sabato 4 luglio 2009

Il cosiddetto decreto sicurezza


Il cosiddetto decreto sicurezza rimarca ulteriormente le caratteristiche peggiori di questo Governo, in particolare il continuo tentativo di far svolgere da altri soggetti quelli che sarebbero i propri compiti specifici e invece intromettersi continuamente in questioni non proprie, come accaduto - ad esempio - per la scuola e come accade per il turismo.



Tra i principali compiti dello Stato c’è quello di garantire il rispetto della legalità e la sicurezza dei cittadini. Nel provvedimento approvato non si parla affatto di difendere la sicurezza, ma si prevedono nuovi reati, il che non significa per nulla garantire che questi reati non vengano commessi. Per questo, si dovrebbero, ad esempio, dotare le forze dell’ordine di mezzi ed organici adeguati. Lo stesso per quello che riguarda la magistratura. E le carceri.

Invece, istituito qualche nuovo reato – per altro abbastanza assurdo – si demanda anche ai cittadini, che si organizzano secondo certe regole, la tutela della legalità. Il risultato, come hanno fatto notare molti addetti ai lavori, sarà quello di creare nuovo rischio, sia per i volontari che per il cittadino qualunque.

Infine, una riflessione sull’assurdità di un reato come quello di clandestinità: i clandestini esistono dove qualcuno offre loro lavoro, abitazione, ecc… Si è mai visto un clandestino in luoghi dove non ci sia quest’offerta? Si è mai visto un clandestino dove non venga attratto da qualche opportunità?
Uno Stato serio, dovrebbe essere in grado di controllare il territorio, di perseguire chi fa affari sulla pelle dei poveracci che cercano un minimo di futuro, di prevedere quote di immigrazione sufficienti a soddisfare le richieste – continue – che arrivano dai vari settori produttivi e dalle famiglie. A quel punto, certo si dovrebbe e potrebbe essere intransigenti con chi, pur con tutte le possibilità di essere in condizione di legalità, continuasse ad essere clandestino.

Ma così non è, si preferisce colpire il più debole e lasciare che lavoro nero, sfruttamento ed evasione fiscale dilaghino.

Il risultato negativo sarà doppio: non si aumenterà la legalità, si metteranno in difficoltà cittadini ed economia italiani.

(via mercedesbresso.it)



venerdì 26 giugno 2009

Halil Ibrahim Dincdag

L'arbitro gay fa outing,
la federazione lo licenzia





Il commentatore tv: «Non può
riavere il posto, darebbe rigori
ai giocatori più carini»

GIULIA ZONCA

L’outing in Turchia è una scelta di estremo
coraggio e Halil Ibrahim Dincdag aveva già le spalle al muro quando ha
deciso di sedersi davanti a una telecamera e raccontare in un
seguitissimo talk show di essere gay. È un arbitro, cioè lo era perché
da quando i suoi gusti sessuali sono diventati pubblici la federazione
gli ha tolto il lavoro e i vicini lo hanno obbligato a lasciare
Trabzon, città super conservatrice, per Istanbul dove per lo meno può
circolare senza essere aggredito. All’inizio è stato un pettegolezzo,
poi un insulto e il sospetto della sua omosessualità, non nascosta, ma
mai sbandierata, è bastato a farlo diventare cittadino poco gradito.

Molto
prima del suo racconto in diretta tv stava già senza lavoro, proprio
per questo ha deciso di reagire: «Pensavano che mi sarei nascosto
invece ho fatto il contrario e sono diventato una bandiera per il
movimento dei diritti gay». Ha fatto causa e si è consegnato alla
stampa perché pubblicizzasse la sua storia e ha svegliato gli
omosessuali turchi che ora lo considerano come Harvey Milk, il primo
politico dichiaratamente gay diventato consigliere comunale a San
Francisco nel 1977 e poi assassinato. A differenza di altri paesi
musulmani, la Turchia non mette in carcere gli omosessuali però li
perseguita al limite della legge. Nel caso di questo arbitro la
federazione ha usato il suo passato: è stato dichiarato non idoneo al
servizio militare (anche allora perché gay) «quindi non è in condizione
di arbitrare». Erman Toroglu, la voce del calcio turco, ha commentato:
«Non può riavere il posto, assegnerebbe i rigori ai giocatori più
carini ». Il livello è questo, battutacce e riprovazione.

Dincdag
però è diventato un caso e la Turchia ancora aspetta l’approvazione
della comunità europea: non vogliono trasformarlo nell’esempio di quel
che non funziona. Gli è sfuggito di mano: che un trentatreenne timido e
solitario, arbitro da 13 anni proprio perché il ruolo gli consentiva di
stare per i fatti suoi, si mettesse alla testa di una rivoluzione
sociale non era previsto. Invece Dincdag ha successo, ha mobilitato
blog e manifestanti e persino la famiglia, con cui non si era mai
rivelato, lo appoggia: «Anche mio fratello imam mi ha aiutato. Rivoglio
il mio lavoro. Sono pronto ad andare alla corte Europea».

(via lastampa.it)


mercoledì 17 giugno 2009

Barriera di Milano cambia volto

Il lifting alla facciata nord-est di Torino, a.k.a. Variante 200, è stata approvata in consiglio comunale.
Il progetto comprende la linea 2 della metro che da piazza Rebaudengo, dove incrocerà il passante ferroviario in completamento or ora, sfruttando il trincerone del Sempione arriverà fino allo scalo merci in disuso di Vanchiglia passando per l'ospedale Don Bosco. E dallo scalo merci si infilerà sotto Corso Regio Parco, i Giardini Reali, Piazza Castello e incrocerà la linea 1 a Porta Nuova ( o in Corso Re Umberto? Ancora non ci è dato sapere).

Per non parlare del ramo verso Sud, che arriverà fino ad Orbassano e che però verrà costruito in seguito.

Tempo di realizzazione per il ramo nord? Pare il 2016. Pare. 2020 per quello sud.


Cartina_low




domenica 14 giugno 2009

UDC a sostegno di Saitta, tutti insieme appassionatamente (di nuovo)

Ballottaggi Oddio... magari è la mossa più giusta per vincere il ballottaggio, ma non credo sia la mossa più giusta per governare stabilmente per altri 5 anni, Saitta caro. Rifacciamo il calderone dell'Unione?

Preferisco di gran lunga le posizioni di Renzi, che ho ascoltato per la prima volta e mi ha fatto un'impressione decisamente positiva. La sua linea? Nessun apparentamento: preferisco perdere al ballottaggio piuttosto che votare 5 anni all'eterna ricerca del compromesso per governare Firenze.

Ha solo 34 anni ma la sa lunga.



giovedì 11 giugno 2009

Al referendum voto NO

O meglio, NO NO e SI.
E comunque, cosa ancor più importante, A VOTARE IO CI VADO.
Non tollero i politici che invitano ad andare al mare e disertare le urne, o rifiutarsi di prendere la scheda.
Ma stiamo scherzando?
Ma vi sembra normale?
Il voto è un nostro diritto ed un nostro dovere. Un politicante che incita a non votare vuole ledere i nostri diritti e impedirci di fare il nostro dovere. O no? E' un po' come se il vostro datore di lavoro cercasse di convincervi a non mettervi in mutua quando state veramente male, ma allo stesso tempo quando mostrate l'intenzione di andare comunque al lavoro lui vi sprona a prendere le ferie perché non vi vuole in ufficio. E' un CONTROSENSO, e una TRUFFA.
Diffidate di invidui del genere.

