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giovedì 7 gennaio 2010

Regionali Piemonte 2010, due scenari

Postati qualche ora fa su il-liberale, la previsione di GPG mette a confronto due scenari a seconda che il centro vada da solo (quindi UDC+API) o in coalizione con il CSX.

Corsa con Centro Autonomo

Voto di Lista
(var. rispetto al 3 dicembre 2009)

CENTRO DESTRA: 48,5% (+0,5%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 26,0% (INV)
- LEGA NORD: 20,0% (+1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov. X l'Italia: 1,5% (-0,5%)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,0% (-0,5%)

CENTRO SINISTRA: 39,0% (-0,5%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 23,5% (-0,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,0% (-0,5%)
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,5% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA e LIBERTA': 1,5% (-0,5%)
- VERDI: 1,0% (+1,0%)
- SOCIALISTI: 1,0% (+0,5%)

CENTRO: 8,5% (-0,5%)
- UNIONE DI CENTRO: 7,0% (+1,0%)
- ALLEANZA X L'ITALIA: 1,5% (-1,5%)

RADICALI: 2,0% (+0,5%)

MOV. 5 STELLE: 1,5% (INV)
ALTRI: 0,5% (INV)


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 47,5% (+0,5%)
Bresso (CSX): 40,0% (-4,0%)
Vietti (UDC): 9,0% (INV)
Cand. Radicali (RAD): 2,0% (+2,0%)
Bono (M5S): 1,5% (+1,5%)


In questo caso, è evidente che il CSX marcia nettamente dietro al CDX e nemmeno l'effetto Bresso riesce a colmare i 7,5 punti di distacco. Bisogna osservare però che GPG mette Rifondazione Comunista dentro la coalizione di CSX e ne lascia fuori i Radicali (mentre secondo me accadrà il contrario). Da notare che questo è lo scenario in cui l'UDC ottiene i maggiori risultati, secondo il teorema che lo vuole tanto più forte quanto più si equidistanzia da PD e PDL.


Corsa con accordo CSX-UDC

Voto di Lista
(var. rispetto al 3 dicembre 2009)

CENTRO DESTRA: 49,5% (+1,5%)
- POPOLO DELLA LIBERTA': 26,5% (+0,5%)
- LEGA NORD: 20,0% (+1,5%)
- LA DESTRA, F.TRIC, Mov X l'Italia: 1,5% (-0,5%)
- Altri CDX (Pens., NDC, NPSI): 1,5% (INV)

CENTRO SINISTRA + UDC: 43,5% (-2,0%)
- PARTITO DEMOCRATICO: 23,5% (-0,5%)
- ITALIA DEI VALORI: 7,5% (INV)
- UNIONE DI CENTRO: 5,5% (-0,5%)
- Lista Civica del presidente Bresso: 2,0% (INV)
- SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' (incl. Verdi): 1,5% (-0,5%)
- VERDI: 1,5% (+1,5%)
- ALLEANZA X L'ITALIA: 1,0% (-2,0%)
- SOCIALISTI: 1,0% (INV)

COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5% (-0,5%)
RADICALI: 2,5% (+1,0%)

MOV. 5 STELLE : 1,5% (INV)
ALTRI: 0,5% (INV)


Candidati Presidente:
Cota (CDX) 49,0% (+2,0%)
Bresso (CSX+UDC): 44,5% (+0,5%)
Cand. Comunista (COM): 2,5% (+2,5%)
Cand. Radicali (RAD): 2,5% (+2,5%)
Bono (M5S): 1,5% (+1,5%)


In questo secondo caso, l'UDC in coalizione CSX dimezza i consensi e porta in dote un 4,5%. In tale sondaggio GPG ha lasciato fuori dalla stessa coalizione sia Radicali sia Rifondazione, mentre è probabile che i Radicali riusciranno a stare all'interno nonostante un'UDC sempre più schizzinosa). Diminuisce il distacco tra le coalizioni (6 punti, 4 con i Radicali all'interno), e ancor di più diminuisce il vantaggio di Cota su Bresso (4,5 punti, 2,5 con i Radicali dentro).

Il blogger de Il-Liberale inserisce il Piemonte tra le regioni tendenti al CDX, a piena ragione aggiungerei, guardando questi dati. Tuttavia molte incognite ancora si nascondono lungo il percorso di questa campagna elettorale piemontese, e il risultato è più incerto che mai. Attendiamo gli sviluppi, ma soprattutto auguriamoci che sia una campagna elettorale all'insegna del rispetto in cui, una volta finiti questi giochi tattici politici, si sviluppino i contenuti concreti delle proposte dei due schieramenti.

