Uno show originale, divertente, attuale e "urfido" come sono stati i 10 minuti littizzetiani a Che tempo che fa ogni domenica sera di questi anni non può permettersi di divertare stantio, ripetitivo e monotòno come troppo di frequente ho l'impressione che stia accadendo negli ultimi tempi.

Luciana, se capiti da queste parti, dai un bacio con la lingua a Fazio e via, ognuno per conto suo, verso altre mille fantastiche avventure. Avete ancora tanto da dare alla TV italiana.

martedì 12 aprile 2011

Ancora Fassino al primo turno

Qui si dà Fassino vincente al primo turno con un risicatissimo 50,5% contro il 30,5% di Coppola e l'8,5% di Musy.

martedì 5 aprile 2011

Aggiungi una poltrona a tavola

Perché c'è Maria Grazia Siliquini.
Parlando di malapolitica.

Ilda Curti apre la sua campagna elettorale

E così la quasi-definitiva capolista del PD apre la sua campagna elettorale. "Torino, futuro prossimo" il claim della sua campagna, per un po' di (sana) politica.
Tenetela d'occhio, questa è brava.
La trovate su www.ildacurti.it 

Elezioni comunali Torino: il sondaggio intero



Sondaggio Politico-Elettorale 
Vincere a Torino 
Pubblicato il 1/4/2011.


Autore:
GM&P SRL

Committente/ Acquirente:
Partito Democratico – Direzione nazionale

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Campione di 1200 casi, rappresentativo delle principali variabili sociodemografiche. In particolare il campione è rappresentativo per sesso, età e distribuzione della popolazione per zone e condizione lavorativa. Il campione è stato estratto casualmente dal database della popolazione residente a Torino maggiore di anni 18.

Metodo di raccolta delle informazioni:
Telefonico CATI

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1200 intervistati rappresentativi dell'universo degli elettori residenti nel Comune di Torino.

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 22/03/2011 ed il 28/03/2011


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : Quali sono i problemi più urgenti e più importanti che la prossima Amministrazione Comunale di Torino dovrebbe affrontare e risolvere?
.



Uno su trenta

Non è molto, diciamocela tutta. Segno che, per quanto si sia già fatto, c'è ancora molto da fare in termini di integrazione.

PD svegliati, a Milano si può


Raccomando l'editoriale di Europa di oggi, con un piccolo monito al PD a crederci davvero perché "rivincere a Torino e Bologna è quasi un dovere e non sarebbe una notizia, farcela a Napoli e Cagliari sarebbe una bella sorpresa ma non uno tsunami come la vittoria contro la Moratti".

lunedì 4 aprile 2011

venerdì 1 aprile 2011

Elezioni comunali Torino: secondo GM&P Fassino Sindaco al primo turno

Credo sia un sondaggio commissionato dal PD, quindi è ovvio che tenda a esagerare il risultato di Fassino. Ad ogni modo, credo che la direzione in cui stiamo andando sia quella: Fassino porta a casa la partita già al primo turno, magari non con il 57% del sondaggio ma con il 51/52 tutto. A meno di una brillante campagna elettorale di Coppola e Musy, s'intende.

mercoledì 30 marzo 2011

A difesa della città

A difesa della città
E’ piccola, ma è una bella notizia. Noi amiamo il pazzo sferragliare dei tram. E ci piace l’idea di un cerchio chiuso. A difesa della città. Perché potrebbe contenere i lati di una immensa isola pedonale: Porta Nuova, Piazza Castello, Porta Palazzo, Porta Susa. E’ quasi l’antico perimetro del Seicento. Vorremmo che un giorno fosse il bordo dei nostri piedi. Lanuova linea 7 è un dolce piacere. Resta il sogno proibito di vedere i vecchi tram in funzione per sempre, anziché fino a novembre. Qualcuno dirà che Torino non è San Francisco, ma perché no? Anzi, forse è anche meglio.


mercoledì 23 marzo 2011

Sempre lassù

Come l'anno scorso (e in tutti i precedenti) anche nell'ultima rilevazione dei suoi 10 anni di mandato, Chiamparino rimane sul podio.

martedì 15 marzo 2011

Anniversario bagnato, anniversario fortunato?


Confesso che tutta la pioggia di oggi e le previsioni infauste per domani mi stanno un po' smorzando l'entusiasmo che avevo (inaspettatamente) raggiunto nei giorni precedenti. Dico inaspettatamente perché fino a qualche mese fa sembrava che sui giornali se ne parlasse solo per costrizione, perché era un appuntamento culturalmente troppo importante per ignorarlo come faceva la gente comune; e fino a qualche settimana fa sembrava tutto ridotto ad una bagarre politica che aveva come fulcro la questione dello stare a casa o meno nella giornata di giovedì.