Riprendo alcune delle considerazioni di questo mio vecchio post sul referendum per spiegare perché ho deciso di votare NO ai primi due quesiti.

1) perché credo in un sistema multipartitico. Il che non vuol dire anelare ad una situazione in cui la gamma di partiti è infinita, ma credo che un sistema formato da 5 o 6 partiti possa reggere in maniera eccellente, sia per rendere governabile una maggioranza (formata tendenzialmente da 2 o 3 partiti), sia per contenere le aspirazioni espansionistiche che un unico partito al potere può avere o sviluppare nel tempo. Ben venga ora come ora che al governo ci sia la Lega, perché pone un freno alla megalomania di Berlusconi.

2) perché credo che un sistema multipartitico possa rendere la politica più interessante. Uno scenario come quello americano Repubblicani vs. Democratici è una delle cose più sterili che posso immaginare. In fondo se tanto all'interno di un partito ci sono multiple correnti, non è la stessa cosa che avere multipli partiti? A patto che se ne limiti l'influenza. Come dire, i numeri non mentono.

3) perché credo che la cultura Europea sia più portata al multipartitismo rispetto a quella americana. Storicamente, ideologicamente, mentalmente.

4) perché credo profondamente in un sistema multipartitico come quello scandinavo, dove il partito vincitore delle elezioni può formare anche governi di minoranza e cercare di volta in volta una maggioranza trasversale diversa a seconda delle questioni trattate. Non è questo il più onesto esempio di democrazia?Altro che partiti comandati da un Duce che votano blindati a seconda di quanto fa più piacere al proprio capo. Un po' macchinoso forse, magari solo i Norvegesi riescono a farlo, ma
anche se siamo in Italia sperare un po' è ancora lecito, giusto?

5) Perché non credo nei premi di maggioranza. Non credo che il primo partito abbia diritto al 55% dei seggi a prescindere dal proprio risultato elettorale, dai propri numeri. Carta canta. Sei il primo partito ma hai preso il 10% dei voti, beccati i seggi che ti spettano e muovi le chiappe a cercare una maggioranza tenendo conto di cosa gli italiani hanno votato.

Non dimentichiamo che sono i nostri voti che devono contare. Dobbiamo costringere il sistema politico a tenerne conto.

Voterò invece sì al terzo quesito, perché mi pare il minimo che un politico non si possa candidare laddove gli pare tanto per provare così come si prova un test di ammissione all'università. In un caso stiamo parlando di istruzione, nell'altro stiamo parlando di opportunismo.

Ad ogni modo, votate come preferite. Sì, no, niente, x, mettete del prosciutto nella scheda e scrivete "magna magna"... ma andate a votare.



mercoledì 10 giugno 2009

martedì 9 giugno 2009

Scrutinando... commenti sparsi (e acidi)

Serracchiani2 1) Ma che belli i commenti dei leader del centrodestra. Dopo un tentennamento iniziale, ora il commento standard è: "siamo stati fregati dall'astensionismo". Perché certamente loro quei voti nel Sud li avrebbero presi, "se la sinistra e Repubblica non avessero allontanato ancor di più i cittadini dalla politica con le loro polemiche contro il Premier". Eccert.

2) L'altro commento standard del centrodestra, anche se meno gettonato rispetto al primo, è "il PD è in calo di 7 punti". Certo. Ma se contiamo che tre mesi fa quando Veltroni ha lasciato il PD era dato a 22 punti, ne ha recuperati 4. Al contrario, Berlu era lanciato verso il 45% e ora si deve far bastare un 35%. -10. Freddo...

3) In Piemonte il centrodestra dilaga e francamente ora come ora vedo dura la riconferma della Bresso alla regione tra un anno. In Provincia invece Saitta dovrebbe farcela al ballottaggio, finendo in testa il primo turno - almeno secondo i voti delle europee nella provincia di Torino.

4) Se il centrodestra aspira a conquistare Torino città invece di strada deve farne ancora, e molta: in città, per le provinciali, il 47% ha votato Saitta, il 38% ha votato la Porchietto. Pedalare, pedalare.

5) Nessuna lista della sinistra supera il quorum, e neanche i Radicali. Per colpa di questo sbarramento alle europee, il 10% degli italiani non avrà un proprio rappresentante al Parlamento europeo. Giusto? Non giusto? Sta di fatto che il 10% è proprio tanto.

6) Sinistra e Libertà conclude la sua prima elezione con un 3,1%. Io francamente son contento. Dopo aver votato alle politiche del 2008 il Partito Socialista che non è arrivato neanche all'1%, il 3,1% di quest'anno mi sembra una manna. A parte questo, per un progetto nuovissimo, nato da neanche tre mesi, un 3,1% è un buon primissimo risultato. Bisogna vedere se ora ci sarà la volontà di continuare a tenere le maniche rimboccate e lavorare sodo per far fruttare quanto seminato con questo 3,1%.

7) Il commento su Facebook di Debora Serracchiani di stamattina non ha prezzo: "Mi sveglio, un occhio ai dati e ... in Friuli Venezia Giulia Debora batte Papi 73.910 a 64.286!!" Impagabile. Evviva, finalmente una donna con i controcazzi alla sinistra. Altro che le veline burattinate da Papi.

8) Il centrodestra va all'attacco sulle amministrative: "il centrosinistra governava in 50 province, ora ne conterà solo 25". E grazie al piffero. Nel 2004 aveva fatto l'en plein, più di 50 è impossibile farne, è inevitabile che possa solo scendere.

9) Deludente l'affluenza complessiva europea. In Italia ci siamo "salvati" con il 67% e credo siamo uno degli stati con affluenza più alta. Questo ci fa onore. Comunque bisogna proprio che a livello europeo si ripensi ad una strategia per portare l'Europa più vicina ai cittadini, perché altrimenti da qui al 2014 ci si dimenticherà di nuovo di tutto quanto riguarda il Parlamento di Strasburgo.

10) Piccola intima festicciola per il successo dei Socialdemokraterne in Danimarca. Di pochissimo, ma finalmente dopo 10 anni di eterno secondo posto sono tornati in testa. Ottimo anche il risultato del Socialistisk Folkeparti.



sabato 6 giugno 2009

Il mio tris (di voti)

Vota homer


Visto che va di moda per i blogger elencare le proprie preferenze, vuoi per mobilitare la massa, vuoi per trasparenza, vuoi per egocentrismo, butto lì anche io due o tre considerazioni in breve.

Mi rifiuto, anche questa volta, di votare per il Partito Democratico. Mi rifiuto di votare per quel guazzabuglio indefinito di idee finché avrà al suo interno persone come la Binetti, Marino, Rutelli e compagnia di teodem, le cui posizioni seppur in netta minoranza vengono considerate come intoccabili. Mi rifiuto di votare per un partito che non ha una posizione definita su diritti civili, unioni di fatto e testamento biologico, quando in qualità di secondo partito italiano e maggiore partito di opposizione è sua precisa responsabilità offrire un programma chiaro di principi altrettanto solidi.
Forse l'unica eccezione che farei sarebbe se vivessi nel NordEst per votare Debora Serracchiani.

