L'UDC da solo prende anche il 7%, ma in coalizione scende al 4,5%, se poi corre con il centrosinistra si scende anche al 3%.
Numeri su cui Rifondazione Comunista in Piemonte ha sempre potuto contare.
Meditate gente, meditate.
L'UDC da solo prende anche il 7%, ma in coalizione scende al 4,5%, se poi corre con il centrosinistra si scende anche al 3%.
Bresso, Vietti e il miracolo di Sant'Agnese.
Come ho già scritto in risposta ad un post qui, l'UDC non vede l'ora di allearsi al centrosinistra per dimostrare di essere l'ago della bilancia determinante per ribaltare il risultato in una regione a chiara maggioranza di centrodestra.
Alla fine PD e UDC si alleeranno, ma ci vorranno ancora un mese e mezzo di negoziati: a fine gennaio avremo l'ufficializzazione dell'alleanza. La Bresso sarà costretta a scaricare sinistra radicale e Rifondazione, ma sarà votata da molti elettori di questi partiti. Vincerà, di uno o due punti percentuali, continuerà ad essere Governatrice della Regione, ma passerà 5 anni d'inferno a combattere contro l'UDC in giunta.
Per la serie: quanti compromessi siamo disposti a fare pur di vincere?
Nel frattempo, in casa centrodestra, Berlu investe Cota in maniera informale, com'è suo stile, ma manca ancora la consacrazione ufficiale (e Ghigo attende).
Vi sottolineo poi la frase di Cota che recita più o meno così: "Sono onorato dell'investitura ma io non dico niente, sto sull'attenti, è Bossi che parla". Servilismo acuto o sindrome da caserma anche nella Lega?
PIEMONTE, aggiornato al 18/11/2009:
CENTRO DESTRA: 45,5%
- POPOLO DELLA LIBERTA': 31,5%
- LEGA NORD: 14,0%
CENTRO SINISTRA: 41,5%
- PARTITO DEMOCRATICO: 29,5%
- ITALIA DEI VALORI: 7,0%
- COMUNISTI (RC, PDCI): 3,0%
- SINISTRA E LIBERTA' (incl. Verdi): 2,0%
UNIONE DI CENTRO: 5,5%
ALTRI: 7,5%
Considerando che gli "altri" sono al 60% di centrodestra, la situazione rispetto ai sondaggi precedenti è mutata di poco, con il PD che fa un balzo in avanti e la Lega che fa un passetto indietro.
A quanto pare, la bagarre in casa PD sul dilemma Bresso-non Bresso sembra essere finita. Almeno sulla carta (dei giornali), la Bresso è stata ri-ri-rilegittimata quale candidata ufficiale del PD. Quello che rimane da vedere è in realtà tutto il resto, e non è poco. Bersani ha messo in discussione un altro caposaldo della coalizione di csx piemontese: la coalizione stessa. L'alleanza con la sinistra radicale (Rifondazione compresa) che ha ben funzionato nella giunta regionale di questi 5 anni si trova improvvisamente a galleggiare nel vuoto, perché da Roma in realtà si vuole cercare un'intesa con l'UDC a livello nazionale. E il Piemonte non deve fare eccezione.
Insomma, smontiamo tutte le cose che vanno bene.
Dopo il litigio su carta stampata tra Casini e Bresso, l'UDC ha posto un veto insormontabile sulla zarina e sarà durissima trovare un'intesa per le regionali. Regionali che, ricordiamo, saranno tra quattro mesi soltanto.
Oggi su La Stampa è uscito il nuovo sondaggio di Piepoli, che premia il centrosinistra. Chiamparino e Bresso battono Cota e Ghigo sia in quanto a conoscenza, sia in quanto a fiducia. In particolare, Mercedes Bresso vincerebbe sia su Cota sia su Ghigo con un margine rispettivamente di 6/7 punti, mentre Chiamparino spadroneggia sugli avversari staccandoli di 9/13 lunghezze. In realtà il sondaggio lascia il tempo che trova dato che prevede una media del 35% di intervistati che sono in dubbio e non sanno a chi andrebbe il loro voto nelle quattro sfide proposte.
Quanto a voti ai partiti invece, il PDL prevale sul PD di due punti percentuali nonostante un calo del primo e una rimonta del secondo. Inoltre se l'UDC dovesse congiungersi al csx, questo probabilmente vincerebbe le elezioni, mentre invece la vittoria sarebbe sicura per il cdx nel caso di un accordo dell'UDC con il PDL.
Inutile ribadire che il sottoscritto trova l'idea di appioppare una Bresso all'UDC (e viceversa) completamente sbagliata e fuori luogo, e sostiene fermamente l'idea che una Bresso sostenuta da PD e tutta l'arcata sinistra possa davvero farcela nel caso di una corsa solitaria dell'UDC (cosa che, secondo il sondaggio, il 44% dei votanti UDC auspica).
In seguito a questo articolo de La Stampa, dico: andiamo avanti senza UDC. Un partito del 6% non può permettersi di mettere continuamente in discussione il nome della candidatura benedetta dal partito che ha il 30%, da tutta la maggioranza attuale, e soprattutto che ha ancora il 53% di approvazione dei cittadini piemontesi.
A questo punto meglio soli che rognati ogni cinque minuti.
Andale.