I numeri

Alcune considerazioni molto valide che il PD piemontese dovrebbe fare:

L'UDC da solo prende anche il 7%, ma in coalizione scende al 4,5%, se poi corre con il centrosinistra si scende anche al 3%.

Numeri su cui Rifondazione Comunista in Piemonte ha sempre potuto contare.

Meditate gente, meditate.

martedì 5 gennaio 2010

Regionali Piemonte 2010 Aggiornamento

Con l'arrivo delle feste i sondaggisti sono andati in vacanza, così si può approfittare per tracciare un bilancio delle rilevazioni effettuate nel 2009 (cliccate sulla tabella per vederla a grandezza naturale):



Come si nota, il Piemonte è una regione di destra, il cdx è avanti di 10 punti rispetto al csx. Tuttavia, si sa, in politica i numeri non sono tutto e le variabili sono tante e tali da rendere ogni previsione, per quanto certa, una mera ipotesi tra le tante.

Il confronto sui candidati è sicuramente più ancorato al terreno e al comune sentire della gente rispetto al voto ai partiti. Nel caso piemontese, si vede come il valore aggiunto di Mercedes Bresso nei confronti di Roberto Cota riduca il vantaggio del cdx a soli 4 punti.

L'UDC, l'incognita di queste elezioni regionali, pare sia certo che finisca per appoggiare il csx e la candidatura di Mercedes Bresso. Le rilevazioni dei sondaggisti relative alla sfida Bresso con UDC vs. Cota vedono il vantaggio di quest'ultimo ridursi ulteriormente a solo, in media, mezzo punto.

C'è da notare che tre sondaggisti su quattro danno Cota vincente di misura variabile da 3 a 0,2 punti. La corsa tra i due candidati si prevede comunque al fotofinish, e le incognite in campagna elettorale sono all'ordine del giorno e quindi chissà. Restate sintonizzati.

mercoledì 16 dicembre 2009

Regionali Piemonte 2010: Bresso vs Cota


I candidati governatori di veneto e Piemonte saranno della Lega. E' quanto ha approvato alla unanimità l'ufficio di presidenza del Pdl riunito a Palazzo Grazioli.

Renata Polverini, segretario generale dell'Ugl, sarà la candidata del Pdl a presidente della Regione Lazio nelle elezioni di fine marzo. Il vertice del partito di Silvio Berlusconi (assente perché ancora ricoverato al San Raffeale di Milano dopo l'aggressione di domenica) ha poi ufficializzato anche le candidature di Roberto Formigoni in Lombardia, Sandro Biasotti in Liguria e Giuseppe Scopelliti in Calabria.

L'Ufficio di presidenza del Pdl ha rilevato "la necessità che la democrazia in Italia possa avvalersi di un patto democratico tra le maggiori forze politiche che segni chiaramente i confini della normale dialettica politica, pur a volte anche aspra, e apra una stagione nuova in cui una legittimazione reciproca tra le forze politiche conduca ad un abbandono di ogni scorciatoia giudiziaria, premessa indispensabile per una stagione di riforme costituzionali da lungo tempo attese, da quella della giustizia a quella della forma di governo".

Su un possibile nuovo clima di confronto l'ufficio di presidenza del Pdl ha sottolineato in un documento approvato all'unanimità che "vanno apprezzati alcuni segnali di apertura da parte dell'opposizione, a partire dalle dichiarazioni dei due leader di Udc e Pd, Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani, sulla scorta dell'auspicio autorevole del presidente della Repubblica.

(via ansa.it)

lunedì 7 dicembre 2009

Quod erat demonstrandum

Bresso_g_01 Bresso, Vietti e il miracolo di Sant'Agnese.

Come ho già scritto in risposta ad un post qui, l'UDC non vede l'ora di allearsi al centrosinistra per dimostrare di essere l'ago della bilancia determinante per ribaltare il risultato in una regione a chiara maggioranza di centrodestra.

Alla fine PD e UDC si alleeranno, ma ci vorranno ancora un mese e mezzo di negoziati: a fine gennaio avremo l'ufficializzazione dell'alleanza. La Bresso sarà costretta a scaricare sinistra radicale e Rifondazione, ma sarà votata da molti elettori di questi partiti. Vincerà, di uno o due punti percentuali, continuerà ad essere Governatrice della Regione, ma passerà 5 anni d'inferno a combattere contro l'UDC in giunta.