Invito in massa a votare secondo i propri principi e le proprie idee, e a non farsi fottere dal pensiero che un voto dato a un partito minore che probabilmente non supererà il quorum sia un voto sprecato, perché se tutti la pensassero in questo modo allora non ci sarebbe mai cambiamento nella politica.

Detto ciò, al comune di Settimo Torinese voterò Ossola come candidato a Sindaco e il Partito Socialista.
Alla Provincia voterò la lista di Sinistra per la Provincia con Saitta come candidato.
Alle Europee voterò per Sinistra e Libertà, esprimendo le mie tre preferenze per Pia Locatelli, Monica Frassoni e Michele Dalai. Le prime due sono parlamentari europee uscenti, la prima socialista, la seconda dei Verdi. Il terzo è invece un giovane milanese, esordiente in politica.

Spero che l'affluenza di quest'anno superi quella del 2004. Sarà da questo dato soprattutto che capiremo lo stato della democrazia in Italia al momento.

 


venerdì 5 giugno 2009

Intervista a Mercedes Bresso

E' fatta da GayTV ed è qui.
Da una parte credo si tratti di mera campagna elettorale, ma dall'altra mi piace l'autocritica che è capace di fare a sé stessa, al PD piemontese e alla sinistra nazionale. Finalmente un politico che non cerca di nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti, evvai.

 


giovedì 4 giugno 2009

Una base Ryanair a Torino?

Ryanair


 Urka!


Vi segnalo questo articolo e vi invito a sperare in bene.


Con il declino inesorabile di Malpensa, se non si realizza questa possibilità ci vedo tutti migrare verso Bergamo per prendere l'aereo.


Incrociamo le dita. 



mercoledì 3 giugno 2009

Intervista de La Stampa a Saitta, Porchietto e Vietti

Circondari Il vostro buon Dario non aveva nulla da fare e ha ascoltato tutta la videochat integrale dell'intervista ai tre candidati alla Provincia esponenti dei tre maggiori partiti (e gli altri perché non li abbiamo chiamati?) e ne ha tracciato il quadro generale di ogni risposta. (Che voglia)

Punti principali del programma?

Saitta: lavoro e sicurezza
Porchietto: sicurezza e formazione
Vietti: tagli amministrativi e lavoro

La provincia serve?

Saitta: una provincia deve essere un ente vasto per poter realizzare politiche efficaci.La provincia è un ente amministrativo e come tale è molto attaccata al territorio, più della regione che invece è un ente legislativo. Le deleghe affidate alla Provincia, come la viabilità, la gestione dei rifiuti, i trasporti, come potrebbero essere attuate dai singoli comuni? Quale comune potrebbe decidere dove mettere un inceneritore? Come potrebbero i comuni pianificare i collegamenti della provincia con la città e quelli interni alla provincia?

Porchietto: la provincia è un ente amministrativo e non legislativo, se la domanda arriva da un cittadino torinese è perché questi non sente l'efficacia della provincia probabilmente perché questa non è stata amministrata efficacemente. Bisogna concentrarsi sulle deleghe specifiche ed evitare sprechi inutili, come tutte le forme participative della provincia di Torino.

Vietti: strano come nelle elezioni del 2008 sia PD sia PDL abbiano messo nei loro programmi l'abolizione delle provincie. Ora non si vogliono più abolire ma anzi si pensa ad aggiungere ancora città metropolitane. Questo è un costo, crea un disservizio e un incrocio di competenze. 

Riduzione assessori a 4 o 5 quante le competenze?

Vietti: assolutamente sì

Porchietto: la provincia ha lo stesso numero di assessori della regione. Su 4 o 5 non so, 8 sicuramente sì.

Saitta: partecipazioni in società autostradali come l'Ativa, e rendono. E investiamo le rendite su altri servizi viari metropolitani. I privati farebbero di tutto per avere quelle quote. Poi partecipazioni in bioindustrie e in società di ricerca sulle nuove energie e tecnologie. Poi altre presenze che stiamo dismettendo. Sugli assessori: le competenze della provincia non sono 4. Formazione professionale (la partita più grande), trasporto pubblico, assistenza e solidarietà sociale, politiche per il lavoro, sviluppo economico, ambiente, cultura-tempo libero-sport. Sono disponibile a impegnarmi ad accorpare assessorati. Ma bisogna ridurre e contenere il numero dei dirigenti anche.

Domanda sul patto di stabilità, ma in tutta verità mi sono perso perché è iniziato una sorta di dibattito e mi sono messo a valutare lo stile di comunicazione, al di là del significato di quanto i candidati dicevano. 

Riduzione competenze e città metropolitana:

Saitta: città metropolitana non è ancora ben definita. Bisogna decidere come strutturare la città metropolitana in base a calcoli di benefici economici ed economie di scala. E' inutile gestire la raccolta dei rifiuti, per esempio, a livello metropolitano perché attualmente è gestita a livello più ampio.

Porchietto: la provincia deve rimanere comunque l'ente che rappresenta la seconda cintura e le competenze non possono che rimanere tali. 

Vietti: se si crea la città metropolitana, questa toglie un milione e mezzo di abitanti alla provincia, che quindi logicamente non potrà più pensare di mantenere le stesse competenze. A quel punto per la seconda cintura si potrebbe pensare ad una struttura come un consorzio che avrà meno competenze e costerà meno. 

Rifiuti

Saitta: la raccolta differenziata nel 2004 era 25% ora è 50% con un anno di anticipo. Nel 2004 zero discariche ora discariche sufficienti per arrivare all'avvio del termovalorizzatore. 

Porchietto: i consorzi non funzionano e solo quello del Chierese finisce in pareggio. I consorzi devono essere al massimo in 3 per razionalizzare i costi e ridurre le tariffe. I dati ufficiali della raccolta differenziata danno il 40,9% e non il 50%. I lavori del termovalorizzatore non sono partiti e la discarica di Basse di Stura chiuderà a fine anno, pericolo pericolo.

Vietti: bisognerebbe pensare a qualcosa di innovativo, come a degli incentivi e agevolazioni tariffarie alla raccolta differenziata per singoli cittadini, come si fa già negli Stati Uniti.

Domande random

Al posto di Chiamparino aprirebbe all'UDC?

Saitta: non conosco approfonditamente i problemi che ha Chiamparino, ma in linea di massima sì.

Cosa pensa dell'affare Noemi?

Porchietto: mi dà fastidio l'accanimento giornalistico, credo che una persona vada valutata per le proprie competenze non per la vita privata.

Pensa di aver intercettato il voto della Chiesa torinese?

Vietti: della Chiesa non so, il voto cattolico spero di sì.