E poi, quando meno te lo aspettavi, svraam! un tripudio di tricolori dai balconi, le striscette blu risorgimento su tutte le vetrine dei negozi, un programma di festeggiamenti fulminante già solo per domani sera che non sai proprio da dove partire, se dotarti di un paio di ali meccaniche per passare da un capo all'altro del centro per fare tutto il fattibile, assaggiare tutto l'assaggiabile e visitare tutto il visitabile.


E poi, la pioggia. Sgrunt. Peccato.

Quando Torino ebbe la notte bianca olimpica, io lavoravo a Sestriere e non feci in tempo a scendere e godermi la calca. Quando, pochi mesi dopo, l'Italia vinse il mondiale, io ero a Parigi; e per quanto cantare in 150 sotto l'hotel de ville fosse piacevole, non era la stessa cosa, specialmente dopo aver visto filmati di cosa non era Torino quella notte. Speravo di invadere la città anch'io con la massa, finalmente, domani sera.

Alla fine festeggeremo lo stesso, lo so. E sarà ugualmente bello.

Chissà cosa racconteremo tra 50 anni ai nostri nipoti di questa serata.

giovedì 10 marzo 2011

Euroregione AlpMed, il futuro di Torino è in Francia

Una macro area da 17 milioni di abitanti, un milione e mezzo di imprese, 500 miliardi di Pil di cui 9,5 spesi per l’innovazione e 8 mila strutture alberghiere. Se usassimo la graduatoria sugli stati della Banca mondiale, l’aggregato si collocherebbe al 17˚ posto assoluto per ricchezza davanti a Paesi come Turchia, Belgio, Svezia, Polonia e Svizzera.

Il punto è che il territorio stretto tra le Alpi e il Mediterraneo (AlpMed) non è uno stato classico ma qualcosa di più originale, una Euroregione che accorpa le aree transfrontaliere di Francia e Italia: Piemonte, Liguria, Valle D’Aosta, Rhône-Alpes e Provenza-Costa Azzurra (Paca). AlpMed è un territorio variegato che ogni giorno, sottotraccia, scava il vincolismo novecentesco dello Stato-nazione, scambiandosi merci, idee, beni e turisti molto più di quanto facciano con altre regioni italiane o francesi. Per qualcuno è l’europeismo del futuro: l’integrazione per macroregioni omogenee.

Anche se con quote in riduzione, causa globalizzazione (nel 1970 il Piemonte faceva il 25% dell’export italiano verso la Francia), la vicinanza geografica continua a giocare un ruolo: Parigi resta il primo mercato per le esportazioni delle 3 regioni italiane dell’AlpMed (pari al 16% del totale nazionale). Automotive e meccanica dall’Italia alla Francia; prodotti chimici e metallurgia dalla Francia all’Italia. Per un flusso di export complessivo che supera gli 11 miliardi di euro l’anno.

Sui legami storici si potrebbero scrivere paginate. Dai Savoia tra Chambéry e Torino alla storia dell’industria dei fiori che nasce a Ospedaletti il 3 maggio 1874 da una rudimentale joint venture tra Luigi Bessi, che ogni giorno va al mercato per acquistare fiori dall’ortolano, e il commerciante parigino Julien, che sverna tra Sanremo e Nizza. Da quel giorno la Julien & Bessi spedirà nella capitale francese 2 ceste quotidiane di violette di Taggia e di rose del Poggio. E’ la prima azienda floreale del mondo.

E ancora. Dall’interscambio del Piemonte sulla via della seta con Lione (un terzo dell’attivo commerciale post Unità d’Italia verrà per molti anni dall’export di seta grezza), all’avventura francese di Casa Agnelli (negli Anni 60 Parigi è il secondo mercato di Fiat), culminata nel tentativo, bocciato dal nazionalismo economico del generale De Gaulle, di prendersi Citroën per fare un grande polo italo-francese. Il resto è cronaca. La Costa Azzurra invasa ogni estate dai piemontesi, non senza battute salaci dei francesi - «con le seconde case vi siete praticamente ripresi Nizza...»- e più in generale l’interscambio turistico: 649.300 italiani sbarcati nel 2009 in Rhône-Alpes e Paca (il 13% dell’incoming straniero) e 408.321 francesi in Piemonte, Liguria e Val D’Aosta (19%). Eppure non si era mai avuto contezza statistica dei legami transfrontalieri. Il rapporto «Colloque franco-italien» che verrà presentato oggi comincia finalmente a colmare la lacuna, ragionando sulla scala AlpMed, l’Euroregione nata nel gennaio 2008. In Piemonte, ad esempio, sono localizzate oltre 100 imprese francesi che impiegano complessivamente 17.000 addetti. Ci sono multinazionali storiche come Michelin, l’Oréal e Saint-Gobain insieme a controllate più recenti come Akka Italia, Dassault Systémes e Alstom Ferroviaria. Così come in Rhô ne-Alpes e Paca ci sono 470 stabilimenti tricolore, per 15 mila addetti.