Per la serie: quanti compromessi siamo disposti a fare pur di vincere?

Nel frattempo, in casa centrodestra, Berlu investe Cota in maniera informale, com'è suo stile, ma manca ancora la consacrazione ufficiale (e Ghigo attende).

Vi sottolineo poi la frase di Cota che recita più o meno così: "Sono onorato dell'investitura ma io non dico niente, sto sull'attenti, è Bossi che parla". Servilismo acuto o sindrome da caserma anche nella Lega?



domenica 29 novembre 2009

La guerra per la Regione continua

Regione-Piemonte-Stemma_svg


Botta, risposta e controrisposta tra Bresso, Ghigo e Vietti un giorno dopo l'altro.

Venerdì Mercedes Bresso, in un'intervista al Mondo, ha difeso le ragioni d'essere della sua coalizione con la sinistra radicale. E perché non avrebbe dovuto? E' una giunta che ha lavorato bene, dove non ci sono state magagne come in Provincia e in Comune con Rifondazione Comunista. Il punto della Bresso è: se su un programma di 100 cose non siamo concordi su una, perché dovrei smembrare la mia coalizione? Certo, quest'unica cosa è la TAV, che non è un argomento da poco.

Ghigo, sabato, a CronacaQui, ha raccontato che la Bresso fa la cattolica ma in realtà è figlia della sinistra radicale. Embé? Alla fine dell'intervista dice anche chiaramente che la Bresso riuscirebbe a far approvare la TAV anche alla sinistra radicale senza nominare la parola TAV. Embé? A me non suona come un lato negativo. Ghigo invece dice che è un'opera fondamentale e bisogna avere il coraggio di dirlo. Ghigo caro, ascolta a me: l'importante è farla. Del processo con cu viene fatta, non ce ne importa nulla.

Domenica è il turno di Vietti, in duplice copia (caso mai qualcuno possa non notarlo) sia su Repubblica sia su La Stampa, che fa i dispetti alla Bresso perché la Bresso li fa all'UDC (comunicazione tra adulti) e la avverte: se lei crede che l'UDC corra da sola togliendo quindi voti all'ala destra moderata, si sbaglia. Insomma, l'UDC andrà con la destra pur di non far vincere la Bresso. A me l'UDC sa di molto risentito perché avrebbe voluto essere molto più corteggiato di quanto non lo sia nella realtà dei fatti.

Questo "tutti contro Bresso" mi dice che la zarina è considerata una rivale minacciosa, e di ciò mi rallegro.

Pensate che beffa se alla fine sarà Cota, l'unico zitto in questi giorni, a spuntarla - senza UDC?



venerdì 20 novembre 2009

Regionali 2010 Piemonte, sondaggio Piepoli/La Stampa



PIEMONTE, aggiornato al 18/11/2009:


CENTRO DESTRA: 45,5%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 31,5%
- LEGA NORD: 14,0%

CENTRO SINISTRA: 41,5%
- PARTITO DEMOCRATICO: 29,5%
- ITALIA DEI VALORI: 7,0%
- COMUNISTI (RC, PDCI): 3,0%
- SINISTRA E LIBERTA' (incl. Verdi): 2,0%

UNIONE DI CENTRO: 5,5%

ALTRI: 7,5%

Considerando che gli "altri" sono al 60% di centrodestra, la situazione rispetto ai sondaggi precedenti è mutata di poco, con il PD che fa un balzo in avanti e la Lega che fa un passetto indietro.






giovedì 19 novembre 2009

Vento in poppa

Ventoinpoppa A quanto pare, la bagarre in casa PD sul dilemma Bresso-non Bresso sembra essere finita. Almeno sulla carta (dei giornali), la Bresso è stata ri-ri-rilegittimata quale candidata ufficiale del PD. Quello che rimane da vedere è in realtà tutto il resto, e non è poco. Bersani ha messo in discussione un altro caposaldo della coalizione di csx piemontese: la coalizione stessa.  L'alleanza con la sinistra radicale (Rifondazione compresa) che ha ben funzionato nella giunta regionale di questi 5 anni si trova improvvisamente a galleggiare nel vuoto, perché da Roma in realtà si vuole cercare un'intesa con l'UDC a livello nazionale. E il Piemonte non deve fare eccezione.

Insomma, smontiamo tutte le cose che vanno bene.

Dopo il litigio su carta stampata tra Casini e Bresso, l'UDC ha posto un veto insormontabile sulla zarina e sarà durissima trovare un'intesa per le regionali. Regionali che, ricordiamo, saranno tra quattro mesi soltanto.