Opere

Saitta: condivisione aperta con tutti su tutti i progetti, anticipo dei conflitti e mantenimento dell'apertura dei canali aperti anche con chi si oppone qualora fosse un opposizione di merito e non puramente ideologica

Porchietto: bisogna avere una linea definita. Sì al confronto di opinioni e progetti, ma se si cambia idea a seconda dell'interlocutore che si ha di fronte allora non si va più da nessuna parte.

Vietti: la maggioranza di Saitta ha avuto all'interno elementi della sinistra radicale che hanno sempre remato contro per quanto riguarda la TAV e questo non deve ripetersi.

Seguono altre domande sparse ai singoli candidati che però non segno perché per nulla interessanti. 

Non avevo mai sentito parlare nessuno dei tre, neanche Saitta, e devo confessare che come stile di comunicazione mi sono piaciuti tutti quanti. Saitta appare competente e ha l'aria da vecchio saggio, di quello che non ha bisogno di mettersi in mostra per far vedere le proprie qualità e il proprio sapere. Di certo beneficia di una lunga carriera politica al servizio del territorio, ma la sua immagine competente è stata un po' opacizzata da questa aria "spenta" e poco attiva.  
Al contrario della Porchietto, che beneficia di un'immagine molto positiva di donna proveniente dal mondo delle imprese che le conferisce (almeno in apparenza) quell'aria da persona molto attiva e quella dote del "saper fare", è pratica e concreta e maneggia con cura quei dati che conosce. E' palese però che la sua è una campagna di ricerca di visibilità, e quindi forza il tono un po' più di quanto farebbe fosse lei la Presidente uscente. Tuttavia è parsa per nulla stanca, lucida e positiva.
Vietti ha tenuto un tono a tratti accondiscendente verso l'amministrazione Saitta, senza colpevolizzarla per pure questioni ideologiche ma solo in risposta a problemi concreti o evidenti, e tuttavia senza mai usare parole pesanti o aggressive. Non ha risposto in maniera precisa come gli altri due candidati alle domande relative al programma, ma ha avuto la brillantezza di suggerire accorgimenti particolari e possibili vie d'uscita alle questioni aperte. Brillante sì, ma già rassegnato a ruolo di oppositore forse. 

Ovviamente sapete già come la penso, e questa videochat non ha fatto che rafforzare la mia convinzione di votare Saitta.

E, tanto per la cronaca, da me, in provincia, la raccolta differenziata funziona benissimo.



lunedì 1 giugno 2009

L'altra faccia dell'immigrazione

Immigrazione Vado fuori Italia tre giorni e succede questo e anche questo.

Francamente credo sia fisiologico che gli anziani, alla loro età, preferiscano cambiare coda alla cassa piuttosto che cambiare un'opinione mantenuta per decenni. Questo è valido sia per il velo, sia per i tatuaggi sul collo, sia per i piercing sul volto, e per molte altre cose. Non ci vedo razzismo, vedo un attaccamento a principi di una vita che non si ha voglia di mettere in discussione. Non lo condivido, ma lo capisco.

Secondo punto, i deficienti ci sono dappertutto. E non c'è bisogno di dire altro.

Terzo, credo che la turista genovese abbia semplicemente espresso un'opinione legata al setting della reggia di Venaria (sarebbe in effetti carino avere agli sportelli persone vestite con costumi dell'epoca... ma è un'idea come un'altra che deve essere presa solo come tale, senza costruirci polemiche dietro), e che non sia al corrente dell'immagine multiculturale della città.

Per la mia esperienza, Torino è una città dove l'apertura mentale è molto diffusa, e i torinesi di questo vanno molto orgogliosi. Puntare su un'integrazione (e non un'assimilazione) delle nazionalità immigrate è un punto di forza della città e, va detto, sono in particolare le donne maghrebine che stanno riuscendo molto bene. Le donne arabe non hanno mai attratto l'attenzione dell'opinione pubblica (nel bene o nel male... e dato che si arriva al centro dell'opinione pubblica quasi sempre solo per ragioni negative, in questo caso è un bene), e non ho mai sentito che il velo abbia suscitato polemiche o polveroni in città.

A proposito di opinione pubblica e immigrazione, siamo bombardati da informazioni di casi di malavita e crimine legati agli immigrati. Ne siamo così oberati che abbiamo finito per associare automaticamente l'immigrazione alla criminalità. Ma non è così. Dietro un criminale immigrato ce ne sono altri trenta che criminali non sono, e questi sono numeri che non è possibile contraddire. I media ci massacrano talmente tanto con queste spiacevoli notizie che dimentichiamo di vedere che l'immigrazione è anche altro, come un uomo di colore che appoggiato al palo della fermata del 4 a Porta Nuova legge un quadernetto di illustrazioni di animali con sotto riportato il nome dell'animale in Italiano.

Io lavoro con una ragazza musulmana che in quanto ad apertura mentale è al pari di Emma Bonino. Vederla coniugare tradizioni mauretane e del marocco sahariano con i nostri usi occidentali è una delizia.

Forse è più facile vedere l'immigrazione con altri occhi quando si è stati a propria volta immigrati in un paese più avanzato. In fondo non abbiamo scelto noi di nascere in Italia, così come africani, rumeni, albanesi e iraniani non hanno scelto di nascere dove sono nati. Forse dovremmo ricordarci anche di questo.



lunedì 25 maggio 2009

La rivincita di Gran Torino e i 20 anni di Repubblica

Logo Confesso che ultimamente sto leggendo con più piacere la Repubblica rispetto al mio solito patriottico quotidiano che ospita il mio blog.

Un articolo di Ilvo Diamanti di oggi celebra i 20 anni di Repubblica Torino elogiando la città intera per il cammino compiuto negli ultimi anni. Anzi, è la città da sola che si elogia attraverso una ricerca compiuta dall'istituto Demos tra i torinesi.

Il 55 (sì sì ho scritto proprio CINQUANTACINQUE) percento dei torinesi pensa che il ruolo di Torino sia divenuto più importante negli ultimi anni (nel 2002 alla stessa domanda risposero allo stesso modo solo il 22% dei cittadini).

Il 65% crede che a Torino si viva meglio che a Milano, e il 54% anche meglio che a Roma.

Tra le persone che contano maggiormente in città, per il 58% dei torinesi il Sindaco Chiamparino è al top, seguito da Marchionne (40%), Montezemolo (26%) e la Bresso (22%).

Proprio oggi, sempre in occasione delle celebrazioni per i 20 anni di Repubblica Torino, Carlin Petrini di Slow Food ha lanciato la candidatura di Chiamparino per la Regione l'anno prossimo: "l'uomo giusto per la sua notorietà e per l'attività svolta in questi anni".

Ma non si era candidata già la Bresso per il suo secondo mandato?



lunedì 18 maggio 2009

Fiera del Libro

Torino_fiera_libro65_img E così trovate sulla colonna destra del mio blog tre nuovi titoli.

Ve li presento:

La grande storia del Medioevo, tra la spada e la fede

Politici ed elettori, psicologia delle scelte di voto

101 cose da fare a Torino almeno una volta nella vita


Non volevo comprare nulla, giuro.



Sondaggio Digis: previsioni NordOvest

Importante sondaggio della Digis, uscito oggi e risalente a una rilevazione effettuata due giorni fa. Il campione è importante (4000 persone) e mostra anche i dati divisi per circoscrizione.