Passando per i 12 poli d’innovazione piemontesi mutuati dall’esperienza francese dei «Pôles de compétitivité»: 7 Park già collaborano con i loro omologhi transalpini sulle filiere dell’energia rinnovabile, l’agroalimentare, il biomedicale, l’edilizia sostenibile e le biotecnologie. Tutto bene dunque? Non proprio. Per il rapporto gli scambi crescono ma le istituzioni sono molto più indietro dell’economia. Mauro Oggero, ad di Foca costruzioni di Villarbasse, dice che «per noi il mercato francese è uno sbocco più naturale che andare nel Sud Italia». Ma ci sono «difficoltà nel tradurre l’eurocodice e c’è poco interfaccia bancaria tra le due sponde delle Alpi».

Una riserva condivisa dal francese Philippe Chapalain, ad di Go Concept, società di consulenza: «Insediarsi in Piemonte è l’ideale per la sua posizione baricentrica e perché si pescano buoni manager». Anche se «manca uno statuto economico transfrontaliero che fissi alcune regole uguali per tutta l’Euroregione». Insomma se l’interscambio cresce, lo spontaneismo non basta più. Ora serve la politica per guidare i processi.

via lastampa.it

venerdì 4 marzo 2011

Città di Torino - Testamento biologico

Città di Torino - Testamento biologico

Informazioni sul deposito del testamento biologico
Da marzo 2011 i cittadini maggiorenni residenti in Torino potranno, previo appuntamento, consegnare il proprio testamento biologico. Leggi di più...

venerdì 25 febbraio 2011

Primarie Torino: dove si vota, come si vota, quando si vota

Fassino, Gariglio, Passoni, Viale, Curto: ecco i nomi dei candidati alle primarie.

Dopo vicende alterne, alterchi, vicissitudini, e dopo un paio di mesi di campagna elettorale, Torino è arrivata al momento del voto per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. La coalizione, una volta decise le regole delle primarie, è riuscita a non distruggersi; in compenso, si sono votati alla reciproca distruzione i candidati.

Ecco, fermiamoci qui un istante perché questa è una cosa che mi ha dato un solenne fastidio. Mi riferisco in particolar modo a Gariglio e Curto, e le orde dei loro seguaci che sono diventati di punto in bianco partigiani votati alla distruzione del nemico: Fassino per Gariglio e Passoni per Curto. Un atteggiamento che, in questi due casi, è venuto fuori allo scoperto, ma che si è generalmente visto in tutti i supporter di qualsiasi candidato. Allora, una cosa è la campagna elettorale che fa nascere una sana competizione, che ci sta; un'altra invece è perdere totalmente di vista che siamo tutti della stessa squadra e stiamo tutti cercando di fare del nostro meglio per la nostra città. Senza contare che chi vince le primarie si troverà comunque a relazionarsi e farsi aiutare da chi le perde, no? Abbiamo perso totalmente di vista la big picture di queste primarie, ed è un peccato.

Ad ogni modo, entriamo un po' più nelle cose tecniche e burocratiche di questa elezione.
Votare è semplice, se sai come farlo.

DOVE SI VOTA

In città sono stati allestiti una quantità enorme di seggi, per cui non si dovrà andare molto lontano per esprimere la preferenza.
Per votare basta sapere il numero di seggio riportato sulla tessera elettorale. Se ora come ora non avete voglia di andarla a pescare (ma domenica è obbligatoria!) potete andare qui e inserendo il nome della vostra via e il numero civico come per magia apparirà il numero di seggio. Dopodiché cercate il seggio più vicino qui inserendo circoscrizione e seggio e il gioco è fatto.

COME SI VOTA
Per votare è necessario essere muniti di un documento di identità valido e della tessera elettorale. Indispensabile la residenza a Torino. Anche gli stranieri e i maggiori di 16 anni possono votare. Per la votazione è previsto un contributo di 2 euro.
Si vota tracciando una X sulla casella del candidato per cui si vuole esprimere la preferenza.