Oggi su La Stampa è uscito il nuovo sondaggio di Piepoli, che premia il centrosinistra. Chiamparino e Bresso battono Cota e Ghigo sia in quanto a conoscenza, sia in quanto a fiducia. In particolare, Mercedes Bresso vincerebbe sia su Cota sia su Ghigo con un margine rispettivamente di 6/7 punti, mentre Chiamparino spadroneggia sugli avversari staccandoli di 9/13 lunghezze. In realtà il sondaggio lascia il tempo che trova dato che prevede una media del 35% di intervistati che sono in dubbio e non sanno a chi andrebbe il loro voto nelle quattro sfide proposte.

Quanto a voti ai partiti invece, il PDL prevale sul PD di due punti percentuali nonostante un calo del primo e una rimonta del secondo. Inoltre se l'UDC dovesse congiungersi al csx, questo probabilmente vincerebbe le elezioni, mentre invece la vittoria sarebbe sicura per il cdx nel caso di un accordo dell'UDC con il PDL.

Inutile ribadire che il sottoscritto trova l'idea di appioppare una Bresso all'UDC (e viceversa) completamente sbagliata e fuori luogo, e sostiene fermamente l'idea che una Bresso sostenuta da PD e tutta l'arcata sinistra possa davvero farcela nel caso di una corsa solitaria dell'UDC (cosa che, secondo il sondaggio, il 44% dei votanti UDC auspica).



giovedì 5 novembre 2009

Meglio soli che martellati ogni cinque minuti

Martello


In seguito a questo articolo de La Stampa, dico: andiamo avanti senza UDC. Un partito del 6% non può permettersi di mettere continuamente in discussione il nome della candidatura benedetta dal partito che ha il 30%, da tutta la maggioranza attuale, e soprattutto che ha ancora il 53% di approvazione dei cittadini piemontesi.

A questo punto meglio soli che rognati ogni cinque minuti.

Andale.





lunedì 2 novembre 2009

Regionali 2010 Piemonte, sondaggio fresco fresco

Un altro sondaggio di GPG, aggiornato al 31/10/2009:

CENTRO DESTRA: 49,0%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 29,5%
- LEGA NORD: 17,0%
- LA DESTRA, F.TRIC: 1,5%
- Altri CDX: 1,0%

CENTRO SINISTRA: 42,5%
- PARTITO DEMOCRATICO: 27,5%
- ITALIA DEI VALORI: 8,0%
- COMUNISTI (RC, PDCI): 2,5%
- RADICALI: 2,0%
- SINISTRA E LIBERTA' (incl. Verdi): 2,0%
- Altri CSX: 0,5%

UNIONE DI CENTRO: 6,0%
MOV. 5 STELLE/PCL
: 2,0%

ALTRI: 0,5%

Scenario candidati:

Cota (CDX) 48,0% (-1,5%)
Bresso (CSX): 45,0% (+0,5%)
Vietti (UDC): 7,0% (+1,0%)

Il centrodestra paga la bagarre che non ha ancora definito un candidato, con la Bresso che progressivamente dall'altro campo si rafforza. Anche per il csx tuttavia le alleanze non sono ben definite, con la probabile alternativa UDC o Comunisti. Anche se l'UDC sulla carta vale 4,5 punti in più di Rifondazione, è più che certo che almeno metà degli elettori UDC non voterà per la Bresso, anche in caso di un accordo tra centro e csx. GPG poi non tiene conto dell'incognita Ghigo che, qualora si candidasse, sarebbe il candidato più adatto per un'alleanza con l'UDC.



venerdì 30 ottobre 2009

Regionali 2010 Piemonte, sondaggio Crespi

Riporto l'ultimo sondaggio di Crespi per Affari italiani, datato 29/10/2009:


PIEMONTE

CENTRO DESTRA: 48,6%

- POPOLO DELLA LIBERTA': 31,1%

- LEGA NORD: 16,0%

- LA DESTRA: 1,5%

CENTRO SINISTRA: 40,4%

- PARTITO DEMOCRATICO: 25,0%

- ITALIA DEI VALORI: 9,0%

- COMUNISTI (RC, PDCI, PCL): 2,2%

- SINISTRA E LIBERTA': 2,5%

- RADICALI: 1,7%

UNIONE DI CENTRO: 7,0%

ALTRI: 4,0%



Simulazione Scenari:

Cota (CDX) 49,0% Bresso (CSX) 51,0%

Ghigo (CDX) 53,0% - Bresso (CSX) 47,0%


In quanto a notorietà e fiducia, la Bresso (notorietà 78%, fiducia 53%) vince su Cota (notorietà 54%, fiducia 50%) e Ghigo (notorietà 70%, fiducia 52%).