Qui i risultati del NordOvest:

Nordovest

[fanno poi notare dal blog de Il Liberale che i dati corretti delle politiche 2008 per la circoscrizione sono PDL 34.1% Lega 17.1% e PD 30.3 %]

Curioso sarebbe dividere questi dati per le quattro regioni della circoscrizione e vedere la situazione in Piemonte.



sabato 16 maggio 2009

Torino si mobilita

Urlo-di-homer1 Tenetevi forte cittadini, se volete uscire oggi a fare un giro in città al 90% delle probabilità vi toccherà trovare un percorso alternativo per recarvi dove volete. In centro il Gay Pride, Mediaset in Piazza San Carlo per la festa dello switch-over da analogico a digitale e manifestazione dei lavoratori FIAT sull'asse Mirafiori-Lingotto.

Per maggiori informazioni sulla viabilità, leggete il comunicato stampa della città.

Torinesi avvisati...



mercoledì 13 maggio 2009

Quale partito Europeo rispecchia meglio le tue idee?

Scoprilo qui su www.euprofiler.eu . Il sito ti chiede di esprimere una serie di opinioni su trenta temi di attualità in Europa e la rilevanza di ogni tema nel tuo mondo personale. I risultati mostrano la tua affinità ai partiti politici sia in Italia sia in qualsiasi altro stato membro dell'UE.


La mia posizione nel panorama politico italiano:


Eu1




E la lista di corrispondenze tra le mie opinioni e quelle dei singoli partiti:


Eu2




In realtà, considerando anche la rilevanza degli argomenti, le percentuali variano notevolmente:



Eu3


  


E se fossi in UK?


Euuk




In Francia:


Eufr




In Germania:


Euger




E infine per sfizio ho fatto anche la mia beloved Danimarca, dove sorprendentemente risulto più di sinistra dei SocialDemokraterne:


Eudk




Insomma, casomai abbiate dubbi su chi votare, avete trovato l'oracolo.



domenica 10 maggio 2009

Una leghista in Lazio

Leghista Leggo queste cose e mi perplimo, non tanto per la questione delle veline o della bellezza in Parlamento, quanto per una questione ancora più terra terra: ma la Lega in Lazio che ci sta a fare?



sabato 9 maggio 2009

Luca Zaia

Zaia


Dopo l'intervista con la Bignardi all'Era Glaciale, due pollici in su per il bel ministro.



domenica 3 maggio 2009

Le PREFERENZE, queste sconosciute

Non so bene come sottolinearlo a dovere.
Ci provo.

LE ELEZIONI EUROPEE SONO LE UNICHE ELEZIONI RIMASTE IN ITALIA CON LE
PREFERENZE
SE NE POSSONO SCRIVERE FINO A TRE


Non siamo obbligati ad accettare le liste fatte dall'alto questa volta, possiamo e DOBBIAMO scegliere noi il o i candidati che intendiamo mandare a Strasburgo. Non siamo più abituati, ma stavolta abbiamo la possibilità di mettere in moto il cervello invece che chinare il capo come muli ai quattro deficienti del Parlamento.

Meno male che c'è l'Unione Europea che ci garantisce una minima libertà.

Scheda_europee


I seggi saranno aperti dalle 15 alle 22 di sabato 6 giugno e dalle 7 alle 22 di domenica 7 giugno.

Il riparto dei seggi avviene con il metodo proporzionale in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna lista. Saranno attribuiti seggi unicamente alle liste che otterranno sul piano nazionale almeno almeno il 4% dei voti validi espressi.


Dei 72 seggi spettanti all'Italia per la legislazione 2009-2013, la circoscrizione Italia nord-occidentale ne elegge 19.

Informatevi sui candidati.
Usate le preferenze.



sabato 2 maggio 2009

Fiat e Chrysler, Torino e Detroit

Fiat-chrysler


Non risolverà tutti i problemi, ma è un segnale che fa sperare.
Il Presidente del più grande stato del mondo che rivolge la propria fiducia e quella del suo paese a Torino è un grande onore e una grande responsabilità, e una possibilità in più di uscire più in fretta da questa crisi economica.
Spero solo non ci si dimentichi ora di tutte quelle persone che da oggi fino a fine Agosto saranno per 13 settimane consecutive in cassintegrazione.



giovedì 30 aprile 2009

Europee 2009 - Candidature NordOvest

Una piccola introduzione a cura del caro Marco Zatterin e poi la lista delle candidature per la circoscrizione NordOvest.


Mancano Lega e UDC, non ho trovato la lista da nessuna parte sul web.




ITALIA NORD OCCIDENTALE - Sono in tutto 20 le liste presentate alla corte d'appello di Milano. Ultima in ordine di tempo è arrivata la lista del Pdl dove figurano ai primi due posti Silvio Berlusconi e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Dopo di loro figurano gli altri candidati in ordine alfabetico con in testa l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, e la presidente della commissione cultura della Camera, Valentina Aprea, e in coda Iva Zanicchi. Il primo ad arrivare questa mattina è stato Marco Ferrando per il Partito Comunista dei Lavoratori, seguito dai Liberaldemocratici che hanno messo in lista fra gli altri Daniela Melchiorre e Piera Levi Montalcini. L'Udc è arrivata con un lista dove spiccano i nomi di Magdi Allam e del principe Emanuele Filiberto di Savoia. Sinistra e Libertà, invece, ha scelto come capilista due eurodeputate uscenti: Monica Frassoni e Pia Locatelli. Ma può contare anche sulla candidatura dell' attore e comico Bebo Storti. Forza Nuova ha candidato Mario Sossi, il magistrato rapito dalle Br nel 1973 e liberato l'anno dopo.


CANDIDATURE PDL


1) Silvio Berlusconi;
2) Ignazio La Russa;
3) Mario Walter Mauro;
4) Cristiana Muscardini;
5) Gabriele Albertini;
6) Valentina Aprea;
7) Fabrizio Bertot;
8) Vito Bonsignore;
9) Elena Centemero;
10) Maristella Cipriani;
11) Lara Comi;
12) Roberta Della Vecchia;
13) Isabella De Martini detta Susy;
14) Carlo Fidanza;
15) Giuseppe Menardi;
16) Nicola Orsi;
17) Laura Ravetto;
18) Licia Ronzulli;
19) Iva Zanicchi