QUANDO SI VOTA
Domenica 27 febbraio i seggi rimarranno aperti dalle 8 alle 20.

PERCHE' SI VOTA
Inutile ricordarvi l'importanza del voto in ogni occasione, e in particolare in questa. In un periodo dove noi italiani non possiamo nemmeno scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento che sono ormai dei "dipendenti" a tutti gli effetti di chi fa le liste, noi torinesi abbiamo la possibilità di scegliere chi mandare alle elezioni comunali. Che sembra un diritto banale, ma non lo è. Affatto.
Abbiamo la possibilità di contribuire anche noi con il nostro voto al miglioramento della città. Qualunque esso sia.

Io ho partecipato a spizzichi e bocconi in questa campagna elettorale, sostenendo da subito Gianguido Passoni. Credo che la giunta Chiamparino abbia governato bene questa città negli ultimi 10 anni e il fatto che Passoni dei 5 candidati sia l'unico rappresentante della giunta uscente rappresenta a mio parere un punto di favore, perché, appunto, il mio giudizio su questi ultimi 10 anni è positivo. Quindi cerco di favorire la continuità. Il che non vuol dire che non bisogna ripartire con una marcia in più: al contrario, ce ne vogliono tre in più perché la città deve continuare il cammino che ha iniziato e deve andare oltre quel cammino.

Ho conosciuto personalmente Gianguido Passoni e posso dire che mi ha da subito lasciato di sasso per la naturale tranquillità con cui parlava con tutti. Pensi sempre che questi personaggioni della politica siano superiori e pieni di sé, e poi rimani decisamente esterrefatto quando non è così. Avete presente quando una persona è sicura e non ha bisogno di comunicare la sua sicurezza? Ecco, quella è stata la prima impressione, confermata poi successivamente. Mi piace che sia il primo a dire che si poteva sicuramente fare di più e che certe cose sono state fatte in maniera sbagliata o esagerata. Trovo positivo che non voglia tagliare servizi e che voglia proseguire nella politica di integrazione adottata dalla città che ha prodotto risultati straordinari come in San Salvario.

Quello che trovo straordinario, poi, è tutta la piattaforma che sta dietro al candidato: torino bene comune è nata come un progetto dal basso che ha poi deciso di sostenere la candidatura di Passoni. Quando le iniziative nascono dal basso sono sempre grandiose. 23 idee per Torino che dettano poi le linee guida di quello che è diventato il programma di Passoni. Non ultima, infine, è la linea guida del rispetto delle libere scelte individuali, l'equiparazione e la tutela di single e coppie di fatto, gay o etero. Mi sono reso conto che per me è impossibile sostenere un candidato che non ne sia favorevole, anche se, a livello locale, nulla si può fare, certo.

Insomma, sapete quanto adoro questa città e sapete anche qual è la mia visione per il futuro della città, e io credo che Passoni sia quello che più si avvicina a questa mia visione. In ogni caso, qualunque sia il vostro voto, andate a votare. In fondo lo fate per voi stessi.

giovedì 17 febbraio 2011

Orrore150


Insomma, giudicate voi.
Il manifesto scelto per Italia150 è stato fatto da Nubioli, lo stesso che realizzò quello per Italia '61.
E infatti direi che il tocco grafico è rimasto lo stesso, vecchio di cinquant'anni.

D'accordo che non bisogna scordare il passato per guardare al futuro, ma di futuro qui  non c'è proprio traccia.
Brutto, proprio brutto, non credo lo digerirò mai. Tutta colpa di Coppola.

sabato 12 febbraio 2011

TO Bike or not to bike?

Oggi ho avuto la mia prima volta.
Parliamo di TOBike, il bike sharing di Torino, nato nel 2010 e arrivato in soli 7 mesi ad avere 5000 abbonati.
Premetto che io ho una mia bici mia e non ho (ancora) fatto l'abbonamento al TOBike perché non ne ho mai avuto bisogno. Almeno fino ad oggi, quando la mia indomita Kala ha smesso di frenare e ho dovuto portarla a riparare.

Oggi pomeriggio avevo due/tre impegni tutti in centro, tra Borgo Dora e il Lungo Po, e quindi avevo un ardente bisogno di biciclettare avanti e indietro. E così sono andato fino a Borgo Dora a piedi all'andata; invece tornando, complice il mio amico Mathieu che è un tipo sempre troppo avanti, io e lui notiamo sul Lungo Dora Savona una stazione TOBike. Mat, con grande savoir faire, tira fuori dalla sua giacca un portafoglio e dal portafoglio una tessera: una preziosa tessera TOBike.