I risultati di Crespi sono più favorevoli al centro-sinistra e alla Bresso, che per la prima volta viene data vincente contro una possibile candidatura di Roberto Cota. Crespi prende anche in considerazione la candidatura di Ghigo, finora apparso più interessato alla poltrona di sindaco che a quella di governatore. Notevole (e determinante) il peso assegnato all'UDC: in caso di candidatura di Cota infatti, è possibile che gli elettori dell'UDC si astengano o votino per la Bresso, mentre in caso di candidatura di Ghigo è molto probabile che votino per lui.
Crespi invece non prevede la possibilità di corsa di Crosetto, che invece negli ambienti è dato per il più papabile tra i candidati del PDL piemontese.

Certo è che mancano cinque mesi alle elezioni, e il marasma che si è venuto a creare nel centrodestra per via della guerra fredda Lega-PDL per le candidature nel nord rallenta la preparazione del proprio schieramento in favore della Bresso, che non solo ha il supporto incondizionato di tutto il centrosinistra piemontese, ma che anche in quanto a campagna elettorale è sempre stata molto efficace.



sabato 4 luglio 2009

Il cosiddetto decreto sicurezza


Il cosiddetto decreto sicurezza rimarca ulteriormente le caratteristiche peggiori di questo Governo, in particolare il continuo tentativo di far svolgere da altri soggetti quelli che sarebbero i propri compiti specifici e invece intromettersi continuamente in questioni non proprie, come accaduto - ad esempio - per la scuola e come accade per il turismo.



Tra i principali compiti dello Stato c’è quello di garantire il rispetto della legalità e la sicurezza dei cittadini. Nel provvedimento approvato non si parla affatto di difendere la sicurezza, ma si prevedono nuovi reati, il che non significa per nulla garantire che questi reati non vengano commessi. Per questo, si dovrebbero, ad esempio, dotare le forze dell’ordine di mezzi ed organici adeguati. Lo stesso per quello che riguarda la magistratura. E le carceri.

Invece, istituito qualche nuovo reato – per altro abbastanza assurdo – si demanda anche ai cittadini, che si organizzano secondo certe regole, la tutela della legalità. Il risultato, come hanno fatto notare molti addetti ai lavori, sarà quello di creare nuovo rischio, sia per i volontari che per il cittadino qualunque.

Infine, una riflessione sull’assurdità di un reato come quello di clandestinità: i clandestini esistono dove qualcuno offre loro lavoro, abitazione, ecc… Si è mai visto un clandestino in luoghi dove non ci sia quest’offerta? Si è mai visto un clandestino dove non venga attratto da qualche opportunità?
Uno Stato serio, dovrebbe essere in grado di controllare il territorio, di perseguire chi fa affari sulla pelle dei poveracci che cercano un minimo di futuro, di prevedere quote di immigrazione sufficienti a soddisfare le richieste – continue – che arrivano dai vari settori produttivi e dalle famiglie. A quel punto, certo si dovrebbe e potrebbe essere intransigenti con chi, pur con tutte le possibilità di essere in condizione di legalità, continuasse ad essere clandestino.

Ma così non è, si preferisce colpire il più debole e lasciare che lavoro nero, sfruttamento ed evasione fiscale dilaghino.

Il risultato negativo sarà doppio: non si aumenterà la legalità, si metteranno in difficoltà cittadini ed economia italiani.

(via mercedesbresso.it)



martedì 9 giugno 2009

Scrutinando... commenti sparsi (e acidi)

Serracchiani2 1) Ma che belli i commenti dei leader del centrodestra. Dopo un tentennamento iniziale, ora il commento standard è: "siamo stati fregati dall'astensionismo". Perché certamente loro quei voti nel Sud li avrebbero presi, "se la sinistra e Repubblica non avessero allontanato ancor di più i cittadini dalla politica con le loro polemiche contro il Premier". Eccert.

2) L'altro commento standard del centrodestra, anche se meno gettonato rispetto al primo, è "il PD è in calo di 7 punti". Certo. Ma se contiamo che tre mesi fa quando Veltroni ha lasciato il PD era dato a 22 punti, ne ha recuperati 4. Al contrario, Berlu era lanciato verso il 45% e ora si deve far bastare un 35%. -10. Freddo...