ITALIA DEI VALORI






































SONIA ALFANO    Nato a: Messina, 15 ottobre 1971Professione: Funzionario della Regione Sicilia   
GLORIA BARDI    Nato a: Genova, 26 maggio 1956Professione: Insegnante e Scrittrice   
ILARIA BERETTA    Nato a: Genova, 11 novembre 1962Professione: Libero professionista - redattore e autore   
MASSIMO BERNACCONI    Nato a: Ravenna, 24 luglio 1970Professione: Funzionario Eurocontrol   
ANIELLO CUSATI    Nato a: San Mauro La Bruca (Sa), 29 aprile 1950Professione: Dirigente sanitario Asl 2 Milano   
LUIGI DE MAGISTRIS    Nato a: Napoli, 20 giugno 1967Professione: Magistrato   
ANTONIO DI PIETRO    Nato a: Montenero di Bisaccia (Cb), 02 ottobre 1950Professione: Presidente Italia dei Valori   
LUIGI FERRANTE    Nato a: Gravina in Puglia (Ba), 13 ottobre 1966Professione: Scrittore / Produttore documentarista   
GIOVANNI MUTTILLO    Nato a: Baranello (CB), 10 aprile 1963Professione: Infermiere Coordinatore c/o Ufficio Relazioni con il Pubblico Fondazione Ospedale Maggiore di Milano   
MANUELA PALADINI    Nato a: Lucca, 17 luglio 1948Professione: Ex Dirigente Aziendale, in pensione   
MARUSKA PIREDDA    Nato a: Udine, 08 aprile 1976Professione: Assistente di volo   
GIORGIO SCHULTZE    Nato a: Buenos Aires, 10 aprile 1956Professione: Architetto esperto di pianificazione energetica urbana   
GIANNI VATTIMO    Nato a: Torino, 04 gennaio 1936Professione: Filosofo   
LORELLA VEZZA    Nato a: Antey-Saint-André (Ao), 01 agosto 1960Professione: Impiegata   
CARLO VULPIO    Nato a: Altamura (BA), 28 luglio 1960Professione: Giornalista   
MAURIZIO ZIPPONI    Nato a: Brescia, 04 luglio 1955Professione: Sindacalista   


PARTITO DEMOCRATICO





























































Sergio COFFERATICAPOLISTA
Patrizia TOIAeuroparlamentare uscente
Gianluca SUSTAeuroparlamentare uscente
Antonio PANZERIeuroparlamentare uscente
Francesca BALZANIAssessore Bilancio Comune Genova
Giovanni BIGNAMIastrofisico già Presidente Agenzia Spaziale Italiana
Maria Lucia CENTILLOCons. Com. Pres. Federsanità ANCI Piemonte Pres. Comm. Pari Opportunità TO
Franco BONANINIPres. Ente Parco Cinque Terre - Pres.Apt Liguria già sindaco Riomaggiore
Milena D’IMPERIOdirigente aziendale
Raimondo DONZEL segretario regionale
Annamaria DI RUSCIOimprenditrice
Francesco FERRARIeuroparlamentare uscente
Chiara PORRO DE SOMENZIesperta politiche sanitarie
Giorgio FERREROimprenditore agricolo -già Pres. Coldiretti piemontese
Maria Luigia SIMEONESindaco di None
Piero GRAGLIAdocente universitario aderente Mov. Federalista Europeo
Elide STANCARIgià Vice Pres. Naz. Di settore Confagricoltura
Roberto PLACIDOprofessionista -vice Pres. Consiglio regionale Piemonte
Ivan SCANFAROTTOlibero professionista


RIFONDAZIONE COMUNISTI ITALIANI


1    VITTORIO AGNOLETTO - Europarlamentare uscente 
2    GIOVANNI PAGLIARINI - Lombardia (MI) - Responsabile Lavoro PdCI
3    HAIDI GAGGIO GIULIANI - Liguria (GE) - Insegnante in pensione
4    MARGHERITA HACK - Astrofisica
5    CIRO ARGENTINO - Piemonte (TO) - Operaio ThyssenKrupp
6    ALESSANDRO BORTOT - Valle d’Aosta - Figura storica sinistra valdostana, ex- cons regionale, cooperativa “lopan ner”, Espace Populaire, commercio equo solidale 
7    PATRIZIA COLOSIO - Lombardia (BS) - tra le fondatrici dell’ass. Pianeta Viola , lunga esperienza nella formaz. su tematiche inerenti al genere e all’orientamento sessuale
8    MARINA FIORE - Piemonte (NO) - Protagonista movimento contro produzione caccia f35
9    OMBRETTA FORTUNATI - Lombardia (MI) - Consigliera provinciale 
10    RITA LAVAGGI - Liguria (GE) - Insegnante, Sinistra europea, comitati ambientalisti
11    ALEANDRO LONGHI - Liguria (GE) - Ex parl DS e poi PdCI, pensionato FF.SS
12    ENRICO MORICONI - Piemonte - Consigliere regionale Uniti a Sinistra
13    ANTONELLO MULAS - Piemonte (TO) - Delegato Fiom Mirafiori
14    PAOLA NICOLI - Lombardia (MI) - Ricercatrice Cti
15    ESAHAQ SUAD OMAR SHEIK - Piemonte (TO) - Comunità somala, intermediatrice culturale
16    DIJANA PAVLOVIC - Lombardia - Attrice Rom 
17    ROSANGELA PESENTI - Insegnante di Storia e Letterature nella scuola Superiore, Analista Transazionale e formatrice, dirigente nazionale dell’Udi fino al 2003, autrice di saggi e narrativa
18    DANIELA POLENGHI - Lombardia (CR) - Assessore comunale 
19    ERMANNO TESTA - CIDI nazionale


SINISTRA E LIBERTA'


1    Frassoni      Monica                europarlamentare uscente
2    Locatelli       Pia Elda    pia    europarlamentare uscente
3    Vendola        Nichi    nicola    presidente regione puglia
4    Fava              Claudio              segretario nazionale Sinistra Democratica
5    Pitzorno        Bianca               Scrittrice letteratura per bambini
6    Storti             Alberto    bebo   attore, cabarettista
7    Troiano         Sergio                attore, "portami via" festival Venezia, "febbre d'amore", "terra nostra", "cento vetrine",                            
8    Baresi           Giannarosa      gianna    insegnante discipline giuridico-economiche,
9    Cordi'            Rocco                esponente "altra lombardia", Lega Coop
10    Dalai          Michele              giornalista, direttore editoriale, dal '03 direttore Linus , deejay radio
11    Favaro       Giovanni            già segretario PRC Torino
12    Gambaro   Monica              medico ospedale Gaslini Genova
13    Magni        Tino                    pensionato, coord. Regionale Sinistra Democratica Lombardia
14    Nigro         Antonio               Bisonte Quercia    sindaco comune di Vidracco (TO)
15    Novelli        Diego                giornalista, sindaco di torino dal '75 all'85, deputato europeo nell'84, deputato dall'87 al '01
16    Penna        Renzo               dirigente CGIL - gia deputato XIII Legisl. Comm. Attività produttive
17    Piras          Dorino               medico chirurgo, assessore provinciale Torino Risorse
18    Pognant    Simona             sindaca Borgone Val di Susa NO TAV
19    Velo           Francesco        Spazio Lib Lab



martedì 28 aprile 2009

Torino Pride 2009

ManifestoTorinoPride2009-small


Il 16 maggio si svolgerà a Torino, già sede del Pride nazionale del 2006, il Pride regionale del 2009. La data di quest'anno è stata anticipata rispetto alla canonica fine di giugno per evitare l'accavallarsi con altre manifestazioni (in primis il Pride nazionale di Genova), ma anche per collegarsi alla giornata mondiale contro l'omofobia. Inoltre la data, che di poco anticipa le elezioni per il Parlamento Europeo del 6/7 giugno, vuole rimarcare il tema della manifestazione di quest'anno, ossia il divario che esiste tra l'Italia e l'Europa in quanto a leggi contro le discriminazioni e a qualsiasi forma di riconoscimento giuridico dei diritti civili di gay, lesbiche e trans.