"Qualcuno parla a vanvera.
Noi possiamo sceglierci il nostro candidato premier, il nostro segretario.
Voi ancora no.
E dubito capiterà mai.
Sorbitevi i voleri che vengono dall'alto.
Come sempre."
(gigiotto via clandestinoweb.com)
Oddio... magari è la mossa più giusta per vincere il ballottaggio, ma non credo sia la mossa più giusta per governare stabilmente per altri 5 anni, Saitta caro. Rifacciamo il calderone dell'Unione?
Preferisco di gran lunga le posizioni di Renzi, che ho ascoltato per la prima volta e mi ha fatto un'impressione decisamente positiva. La sua linea? Nessun apparentamento: preferisco perdere al ballottaggio piuttosto che votare 5 anni all'eterna ricerca del compromesso per governare Firenze.
Ha solo 34 anni ma la sa lunga.
E' fatta da GayTV ed è qui.
Da una parte credo si tratti di mera campagna elettorale, ma dall'altra mi piace l'autocritica che è capace di fare a sé stessa, al PD piemontese e alla sinistra nazionale. Finalmente un politico che non cerca di nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti, evvai.
A parte il Cofferati capolista su cui non ho voglia di commentare, ecco usciti ieri i nomi delle 5 candidature piemontesi che saranno inseriti nella lista della circoscrizione NordOvest (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria). Ho spulciato qualche informazione su ognuno di loro, tanto per sapere di chi stiamo parlando.
Gianluca Susta, parlamentare europeo uscente, nonché Vicecapogruppo ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa) in Parlamento Europeo. Classe 1954, proveniente dal gruppo della Margherita, lunga militanza presso il comune di Biella fino a diventarne Sindaco. Sito internet www.gianlucasusta.it.
Maria Lucia Centillo, Consigliere del Comune di Torino, ricopre la carica di Presidente della Commissione per i Diritti e le Pari Opportunità.
Giorgio Ferrero, imprenditore agricolo nonché ex presidente regionale della Coldiretti, 43 anni, fervido sostenitore del made in Italy, tra le sue battaglie figura quella sulla rintracciabilità dell'origine degli alimenti.
Roberto Placido, Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte, nato nel 1956 in Basilicata e residente a Torino dal 1967. Proveniente dallo stream PCI - PDS - DS, ha sostenuto Veltroni alle prime primarie del PD. Oggi fa parte della corrente "sinistra per". Ha anche un sito ben fatto e un blog molto 2.0 che trovate su robertoplacido.it.
Maria Luigia Simeoni, attuale Sindaco di None dal 2004. Nata nel 1948, insegnante di educazione tecnica, militante PDS passata poi all'Italia dei Valori nel 2000. Fra le notizie online troviamo la sua posizione, peraltro controversa, nella chiusura dello stabilimento Indesit di None.
Ho visto ora su Youtube i video di Debora Serracchiani, segretaria del circolo del PD di Udine, prima ad una manifestazione interna al partito e poi durante l'intervista all'Era Glaciale con la brava Daria Bignardi. Lo so, arrivo in ritardo, visto che tutto è successo ben due settimane fa... ma tant'è.
Molto convincente la Serracchiani, la nostra Amélie, il futuro del PD, la valvola di sfogo dei giovani democratici, bla bla bla... tanti complimenti, tante buone parole e ora la sbattono in Europa per togliersela dai piedi.
Mandiamo il meglio in Europa e ci teniamo le cariatidi in casa. Ovvio,
per combattere Berlusconi (che ormai lo stato di cariatide l'ha
superato 15 anni fa) ci vogliono persone del suo stesso calibro.
Molto bene Franceschini, molto bene. Chi ben comincia è a metà dell'opera.
"Chi vorreste come nuovo segretario del PD?" Ho comparato tre sondaggi a riguardo fatti da Repubblica, Corriere della Sera e Giornale per capire il pensiero dell'opinione pubblica su questo tema.
Bello bello bello questo post di camelotdestraideale.it su quanto non ci sia da gioire per le dimissioni di Veltroni .
In particolare condivido queste righe:
Vivere, come a lui è capitato, circondato da veri e
propri nemici - all’interno del partito (D’Alema), e nella coalizione
(Di Pietro) -, avrebbe portato allo sbando chiunque si fosse trovato al
suo posto.
Come puoi fare un’opposizione costruttiva e
credibile, quando il tuo alleato (Di Pietro) accusa Berlusconi di
essere Hitler, e con ciò facendo fa apparire te una mammoletta succube
del Caimano?
Come puoi fare un’opposizione seria, costruttiva e
credibile, quando il tuo alleato urla e sbraita, incita all’odio, e
questo facendo ottiene il plauso finanche dei tuoi elettori?
Come puoi fare un’opposizione seria, credibile e
utile al Paese, quando i tuoi colleghi di partito (D’Alema, La Torre,
Parisi e chi più ne ha più ne metta), da sera a mane non fanno altro
che delegittimarti, parlando male di te, e provando in qualsiasi
maniera a sodomizzarti e a defenestrarti?
Nemmeno Superman sarebbe sopravvissuto a tutto ciò.
Certo, Di Pietro lo ha scelto Veltroni, come alleato. E questo è stato il suo più grande errore. Che ha pagato per intero.