Fu così che ebbi la mia prima volta.

In sella alla bici cabriolet, con la schiena eretta (la mia bici abituale è una mountain bike invece, quindi potete capire il mio impaccio nello stare così dritto) ho pedalato con i capelli al vento sentendomi un po' come la principessa Mary di Danimarca mentre pattinava sulla spiaggia di Amager. La bici era fantasticamente a posto, abbiamo avuto un problema con un'altra bici che invece non voleva saperne di venire fuori dalla palina ma il pronto Mathieu ha chiamato il numero verde (lo sapete che sono aperti anche al sabato?) e hanno brillantemente risolto tutto nel giro di 4 minuti e mezzo.

Insomma, una figata.

Ho riattaccato la bici-cabriolet alla stazione davanti al Gradenigo e sono andato a prendere la mia bici riaggiustata a puntino, ma la prossima volta mica mi faccio fregare ancora: faccio subito richiesta per una tessera TOBike tutta mia.

Un flop chiamato Park&Ride

Leggo oggi sul Giornale del Piemonte questo articolo sui risultati dei tre parcheggi di interscambio a diversi anni dalla loro attivazione. I tre parcheggi, Caio Mario, Stura e Sofia, tutti e tre costruiti alle estremità della città, erano nati con l'intenzione di disincentivare l'uso dell'auto in città favorendo un cambio agevolato di mezzo: lasci la macchina nel parcheggio e prendi il tram (il 4, nel caso di Stura e Caio Mario, il 18 nel caso di Piazza Sofia).

Per incentivare l'uso del Park&Ride, negli anni era stato previsto anche un biglietto gratis per il mezzo pubblico, bastava presentare il biglietto del parcheggio per poter viaggiare senza problemi sul tram. La sosta a Caio Mario è persino gratuita (ed è utilizzata dai dipendenti Fiat Mirafiori). A Stura costa 1 euro per tutto il giorno.

Ad oggi, tuttavia, i risultati sono pressoché scadenti: la percentuale media di occupazione dei parcheggi è del 50% per Sofia, del 40% per Caio Mario, e un disastroso 3% per Stura.

Per analizzare bene il problema sarebbe utile avere un altro dato, che secondo me contrasta con quelli degli altri parcheggi, ossia la percentuale di utilizzo di un altro parcheggio di interscambio, quello di Fermi, a Collegno, che intescambia con la metropolitana. Non l'ho trovato su internet, ma negli ultimi anni in tutti i luoghi di lavoro che ho frequentati ho conosciuto diverse persone di Rivoli, Collegno o delle valli che lo utilizzavano e mi dicevano che non era difficile trovare posto, ma che comunque il parcheggio non era affatto vuoto.

Ecco, perché il parcheggio di Fermi è più utilizzato degli altri? La risposta credo sia chiara, perché inerscambia con la metropolitana, che garantisce una puntualità e un'efficienza che né il 4 né il 18 possono vantare. Il 4, nonostante ce la vogliano far passare come metropolitana leggera, è un normale tram che gode sì di una corsia preferenziale ma che deve sottostare al ritmo della strada dettato dai semafori. Se poi contiamo che il tempo di percorrenza Stura - Caio Mario (da me sperimentato quando abitavo a Settimo e lavoravo a Mirafiori) è di circa un'ora e si dimezza quindi se il tragitto si ferma in centro città, si capisce come sia molto più veloce andare in macchina, persino con il traffico di Corso Giulio. Quindi il problema dello scarso utilizzo del Park&Ride sarebbe da imputare non alla parte "Park" ma a quella "Ride".

Quando il passante ferroviario sarà completato, il parcheggio Stura potrà inoltre godere di una forte spinta in più data dalla ferrovia metropolitana. Ma questo è di là da venire.

Penso che sarebbe poco saggio abbandonare l'idea del Park&Ride tout court. La Sestero propone di pubblicizzarlo maggiormente, ma non credo risolverebbe il problema. La miglior pubblicità è quella che fa il passaparola, e il passaparola avviene quando un servizio è efficiente. Se un servizio funziona, si pubblicizza da sé. E' la linea 4 a dover essere migliorata: bisognerebbe dotarla di un sistema preferenziale che le permette di non avere mai semafori rossi, in modo che possa scorrere senza problemi fermandosi solo alle fermate di linea. In questo modo si realizzerebbe davvero il principio della "metropolitana leggera". Ma finché il 4 si muoverà al passo di un elefante ottomano, non andremo da nessuna parte e i parcheggi di interscambio continueranno a essere vuoti.
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