E quoto direttamente dal sito del Torino Pride :



Il quadro dell’Italia è allarmante.


Siamo tra i pochi paesi (insieme a Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Polonia, Romania, Cipro, Ungheria e Malta) in cui i richiami dell’Unione Europea a migliorare i diritti delle persone lgbt sono state sistematicamente ignorate dalle istituzioni politiche. [...] 
” Sono numerosi gli esempi di politici che rifiutano di sostenere gli eventi del Pride, ma quando questi politici sono direttamente responsabili delle pari opportunità, il messaggio politico è particolarmente grave. Nel maggio 2008 la neonominata ministra della Pari Opportunità in Italia ha rifiutato il sostegno al Pride con la motivazione che gli omosessuali non sono più discriminati in Italia.” (sic)


Appare grave ancora che a differenza della maggior parte dell’Europa, in Italia l’omofobia non sia un reato, né un fattore aggravante della violenza. Anche rispetto al bullismo omofobico l’Italia spicca per la mancanza di azioni positive da parte delle Istituzioni.
A fronte di questo quadro desolante emergono dati incoraggianti rispetto ai cambiamenti dell’opinione pubblica sia rispetto alle unioni civili tra lesbiche e gay, sia rispetto al tema dell’omogenitorialità.
Siamo consapevoli che Torino è una città molto più europea che il resto del paese, più accogliente e inclusiva per le persone lgbt anche grazie al lungo percorso costruito insieme a tutte e tutti voi.


[La frase sottolineata è sottolineata da me, ed è un giudizio personale che viene confermato ogni giorno di più.]


Questa invece è il retro di una delle cartoline che verranno distribuite dappertutto in occasione del Pride. Non credete che l'Italia sia così indietro rispetto all?Europa? Vedere per credere (e cliccare per ingrandire):


CartolinaRetroPride



A presto quindi ulteriori informazioni per sapere con esattezza orario e percorso del corteo.



giovedì 23 aprile 2009

Riapre il Ponte Amedeo VIII

Pt_amedeo8 Dalle 20 di venerdì 24 aprile sarà riaperta al transito una delle due semicarreggiate del ponte Amedeo VIII, che attraversa la Stura in strada Settimo: la carreggiata, quella che da strada San Mauro conduce verso il centro città, sarà divisa in due corsie, una per ogni senso di marcia.Il ponte era stato del tutto chiuso al traffico il 4 marzo scorso per lavori di consolidamento strutturale. La riapertura avviene con un anticipo di circa due settimane rispetto ai tempi ipotizzati per gli interventi, anticipo reso possibile dalla rapidità con la quale sono stati progettati e realizzati gli interventi e dai risultati positivi delle prove fatte in laboratorio ed in loco sulle travi dell’impalcato dopo l’esecuzione dei nuovi getti di calcestruzzo. Da venerdì sarà quindi ripristinata l’organizzazione del traffico precedente alla chiusura: la semicarreggiata riaperta sarà utilizzata nei due sensi di marcia fino all’autunno 2009, per essere poi sostituita dall’altra nell’ultima fase dei lavori. La riapertura completa del ponte è prevista per l’estate del 2010. “Sono molto soddisfatta della riapertura anticipata”, ha commentato l’Assessora Sestero, “poiché la chiusura del ponte, peraltro inevitabile, ha comportato molti disagi. Faccio le mie congratulazioni ai tecnici che con il loro ottimo lavoro e la rapidità nell’eseguirlo l’hanno resa possibile”. Per quanto riguarda i mezzi pubblici dall'inizio del servizio di sabato 25 aprile le linee 27, 49, 49 barrato (festiva) e 57 riprenderanno i loro normali percorsi. La linea 57 barrato non sarà invece più attiva.


da Torino Oggi



martedì 21 aprile 2009

Da Porta Nuova a Caselle passando per Dora

Dora Nasce da oggi il nuovo servizio Dorafly, una navetta che collegherà le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa con stazione Dora, in concomitanza con i treni diretti e provenienti dall'Aeroporto di Caselle.


Per maggiori informazioni, voilà le flyer GTT.



Benvenuto, Presidente



Napolitano01g



Oggi pomeriggio inizia la visita a Torino del Capo dello Stato


Tre giorni ricchi di appuntamenti da domani a giovedì per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Torino.

Palazzo Cisterna sarà la prima tappa. Il Capo dello Stato visiterà lo storico palazzo in occasione dei 150 anni della Provincia di Torino intorno alle 18.15, salutato dai dipendenti dell’Ente ed accolto dal presidente Antonio Saitta con il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso.

Con i rappresentanti delle istituzioni, il capo dello Stato avrà poi un incontro nella sala Giunta dedicato al programma di lavoro per le celebrazioni dell’Unità d’Italia nel 2011. Al termine, saluterà i componenti della Giunta e del Consiglio provinciale nella Sala Marmi.

In serata, il Capo dello Stato visiterà il Teatro Carignano, dove incontrerà i vertici della Fondazione del Teatro Stabile di Torino: la presidente Evelina Christillin e il direttore Mario Martone. Nell’occasione, ci sarà anche un breve saluto con i responsabili della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani. Successivamente, il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano assisterà allo spettacolo «Adriano Olivetti» di Laura Curino e Gabriele Vacis, con la regia dello stesso Vacis. Mercoledì mattino il primo appuntamento di Napolitano si svolgerà all’Accademia delle Scienze, dove incontrerà il direttivo dell’Accademia e delle Fondazioni Einaudi e Firpo.

La tappa successiva sarà a Venaria, dove la presidente della Regione Mercedes presenterà le bellezze della Reggia. Dopo il pranzo, nella residenza sabauda, il Capo dello Stato andrà in Prefettura, dove incontrerà alcuni associazioni ed enti, e poi alle 18, al Teatro Regio, terrà una lezione in occasione dell’inaugurazione di Biennale Democrazia, la tappa principale del suo viaggio.

L’ultimo appuntamento è per il giovedì mattino, alle 11, quando visiterà l’Ossario dei Caduti Partigiani e la Fossa Comune di Forno di Coazze. Nel pomeriggio il Presidente della Repubblica rientrerà a Roma.

 



giovedì 16 aprile 2009

Vauro, il diritto alla satira e il cattivo gusto







Sì alla satira, ma che sia fatta con un po' di cervello e un po' di tatto.
La vignetta sulle cubature è proprio di cattivo gusto. Ma è l'unica.


E il diritto alla satira non si tocca. Ridateci Vauro, sciacalli.



mercoledì 15 aprile 2009

Referendum sì, referendum no

Da giorni sono dibattuto su cosa votare al referendum che si terrà in un weekend non ancora ben precisato di giugno. Io sostengo fortemente l'accorpamento con le elezioni amministrative ed europee del 6/7 giugno, visto che si risparmierebbe una cifra tale di soldi che in questo periodo tra crisi ed emergenze ne abbiamo proprio bisogno. Ma a parte questo, sto cercando di individuare motivi pro e motivi contro il sì o il no al referendum.