3) In Piemonte il centrodestra dilaga e francamente ora come ora vedo dura la riconferma della Bresso alla regione tra un anno. In Provincia invece Saitta dovrebbe farcela al ballottaggio, finendo in testa il primo turno - almeno secondo i voti delle europee nella provincia di Torino.

4) Se il centrodestra aspira a conquistare Torino città invece di strada deve farne ancora, e molta: in città, per le provinciali, il 47% ha votato Saitta, il 38% ha votato la Porchietto. Pedalare, pedalare.

5) Nessuna lista della sinistra supera il quorum, e neanche i Radicali. Per colpa di questo sbarramento alle europee, il 10% degli italiani non avrà un proprio rappresentante al Parlamento europeo. Giusto? Non giusto? Sta di fatto che il 10% è proprio tanto.

6) Sinistra e Libertà conclude la sua prima elezione con un 3,1%. Io francamente son contento. Dopo aver votato alle politiche del 2008 il Partito Socialista che non è arrivato neanche all'1%, il 3,1% di quest'anno mi sembra una manna. A parte questo, per un progetto nuovissimo, nato da neanche tre mesi, un 3,1% è un buon primissimo risultato. Bisogna vedere se ora ci sarà la volontà di continuare a tenere le maniche rimboccate e lavorare sodo per far fruttare quanto seminato con questo 3,1%.

7) Il commento su Facebook di Debora Serracchiani di stamattina non ha prezzo: "Mi sveglio, un occhio ai dati e ... in Friuli Venezia Giulia Debora batte Papi 73.910 a 64.286!!" Impagabile. Evviva, finalmente una donna con i controcazzi alla sinistra. Altro che le veline burattinate da Papi.

8) Il centrodestra va all'attacco sulle amministrative: "il centrosinistra governava in 50 province, ora ne conterà solo 25". E grazie al piffero. Nel 2004 aveva fatto l'en plein, più di 50 è impossibile farne, è inevitabile che possa solo scendere.

9) Deludente l'affluenza complessiva europea. In Italia ci siamo "salvati" con il 67% e credo siamo uno degli stati con affluenza più alta. Questo ci fa onore. Comunque bisogna proprio che a livello europeo si ripensi ad una strategia per portare l'Europa più vicina ai cittadini, perché altrimenti da qui al 2014 ci si dimenticherà di nuovo di tutto quanto riguarda il Parlamento di Strasburgo.

10) Piccola intima festicciola per il successo dei Socialdemokraterne in Danimarca. Di pochissimo, ma finalmente dopo 10 anni di eterno secondo posto sono tornati in testa. Ottimo anche il risultato del Socialistisk Folkeparti.



venerdì 5 giugno 2009

Intervista a Mercedes Bresso

E' fatta da GayTV ed è qui.
Da una parte credo si tratti di mera campagna elettorale, ma dall'altra mi piace l'autocritica che è capace di fare a sé stessa, al PD piemontese e alla sinistra nazionale. Finalmente un politico che non cerca di nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti, evvai.

 


lunedì 25 maggio 2009

La rivincita di Gran Torino e i 20 anni di Repubblica

Logo Confesso che ultimamente sto leggendo con più piacere la Repubblica rispetto al mio solito patriottico quotidiano che ospita il mio blog.

Un articolo di Ilvo Diamanti di oggi celebra i 20 anni di Repubblica Torino elogiando la città intera per il cammino compiuto negli ultimi anni. Anzi, è la città da sola che si elogia attraverso una ricerca compiuta dall'istituto Demos tra i torinesi.

Il 55 (sì sì ho scritto proprio CINQUANTACINQUE) percento dei torinesi pensa che il ruolo di Torino sia divenuto più importante negli ultimi anni (nel 2002 alla stessa domanda risposero allo stesso modo solo il 22% dei cittadini).

Il 65% crede che a Torino si viva meglio che a Milano, e il 54% anche meglio che a Roma.

Tra le persone che contano maggiormente in città, per il 58% dei torinesi il Sindaco Chiamparino è al top, seguito da Marchionne (40%), Montezemolo (26%) e la Bresso (22%).

Proprio oggi, sempre in occasione delle celebrazioni per i 20 anni di Repubblica Torino, Carlin Petrini di Slow Food ha lanciato la candidatura di Chiamparino per la Regione l'anno prossimo: "l'uomo giusto per la sua notorietà e per l'attività svolta in questi anni".

Ma non si era candidata già la Bresso per il suo secondo mandato?



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