Ma di cosa parliamo innanzitutto?



Il 1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento. Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste. In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.


Se i primi due quesiti venissero approvati (votando quindi ) si configurerebbe un assetto politico molto stabile. E tendenzialmente bipartitico.



Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l’Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l’effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione. Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.


Però, stando così le cose, il primo partito del paese potrebbe prendere anche solo il 10% ed avere il controllo netto delle due camere.



[I quesiti] propongono di consentire ad una minoranza di governare il Paese, stabilendo che la lista che ottiene più voti di tutte le altre conquisti la maggioranza assoluta della Camera. In via di principio se un partito ottiene il 10 % e tutti gli altri percentuali al di sotto di quella cifra, a quel partito sarebbe consegnata la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Sostanzialmente si ripropone, in peggio, il principio della legge Acerbodel 1923, voluta da Mussolini per assicurarsi la vittoria elettorale, ma con una differenza fondamentale: mentre la legge fascista prevedeva almeno la soglia minima di voti del 25% per aggiudicarsi il premio di maggioranza, il testo del referendum non prevede alcun limite inferiore.


Vogliamo davvero che un partito singolo (come Pdl o Pd) abbia il monopolio del Parlamento e possa fare i propri cosiddetti porci comodi? Vogliamo davvero dargli tutto questo potere? In Norvegia e in Scandinavia in generale ci sono 8/9 partiti che riescono a governare anche grazie a coalizioni di minoranza che ricercano una maggioranza trasversale variabile a seconda della materia trattata. Questa è democrazia. Da noi però questo comportamento è difficile che si riesca ad ottenere quando si litiga anche dentro la propria stessa coalizione.



"In un sistema già squilibrato dall'estrema debolezza dell'opposizione, sarebbe un passo verso il partito unico. Non c'entra l'antiberlusconismo o le grida di regime. C'entrano i numeri. Alle valutazioni attuali, e con la spinta del premio di maggioranza, il Pdl potrebbe permettersi di varare al prossimo giro un bel governo monocolore. Di cambiare la costituzione senza neanche dover scomodarsi ad allestire un tavolo, non diciamo con Franceschini, ma nemmeno con Bossi." (Stefano Cappellini su il Riformista)


Inoltre, vogliamo davvero un bipartitismo all'americana? Le sfumature che portano i partiti di minoranza qualificata sono tante, e sono importanti. Un parlamento come quello americano che contenga solo rappresentanti di due partiti è un po' sterile per uno stato europeo. Mi immagino invece un parlamento che contenga Pdl, Udc, Pd e un partito di sinistra, e questo mi pare un ottimo compromesso. Niente partitini da 2%, ma allo stesso tempo spazio a quelli che il 5% lo raggiungono.



L’obiettivo di indurre diversi soggetti politici a fondersi in grandi partiti non impedisce alle istanze minoritarie di avere un loro ruolo all’interno degli stessi. In tutte le grandi democrazie, anche laddove a contendersi la possibilità di governare sono soltanto due o tre partiti, sono presenti anime e correnti diverse all’interno di essi. Il fatto poi che si scoraggi il multipartitismo estremo non è da biasimare. È sin dall’epoca dell’Assemblea costituente, infatti, che si deprecano l’instabilità e la frammentazione dei governi di coalizione.
Il sistema elettorale che risulterebbe dall’approvazione dei quesiti referendari è una sfida per tutti i partiti, grandi e piccoli. Questi ultimi, in particolare, si troverebbero a dover scegliere se difendere le proprie istanze all’interno di partiti più ampi, arricchendo, in un processo di sintesi, l’identità degli stessi, ovvero concorrere autonomamente nelle elezioni, cosa che rimarrebbe comunque possibile, previo superamento delle soglie di sbarramento (del 4%e dell’8%).  


Il terzo quesito invece di cosa tratta?




Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione! Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo. Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.


Quindi abolizione delle candidature multiple, che è un'ottima cosa, ma è altrettanto vero che ciò non dà libero accesso alle tanto agognate preferenze.



Non si risolve il problema delle liste bloccate dei candidati, che continuerebbero comunque ad essere imposte dall’alto dalle segreterie dei partiti senza alcuna possibilità per i cittadini di esprimere le preferenze.


Insomma, io non ho ancora una pensiero ben chiaro, soprattutto sui primi due quesiti. Credo che la domanda che ognuno di noi debba porsi per decidere come votare è "quanta della mia libertà di scelta permetto sia scavalcata in nome dell'azione governativa?", o meglio "quanto è più importante che il mio paese discuta su cosa fare rispetto a quanto poi effettivamente riesca a fare?". Attualmente in Italia si discute tanto e si combina poco... ma se si combinasse tanto e si discutesse poco, la democrazia verrebbe meno. E' vero che sarebbe democrazia l'andare a votare il nostro candidato (o il male minore), ma è democrazia anche la discussione in Parlamento, che in caso di sistema bipartitico verrebbe meno (e il confronto, nella migliore delle ipotesi, si trasferirebbe all'interno del partito di maggioranza).


Tutte queste considerazioni comunque sono a prescindere dal concetto base che ognuno di noi DEVE andare a votare perché il voto è un diritto ed è un dovere, e soprattutto è l'unico modo che abbiamo per esprimere il nostro parere a livello nazionale.




-


Update: dopo averci riflettuto su, nuovo post di conclusioni sul referendum.



sabato 11 aprile 2009

Candidature europee del PD, circoscrizione NordOvest

EU_flag2-b A parte il Cofferati capolista su cui non ho voglia di commentare, ecco usciti ieri i nomi delle 5 candidature piemontesi che saranno inseriti nella lista della circoscrizione NordOvest (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria). Ho spulciato qualche informazione su ognuno di loro, tanto per sapere di chi stiamo parlando.

Gianluca Susta, parlamentare europeo uscente, nonché Vicecapogruppo ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa) in Parlamento Europeo. Classe 1954, proveniente dal gruppo della Margherita, lunga militanza presso il comune di Biella fino a diventarne Sindaco. Sito internet www.gianlucasusta.it.

Maria Lucia Centillo, Consigliere del Comune di Torino, ricopre la carica di Presidente della Commissione per i Diritti e le Pari Opportunità.

Giorgio Ferrero, imprenditore agricolo nonché ex presidente regionale della Coldiretti, 43 anni, fervido sostenitore del made in Italy, tra le sue battaglie figura quella sulla rintracciabilità dell'origine degli alimenti.

Roberto Placido, Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte, nato nel 1956 in Basilicata e residente a Torino dal 1967. Proveniente dallo stream PCI - PDS - DS, ha sostenuto Veltroni alle prime primarie del PD. Oggi fa parte della corrente "sinistra per". Ha anche un sito ben fatto e un blog molto 2.0 che trovate su robertoplacido.it.

Maria Luigia Simeoni, attuale Sindaco di None dal 2004. Nata nel 1948, insegnante di educazione tecnica, militante PDS passata poi all'Italia dei Valori nel 2000. Fra le notizie online troviamo la sua posizione, peraltro controversa, nella chiusura dello stabilimento Indesit di None.



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